domenica, settembre 30, 2007

Conferenza per la non autosufficienza, ennesimo schiaffo di Soru al Consiglio

Lo spregio del governatore Renato Soru e della sua Giunta nei confronti del Consiglio regionale non conosce limiti, tanto da arrivare a calpestare persino la seduta obbligatoria dell’Assemblea prevista dallo Statuto”, denunciano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Domani, mentre il Consiglio regionale sarà riunito a Cagliari per quello che dovrebbe essere l’appuntamento più solenne per la massima istituzione rappresentativa del popolo sardo, il governatore e l’Assessora alla Sanità, Nerina Dirindin, saranno a Paulilatino, impegnati nella Conferenza regionale per la non autosufficienza”.

“I proclami con cui è stata presentata l’iniziativa lasciano poco spazio ai dubbi”, proseguono i due consiglieri. “La Giunta ha deciso di attribuirsi il merito di aver stanziato 120 milioni di euro per finanziare il fondo regionale per la non autosufficienza. Peccato però che quei fondi siano compresi nella finanziaria approvata dal Consiglio regionale, cui il governatore mostra così la sua riconoscenza: ignorandolo proprio nel momento della massima espressione della sua funzione autonomistica e dedicando la giornata alla sua personalissima campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico, autoincensandosi al cospetto di sindaci e associazioni di volontariato per i prestigiosi risultati raggiunti dal lavoro altrui. Sembra quasi superfluo aggiungere che alla Conferenza i consiglieri regionali non sono stati neppure invitati. Del resto, domani avranno cose ben più importanti da fare che recitare la parte degli ospiti sgraditi al comizio del governatore”.

“Al consigliere regionale Renato Soru vogliamo chiedere: non sente calpestate le prerogative dell’istituzione di cui fa parte? Non sente insultato il suo ruolo di rappresentante del popolo sardo nell’assemblea elettiva che ne costituisce la massima espressione democratica?”, concludono Diana e Liori. “Questo è il senso della democrazia del governatore, candidato alla carica di segretario di un partito che si definisce democratico. Per i veri democratici, l’unica speranza è che questa legislatura finisca presto e sia altrettanto presto dimenticata”.

sabato, settembre 29, 2007

Arborea, la cessione della Sbs è finita nel dimenticatoio

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, hanno presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Regione, Renato Soru, per chiedere conto della procedura di cessione dell’azienda agricola di Arborea della Società Bonifiche Sarde. La gara per la cessione dell’azienda è partita il 4 aprile 2006 e si sarebbe dovuta concludere nell’arco di 7-8 mesi. A oggi, invece, non se ne hanno notizie.

“Secondo le scarne informazioni riportate sul sito Internet istituzionale della Regione”, sottolineano i due consiglieri nel testo dell’interrogazione, “alla pubblicazione dell’avviso di gara non avrebbe fatto seguito alcun atto” e “si deve pertanto dedurre che la gara non è stata aggiudicata”. “Risulta invece”, prosegue l’interrogazione, “che alla prima richiesta di manifestazioni di interesse, andata deserta, avrebbe fatto seguito una seconda, con scadenza fissata per il 26 dicembre 2006. Di tale richiesta non è riportata alcuna informazione sul sito Internet istituzionale della Regione, così come dell’eventuale aggiudicazione della gara”.

Diana e Liori chiedono a Soru di riferire se la gara è stata aggiudicata, a quale soggetto, in quale data e in seguito a quale procedura. In caso di mancata aggiudicazione, chiedono “per quali ragioni ciò è avvenuto” e “se la mancata aggiudicazione della gara entro i termini temporali prestabiliti comporta nuovi impegni economici da parte della Regione, in particolare nei confronti della Sbs S.p.A., e in quale misura”. Infine, i due consiglieri chiedono al Presidente “se ritiene che l’Amministrazione abbia dato adeguata pubblicità alla gara in tutte le sue fasi”.






INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di avanzamento della procedura di cessione dell’azienda agraria di Arborea condotta dalla Società Bonifiche Sarde S.p.A.



I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Con delibera n. 24/38 del 10 giugno 1997, la Giunta regionale ha disposto la cessione dell’azienda agraria condotta dalla Società Bonifiche Sarde S.p.A., sita nel territorio del Comune di Arborea;

  • Con delibera n. 4/1 del 31 gennaio 2006, la Giunta regionale ha confermato tale intendimento, adottando una ipotesi guida per il bando di gara;

  • Con determinazione n. 59 del 31 marzo 2006, il direttore generale della Presidenza della Regione ha bandito la gara per la cessione del ramo di azienda inerente le proprietà della Sbs S.p.A. site nel territorio del Comune di Arborea;


CONSIDERATO che

  • La tempistica della gara per la cessione del ramo di azienda, così come definita nella determinazione n. 59 di cui sopra, si può così riassumere: 30 giorni per la presentazione delle manifestazioni di interesse, a partire dalla data di pubblicazione dell’avviso di gara; 90 giorni per la presentazione delle proposte progettuali e delle offerte economiche, a partire dalla data di ricevimento della lettera di invito da parte dei soggetti ammessi alla seconda fase della gara; 60 giorni per l’individuazione del soggetto contraente, a partire dalla scadenza dei termini per la presentazione dei progetti;

