mercoledì, marzo 28, 2007

Il dott. Zamboni si perde un altro fegato. E non c'è niente da ridere

INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla gravissima situazione in cui versa il Centro trapianti di fegato dell’ospedale Brotzu


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • L’8 marzo u.s., presso il Centro trapianti di fegato dell’ospedale Brotzu, si è verificato un fatto increscioso: un organo è stato rifiutato poiché il Centro si trovava nell’impossibilità di formare l’equipe specialistica necessaria per l’intervento di trapianto, che dunque non è stato eseguito;

  • Non è la prima volta, da quando a dirigere il reparto di chirurgia generale dell’ospedale cagliaritano è stato chiamato il dott. Fausto Zamboni, che una simile eventualità si verifica;


CONSIDERATO che

  • Il trapianto è un intervento chirurgico complesso che viene sempre eseguito con procedura d’urgenza e che richiede scelte difficili, perché in lista d’attesa ci sono tanti pazienti che attendono una soluzione per mali irreversibili;

  • La posizione di un paziente nella lista d’attesa dipende dallo stato di salute del paziente stesso, ma i parametri che definiscono la compatibilità tra il donatore e il ricevente sono tanti e tali che talvolta un paziente posizionato in cima alla lista, che versa in gravissime condizioni, si trovi a dover attendere più di un paziente meno grave per ragioni di ricevibilità dell’organo disponibile;

  • Ne consegue che perdere un’occasione di trapianto può avere esiti fatali per il paziente;

  • Ne consegue inoltre che l’accuratezza nell’organizzazione e nella coesione dell’equipe sono di fondamentale importanza per il funzionamento di un Centro trapianti;


VERIFICATO che

  • La situazione in cui versa il Centro trapianti di fegato del Brotzu non ricalca minimamente quella testé descritta come ideale per il corretto funzionamento del Centro: l’equipe è sfaldata a causa dei continui contrasti tra il primario e il personale medico e paramedico, e sia l’articolazione dei turni di lavoro che i rapporti conflittuali tra il dott. Zamboni e i suoi collaboratori fanno sì che venga sovente a mancare il personale necessario per poter assicurare il regolare svolgimento dell’attività di trapianto;

  • A tutt’oggi, non risulta che sia stato assunto alcun provvedimento, né da parte del primario, né da parte dei dirigenti cui dovrebbe spettare il compito di coordinare l’attività dei diversi reparti dell’ospedale, finalizzato al superamento della situazione attuale;


SOTTOLINEATO che

  • La carenza di personale non è un evento che si verifica all’improvviso e qualunque dirigente dotato di un minimo di buon senso provvede per tempo a operare le necessarie sostituzioni, anche per mezzo dell’acquisto di prestazioni interne o in mobilità;

  • I fatti verificatisi l’8 marzo u.s. hanno fatto sì che un potenziale ricevente abbia perso il suo turno per l’intervento di trapianto, il che comporterà un’attesa di durata indefinita, con conseguenti ripercussioni sia sotto il profilo fisico che sotto quello psicologico e un concreto pericolo di morte, data la gravità del male da cui è affetto;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se il primario del Centro trapianti di fegato dell’ospedale Brotzu o i dirigenti cui egli è sottoposto hanno provveduto a informare l’Assessore competente in merito all’insostenibile situazione in cui versa il Centro;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rimuovere il dott. Fausto Zamboni dall’incarico di primario del reparto di chirurgia generale dell’ospedale Brotzu;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di chiudere temporaneamente il Centro trapianti, al fine di consentire ai pazienti l’iscrizione nelle liste d’attesa di altri Centri, fino a quando non saranno poste in essere tutte le condizioni necessarie al suo corretto funzionamento, impegnandosi contestualmente a fare sì che tale chiusura abbia la più breve durata possibile;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di presentare alla Procura della Repubblica di Cagliari un dettagliato esposto sui fatti di cui sopra, in merito alla possibilità che sia stato commesso il reato di interruzione di pubblico servizio.

martedì, marzo 27, 2007

La Regione si tiene i fondi statali destinati agli allevatori

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata erogazione del contributo integrativo in favore delle associazioni provinciali degli allevatori previsto dalla L.R. 14 novembre 2000, n. 21, per le annualità 2005 e 2006


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Il finanziamento delle associazioni provinciali degli allevatori per la tenuta dei libri genealogici e per i controlli funzionali per ciascuna specie, razza e tipo genetico avviene per mezzo di fondi statali, ripartiti con l’utilizzo di un metodo forfettario adottato dal Ministero delle Politiche agricole con la circolare n. 3 del 13 gennaio 1994;

  • L’entità dei finanziamenti viene determinata per mezzo di un software che tiene conto di parametri oggettivi, calcolati sulla media degli standard nazionali relativi all’attività delle associazioni provinciali degli allevatori, i quali individuano tra l’altro il numero di capi di bestiame sottoposti a controllo, il numero delle aziende nelle quali si effettuano tali controlli e il numero di giornate lavorative necessarie per completare l’attività;

  • L’entità delle risorse da trasferire alle Regioni è calcolata dal Ministero come la sommatoria delle risorse da erogare alle singole associazioni provinciali degli allevatori operanti in ciascuna Regione;

  • A partire dal 2001, in Sardegna è stato adottato un diverso metodo di calcolo, poiché quello elaborato dal Ministero è ritenuto in linea di massima equo per la quasi totalità delle razze o specie allevate in Italia, ad eccezione di quelle del comparto ovino;

  • E’ stato dunque predisposto, con la collaborazione delle associazioni provinciali degli allevatori e dell’Ufficio produzioni animali dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, un sistema forfettario regionale che corregge i parametri di valutazione delle spese da imputare alla tenuta dei libri genealogici e ai controlli funzionali;

  • La Regione ha così inteso garantire una corretta valutazione del lavoro e della contribuzione attraverso l’applicazione della L.R. 14 novembre 2000, n. 21, integrando con risorse proprie il contributo da erogare in favore delle associazioni provinciali degli allevatori di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari;


CONSIDERATO che

  • Le associazioni provinciali degli allevatori della Sardegna hanno ricevuto tramite la Regione il finanziamento statale per l’attività dell’anno 2006;

  • Le associazioni non hanno invece ricevuto la prevista integrazione regionale per le annualità 2005 e 2006, per un importo complessivo pari a circa 840.000 Euro;


VALUTATO che

  • Il Ministero delle Politiche agricole ha utilizzato, per il calcolo del finanziamento per l’annualità 2006 in favore delle associazioni provinciali degli allevatori della Sardegna, i parametri relativi ai costi sostenuti nel 2004 (stipendi, percorrenze chilometriche, ecc.), con un taglio sui finanziamenti previsti di oltre 226.000 Euro;

  • Le associazioni provinciali degli allevatori della Sardegna continuano, nonostante ciò, a svolgere con professionalità la loro attività a favore degli allevamenti;

  • La Sardegna è la Regione con il costo per capo di bestiame più basso in Italia, a dimostrazione del livello di efficienza ed economicità raggiunto dalle associazioni provinciali degli allevatori sarde;

  • La mancata erogazione del contributo integrativo da parte della Regione potrebbe avere conseguenze drammatiche sia in termini occupazionali che di compromissione del cinquantennale lavoro di selezione del bestiame, che ha avuto e ha tuttora importanti ricadute su tutti gli allevamenti di animali da reddito;


VERIFICATO che

  • Le associazioni provinciali degli agricoltori sono più volte intervenute presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura per sollecitare la liquidazione del contributo integrativo regionale per le annualità 2005 e 2006;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Agricoltura

affinché riferisca

  • Per quale ragione l’Assessorato regionale all’Agricoltura ha ritenuto di non dover liquidare il contributo integrativo regionale in favore delle associazioni provinciali degli allevatori, previsto dalla L.R. 14 novembre 2000, n. 21, per le annualità 2005 e 2006;

  • Quali misure intende adottare al fine di attivare con la massima celerità la procedura di assegnazione di tale contributo.

