sabato, gennaio 04, 2014

Lettera aperta ai consiglieri regionali della Sardegna

Onorevoli colleghi,
leggo con grande attenzione dell’adesione tecnica del presidente Cappellacci al gruppo misto in quota al movimento Sardegna Zona Franca. Essa sarebbe motivata come “dettata dalla necessità di aprire le porte della Regione ad una rivendicazione nata e cresciuta nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna e che deve entrare anche formalmente e fisicamente nelle istituzioni”. Non solo. Dice ancora il presidente che “si tratta anche di un giusto riconoscimento a tutte le donne e gli uomini di buona volontà”. E conclude: “E’ il Presidente della Regione Sardegna che si pone al servizio della mobilitazione”.
Strano a dirsi, concordo pienamente con le sue parole, sebbene non lo abbia fatto in molte altre occasioni. Peccato però che egli dimentichi che oggi sono tante altre le formazioni politiche e i movimenti cresciuti nelle vie, nelle piazze e nelle case della Sardegna.
Dimentica che anche a questi movimenti va data la possibilità di accedere formalmente e fisicamente alle istituzioni, dimentica che un giusto riconoscimento andrebbe dato alle donne e agli uomini di buona volontà che si riconoscono in altri movimenti e formazioni politiche.
Peccato che il Presidente non faccia nulla per mettersi al loro servizio. Ecco perché, Onorevoli colleghi, non avendovi lui invitato a fare altrettanto, mi sento in dovere di farvi un sincero appello affinché vi attiviate per aderire tecnicamente a tutte le formazioni politiche e ai movimenti che intendono partecipare alla ormai prossima competizione elettorale, ovviandole così da una frettolosa e forsennata raccolta delle firme.
Sono certo che accoglierete positivamente il mio appello perché, come dice il presidente Cappellacci, questo è un mettersi a disposizione come strumento affinché queste donne e questi uomini abbiano un ponte attraverso il quale tradurre la loro opera in azione politica costante e determinata nell’interesse della comunità.