  • Da ciò si può dedurre che la procedura di gara si sarebbe dovuta concludere, presumibilmente, nell’arco di 7-8 mesi dalla data di pubblicazione dell’avviso di gara, che risale al 4 aprile 2006;


VERIFICATO che

  • La prima delle scadenze relative alla procedura di gara risultava fissata per l’8 maggio 2006;

  • Secondo le scarne informazioni riportate sul sito Internet istituzionale della Regione, alla pubblicazione dell’avviso di gara non avrebbe fatto seguito alcun atto;

  • Si deve pertanto dedurre che la gara non è stata aggiudicata;

  • Risulta invece che alla prima richiesta di manifestazioni di interesse, andata deserta, avrebbe fatto seguito una seconda, con scadenza fissata per il 26 dicembre 2006;

  • Di tale richiesta non è riportata alcuna informazione sul sito Internet istituzionale della Regione, così come dell’eventuale aggiudicazione della gara;



CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se la gara per la cessione dell’azienda agraria condotta dalla Sbs S.p.A. è stata aggiudicata e, in caso affermativo, a quale soggetto, in quale data e in seguito a quale procedura;

  • Se la gara non è stata aggiudicata, per quali ragioni ciò è avvenuto;

  • Se la mancata aggiudicazione della gara entro i termini temporali prestabiliti comporta nuovi impegni economici da parte della Regione, in particolare nei confronti della Sbs S.p.A., e in quale misura;

  • Se ritiene che l’Amministrazione abbia dato adeguata pubblicità alla gara in tutte le sue fasi.

venerdì, settembre 28, 2007

Finanziaria, quanti mesi di esercizio provvisorio dobbiamo aspettarci?

Prendiamo atto che anche quest’anno la Giunta regionale non è stata in grado di presentare il disegno di legge finanziaria entro i termini stabiliti dalla legge. Evidentemente, le promesse fatte dal governatore Renato Soru dopo lo scandaloso ritardo con cui è stata approvata la finanziaria 2007 non potevano essere mantenute, proprio come avevamo previsto sin da subito”: la dichiarazione è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “L’ultima seduta dell’esecutivo si è tenuta il 25 settembre senza che la manovra fosse adottata. Anzi, non è neppure cominciata la concertazione con le parti sociali. La prossima seduta si terrà nel mese di ottobre, perciò la scadenza del 30 settembre prevista dalla legge non potrà essere rispettata neppure quest’anno”.

“Allo stato attuale, della finanziaria non esiste neppure una bozza”, proseguono i due consiglieri. “E’ una situazione che ricorda da vicino quella dello scorso anno e sappiamo bene come andò a finire: la manovra 2007 è stata approvata dopo il quarto mese di esercizio provvisorio, con la spesa regionale bloccata e il concreto rischio di scioglimento del Consiglio regionale. In quell’occasione, la scusa cui si erano appigliati Soru e la sua maggioranza era la necessità di attendere la conclusione della vertenza sulle entrate fiscali. Quest’anno avranno il coraggio di ammettere apertamente che la finanziaria ritarda per paura delle ricadute della campagna elettorale per il Partito Democratico? Ci permettiamo di fare una previsione: l’iter della manovra non prenderà il via prima del 14 ottobre prossimo”.

“A questo punto, forse la Giunta farebbe meglio a presentare subito la richiesta di esercizio provvisorio”, concludono Diana e Liori, “e a dirci quanti mesi ancora ci vorranno prima di vedere la finanziaria approvata, così che i sardi possano giudicare liberamente e con cognizione di causa l’operato di chi li governa, in vista non solo delle primarie del Pd, di cui immaginiamo importi loro ben poco, e del referendum sulla legge statutaria, ma soprattutto delle prossime elezioni regionali, che siamo certi si terranno entro breve tempo”.

giovedì, settembre 27, 2007

Caso Saatchi, da che parte sta la Regione?

Per quale motivo la Regione ha deciso di non costituirsi in giudizio nel ricorso al Tar contro l’annullamento della gara per la pubblicità istituzionale? Chi si è reso responsabile di una decisione che rischia di causare danni all’Amministrazione per decine di milioni di euro?” Lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, che chiamano in causa il Presidente della Regione, Renato Soru. “Da chi è stata presa la decisione di non costituirsi in giudizio? E’ un’iniziativa autonoma dell’ufficio legale della Regione o è stata indotta dallo stesso Presidente?”

“Di certo c’è l’irresponsabilità di una scelta simile”, proseguono i due consiglieri, “che dà quasi l’impressione che alla Regione non stia tanto a cuore difendere la propria posizione e l’operato della dirigente Michela Melis, che invece appare volersi sconfessare, quanto fare tutto il possibile affinché la Saatchi & Saatchi vinca la causa. Tale eventualità sarebbe un disastro per le casse di viale Trento, che oltre all’importo dell’appalto dovrebbe pagare i danni al colosso americano e le spese processuali. Il primo round è stato fortunato, perché il Tar ha deciso di rigettare la richiesta di sospensiva, ma non si può continuare a fare affidamento sulla buona sorte. Perciò, visto che i termini per la costituzione in giudizio sono ancora aperti, chiediamo che la Regione si costituisca immediatamente e che dimostri di avere interesse a difendere l’operato della sua dirigente e i propri interessi economici, anziché quelli di un privato”.