Con Moby, i sardi pagano di più. Provare per credere

INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle tariffe praticate dalla Moby Lines ai passeggeri residenti in Sardegna


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • A partire dal 1 gennaio 2007, la Moby Lines SpA ha rilevato le concessioni governative relative alle tratte marittime precedentemente gestite dalla compagnia Linea dei Golfi;

  • Contestualmente al subentro della Moby Lines, si è verificato un aumento generalizzato delle tariffe;

  • La Moby Lines ha scelto di adottare un diverso sistema di tariffazione per i passeggeri residenti in Sardegna: mentre la Linea dei Golfi praticava uno sconto fisso del 35 per cento, la Moby Lines ha adottato due tariffari differenti, uno per i residenti e uno per i non residenti;


CONSIDERATO che

  • Il sistema di tariffazione adottato dalla Moby Lines non si traduce necessariamente in una riduzione dei costi dei biglietti a favore dei residenti; anzi, le tariffe praticate ai residenti sono di norma più elevate rispetto a quelle che vengono praticate ai non residenti;

  • A titolo esemplificativo: sulla tratta Olbia-Piombino e ritorno, con partenza il 23 marzo 2007 e rientro il 27 marzo 2007, due passeggeri in cabina esterna con al seguito un camper di 6 metri pagano 437,68 Euro con la tariffa per residenti in Sardegna e 399,30 Euro con la tariffa per non residenti;

  • A titolo di ulteriore esempio: sulla tratta Olbia-Livorno e ritorno, con partenza e rientro nelle medesime date, due passeggeri in cabina esterna con al seguito un camper di 6 metri pagano 490,98 Euro con la tariffa per residenti e 445,70 con la tariffa per non residenti;

  • La situazione non cambia nel pieno della stagione turistica e con un mezzo di dimensioni più modeste: sulla tratta Porto Torres-Genova e ritorno, con partenza il 22 giugno 2007 e rientro il 27 giugno 2007, due passeggeri in cabina esterna con al seguito un’automobile di lunghezza inferiore a 4 metri pagano 377,12 Euro con la tariffa per residenti e 296,60 Euro con la tariffa per non residenti;

  • A ciò si aggiunga che, nei mesi estivi, la Moby Lines effettua numerose offerte promozionali, le quali sono disponibili esclusivamente per i non residenti in Sardegna;

  • Una simile disparità di trattamento appare profondamente ingiusta e discriminatoria nei confronti dei cittadini sardi;


SOTTOLINEATO che

  • Le tariffe variano inoltre sia in funzione della distanza tra la data di prenotazione e la data di partenza che in funzione del tasso di riempimento della tratta;

  • Di norma, prenotazioni effettuate più tardi danno luogo a biglietti più costosi, a causa di quattro diverse tipologie di tariffazione che vengono applicate a scalare man mano che si avvicina la data della partenza;

  • Non esistono norme prefissate che regolano l’applicazione delle quattro tipologie di tariffazione di cui sopra, pertanto è impossibile per i passeggeri pianificare l’acquisto dei biglietti in modo tale da rientrare nella tipologia di tariffazione più vantaggiosa;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Trasporti

affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché la Moby Lines applichi ai suoi passeggeri un unico tariffario con una riduzione fissa del costo dei biglietti per i residenti in Sardegna e, più in generale, una politica dei prezzi più trasparente ed equa;

  • Qualora ciò non fosse possibile, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rilasciare ulteriori concessioni per la gestione delle tratte su cui opera la Moby Lines, imponendo ai nuovi concessionari l’onere di servizio pubblico in regime di continuità territoriale.


Cagliari, 23 marzo 2007

Finanziaria, emendamento per l’acquisto del colle di Tuvixeddu

50 milioni di Euro per acquistare Tuvixeddu. La proposta è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, i quali presenteranno un emendamento alla finanziaria regionale affinché siano stanziate le risorse necessarie per concludere con un accordo transattivo la vertenza che vede coinvolte la Regione e l’impresa privata titolare dell’area.

“La proposta”, spiegano i due consiglieri, “ha soprattutto lo scopo di aprire un dibattito in Consiglio regionale sulle iniziative intraprese dal governatore Renato Soru, con il blocco dei lavori sul colle e la minaccia di esproprio dell’area. Soru ha sempre dichiarato di preferire una soluzione transattiva per concludere la vertenza con Coimpresa. Noi proponiamo che l’Aula si esprima al riguardo, prendendo una decisione sulle risorse da stanziare per finanziare l’acquisto. E’ una soluzione all’insegna della trasparenza, che mette nero su bianco la volontà di acquisire il colle di Tuvixeddu al patrimonio della Regione e che rafforzerà l’azione del governatore, la quale sarà supportata da una disposizione di legge approvata dal Consiglio regionale”.

“Il dibattito sul nostro emendamento”, concludono Diana e Liori, “servirà anche a chiarire quali sono le posizioni degli schieramenti in merito alle iniziative del governatore, per capire se si tratta di posizioni realmente condivise. La somma che Alleanza Nazionale propone di stanziare è comprensiva dei 20 milioni di Euro necessari a rifondere l’impresa per gli appartamenti già ceduti al Comune di Cagliari sulla base di quanto previsto dall’accordo”.

Cagliari, 22 marzo 2007

Agricoltura, il fallimento della giunta Soru

La rabbia portata in piazza stamani dagli agricoltori sardi è la più lampante testimonianza del fallimento delle politiche della Giunta regionale in materia di agricoltura”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in seguito alla manifestazione indetta a Cagliari da Coldiretti, Cia e Confagricoltura. “La crisi senza precedenti che sta riducendo sul lastrico l’intero comparto ha due responsabili facilmente identificabili: Renato Soru, Presidente della Regione e Assessore alla Programmazione ad interim, e Franco Foddis, Assessore all’Agricoltura. Sono loro che, con le loro azioni e con le loro omissioni, hanno creato le condizioni affinché non solo non si riuscisse a rilanciare il settore, ma migliaia di aziende si ritrovassero sull’orlo del fallimento”.

“L’incapacità di programmazione della Regione è la causa principale della crisi del settore agricolo”, proseguono Diana e Liori. “In particolare, l’incapacità nel programmare le risorse, come è accaduto per gli oltre 66 milioni di Euro di fondi comunitari destinati alla progettazione integrata, che potrebbero riprendere la via di Bruxelles da un momento all’altro per colpa dei ritardi accumulati nella predisposizione dei bandi Por. Ma non solo, perché l’esecutivo non è stato in grado di fornire risposte a numerosi altri problemi, come la tutela e la valorizzazione delle produzioni tipiche, la riduzione dei tempi di erogazione e l’esatta quantificazione degli indennizzi per le calamità naturali e le malattie del bestiame, l’indebitamento delle aziende, le bollette pazze dei consorzi di bonifica, il prezzo del latte”.