mercoledì, dicembre 18, 2013

Lettera aperta ai consiglieri regionali della Sardegna

Onorevoli colleghi
è ormai un mese che dura la mia detenzione.
Un mese di accuse, un mese di fango, un mese di orrore.
Sì! Orrore. Perché è solo l’orrore che rimane della mia vicenda personale.
L’orrore di vedere la mia vita gettata nel fango. Ma quel che è peggio è l’orrore di vedere la mia famiglia gettata nella identica situazione.
Mia moglie, miei figli e perfino mio nipote di 3 anni la cui unica colpa è quella di portare il mio nome. Condannati da un processo mediatico e sommario che senza alcuna pietà ha distrutto ogni cosa, facendo di me il peggiore dei criminali “privo di scrupoli e di autocontrollo” e di loro i beneficiari di ogni presunta ruberia.
E’ il loro coraggio che mi spinge a lottare. Il coraggio della mia amatissima moglie, il
coraggio dei miei figli e di mie nuore che giorno dopo giorno anche con la zappa in mano svolgono il loro lavoro affrontando gli sguardi, i gesti e le parole di condanna di un’opinione pubblica drogata da bugie e menzogne scritte da una stampa che incurante delle conseguenze, altro non fa che insinuare dubbi e sospetti istigando all’odio e alla maldicenza.
Mi consola il fatto che in tanti hanno portato il loro conforto e la loro pietà; coscienti e convinti che nessun uomo meriti un simile trattamento.
Donne e uomini che nemmeno per un istante hanno creduto a ciò che sta accadendo perché conoscono le nostre abitudini e la nostra onestà.
Le mie preghiere vanno a tutti loro; affinché abbiano la forza di sostenerci nella più difficile delle sfide. L’innocenza.
Ma fra tutte le voci amiche una sola ha taciuto, e il suo silenzio è per me la più grande sconfitta.
Quella voce è la vostra onorevoli colleghi.
E’ la voce di chi giorno dopo giorno ha condiviso l’onore di sedere al Parlamento dei Sardi.
Per giorni ho sperato che la vostra voce si levasse per impedire o attenuare il linciaggio mediatico di cui sono ingiusta vittima. Non una voce, non un commento, non un segno di pietà per me o per la mia famiglia.
Uno solo di voi ha telefonato a mia moglie, e uno solo di voi ha portato la sua solidarietà ai miei figli. Grazie! Vi sarò eternamente grato.
Forse, vedete, il vero problema della politica è tutto qui. Il silenzio.
Un silenzio assordante che ha reso un’intera classe politica estranea alla società e che
l’ha fatta apparire all’opinione pubblica come un parassita. Un virus causa di tutti i mali della nostra terra.
Si è preferito cedere alle lusinghe del populismo per nascondere la propria incapacità.
Si è preferito cedere poteri assoluti all’unto del signore come se questi fosse la soluzione di ogni problema, ma quel che è peggio si è preferito chinare la testa dimenticando che libere e democratiche elezioni ci hanno permesso di sedere al Consiglio dei Sardi.
I cittadini ci hanno eletti con la loro scelta ed è a loro che dovevamo le risposte.
Tacendo si è deciso di lasciare ad altri il destino della Sardegna, e così si è ceduto ai demagoghi e ai populisti, ai ruffiani e ai fabbricatori di menzogne.
Siamo diventati il nemico degli elettori e non più la loro espressione.
Ahimè!
Si è lasciato ad altri il vero potere di decidere e di guidare gli umori e le coscienze dei
cittadini.
Ripenso spesso alla carriera politica che ho vissuto. Ai seicentoottanta voti che presi la prima volta che divenni consigliere comunale di Oristano.
A quando divenni presidente della Provincia.
Alla prima volta che sedetti nei banchi del Consiglio Regionale.
Fu tutto possibile perché ci fu chi credette in me e nelle idee e nei buoni propositi che
rappresentavo. Non immagino onore più grande che vedere riposta in se stessi la fiducia altrui. Sono certo di averli ricambiati.
Tante cose sono cambiate in tutti questi anni ma una cosa è rimasta uguale, la voglia di rappresentare gli elettori, di fare battaglie politiche anche impopolari convinto come sono sempre stato della forza delle idee.
Questa sarebbe dovuta essere la mia ultima legislatura. Del resto io sono stanco e gli anni non fanno dei sapienti, fanno solo dei vecchi. (le ultime notizie sul candidato presidente mi inducono a pensare che i sardi hanno ancora bisogno di me)!! forse.
Mi ero ripromesso di non passare gli ultimi cinque anni a scaldare la poltrona, ma mantenere viva quell’illusione che mi guidava quando ero un novello consigliere comunale.
Quella convinzione che il primato spetti sempre ad un’assemblea degli eletti, che solo
il confronto parlamentare, per quanto aspro possa essere, è alla base delle riforme e del progresso.
Una cosa evidentemente ho sbagliato, pensare che altri fra voi la pensassero allo stesso modo.

Sì onorevoli colleghi.
Avrei potuto stare zitto e barattare politicamente il mio silenzio. Ma non l’ho fatto. E oggi, in questa cella non mi pento di nulla.
Non mi pento di aver tolto la mia fiducia al presidente Cappellacci, non mi pento di aver contribuito a cancellare la doppia preferenza di genere. Non mi pento di aver chiesto il voto segreto. Non mi pento di essere andato spesso contro corrente.
Ho svolto il mio incarico con dignità e rispetto, lottando per ciò in cui credevo, dicendo sempre ciò che pensavo.
E invece, non una parola, non un commento, il solo silenzio degli ignavi e le parole di alcuni infami.
Ebbene sappiate che combatterò questa battaglia giudiziaria così come ho sempre combattuto in Aula. Non mi tirerò indietro, cosciente che sono qui per colpe che non ho commesso ma che soprattutto sono qui per ognuno di voi, e per ognuno di quelli che vi hanno preceduto.
Sono un uomo delle istituzioni e come tale mi comporterò. Lo devo alla mia famiglia, lo devo a tutti quelli che hanno creduto in me, ma soprattutto lo devo a me stesso.
Perciò accetto il vostro silenzio, e in silenzio accetto la gogna a cui vengo sistematicamente sottoposto. Accetto questa detenzione e le sue conseguenze,
cosciente che la verità trionferà.