“Avremmo chiesto queste cose in un’interrogazione per avere una risposta ufficiale da parte del Presidente”, concludono Diana e Liori, “ma l’urgenza del caso non permette di attendere i tempi biblici che di solito sono necessari per avere l’attenzione del Presidente o dell’assessore di turno. Prima di ottenere una risposta, la causa sarebbe ampiamente conclusa. E’ importante però che sollecitiamo ancora il Presidente ad assumere una posizione chiara, univoca e trasparente in merito alla vicenda. Vuole che la Regione si tuteli in sede di giudizio o preferisce che la Saatchi & Saatchi abbia partita vinta senza neppure un minimo di opposizione? A questo chiediamo una risposta in tempi rapidi, perché la posizione ambigua del Presidente è diventata ormai intollerabile”.

mercoledì, settembre 26, 2007

La Regione intervenga perché il Gerrei non diventi un deserto

Dopo il taglio dei finanziamenti regionali alla miniera di Silius, la chiusura dell’Istituto tecnico per geometri è l’ennesima mazzata di un calvario che minaccia di ridurre l’intero Gerrei a un deserto”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, in seguito alle notizie sulla soppressione della prima classe della scuola media superiore di Silius e dell’autogestione dell’Istituto decisa dai genitori degli alunni.

“Chiusi gli uffici della Prefettura e del Giudice di Pace, dimenticata da decenni la caserma dei Carabinieri, con gli sportelli della banca che aprono a giorni alterni e il parroco in coabitazione con il Comune di Goni, Silius rappresenta l’emblema della crisi del Gerrei, un territorio di cui le istituzioni sembrano essersi dimenticate”, proseguono i due consiglieri. “La Regione ci ha messo del suo con il taglio dei finanziamenti alla Mineraria Silius, che rischiano di aggravare ulteriormente il tasso di disoccupazione della zona, tra i più alti dell’Isola, e quindi di accelerarne lo spopolamento”.

“Sono queste le politiche della giunta Soru per le zone interne?”, si chiedono Liori e Diana. “Noi speriamo di no e chiediamo alla Regione di impegnarsi affinché il Gerrei torni a vivere. La sopravvivenza della scuola superiore di Silius è il primo passo, per il quale la Giunta deve muoversi subito e con forza nei confronti del governo nazionale e in particolare del Ministro della Pubblica istruzione. La sopravvivenza della miniera è il secondo: la Regione deve garantire le risorse necessarie per il suo rilancio, essendo l’unica attività di tutto il Gerrei in grado di assicurare un pur minimo livello di occupazione. Più in generale, sollecitiamo l’impegno dell’esecutivo per le aree interne della Sardegna, troppo spesso dimenticate e lasciate in balia dell’arretratezza: lo sviluppo dell’Isola non può fare a meno di loro”.

No alla chiusura del Centro per la cura delle punture da insetti del Brotzu

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, per chiedere che non venga soppresso il Centro per la diagnosi e la terapia delle punture da imenotteri dell’ospedale Brotzu di Cagliari, istituito intorno al 1991 su iniziativa del prof. Giovanni Piu.

Nel testo dell’interrogazione, i due consiglieri rilevano che le punture degli imenotteri, insetti come api e vespe, “possono provocare gravi complicazioni, in particolare nei soggetti affetti da allergie, e pertanto necessitano di essere affrontate con la massima rapidità” e che, “fino all’istituzione del Centro, i pazienti erano costretti a recarsi fuori della Sardegna per ricevere le necessarie cure”. Oggi si apprende che l’Assessora “intenderebbe disporre la chiusura del Centro”, sebbene “dall’inizio dalle legislatura”, sottolineano Liori e Diana, siano stati soppressi “diversi importanti presidi sanitari in tutto il territorio della Sardegna”.

I due consiglieri chiedono all’Assessora se le notizie relative all’imminente chiusura del Centro “rispondono a verità” e “se considera il Centro un presidio indispensabile nel sistema sanitario regionale”. Infine, si chiede alla Dirindin di impegnarsi per “impedire che la Sardegna sia privata dell’ennesimo, importante presidio sanitario”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla possibile soppressione del Centro per la diagnosi e la terapia delle punture da imenotteri dell’ospedale Brotzu


I sottoscritti,


PREMESSO che, intorno al 1991, venne istituito presso l’azienda ospedaliera autonoma Brotzu di Cagliari, su iniziativa del prof. Giovanni Piu, il Centro per la diagnosi e la terapia delle punture da imenotteri;

CONSIDERATO che le punture di insetti di tale specie possono provocare gravi complicazioni, in particolare nei soggetti affetti da allergie, e pertanto necessitano di essere affrontate con la massima rapidità;

RAMMENTATO che, fino all’istituzione del Centro, i pazienti erano costretti a recarsi fuori della Sardegna per ricevere le necessarie cure;