“La riforma degli enti agricoli è nata morta e come tale è rimasta solo sulla carta, quella dei consorzi di bonifica viene annunciata di tanto in tanto ma non se ne fa mai nulla”, proseguono e concludono i due consiglieri. “L’unico atto concreto varato dalla giunta Soru è stato il piano paesaggistico, che per molte aziende ha rappresentato il colpo di grazia. Al cospetto di un simile sfacelo, Soru e Foddis non possono continuare a fare finta di nulla, a sottrarsi al confronto con le associazioni come hanno fatto finora. La situazione è insostenibile e le migliaia di agricoltori scesi in piazza ne sono la prova. Questi sono i risultati prodotti dal rifiuto della concertazione, dal voler procedere a dispetto di tutto e di tutti con la pervicace volontà di rinchiudere la Sardegna in una gabbia fatta di divieti e di opportunità negate. E’ ora di cambiare radicalmente politica, nel merito e nel metodo. Se la giunta Soru non si ritiene in grado di farlo, allora è meglio che si faccia da parte affinché i sardi possano scegliere qualcuno più capace cui affidare il compito di risolvere i problemi dell’Isola”.


Cagliari, 20 marzo 2007


Sant’Elia, vincoli finti per nascondere il flop della vertenza sulle servitù militari

L’iniziativa del soprintendente Scarpellini è un’inutile operazione di facciata che, attraverso il tentativo di apporre ulteriori vincoli su aree già vincolate poiché soggette a servitù militari, dimostra una volta di più lo schiacciamento della Soprintendenza regionale per i Beni culturali sulle posizioni del presidente Soru”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, all’intenzione, annunciata dal direttore regionale per i Beni culturali e Paesaggistici della Sardegna, Paolo Scarpellini, di sottoporre alla Commissione regionale per il Paesaggio la dichiarazione di notevole interesse pubblico per l’area di Sant’Elia e della Sella del Diavolo.

“Quello di Scarpellini è un integralismo ambientalista totalmente finto, perché mira a porre nuovi vincoli su quelli che già esistono, lasciando di fatto le cose come stanno”, proseguono Diana e Liori. “La verità è che si sta cercando di stendere un velo pietoso sul fallimento della sbandierata vertenza sulle servitù militari intavolata dal governatore, che finora è riuscito a ottenere soltanto la restituzione di ruderi privi di qualsivoglia valore storico, architettonico o paesaggistico. Le Forze armate non hanno la benché minima intenzione di cedere le servitù che rivestono ancora una funzione strategica: lo dimostra il fatto che i terreni di La Maddalena e Santo Stefano, dopo il previsto abbandono della U.S. Navy, non torneranno alla Regione ma resteranno di pertinenza del demanio militare”.

“Soru farebbe bene ad ammettere il fallimento della lotta che ha intrapreso contro i mulini a vento e a dedicarsi a cose più concrete”, concludono i due consiglieri. “Le classifiche sulla competitività delle Regioni mostrano una Sardegna ancora ferma al palo, è ora che la Regione pensi a programmare lo sviluppo dell’Isola nel prossimo futuro, anziché disperdere le proprie energie in battaglie perse in partenza o nello studio di vincoli, tasse e quant’altro ha l’effetto di deprimere ulteriormente la già stagnante economia sarda”.

Cagliari, 13 marzo 2007

Incrementare la produzione di pomodori per salvare le aziende agricole

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di incrementare sensibilmente la produzione di pomodoro per l’industria


I sottoscritti,


PREMESSO che, nei giorni scorsi, l’Associazione regionale dei produttori ortofrutticoli della Sardegna e la Casar, industria regionale di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli, hanno sottoscritto il contratto annuale per la coltivazione e il conferimento di pomodori per l’annualità in corso;

CONSIDERATO che il contratto sottoscritto tra le parti prevede il conferimento di 360.000 quintali di prodotto, contro i 200.000 dello scorso anno e i 400.000 del 2005;

PRESO ATTO degli scarsi risultati ottenuti dalle aziende agricole con la coltivazione dei carciofi, a causa dell’annata sfavorevole;

VALUTATA l’impossibilità a coltivare la barbabietola determinata dalle limitazioni comunitarie alla produzione di zucchero;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Agricoltura

affinché riferisca

  • Quali misure intende adottare al fine di farsi promotore presso l’Arpos e la Casar affinché la quota di coltivazione e conferimento di pomodori sia incrementata fino a 700.000 quintali, in modo tale da consentire ai coltivatori penalizzati dalla cattiva annata del carciofo una possibilità per rientrare dalle ingenti perdite subite;

  • Quali misure intende adottare al fine di coinvolgere la Quinta Commissione consiliare, competente per l’agricoltura, nel confronto con le parti al fine di verificare la fattibilità della proposta.


Cagliari, 10 marzo 2007

Il ridicolo balletto degli interim assessoriali

Apprendiamo con sconcerto dell’intenzione del presidente Soru di cedere all’assessore Dadea l’interim dell’Assessorato alla Programmazione per il tempo necessario a traghettare la finanziaria attraverso l’iter consiliare”: è la reazione dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla notizia riportata dalle agenzie di stampa, secondo cui il Presidente della Regione e Assessore alla Programmazione ad interim, Renato Soru, intenderebbe cedere per un periodo di tempo limitato tale interim all’Assessore alle Riforme, Massimo Dadea. “Ciò dimostra prima di tutto una cosa: la manovra di bilancio è tale che il Presidente, dopo essersi dato tanto da fare per auto-attribuirsi il potere di scriverla, non ha il coraggio di venire a difenderla di persona in Consiglio”.

“Ma c’è di più: con questa azione, Soru mette già in pratica i principi sanciti dalla ‘sua’ legge statutaria, appena approvata e non ancora sottoposta al referendum confermativo, e pertanto non ancora in vigore”, proseguono Diana e Liori. “Da semplici collaboratori del presidente, infatti, gli assessori sono stati ulteriormente retrocessi a suoi dipendenti, a ragazzini delle commissioni cui affidare il ‘lavoro sporco’ che lui non intende sobbarcarsi. Il tutto, senza nessun rispetto per le persone che siedono nella sua Giunta, tra le quali certamente l’assessore Dadea spicca per levatura politica, oltre che per meriti personali. E’ una manovra umiliante per chi la subisce e profondamente rattristante per chi, come noi, si trova costretto ad assistervi”.

“Intanto, il presidente ha pensato bene di prendersi da Dadea, almeno per un’oretta, l’interim delle Riforme”, concludono i due consiglieri. “Chissà, lo avrà fatto magari per alleggerirgli il lavoro, vista la maratona che lo attende sulla finanziaria; fatto sta che appare del tutto incomprensibile la ragione per cui sia stato lo stesso Soru, questa mattina, a convocare una conferenza stampa per sbandierare la sua soddisfazione per l’approvazione della legge statutaria. Certo, noi non abbiamo mai avuto alcun dubbio sul fatto che quella approvata dall’Aula sia la ‘sua’ legge statutaria, pensata a uso e consumo della sua persona, ma la scelta di non coinvolgere minimamente la maggioranza, che pure ha dovuto ingoiare tanti bocconi amari durante l’esame della legge, non è che l’ennesima dimostrazione di dove può arrivare la crescente concezione che Soru ha di sé quale padre padrone della politica sarda”.