martedì, ottobre 08, 2013

Leggina per abolizione Province non è impugnabile, da Governo preoccupante dilettantismo

“Le dichiarazioni del sottosegretario Ferrazza, secondo cui il Governo sarebbe in procinto di impugnare la ‘leggina’ per l’abolizione delle Province approvata dal Consiglio regionale, dimostrano con quale livello di dilettantismo l’Esecutivo nazionale affronta le questioni che riguardano la Sardegna”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando quanto affermato oggi dal Sottosegretario agli Affari Regionali, Walter Ferrazza, in visita a Cagliari.
“Quella approvata dal Consiglio, infatti, non è una legge, bensì una proposta di legge che la Regione Sardegna ha presentato al Parlamento affinché sia modificato lo Statuto Speciale sardo, che è legge costituzionale della Repubblica Italiana e che, pertanto, solo il Parlamento può modificare”, sottolinea Diana. “La cosiddetta ‘leggina’ non può essere impugnata semplicemente perché non esiste ancora e non esisterà finché non avrà superato il lungo e complesso iter parlamentare previsto per le leggi costituzionali”.
“Le parole del sottosegretario Ferrazza, pertanto, lasciano il tempo che trovano”, conclude il capogruppo, “ma costituiscono comunque un segnale preoccupante, perché dimostrano ancora una volta che le sorti dell’Isola, non solo a Cagliari ma anche a Roma, sono riposte in pessime mani”.

giovedì, settembre 26, 2013

Stupore e sconcerto per la revoca del sen. Massidda dall’Autorità Portuale di Cagliari

“Desta stupore e sconcerto l’incomprensibile decisione del Consiglio di Stato che ha revocato la nomina del sen. Piergiorgio Massidda alla presidenza dell’Autorità Portuale di Cagliari”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana.
“Non si riesce, infatti, a capire”, sottolinea Diana, “come si possa decidere di destituire un presidente in carica da oltre due anni, che ha promosso e sta promuovendo iniziative di grande importanza per lo sviluppo economico della città di Cagliari e dell’intera Sardegna e non certo combinando i disastri che ci si aspetterebbe da una persona priva dei requisiti minimi necessari per ricoprire la carica: che abbia ciò che serve per essere un ottimo presidente dell’Autorità Portuale, il sen. Massidda lo sta dimostrando ogni giorno sul campo”.
“Desta inoltre particolare amarezza”, aggiunge il capogruppo, “riscontrare che a presentare il ricorso e a portarlo avanti fino all’ultimo grado di giudizio sono stati soggetti vicini all’Amministrazione regionale in carica, come dire che ci si sta dando la zappa sui piedi da soli”.
“Infine, trovo doveroso”, conclude Diana, “esprimere al sen. Massidda la più profonda solidarietà umana e politica per quanto sta accadendo, che non rende giustizia al suo lavoro e alla sua professionalità”.

mercoledì, settembre 25, 2013

Emendamento election day, nessun favore alla maggioranza

“Nessuno si sogni di poter affibbiare responsabilità o attribuirsi meriti per l’emendamento sull’election day approvato ieri dall’Aula”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, con riferimento alla modifica apportata alla legge per l’abolizione delle Province di Cagliari, Sassari e Nuoro, che consentirà l’accorpamento delle prossime elezioni regionali con le europee o le eventuali politiche anticipate.
“Quello approvato ieri non è un emendamento della maggioranza o a favore della maggioranza”, sottolinea Diana. “L’unico firmatario, vale a dire il sottoscritto, è un esponente dell’opposizione, il quale lo ha presentato con il solo scopo di consentire di unificare le regionali del prossimo anno con la tornata elettorale più vicina, così come il Governo sta cercando di fare per le altre elezioni regionali che si terranno nel 2014”.
“Le intenzioni di chi ha presentato l’emendamento, dunque, non sono certo quelle di prolungare artificiosamente una legislatura politicamente conclusa il giorno stesso in cui il presidente Cappellacci si è insediato a Villa Devoto”, conclude il capogruppo, “ma unicamente quelle di risparmiare almeno 10 milioni di euro di soldi pubblici”.