APPRESO che l’Assessore regionale alla Sanità intenderebbe disporre la chiusura del Centro;

SOTTOLINEATO che, dall’inizio della legislatura, sono stati soppressi diversi importanti presidi sanitari in tutto il territorio della Sardegna;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se le notizie relative all’intenzione di sopprimere il Centro per la diagnosi e la terapia delle punture da imenotteri dell’ospedale Brotzu rispondono a verità;

  • Se considera il Centro un presidio indispensabile nel sistema sanitario regionale;

  • Quali misure intende adottare al fine di impedire che la Sardegna sia privata dell’ennesimo, importante presidio sanitario.

martedì, settembre 25, 2007

Il presidente Soru chieda scusa ai sardi per l’assenza alla commemorazione dei sassarini

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, per chiedergli di porgere le proprie scuse ai sardi per l’assenza della Regione alla cerimonia solenne di commemorazione dei caduti della Brigata Sassari sull’altopiano di Asiago, che si è tenuta la scorsa domenica nel cimitero di Monte Zebio.

I due consiglieri definiscono “ingiustificabile” l’assenza di una delegazione istituzionale della Regione, “considerata l’importanza rivestita dalla Brigata Sassari nella storia della Sardegna e dell’Italia, nonché l’attaccamento mostrato nel corso degli anni dal popolo sardo nei confronti della Brigata stessa, assurta a simbolo dell’unità e dell’orgoglio dei sardi e della loro appartenenza alla Nazione italiana”. Inoltre, Diana e Liori rilevano la presenza, durante la cerimonia, del gonfalone della Regione, portato da tre commessi. “Un simile utilizzo del gonfalone”, si legge nell’interrogazione, “lede l’onorabilità della Regione Sardegna e costituisce pertanto una grave offesa al popolo sardo”. La prassi, infatti, “vuole che il gonfalone possa essere esposto unicamente alla presenza del rappresentante ufficiale della Regione, vale a dire il Presidente, o di un suo delegato ad egli immediatamente inferiore in grado, cioè un assessore”.

Diana e Liori chiedono a Soru di riferire “per quali ragioni ha ritenuto di non partecipare alla cerimonia” e “di non delegare alcun assessore a rappresentare la Regione in sua vece”, “se riconosce la capitale importanza che la Brigata Sassari riveste nella formazione dell’identità del popolo sardo” e “sulla base di quali norme ha ritenuto di poter esporre il gonfalone della Regione”. Infine, i due consiglieri chiedono al governatore di “porgere le proprie scuse al popolo sardo per l’assenza della Regione alla cerimonia di commemorazione e per la grave offesa arrecatagli attraverso l’uso improprio del gonfalone”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull’assenza di una rappresentanza istituzionale della Regione alla commemorazione dei caduti della Brigata Sassari sul Monte Zebio e sull’uso improprio del gonfalone della Regione


I sottoscritti,


PREMESSO che il 23 settembre u.s., nel Comune di Asiago, si è tenuta una solenne cerimonia di commemorazione dei caduti della Brigata Sassari durante la Prima Guerra Mondiale, sepolti nel cimitero di Monte Zebio;

PRESO ATTO dell’ingiustificabile assenza di una delegazione istituzionale in rappresentanza della Regione Sardegna;

CONSIDERATA l’importanza rivestita dalla Brigata Sassari nella storia della Sardegna e dell’Italia, nonché l’attaccamento mostrato nel corso degli anni dal popolo sardo nei confronti della Brigata stessa, assurta a simbolo dell’unità e dell’orgoglio dei sardi e della loro appartenenza alla Nazione italiana;

VERIFICATO che alla cerimonia di commemorazione risultava presente il gonfalone della Regione, portato da tre commessi alle dipendenze dell’Amministrazione;

RITENUTO che un simile utilizzo del gonfalone lede l’onorabilità della Regione Sardegna e costituisce pertanto una grave offesa al popolo sardo;

VALUTATO che la prassi vigente in tutte le Regioni italiane vuole che il gonfalone possa essere esposto unicamente alla presenza del rappresentante ufficiale della Regione, vale a dire il Presidente, o di un suo delegato ad egli immediatamente inferiore in grado, cioè un assessore;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Per quali ragioni ha ritenuto di non partecipare alla cerimonia di commemorazione dei caduti della Brigata Sassari e di non delegare alcun assessore a rappresentare la Regione in sua vece;

  • Se riconosce la capitale importanza che la Brigata Sassari riveste nella formazione dell’identità del popolo sardo;

  • Sulla base di quali norme ha ritenuto di poter esporre il gonfalone della Regione con le modalità descritte in premessa;

  • Quali misure intende adottare al fine di porgere le proprie scuse al popolo sardo per l’assenza della Regione alla cerimonia di commemorazione e per la grave offesa arrecatagli attraverso l’uso improprio del gonfalone.