Cagliari, 9 marzo 2007

Servitù militari, sindaci di Villasor e Arbus esclusi dal confronto

INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle informazioni fornite dalla Regione alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati in materia di servitù militari


I sottoscritti,

PREMESSO che in data odierna, presso la Commissione Difesa della Camera dei Deputati, si è tenuta un’audizione dei sindaci dei Comuni della Sardegna gravati da servitù militari, nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulle servitù militari;

CONSIDERATO che la Commissione ha convocato i sindaci dei Comuni di La Maddalena, Perdasdefogu, Sant’Anna Arresi, Terralba, Teulada, Tortolì, Villaputzu e Decimomannu;

PRESO ATTO che non risulta sia stato convocato il sindaco del Comune di Arbus, nel cui territorio insiste interamente il poligono di tiro di Capo Frasca;

VALUTATO che è presumibile che il sindaco del Comune di Decimomannu sia stato convocato al fine di riferire sulle problematiche causate dall’aeroporto Nato di Decimomannu;

RAMMENTATO che l’aeroporto Nato di Decimomannu si estende quasi interamente nel territorio del Comune di Villasor, su terreni a vocazione agricola che risultano sottratti all’utilizzo da parte delle aziende agricole del luogo, con conseguente, grave danno economico per la popolazione;

SOTTOLINEATO che nel territorio del Comune di Decimomannu la presenza militare si limita al complesso residenziale chiamato Villaggio Azzurro, nonché alla domiciliazione di un’ampia parte di militari di stanza nella base Nato in appartamenti siti nel centro abitato, con conseguenti, importanti ricadute economiche a vantaggio della popolazione del luogo;

VERIFICATO che il sindaco del Comune di Decimomannu è espressione del medesimo partito che esprime il Ministro della Difesa e il Sottosegretario alla Difesa con delega per le servitù militari;

ASSODATO che il Presidente della Regione risulta da tempo impegnato in interlocuzioni con gli organi dello Stato preposti alle servitù militari, finalizzate a ottenere una rimodulazione della presenza militare gravante sul territorio dell’Isola;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se è stata la Regione a fornire agli organi dello Stato la lista dei Comuni della Sardegna gravati da servitù militari;

  • In caso affermativo, per quali ragioni non sono stati inclusi nella lista di cui sopra i Comuni di Arbus e Villasor;

  • Se l’inclusione nella lista del Comune di Decimomannu è da ricondursi all’orientamento politico dell’amministrazione comunale attualmente in carica;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di attivarsi affinché la Commissione Difesa della Camera dei Deputati convochi in audizione i sindaci dei Comuni di Arbus e Villasor, in maniera tale da poter integrare e completare le informazioni raccolte nel corso dell’audizione odierna;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso gli organi dello Stato al fine di richiedere congrui indennizzi a vantaggio delle aziende agricole di Villasor il cui sviluppo risulta ingiustamente penalizzato dalla presenza dell’aeroporto militare di Decimomannu.


Cagliari, 7 marzo 2007

Ma Fulvio Dettori non era stato sospeso?

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull’esercizio delle funzioni dirigenziali da parte dei dirigenti della Regione la cui nomina risulta sospesa per effetto della Del. n. 45/31 del 7 novembre 2006

I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Con Del. n. 37/5 del 29 luglio 2005, la Giunta regionale ha conferito al prof. Fulvio Dettori le funzioni di direttore generale della Presidenza della Regione, per un periodo di tre anni, con effetto dal giorno seguente l’adozione della delibera stessa;

  • Con Del. n. 40/11 del 26 agosto 2005, la Giunta regionale ha conferito al dott. Ubaldo Serra le funzioni di direttore generale della Direzione generale degli Enti locali e Finanze dell’Assessorato agli Enti locali, Finanze e Urbanistica, per un periodo di tre anni, con effetto dal 1 settembre 2005;

  • Con Del. n. 10/1 del 14 marzo 2006, la Giunta regionale ha conferito al dott. Giulio De Petra le funzioni di direttore generale della Direzione per l’Innovazione tecnologica e per le Tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, per un periodo di tre anni;

CONSIDERATO che

  • Con Del. n. 45/31 del 7 novembre 2006, la Giunta regionale ha sospeso, in ottemperanza al Decreto n. 15/2006 del Tribunale del Lavoro di Cagliari, l’efficacia delle delibere di cui sopra e, conseguentemente, del conferimento degli incarichi ai tre dirigenti testé citati;

  • Con il Decreto n. 15/2006, il Tribunale del Lavoro di Cagliari ha ravvisato la non conformità delle delibere di cui sopra per comportamento antisindacale da parte della Giunta regionale, poiché della loro adozione non è stata data informazione preventiva a tutte le organizzazioni sindacali del personale della Regione, così come disposto dall’art. 5, comma 2, della L.R. 13 novembre 1998, n. 31, e dell’articolo 4 del Contratto collettivo regionale dei dirigenti, del 22 novembre 2000;

  • La sospensione disposta dalla Giunta regionale con la Del. n. 45/31 è da intendersi subordinata all’espletamento delle procedure di informazione preventiva delle organizzazioni sindacali relativamente alle nomine dei tre dirigenti di cui sopra;

VALUTATO che

  • A tutt’oggi, non risulta alcun provvedimento di revoca della sospensione delle Dell. n. 37/5 del 29 luglio 2005, n. 40/11 del 26 agosto 2005, n. 10/1 del 14 marzo 2006, disposta dalla Giunta regionale con la Del. n. 45/31 del 7 novembre 2006;

  • Si deve pertanto ritenere che le procedure di informazione preventiva delle organizzazioni sindacali relativamente alle nomine dei tre dirigenti di cui sopra non siano state ancora espletate;

  • Si rende necessario, per la Giunta regionale, assumere misure cautelative atte a evitare che un eventuale ricorso alla magistratura con esito sfavorevole possa comportare l’annullamento di un numero considerevole degli atti adottati dall’Amministrazione regionale successivamente alla data del 7 novembre 2006;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale agli Affari generali e al Personale

affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di espletare con la massima celerità le procedure di informazione preventiva delle organizzazioni sindacali relativamente alle nomine del prof. Dettori, del dott. Serra e del dott. De Petra, in maniera tale poter reintegrare quanto prima i tre dirigenti nelle rispettive funzioni;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di revocare in via cautelativa gli atti eventualmente adottati dai tre dirigenti di cui sopra successivamente alla data del 7 novembre 2006;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di revocare in via cautelativa le sue deliberazioni successive alla data del 7 novembre 2006, eventualmente controfirmate dal prof. Dettori in qualità di direttore generale della Presidenza della Regione o contenenti parere di legittimità rilasciato da uno qualsiasi dei tre dirigenti di cui sopra;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ottenere la restituzione delle somme eventualmente corrisposte ai tre dirigenti di cui sopra per l’espletamento delle loro funzioni, relativamente al periodo a decorrere dalla data del 7 novembre 2006.