venerdì, settembre 13, 2013

Regionali 2014, dopo ricandidatura Cappellacci aspettiamo di conoscere il candidato del Pdl

Apprendiamo dalle sue dichiarazioni riportate sui quotidiani di oggi che Ugo Cappellacci intende presentarsi alle elezioni regionali del prossimo anno come candidato alla Presidenza della Regione”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana. “Qualora non fosse possibile il ricorso alle elezioni primarie, sul quale non esistono ancora deliberazioni ufficiali da parte dei vertici del Popolo della Libertà, restiamo in attesa che gli organi dirigenti regionali e nazionali si riuniscano per decidere chi sarà, invece, il candidato presidente espressione del Partito”.

mercoledì, settembre 11, 2013

Agenzia Agris, in arrivo nuove competenze e assunzioni “elettorali”?

Revocare la delibera, adottata l’8 agosto scorso, con cui la Giunta regionale ha deciso di trasferire dall’Agenzia Laore all’Agenzia Agris le funzioni di autorità di controllo per le produzioni Dop e Igp: lo chiede il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interpellanza rivolta all’Assessore regionale all’Agricoltura, Oscar Cherchi, paventando la possibilità di nuove assunzioni “nel periodo coincidente con la campagna elettorale per le elezioni regionali del prossimo anno”.
Il riferimento è alla produzione Igp Agnello di Sardegna e alle Dop Fiore Sardo, Carciofo spinoso di Sardegna e Zafferano di Sardegna, la cui autorità di controllo è Laore, mentre per l’olio Dop Sardegna i controlli sono in capo ad Agris, che si avvale comunque degli ispettori di Laore. Nel periodo 2010-2012, impiegando appena trenta dipendenti, il Servizio Autorità di Controllo di Laore è passato da 457 a 1.275 verifiche all’anno su un totale di produttori iscritti ai vari registri che è cresciuto da 3.406 a 3.772, “dimostrando”, come si legge nell’interpellanza, “un livello di efficienza in costante crescita”. L’8 agosto, nonostante, appena quattro mesi prima, la Giunta regionale abbia confermato l’incarico di autorità di controllo in capo a Laore per il triennio 2013-2015, la decisione di trasferire le competenze ad Agris, comprese quelle relative al neonato marchio di qualità per i prodotti agroalimentari sardi, adottato un anno fa dall’esecutivo e non ancora utilizzato.
“Lo spostamento delle funzioni di controllo” sottolinea Diana, “appare irrazionale dal punto di vista organizzativo e funzionale e quindi antieconomico per l’Amministrazione regionale, ed inoltre espone gli operatori al rischio di danni economici ingenti derivanti dalla probabile grave difficoltà in cui si troverà l’amministrazione subentrante nel garantire la gestione delle informazioni necessarie alla liquidazione delle provvidenze comunitarie connesse alle produzioni certificate”. A ciò va aggiunto che “l’Agenzia Agris, a differenza dell’Agenzia Laore, non dispone di una struttura territoriale al cui interno distribuire i tecnici valutatori affinché le verifiche possano essere effettuate nel modo più tempestivo ed economico”. Inoltre, non è previsto alcun trasferimento di personale da Laore ad Agris.
Diana chiede pertanto all’assessore Cherchi perché la Giunta ha deciso di assegnare ad Agris le funzioni di verifica, se si prevedono nuove assunzioni “al fine di poter svolgere le funzioni ispettive attualmente svolte dall’Agenzia Laore”, come sarà impiegato il personale inquadrato nel Servizio Autorità di Controllo quando Laore sarà sollevata dalle attuali funzioni e per quali ragioni, “prima di riformare in maniera così radicale le competenze delle due Agenzie”, non sono state coinvolte né la Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, né le organizzazioni sindacali. Infine, il capogruppo di Sègd chiede che la Giunta revochi la delibera che indica Agris quale nuova autorità di controllo.