lunedì, settembre 24, 2007

Paralisi del Consiglio regionale, meglio le elezioni anticipate

Coalizione di maggioranza in crisi, Consiglio paralizzato: è l’equazione che il centrodestra sostiene denunciando, insieme, la crisi della politica, nell’occhio del ciclone (il grillismo è un fenomeno di antipolitica allarmante), e l’impossibilità di governare. Quando, in una recente intervista, citata dall’on. Diana (An), il presidente del Consiglio, Spissu, riconosce che la maggioranza è da “ricostruire”, egli mette il dito nella piaga: le beghe del centrosinistra hanno disarmato l’organo legislativo e generano inevitabile malcontento nell’opinione pubblica. Infatti, alla resa dei conti, nei sardi cresce la delusione per le promesse fatte (il proclama elettorale di Soru), che, dopo tre anni di governo presidenziale, non sono state realizzate. La delusione rischia di coinvolgere l’intera classe politica. Soru (che a Sassari ha presentato il libro di Stella su “La Casta”) vorrebbe tirarsene fuori addossando agli altri il significato della decadenza. Ma così facendo – ha detto l’on. Diana, nel corso di una conferenza stampa – contribuisce a spaccare la sua maggioranza, a confinare tra i reprobi coloro che, nell’accesa disputa sulla leadership del Partito democratico, non lo sostengono, aggiungendo debolezza a debolezza e favorendo la paralisi del Consiglio (la maggioranza - sottolinea Diana – spesso non riesce a garantire il numero legale nelle Commissioni). Per cui sia l’aspetto istituzionale che quello politico finiscono per essere due facce della stessa medaglia.

Un Consiglio che non funziona, afferma il centrodestra, non garantisce i sardi. Per evitare d’essere accomunata nel giudizio negativo della gente, l’opposizione prende le distanze, riconosce cruciali i problemi della maggioranza, ritiene che siano difficilmente superabili e (on. Vargiu, Riformatori) chiede a Soru di dimettersi e di andare a nuove elezioni. Anche con la stessa legge elettorale, la cui modifica non sembra in cima ai pensieri del centrosinistra nonostante alcuni aspetti assai poco condivisibili (ad esempio, il listino del presidente, dove i nomi indicati sono eletti senza alcun voto popolare).

Tra il 14 (voto per il segretario del Pd, ormai una lotta a coltello) ed il 21 ottobre (voto sulla statutaria) si dovrebbe giungere all’epilogo di una vicenda politica che, ha detto l’on. La Spisa, capogruppo di Forza Italia, “si commenta da sè, scorrendo il “bollettino della Commissioni”, che riporta l il lungo elenco di leggi presentate e rimaste nel cassetto. Leggi, sottolinea La Spisa, proposte dalla giunta e dalla maggioranza, oltre che dell’opposizione, che non vanno avanti proprio per le divisioni interne di chi governa. Cita la legge sulla riforma della scuola, sul riordino delle aree industriali e dei consorzi di bonifica, sull’organizzazione degli uffici regionali, sul riordino delle agenzie. Cose importanti per il riflesso che avrebbero sull’economia sarda, rimaste al palo.

Si respira aria di Tangentopoli – sostiene l’on. Ladu (Fortza Paris) – per la crisi di sfiducia che condanna la politica. Il rapporto con la gente è scandito dai risultati, che sono affatto insufficienti, nonostante la Regione impieghi, per il rilancio economico, risorse di bilanci futuri. Tutti gli indicatori economici sono di segno negativo, rispetto al recente passato e, soprattutto, rispetto alle promesse di ieri (programma elettorale Soru).

Dunque, è necessario voltare pagina. Diventa importante – ha detto l’on. Farigu, (Nuovo Psi) – il risultato del voto referendario sulla statutaria. Se quella legge, “fatta ad personam per legittimare il potere assoluto del presidente”, verrà cassata, il giudizio dei sardi nei confronti di Soru sarà esplicito e renderà indispensabile il ricorso alle urne. In caso contrario “la follia del personaggio” minaccerà il futuro della democrazia. (adel)

giovedì, settembre 20, 2007

L’assessore Dadea confonde il referendum sulla statutaria con le primarie per il Pd

Stigmatizziamo vivamente l’intervento fatto dall’Assessore alle Riforme, Massimo Dadea, al convegno sulla legge statutaria che si è tenuto oggi pomeriggio nella sede cagliaritana del Banco di Sardegna”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Presente Renato Soru, l’Assessore si è sentito in dovere di ‘dare una mano’ alla sua campagna elettorale per le primarie del Partito Democratico, fornendo informazioni false sui contenuti della legge statutaria in un goffo tentativo di condizionare la campagna referendaria a tutto vantaggio del governatore”.

“Secondo il messaggio che Dadea ha cercato di veicolare, è necessario votare sì al referendum se si vuole salvare il presidenzialismo”, proseguono i due consiglieri. “Non c’è niente di più falso: la legge statutaria non porta alcuna modifica nella forma di governo della Regione, che oggi è presidenzialista e lo resterà sia che la statutaria entri in vigore, sia che i cittadini decidano di bocciarla. Se rispedire al mittente la legge statutaria avesse voluto dire rinunciare al presidenzialismo, saremmo stati i primi sostenitori del sì. Ma così non è: che si voti sì o che si voti no, il presidenzialismo resterà comunque. La vittoria del sì, però, porterà a un intollerabile squilibrio di potere a vantaggio unico ed esclusivo del governatore, e a una normativa sul conflitto di interessi che consentirà a Soru o a chi per lui di continuare a mischiare affari pubblici e privati con assoluta disinvoltura”.