Cagliari, 5 marzo 2007

No alla chiusura della Banca d'Italia a Oristano e a Nuoro

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull’imminente chiusura delle filiali della Banca d’Italia di Oristano e Nuoro


I sottoscritti,

PREMESSO che, contestualmente alla legge finanziaria nazionale per l’anno 2007, è stato approvato il piano di ristrutturazione aziendale della Banca d’Italia;

CONSIDERATO che tale piano si basa su una linea strategica che prevede la chiusura delle filiali locali dell’Istituto e la concentrazione delle attività presso le agenzie regionali;

VALUTATO che in Sardegna si prevede la chiusura delle filiali di Oristano e Nuoro e la concentrazione delle attività presso l’agenzia di Cagliari;

SOTTOLINEATO che una simile eventualità va scongiurata a qualsiasi costo, poiché priverebbe di un servizio di capitale importanza i cittadini e le imprese di due aree della Sardegna caratterizzate da ritardo di sviluppo e da un elevato rischio di spopolamento, accentuando l’accentramento dei servizi nel capoluogo regionale a discapito delle zone interne, sempre più penalizzate;

PRESO ATTO che il Presidente della Regione è frequentemente impegnato in interlocuzioni con il governo nazionale relativamente ai numerosi problemi della Sardegna;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se ha già provveduto ad attivarsi presso il governo nazionale al fine di scongiurare la chiusura delle filiali della Banca d’Italia di Oristano e Nuoro e, in caso affermativo, con quali risultati;

  • In caso di risposta negativa al quesito precedente, quali misure intende adottare per attivarsi presso il governo nazionale al fine di scongiurare l’eventualità di cui sopra;

  • Quali misure intende adottare al fine di proporre l’inserimento nell’Intesa istituzionale di programma attualmente in fase di elaborazione di un punto relativo al potenziamento dei servizi territoriali di competenza dello Stato e degli enti e istituti ad esso facenti capo, ritenuto necessario per combattere il ritardo di sviluppo e il rischio di spopolamento delle zone interne della Sardegna.


Cagliari, 2 marzo 2007

Progettazione integrata, i ritardi si allungano e i rischi per le aziende si moltiplicano

Si fa sempre più elevato il rischio che migliaia di aziende ed enti locali sardi si trovino in ginocchio per colpa dei ritardi accumulati dal presidente Soru nelle procedure per la progettazione integrata”: l’allarme è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, che già nei mesi scorsi avevano presentato un’interrogazione sull’argomento. “Se è stato possibile scongiurare almeno in parte il disimpegno automatico dei fondi comunitari, appare ben più difficile rispettare i termini per la rendicontazione delle opere finanziate”.

“I pochi fortunati che vedranno finanziati i loro progetti”, spiegano Diana e Liori, “si troveranno a dover rispettare tempi assai stringenti per l’esecuzione delle opere: gli enti pubblici dovranno rendicontare all’Unione europea l’utilizzo dei fondi entro il 31 dicembre 2008, mentre i privati avranno tempo fino al 30 aprile 2009. Considerato che le procedure di valutazione sono ancora in alto mare e che allo stato attuale è impossibile immaginare quando saranno approvate le graduatorie definitive, si rischia che molti dei partecipanti ai progetti integrati non riescano a rispettare i tempi di rendicontazione, mandando così in fumo i contributi che sono assegnati complessivamente a ciascun progetto. In pratica, sarà sufficiente che uno solo dei partecipanti a un progetto integrato non riesca a rendicontare l’utilizzo dei fondi per la parte di propria competenza e dovrà essere restituito il contributo assegnato all’intero progetto, con danni enormi anche per i soggetti che invece saranno riusciti a portare a termine con successo le loro parti”.

“A ciò si aggiungono”, proseguono e concludono i due consiglieri, “le perdite che subiranno tutti i partecipanti ai progetti che non saranno finanziati, i quali hanno dovuto investire somme ingenti per la realizzazione dei progetti esecutivi, così come preteso dalla Regione. La responsabilità di un simile disastro è da imputare unicamente al presidente Soru, il quale ha esautorato l’assessore alla programmazione e ‘congelato’ il centro regionale di programmazione, avocandosi tutte le competenze relative alla progettazione integrata: non essendo egli provvisto del dono dell’ubiquità ed essendo già sufficientemente impegnato a curare i propri interessi da governatore e da imprenditore, era evidente fin da subito che non sarebbe mai riuscito a portare a termine in tempi ragionevoli un iter così complesso. A lui ora spetta il compito di fare in modo che non siano i sardi a dover pagare sulla loro pelle per l’ennesima volta lo scotto della sua dilettantesca furia accentratrice”.


Cagliari, 1 marzo 2007


martedì, marzo 20, 2007

Tassa di soggiorno, a quando l'istituzione del passaporto interno?

INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle misure da adottare al fine di limitare la libertà di spostamento dei cittadini sardi all’interno del territorio regionale

I sottoscritti,

PREMESSO che l’articolo 5 del disegno di legge finanziaria per l’anno 2007 propone di dare facoltà ai Comuni di istituire un’imposta di soggiorno, secondo i termini indicati nello stesso articolo;

PRECISATO che, nella forma proposta, tale imposta di soggiorno si applica a tutti i cittadini sardi che si trovino a pernottare nel territorio di un Comune sardo diverso da quello di residenza, salvo pochi, limitati casi di esenzione;

CONSIDERATO che una simile proposta appare evidentemente dettata da un nuovo indirizzo politico della Giunta regionale, volto a limitare la libertà di spostamento dei cittadini sardi all’interno del territorio isolano, ritenuta eccessiva allo stato attuale;

SOTTOLINEATO che appaiono perfettamente in linea con tale nuovo indirizzo politico le decisioni adottate dalla Giunta regionale in materia di trasporti pubblici locali, alla luce del massiccio ridimensionamento dei servizi di autolinea su tutto il territorio regionale;

VALUTATO che la proposta di istituire l’imposta di soggiorno appare insufficiente a raggiungere gli obiettivi di limitazione della libertà di spostamento dei cittadini sardi perseguiti dalla Giunta regionale;

CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione

affinché riferiscano

  • A quanto ammonta il gettito dell’imposta di soggiorno, così come configurata nell’articolo 5 del disegno di legge finanziaria, previsto per l’annualità 2005;

  • Quali risultati contano di raggiungere, per mezzo dell’applicazione dell’imposta di soggiorno, nella limitazione della libertà di spostamento dei cittadini sardi;

  • Quali misure intendono adottare al fine di istituire gli uffici doganali comunali, incaricati di raccogliere le somme esatte dai proprietari degli immobili in cui pernottano i cittadini soggetti al tributo, e punti doganali agli ingressi del territorio di ciascun Comune della Sardegna, ai fini di monitorare gli spostamenti dei cittadini sardi e di impedire l’elusione del tributo;

  • Quali misure intendono adottare al fine di delimitare il territorio di ciascun Comune con barriere fisiche atte a impedire a chiunque l’ingresso clandestino e dunque l’elusione dell’imposta di soggiorno;

  • Quali misure intendono adottare al fine di istituire corsi di formazione in materia tributaria, finalizzati all’abilitazione professionale dei proprietari di immobili cui il disegno di legge propone di conferire l’esazione dell’imposta di soggiorno;

  • Se ai suddetti proprietari, all’atto dell’esazione del tributo, si applicheranno le norme di legge per i pubblici ufficiali;

  • Quali misure intendono adottare al fine di istituire il passaporto interno, di cui si debba obbligatoriamente dotare ciascun cittadino sardo che intenda recarsi in un Comune diverso da quello di residenza.

Cagliari, 28 febbraio 2007

Finanziaria, arriva la sanatoria per i bilanci creativi

Con la finanziaria 2007, la giunta Soru si premia per le doti creative mostrate nella gestione del bilancio con una mega-sanatoria che consentirà di gonfiare a dismisura, almeno sulla carta, le entrate della Regione e che renderà magicamente legittima la spericolata operazione contabile inserita nella legge per l’esercizio provvisorio”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, dopo una prima visione degli articoli 1 e 2 del disegno di legge finanziaria, contenente modifiche alla legge regionale di contabilità approvata lo scorso anno.