INTERPELLANZA DIANA Mario sull’autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta e a marchio di qualità regionale


Il sottoscritto,

PREMESSO che la Giunta regionale, con Dell. n. 51/19 del 24 settembre 2008 e n. 17/34 del 27 aprile 2010, ha indicato quale autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta l’Agenzia Laore Sardegna che, attualmente, svolge l’attività di controllo per le seguenti produzioni: Agnello di Sardegna Igp, Fiore Sardo Dop, Carciofo spinoso di Sardegna Dop e Zafferano di Sardegna Dop, mentre l’Agenzia Agris Sardegna effettua i controlli per l’olio Dop Sardegna in quanto competenza rientrante tra quelle degli enti strumentali agricoli soppressi ai sensi dell’art. 30, comma 1, della L.R. 21 aprile 2005, n. 7, e in essa confluiti;

SOTTOLINEATO che, per i controlli per l’olio Dop Sardegna, l’Agenzia Agris si avvale degli ispettori dell’Agenzia Laore;

CONSIDERATO che, dal 2010 al 2012, il numero delle verifiche ispettive per anno è salito da 457 a 1275, mentre gli operatori soggetti a verifica sono aumentati da 3406 a 3772, dimostrando un livello di efficienza delle strutture dell’Agenzia Laore preposte all’attività di valutazione in costante crescita, a fronte di un impiego di appena 30 dipendenti;

VERIFICATO che, con Del. n. 34/18 del 7 agosto 2012, la Giunta regionale ha disposto l’adozione di un marchio di qualità per i prodotti agroalimentari garantito dalla Regione e che, con Del. n. 6/3 del 31 gennaio 2013, è stato approvato l’iter procedurale ed è stato individuato il segno distintivo del sistema di qualità;

PRESO ATTO che, con Del. n. 33/54 dell’8 agosto 2013, la Giunta regionale ha designato, a partire dal 1 gennaio p.v., l’Agenzia Agris quale autorità pubblica di controllo sulle produzioni a denominazione e indicazione di origine protetta e a marchio di qualità regionale;

RAMMENTATO che, con Del. n. 18/37 del 23 aprile 2013, quindi appena quattro mesi prima che venisse deciso il trasferimento delle competenze in capo all’Agenzia Agris, la Giunta regionale ha adottato l’atto di indirizzo strategico triennale per le due agenzie, confermando in capo all’Agenzia Laore le funzioni di autorità di controllo anche per il triennio 2013-2015;

VALUTATO che lo spostamento delle funzioni di controllo appare irrazionale dal punto di vista organizzativo e funzionale e quindi antieconomico per l’Amministrazione regionale, ed inoltre espone gli operatori al rischio di danni economici ingenti derivanti dalla probabile grave difficoltà in cui si troverà l’amministrazione subentrante nel garantire la gestione delle informazioni necessarie alla liquidazione delle provvidenze comunitarie connesse alle produzioni certificate; a ciò va aggiunto che l’Agenzia Agris, a differenza dell’Agenzia Laore, non dispone di una struttura territoriale al cui interno distribuire i tecnici valutatori affinché le verifiche possano essere effettuate nel modo più tempestivo ed economico;

EVIDENZIATO che, nella Del. n. 33/54 del 2013, non si prevede alcun trasferimento di personale dall’Agenzia Laore all’Agenzia Agris;


CHIEDE DI INTERPELLARE
l’Assessore regionale all’Agricoltura
affinché riferisca

  • Per quali ragioni, nonostante gli ottimi risultati fatti registrare dall’Agenzia Laore nell’espletamento delle funzioni di autorità di controllo, la Giunta regionale ha deciso di trasferire tali competenze all’Agenzia Agris, ritenendo l’interpellante non esaurienti quelle indicate nella premessa della Del. n. 33/54 del 2013;
  • Se si prevedono nuove assunzioni di personale da parte dell’Agenzia Agris, al fine di poter svolgere le funzioni ispettive attualmente svolte dall’Agenzia Laore, nel periodo coincidente con la campagna elettorale per le elezioni regionali del prossimo anno;
  • Come si prevede di impiegare il personale dell’Agenzia Laore attualmente inquadrato nel Servizio Autorità di Controllo a partire dal 1 gennaio p.v.;
  • Per quali ragioni, prima di riformare in maniera così radicale le competenze delle due Agenzie, non si è ritenuto di coinvolgere né la Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, né le organizzazioni sindacali;
  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di revocare la Del. n. 33/54 del 2013.