“La missione di Dadea è chiara: difendere il governatore e la sua immagine di paladino del presidenzialismo e del rinnovamento contro la vecchia nomenclatura rappresentata dal suo principale avversario nella corsa alla leadership del Pd”, concludono Diana e Liori. “A noi, di tutto ciò, non importa nulla. A noi, e ai sardi tutti, importa solo che non entri in vigore una legge statutaria che farà fare un balzo all’indietro alla Regione, riducendo gli spazi di democrazia e insabbiando i conflitti di interessi e le speculazioni”.

mercoledì, settembre 19, 2007

La Regione impedisca la vendita di una sede storica del Consiglio regionale

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale agli Enti locali, Gianvalerio Sanna, affinché la Giunta si impegni per scongiurare la vendita del palazzo ex Inail di piazza del Carmine, a Cagliari, che in passato ha ospitato gli uffici amministrativi del Consiglio regionale.

“Il palazzo ex Inail sito a Cagliari, all’angolo tra piazza del Carmine e via Sassari, ha ospitato gli uffici amministrativi del Consiglio regionale per un periodo di circa dodici anni a partire dal 1958”, ricordano i due consiglieri nell’interrogazione. Oggi, lo stabile ospita un’importante attività commerciale ed è in parte inutilizzato. Inoltre, “necessita di importanti interventi di restauro”. “Il Comune di Cagliari, proprietario del palazzo, avrebbe intenzione di dismetterlo”, riferiscono Liori e Diana.

Tenuto conto della “necessità di mantenere nel patrimonio pubblico l’edificio per l’alto valore storico che gli deriva dall’essere stato sede del Consiglio regionale”, i due consiglieri chiedono che la Regione si impegni a “dotare il Comune di Cagliari dei finanziamenti necessari per il restauro e i costi di gestione dell’immobile, affinché non sia dismesso ma rimanga nel patrimonio comunale e venga valorizzato attraverso l’utilizzo per scopi utili alla collettività”. In alternativa, si chiede che la Giunta si proponga come acquirente “all’atto della dismissione, al fine di evitare che la cessione a privati possa portare a utilizzi dello stesso incompatibili con la sua dimensione storica”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di mantenere nel patrimonio pubblico una sede storica del Consiglio regionale


I sottoscritti,


PREMESSO che il palazzo ex Inail sito a Cagliari, all’angolo tra piazza del Carmine e via Sassari, ha ospitato gli uffici amministrativi del Consiglio regionale per un periodo di circa dodici anni a partire dal 1958;

CONSIDERATO che il palazzo, nel quale ha sede un’attività commerciale e che è in parte inutilizzato, necessita di importanti interventi di restauro;

VALUTATO che il Comune di Cagliari, proprietario del palazzo, avrebbe intenzione di dismetterlo;

SOTTOLINEATA la necessità di mantenere nel patrimonio pubblico l’edificio per l’alto valore storico che gli deriva dall’essere stato sede del Consiglio regionale;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale agli Enti locali

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di dotare il Comune di Cagliari dei finanziamenti necessari per il restauro e i costi di gestione dell’immobile in oggetto, affinché non sia dismesso ma rimanga nel patrimonio comunale e venga valorizzato attraverso l’utilizzo per scopi utili alla collettività;

  • Qualora quanto richiesto al punto precedente si rivelasse impraticabile, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di acquistare il palazzo all’atto della dismissione, al fine di evitare che la cessione a privati possa portare a utilizzi dello stesso incompatibili con la sua dimensione storica.

La Regione ‘macchina elettorale’ del presidente Soru nella corsa per il Pd

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana, e di Forza Italia, Claudia Lombardo, hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, per chiedergli di fare chiarezza relativamente all’impiego di personale, strumentazione e locali della Regione per la gestione del sito Internet ‘Per il Partito Democratico sardo’, creato per sostenere la sua campagna elettorale in vista delle primarie del Partito Democratico che si terranno il 14 ottobre.

Nell’interrogazione, i due consiglieri fanno notare che il dominio http://www.partitodemocraticosardo.it risulta registrato a nome del Presidente della Regione, con l’indicazione dell’indirizzo della sua casa di Sanluri e del numero di telefono della Presidenza, e che il sito è ospitato dai server di Tiscali, società di cui il governatore è azionista di riferimento. Il sito Internet, si legge nel documento, “sarebbe gestito dal personale preposto alla gestione del sito Internet istituzionale della Regione”, personale che fa capo all’Amministrazione e alla società regionale Sardegna IT, e la sua gestione “avverrebbe negli orari di servizio, negli uffici e con l’uso degli strumenti adibiti alla gestione del sito Internet istituzionale della Regione, siti al quattordicesimo piano della sede istituzionale di viale Trento”.