“La proposta dell’esecutivo”, proseguono Diana e Liori, “prevede che nel bilancio possano essere inserite entrate che si realizzeranno negli anni a venire, ma a patto che vengano ridimensionate di conseguenza le entrate degli anni seguenti. Il che equivale a dire che le stesse entrate non potranno essere spese più di una volta, ma che la Regione potrà comunque mettere in bilancio entrate che ancora non ha in cassa. A rendere ‘legittima’ (le virgolette appaiono quanto mai d’obbligo) tale pratica, ci pensa un’altra modifica, secondo cui è sufficiente che di un credito si conoscano la ragione, l’ammontare e il debitore affinché possa essere trasformato in entrata accertata”.

“Con la nuova legge di ‘contabilità creativa’ voluta dal presidente Soru, qualsiasi credito potrà essere messo in bilancio come se i soldi fossero già nelle casse della Regione”, concludono i due consiglieri. “Ci troveremo con un bilancio gonfiato a dismisura, che nel giro di un paio di anni porterà la Regione alla bancarotta. Ci auguriamo che la proposta della Giunta non sia il frutto di un accordo con il governo nazionale, mai come in questo caso ‘amico’ di quello regionale, perché è impensabile che una trovata simile possa trovare appoggio proprio da parte di chi dovrebbe, in caso di approvazione della legge, impugnarla per la palese incostituzionalità. Di certo, non troverà appoggio da parte nostra: abbiamo senso di responsabilità a sufficienza per lottare fino in fondo contro una norma che condannerà al disastro i conti della Regione”.

Cagliari, 27 febbraio 2007

Ma Soru è vicepresidente di se stesso?

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla nomina del Vicepresidente della Regione

I sottoscritti,

PREMESSO che l’articolo 35, comma 2, dello Statuto di autonomia della Sardegna recita: “Un componente della Giunta regionale assume le funzioni di Vicepresidente della Regione”;

PREMESSO INOLTRE che l’articolo 3, comma 2, della L.Cost. 31 gennaio 2001, n. 2, recita: “Il Presidente eletto nomina i componenti la Giunta e può successivamente revocarli; attribuisce ad uno di essi le funzioni di Vicepresidente”;

PRECISATO che l’articolo 3, comma 2, della L.Cost. n. 2/2001 è vigente “fino alla data di entrata in vigore della legge prevista dall’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna”;

CONSIDERATO che la legge regionale di cui sopra è tutt’ora all’esame del Consiglio regionale, che dovrà approvarla con maggioranza qualificata, dopo di che dovrà essere sottoposta a referendum confermativo, per cui non potrà entrare in vigore se non tra diversi mesi;

VERIFICATO che il Presidente della Regione non ha ancora provveduto a nominare il Vicepresidente della Regione ai sensi dell’articolo 35, comma 2, dello Statuto di autonomia e dell’articolo 3, comma 2, della L.Cost. n. 2/2001;

VALUTATO il grave rischio che, in caso di impedimento permanente del Presidente della Regione ad assolvere le proprie funzioni, la Regione precipiti in una fase di caos istituzionale, in cui non si avrebbe certezza su chi dovrebbe guidare l’Istituzione fino allo svolgimento di nuove elezioni;

SOTTOLINEATO che la mancata nomina del Vicepresidente della Regione si ripercuote negativamente sull’efficienza e sull’efficacia con cui viene espletato il potere esecutivo, poiché carica sulla figura del Presidente tutti gli impegni istituzionali nei quali è richiesta la rappresentanza della Regione o della Giunta; ad esempio, nelle occasioni in cui il Presidente si trova a rappresentare la Regione lontano dall’Isola, l’attività istituzionale in Sardegna risulta bloccata dalla mancanza di una figura in grado di ricoprirne le funzioni in sua assenza;

CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Per quali ragioni non ha ancora provveduto a nominare il Vicepresidente della Regione ai sensi dell’articolo 35, comma 2, dello Statuto di autonomia e dell’articolo 3, comma 2, della L.Cost. n. 2/2001;

  • Nella fase attuale, cosa accadrebbe qualora Egli si venisse a trovare nelle cause di impedimento permanente previste dalla legislazione vigente;

  • Quali misure intende adottare al fine di nominare con la massima urgenza il Vicepresidente della Regione.


Cagliari, 24 febbraio 2007

Il duo Soru-Foddis fa perdere agli agricoltori sardi i fondi comunitari

MOZIONE DIANA – ARTIZZU – LA SPISA – RANDAZZO Alberto – VARGIU – LADU – LIORI – MORO – SANNA Matteo – RASSU – LOMBARDO – CONTU – SANJUST – PILERI – PETRINI – LICANDRO – RANDAZZO Vittorio – CAPPAI – AMADU – CAPELLI – CUCCU Franco Ignazio – MILIA – PISANO – CASSANO – DEDONI – MURGIONI – GALLUS – FLORIS Mario – CHERCHI Oscar – FARIGU, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio regionale ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 54 del Regolamento consiliare, sul concreto rischio di disimpegno di una rilevante quota dei fondi Feoga per il periodo 2000-2006

PREMESSO che

  • Nel quadro comunitario di sostegno 2000-2006 sono state previste undici misure Por, dalla 4.9 alla 4.21, per lo sviluppo dell’agricoltura, con una copertura complessiva di 837 milioni di Euro;

  • Di questi, alla data del 21 dicembre u.s., ne risultavano erogati 434 milioni, contro una spesa minima di 529,6 milioni da rendicontare entro il 31 dicembre u.s., pena il disimpegno automatico delle risorse;

  • La Sardegna è ultima tra le sette Regioni dell’Italia meridionale nella spesa dei fondi comunitari per l’agricoltura, unica a non aver raggiunto la soglia necessaria per evitare il disimpegno automatico;

CONSIDERATO che

  • Le organizzazioni professionali degli agricoltori hanno segnalato una prima volta la sussistenza del pericolo di disimpegno dei fondi nel gennaio 2006;

  • Nel marzo 2006, le organizzazioni di categoria hanno proposto alla Regione un calendario per le procedure relative ai bandi per la misura 4.9, il quale prevedeva la presentazione delle domande di finanziamento, accompagnate da schede-progetto e importi di spesa e controfirmate da un tecnico del settore, entro il 30 aprile dello stesso anno, con la pubblicazione delle graduatorie intorno al 15-20 maggio, quindi la presentazione dei progetti esecutivi da parte dei soggetti ammessi;

  • Non risulta che la Regione abbia tenuto in qualche considerazione tale proposta;

VALUTATO che

  • A tre anni di distanza dai bandi più recenti, il 27 marzo u.s. sono stati pubblicati nuovi bandi per una somma pari a 72,6 milioni di Euro, relativamente a dodici settori produttivi;

  • Al bando relativo alla misura 4.9 (‘Investimenti nelle aziende agricole’) hanno partecipato circa 5.590 imprese, 1.633 delle quali hanno presentato ricorso contro le graduatorie provvisorie;

  • I termini per la presentazione delle domande, inizialmente fissati per il 30 giugno, sono slittati fino al 10 luglio a causa dei ritardi nella predisposizione delle stesse, dovuti alla necessità di allegare i progetti esecutivi redatti da professionisti iscritti all’Ordine;

  • Tale imposizione ha comportato un ingente impegno finanziario da parte dei partecipanti, i quali hanno dovuto far eseguire costose progettazioni di dettaglio, totalmente a loro carico, con il rischio di non riuscire a ottenere alcun finanziamento;

  • Ciò ha contribuito a far aumentare il numero dei ricorsi contro le graduatorie provvisorie, sia a causa della complessità della procedura che per via delle ingenti perdite finanziarie cui sono andati incontro gli esclusi;

PRESO ATTO che

  • Le graduatorie definitive relative alla misura 4.9 del Por, approvate con determinazione del direttore generale dell’ente risalente al 16 febbraio u.s., sono state pubblicate sul sito Internet dell’Ersat il 19 febbraio u.s.;

  • Il disimpegno dei fondi comunitari relativi al periodo 2000-2006 potrebbe determinare una penalizzazione nella determinazione dei fondi spettanti alla Regione Sardegna per il periodo 2007-2013, ulteriore rispetto al ridimensionamento delle risorse che comunque si verificherà a causa dell’uscita della Sardegna dalle Regioni incluse nell’Obiettivo 1;

  • Le numerose aziende che si sono impegnate finanziariamente per l’acquisto di macchinari e per la realizzazione di piani di ristrutturazione aziendale confidando nell’erogazione dei fondi comunitari rischiano il fallimento o, quantomeno, l’abbandono degli investimenti, con conseguenti, gravi danni per lo sviluppo dell’agricoltura nell’Isola;

IL CONSIGLIO REGIONALE

impegna il Presidente della Regione e gli Assessori regionali alla Programmazione e all’Agricoltura

affinché riferiscano

  • Entro quale data prevedono di essere in grado di erogare le risorse relative alle misure 4.9 e 4.20 del Por;

  • Se risulta pervenuta una richiesta di restituzione di risorse da parte della Commissione europea in seguito all’applicazione del principio del disimpegno automatico e, in caso affermativo, a quanto ammonta la somma di cui è richiesta la restituzione;

  • Se è stata inviata alla Commissione europea richiesta formale di proroga del termine ultimo per l’erogazione dei fondi comunitari e, in caso affermativo, sulla base di quali motivazioni e se da parte della Commissione europea è giunta risposta;

  • A quanto ammontano gli investimenti che risulterebbero bloccati dal disimpegno dei fondi comunitari, tenendo conto delle quote di cofinanziamento di tali fondi a carico dello Stato, della Regione e dei soggetti finanziati;

  • Per quali ragioni hanno deciso di non tenere conto del procedimento per l’assegnazione dei bandi Por relativi alla misura 4.9 proposto dalle organizzazioni del comparto agricolo nel marzo 2006;

  • Per quali ragioni è stato richiesto di allegare alle domande di partecipazione ai bandi i progetti esecutivi;

  • Se a determinare i ritardi nell’erogazione delle risorse può aver contribuito il processo di riforma degli enti agricoli, a oggi non ancora completato;

  • Se a determinare i ritardi nell’erogazione delle risorse può aver contribuito la mancata nomina di un nuovo Assessore regionale alla Programmazione, incarico rimasto vacante in seguito alle dimissioni del professor Francesco Pigliaru e tuttora mantenuto ad interim dal Presidente della Regione;

  • Se a determinare i ritardi nell’erogazione delle risorse può aver contribuito l’intenzione, annunciata dal Presidente della Regione, di sciogliere il Centro regionale di programmazione;

  • Se a determinare i ritardi nell’erogazione delle risorse possono aver contribuito i ritardi nelle procedure relative alla progettazione integrata;

  • Quali sono i tempi di attuazione previsti per la progettazione integrata relativamente agli interventi nel settore agricolo;

  • Se risponde a verità che il direttore del Centro regionale di programmazione sia stato chiamato a ricoprire un incarico dirigenziale presso la Regione Calabria e a partire da quale data;

  • Se, da parte del governo nazionale, sono state stanziate risorse finalizzate a bilanciare la riduzione dei fondi comunitari conseguente all’uscita della Sardegna dall’Obiettivo 1 e, in caso affermativo, se il trasferimento di tali risorse è subordinato ai risultati ottenuti dalla Regione nell’erogazione dei fondi comunitari;

impegna inoltre il Presidente della Regione e gli Assessori regionali alla Programmazione e all’Agricoltura

affinché

  • Mettano in atto tutte le misure necessarie al fine di scongiurare il disimpegno automatico dei fondi comunitari;

  • Qualora i ritardi nell’approvazione definitiva delle graduatorie relative ai bandi per la misura 4.9 fossero da imputare alla responsabilità di dirigenti, funzionari o consulenti dell’Amministrazione regionale, si attivino nelle sedi legali deputate affinché tale responsabilità sia riconosciuta e la Regione possa rivalersi sul diretto responsabile;

  • Sia prontamente nominato il nuovo Assessore regionale alla Programmazione;

  • Qualora il direttore del Centro regionale di programmazione avesse accettato un incarico dirigenziale presso un’altra Amministrazione regionale, il contratto che lo lega alla Regione sarda sia immediatamente risolto e sia nominato un nuovo direttore;

  • Siano rifinanziati gli incentivi di cui alla L.R. 14 novembre 2000, n. 21, con risorse non rivenienti dal quadro comunitario di sostegno e che non siano già state impiegate con altri scopi;

  • Siano stanziate risorse adeguate al fine di rifondere alle aziende agricole le spese sostenute per la partecipazione ai bandi relativi alla misura 4.9;

  • Qualora le risorse eventualmente stanziate dal governo nazionale con la finalità di bilanciare la riduzione dei fondi comunitari conseguente all’uscita della Sardegna dall’Obiettivo 1 andassero perse a causa degli scarsi risultati ottenuti dalla Regione nell’erogazione dei fondi comunitari, si attivino al fine di reperire ulteriori risorse in maniera tale da garantire la dotazione complessiva di 1.252 milioni di Euro per la realizzazione del Piano di sviluppo rurale 2007-2013.


Cagliari, 21 febbraio 2007

La Regione si faccia carico dei lavoratori di Tuvixeddu

Il presidente Soru farebbe bene a chiedere scusa ai 170 lavoratori dei cantieri di Tuvixeddu e a studiare immediatamente delle soluzioni per evitare che tante famiglie vengano private della loro principale, se non unica, fonte di sostentamento”: lo dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in seguito alle parole pronunciate stamani dal Presidente della Regione, Renato Soru, secondo cui la salvaguardia di 170 posti di lavoro non può essere ritenuta prioritaria rispetto alla tutela paesaggistica della necropoli.

“Certo, per Soru non deve essere facile capire che in Sardegna esistono persone che non hanno il tenore di vita di un miliardario della new economy, persone che non possono permettersi di perdere una sola giornata di lavoro per non vedere le loro famiglie ridotte sul lastrico”, proseguono e concludono Diana e Liori. “Anziché fare pubblico sfoggio di un tale cinismo, il Presidente dovrebbe farsi carico della sorte dei lavoratori, che oggi sono senza stipendio in seguito a una sua decisione: è inaccettabile che possa permettersi di calpestare con tanta leggerezza le autorizzazioni edilizie e gli accordi di programma sottoscritti dalla stessa Regione, scaricando tutte le conseguenze sui lavoratori e sulle loro famiglie. Il governo regionale è responsabile nei loro confronti e pertanto deve subito impegnarsi per trovare delle soluzioni”.