Diana e Lombardo sottolineano che i fatti riportati configurano l’utilizzo di attrezzature, personale e risorse finanziarie della Regione per scopi personali e che, se fossero verificati, “il Presidente della Regione sarebbe perseguibile in sede contabile per danno erariale e in sede penale per peculato”. I due consiglieri chiedono pertanto al presidente Soru di “fornire al Consiglio regionale la documentazione relativa alle spese sostenute, al personale impiegato e alla strumentazione e ai locali utilizzati per la gestione del sito Internet” e, “qualora fosse riscontrato l’utilizzo di risorse dell’Amministrazione per fini personali”, di rifondere alla Regione le risorse finora impiegate. Infine, si chiede che la Giunta regionale segnali il comportamento del governatore “alla magistratura competente in materia contabile e penale, affinché sia fatta chiarezza sugli aspetti rilevanti della vicenda”.



INTERROGAZIONE DIANA – LOMBARDO, con richiesta di risposta scritta, sull’utilizzo da parte del Presidente della Regione di attrezzature, personale e risorse finanziarie dell’Amministrazione per scopi personali


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Il 14 ottobre p.v. si terranno le elezioni primarie per la nomina del segretario regionale del Partito Democratico;

  • Il Presidente della Regione figura tra i candidati alle elezioni di cui sopra;


CONSIDERATO che

  • Per sostenere la propria campagna elettorale, il Presidente della Regione ha aperto un sito Internet intitolato ‘Per il Partito Democratico sardo’, al quale si accede da diversi indirizzi tra i quali si cita, a puro titolo esemplificativo, http://www.partitodemocraticosardo.it;

  • Il dominio http://www.partitodemocraticosardo.it risulta registrato a nome del Presidente della Regione, con l’indicazione dell’indirizzo della propria abitazione privata sita in Sanluri e del numero di telefono della Presidenza della Regione, e ospitato sui server di Tiscali S.p.A., società di cui il Presidente della Regione è azionista di riferimento;


VALUTATO che

  • Il sito Internet di cui sopra sarebbe gestito dal personale preposto alla gestione del sito Internet istituzionale della Regione;

  • Il personale di cui sopra fa capo all’Amministrazione e alla società regionale Sardegna IT;

  • La gestione del sito avverrebbe negli orari di servizio, negli uffici e con l’uso degli strumenti adibiti alla gestione del sito Internet istituzionale della Regione, siti al quattordicesimo piano della sede istituzionale di viale Trento;


SOTTOLINEATO che

  • Quanto testé descritto configura l’utilizzo, da parte del Presidente della Regione, di attrezzature, personale e risorse finanziarie dell’Amministrazione per uno scopo meramente personale;

  • Qualora i fatti descritti fossero verificati, il Presidente della Regione sarebbe perseguibile in sede contabile per danno erariale e in sede penale per peculato;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Quali misure intende adottare al fine di fornire al Consiglio regionale la documentazione relativa alle spese sostenute, al personale impiegato e alla strumentazione e ai locali utilizzati per la gestione del sito Internet ‘Per il Partito Democratico sardo’;

  • Qualora fosse riscontrato l’utilizzo di risorse dell’Amministrazione per fini personali, quali misure intende adottare al fine di rifondere l’Amministrazione delle risorse finora impiegate;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di segnalare il comportamento del Presidente della Regione alla magistratura competente in materia contabile e penale, affinché sia fatta chiarezza sugli aspetti rilevanti della vicenda.

lunedì, settembre 17, 2007

L’Arst rispedisca indietro le nuove corriere senza bagagliaio

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale ai Trasporti, Sandro Broccia, per chiedere che l’Arst rispedisca indietro gli autobus Mercedes recentemente acquistati e ne chieda la sostituzione con altri modelli più adatti alle esigenze del trasporto pubblico locale in Sardegna. Costati in tutto 24 milioni e mezzo di euro, i 109 nuovi autobus hanno lunghezze che variano tra i 12 e i 18 metri e sono entrati in servizio questa mattina.

“I nuovi autobus sono sprovvisti di bagagliaio”, fanno notare i due consiglieri nell’interrogazione. Si tratta di una carenza che “comporterà pesanti limitazioni negli spostamenti dei cittadini sardi, in modo particolare sulle tratte di più lunga percorrenza”, come quelle su cui viaggiano gli studenti fuori sede, i quali “all’inizio della settimana si recano nelle sedi universitarie e alla fine della settimana fanno ritorno nei Comuni di residenza, e dunque viaggiano con al seguito bagagli piuttosto ingombranti”.

Diana e Liori sottolineano inoltre che “le imponenti dimensioni dei nuovi autobus, unitamente al fatto che i modelli più lunghi non sono snodati, comporteranno necessariamente delle variazioni nei percorsi delle linee, dal momento che i mezzi saranno impossibilitati ad attraversare i centri urbani dei Comuni di piccole e medie dimensioni”. Di tali variazioni, però, l’Azienda non ha dato comunicazione all’utenza.

Infine, i due consiglieri fanno notare che il servizio di manutenzione “è stato affidato alla stessa ditta produttrice anziché alle officine aziendali dell’Arst”, sebbene le officine autorizzate Mercedes non siano in grado di coprire il territorio delle otto Province sarde, “delle quali soltanto tre risulterebbero coperte”. Perciò, “i nuovi autobus non possono essere ritenuti idonei al trasporto pubblico di passeggeri, non essendo in grado di garantire sufficienti qualità e continuità del servizio”.