Cagliari, 19 febbraio 2007

Pietrella cambia bandiera e rimpiazza i dirigenti

INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle recenti nomine di dirigenti tecnici operate dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale

I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Nel corso dell’anno 2003, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale ha nominato tre dirigenti amministrativi e cinque dirigenti tecnici;

  • A partire dal mese di dicembre dello scorso anno, i dirigenti nominati nel corso dell’anno 2003 sono stati rimossi dai rispettivi incarichi, mantenendo le qualifiche dirigenziali acquisite;

  • Nonostante numerosi istituti scolastici della Sardegna risultino privi di dirigente scolastico, i dirigenti rimossi nei mesi scorsi sono stati assegnati a disposizione della Direzione scolastica regionale, che non ha affidato loro alcun nuovo incarico;

CONSIDERATO che

  • Per sostituire i cinque dirigenti tecnici rimossi, sono stati nominati con procedura d’urgenza, dunque senza ricorso a selezione pubblica, cinque nuovi dirigenti tecnici;

  • Dei dirigenti tecnici recentemente nominati, alcuni risultano ricoprire diversi incarichi nell’ambito del sistema scolastico regionale, tra cui dirigenze scolastiche di istituti e reggenze;

  • Tra i dirigenti tecnici recentemente nominati, figurano un ex deputato nonché altri esponenti di partiti del centrosinistra, candidati negli ultimi anni in diverse consultazioni elettorali;

  • Dei dirigenti tecnici recentemente nominati, uno risulta titolare di un contratto di convenzione con la Regione, relativamente al portale Internet ‘Conoscere’;

VALUTATO che

  • L’assegnazione alla Dirigenza scolastica regionale dei dirigenti recentemente rimossi dai rispettivi incarichi potrebbe aver determinato il superamento delle aliquote di personale da comandare presso la stessa Dirigenza;

  • La decisione di nominare cinque nuovi dirigenti, le cui indennità, peraltro cumulate a quelle che gli stessi percepiscono per gli altri incarichi ricoperti, si vanno a sommare a quelle dei dirigenti rimossi, ha determinato un ingiustificato aumento della spesa da parte dell’Ufficio scolastico regionale;

  • Pur non disponendo di poteri sull’Ufficio scolastico regionale, essendo esso un organo dello Stato, la Regione è tenuta a vigilare su quanto avviene nelle pubbliche amministrazioni operanti nel territorio regionale;

  • Il ruolo delle istituzioni scolastiche dovrebbe essere quello di educare i giovani, pertanto non appare consono che esse si mostrino così poco rispettose verso il patrimonio pubblico, di cui dovrebbero attuare una gestione attenta e decorosa;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Pubblica istruzione

affinché riferiscano

  • Se sono a conoscenza delle nuove nomine operate dal dirigente dell’Ufficio scolastico regionale;

  • Se ritengono che tali nomine possano essere influenzate dal quadro politico nazionale, mutato in seguito alle elezioni legislative dello scorso anno;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché ai dirigenti tecnici recentemente rimossi siano assegnati incarichi da dirigente scolastico negli istituti scolastici della Sardegna che oggi risultano privi di tale figura, con priorità per quelli presso i quali rivestono la carica di reggente i dirigenti tecnici subentrati a quelli rimossi;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di presentare dettagliato esposto alla Corte dei Conti relativamente alla possibilità che le nomine di cui sopra possano aver determinato un danno erariale.

Cagliari, 15 febbraio 2007

Finanziaria, smascherate le manovre di Soru

I ritardi nella trasmissione del disegno di legge finanziaria al Consiglio regionale e le notizie sulla possibile impugnazione per incostituzionalità della legge sull’esercizio provvisorio dimostrano che il centrodestra, con l’occupazione dell’Aula consiliare, ha smascherato il Presidente della Regione”: lo ha dichiarato il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, nel corso della conferenza stampa dei gruppi consiliari del centrodestra che si è tenuta questa mattina in Consiglio.

“Soru è stato smascherato per tre ordini di motivi”, prosegue Diana. “Innanzitutto, è stata smascherata la sua manovra per utilizzare la discussione della legge statutaria come un paravento per coprire i ritardi nella predisposizione della finanziaria: la statutaria è stata messa in discussione frettolosamente, senza aver ricercato alcun accordo neppure all’interno della stessa maggioranza – quanto sta accadendo in Aula lo dimostra – per tenere impegnata l’Assemblea e distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal fatto che, a più di una settimana dalla sua approvazione da parte della Giunta e dopo un mese e mezzo di esercizio provvisorio, la finanziaria non è ancora arrivata sui banchi del Consiglio. Inoltre, è stato ribadito una volta di più che il miliardo e mezzo di Euro utilizzato per ripianare il deficit del 2006 è frutto di un’operazione contabile non corretta, dal momento che si tratta di entrate future, che non erano accertate al momento in cui la legge è stata approvata e che non lo saranno ancora per diversi anni”.

“Ma soprattutto”, conclude il consigliere della destra, “è stata smascherata l’intenzione di introdurre surrettiziamente in Consiglio il voto di fiducia, non previsto dall’ordinamento della Regione. Soru presenterà in ritardo la finanziaria per costringere la maggioranza ad approvarla in tutta fretta e senza fare pressioni, in modo tale da evitare il quarto mese di esercizio provvisorio e il rischio di scioglimento dell’Assemblea. L’opposizione non cadrà in questa trappola e continuerà a battersi affinché la manovra sia trasmessa immediatamente al Consiglio e possa così avere inizio la sessione di bilancio, che dovrà necessariamente essere lunga e approfondita perché si dovranno valutare con grande attenzione i funambolici giochi contabili in cui si sta cimentando il Soru assessore al bilancio ad interim”.

Cagliari, 15 febbraio 2007

No al razzismo di Di Pietro

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, stigmatizzano le dichiarazioni del Ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro, sulla “banda dei sardi”. “Quella di Di Pietro è una manifestazione di razzismo a dir poco indecente”, ribattono i due consiglieri, “soprattutto perché viene da un Ministro della Repubblica. I sardi non possono continuare a essere le vittime di turno dell’ignoranza di qualche politico che farebbe meglio ad approfittare di tutte le buone occasioni che gli si presentano per tacere e bene ha fatto il presidente emerito Cossiga a rispondergli a tono, dimostrando cosa veramente significa essere sardi”.

“Da parte di Di Pietro, del quale soprattutto si ricordano certi episodi non proprio edificanti di cui si era reso protagonista nella sua precedente carriera di magistrato, sarebbe lecito aspettarsi una maggiore attenzione per la carenza infrastrutturale della Sardegna, della quale dovrebbe farsi carico in qualità di Ministro”, concludono Diana e Liori. “Davanti a una simile opinione, però, c’è poco da sperare. Meglio allora che rassegni le dimissioni e lasci la poltrona con almeno un briciolo di dignità, vista la sua manifesta incapacità a svolgere un ruolo istituzionale che richiede attenzione, capacità di dialogo e assenza di pregiudizi. Non sarà Di Pietro a trascinare la Sardegna nel Terzo mondo, portandola al livello di certe regioni dell’Italia centrale rinomate per la loro arretratezza, non solo economica ma anche, evidentemente, morale e culturale”.

Cagliari, 15 febbraio 2007