Diana e Liori chiedono dunque che la Regione si attivi per richiedere “con la massima urgenza” la sostituzione dei nuovi mezzi “con altri, adeguati alle esigenze del trasporto pubblico locale in Sardegna” e che “l’Arst provveda a informare con la massima tempestività l’utenza relativamente ai disservizi che possono derivare da variazioni negli automezzi impiegati e nei percorsi delle linee”. Inoltre, i due consiglieri chiedono all’Assessore di fornire al Consiglio regionale “i dati relativi al confronto tra il costo della manutenzione dei nuovi autobus affidata alla ditta produttrice e il costo che avrebbe avuto l’affidamento della manutenzione alle officine aziendali dell’Arst” e alla Giunta di impegnarsi per “potenziare le officine aziendali dell’Arst attraverso l’assunzione di nuovo personale”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull’acquisto da parte dell’Azienda regionale sarda trasporti di automezzi non idonei al trasporto pubblico locale



I sottoscritti,


PREMESSO che

  • In data odierna, l’Azienda regionale sarda trasporti comincerà a utilizzare degli autobus di recente acquisizione, con un conseguente, parziale rinnovamento del parco automezzi aziendale;

  • I nuovi autobus sono stati acquistati da una ditta produttrice tedesca, in numero complessivo di 109, per un investimento totale pari a Euro 24.500.000;

  • Dei 109 nuovi autobus, 79 hanno una lunghezza di 12 metri, 15 hanno una lunghezza di 15 metri e 15 hanno una lunghezza di 18 metri;


CONSIDERATO che

  • I nuovi autobus sono sprovvisti di bagagliaio;

  • Tale carenza comporterà pesanti limitazioni negli spostamenti dei cittadini sardi, in modo particolare sulle tratte di più lunga percorrenza;

  • Si pensi, a titolo esemplificativo, agli studenti fuori sede, che all’inizio della settimana si recano nelle sedi universitarie e che alla fine della settimana fanno ritorno nei Comuni di residenza, e che dunque viaggiano con al seguito bagagli piuttosto ingombranti;


VERIFICATO che

  • Le imponenti dimensioni dei nuovi autobus, unitamente al fatto che i modelli più lunghi non sono snodati, comporteranno necessariamente delle variazioni nei percorsi delle linee, dal momento che i mezzi saranno impossibilitati ad attraversare i centri urbani dei Comuni di piccole e medie dimensioni;

  • Di tali variazioni non è stata data tempestiva comunicazione all’utenza, così come dell’assenza del bagagliaio nei nuovi autobus;


SOTTOLINEATO che

  • Il servizio di manutenzione dei nuovi autobus è stato affidato alla stessa ditta produttrice anziché alle officine aziendali dell’Arst;

  • La ditta di cui sopra non è in grado di coprire con le proprie officine autorizzate le esigenze dei mezzi operativi sul territorio delle otto Province sarde, delle quali soltanto tre risulterebbero coperte;

  • Da quanto esposto deriva che i nuovi autobus non possono essere ritenuti idonei al trasporto pubblico di passeggeri, non essendo in grado di garantire sufficienti qualità e continuità del servizio;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale ai Trasporti

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare nei confronti della ditta produttrice degli automezzi affinché provveda con la massima urgenza a sostituire quelli recentemente forniti all’Arst con altri, adeguati alle esigenze del trasporto pubblico locale in Sardegna;

  • Quali misure intende adottare affinché l’Arst provveda a informare con la massima tempestività l’utenza relativamente ai disservizi che possono derivare da variazioni negli automezzi impiegati e nei percorsi delle linee;

  • Quali misure intende adottare al fine di fornire al Consiglio regionale i dati relativi al confronto tra il costo della manutenzione dei nuovi autobus affidata alla ditta produttrice e il costo che avrebbe avuto l’affidamento della manutenzione alle officine aziendali dell’Arst;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di potenziare le officine aziendali dell’Arst attraverso l’assunzione di nuovo personale.

sabato, settembre 15, 2007

Università, lo scandalo dei test truccati: intervenga la Regione

La Regione intervenga per chiedere l’annullamento delle selezioni per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina delle Università sarde: lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in un’interrogazione all’Assessora alla Pubblica istruzione, Maria Antonietta Mongiu, in seguito allo scandalo che ha investito gli ambienti accademici di tutta Italia. “In numerose Università italiane”, si legge nell’interrogazione, “si sono riscontrate gravi irregolarità e, talora, veri e propri casi di corruzione che hanno inficiato l’esito finale delle selezioni stesse, non garantendo l’accesso ai corsi agli studenti più preparati”, fatti che “hanno portato all’annullamento delle selezioni in alcuni Atenei della Penisola, nonché all’apertura di inchieste per reati di natura penale”.

La situazione nell’Isola non è molto diversa: “Anche nelle selezioni per i corsi di laurea in Medicina delle due Università della Sardegna risultano riscontrate gravi irregolarità o quantomeno le condizioni oggettive affinché tali irregolarità potessero verificarsi”. I due consiglieri ricordano che la Regione finanzia gli Atenei sardi per svariati milioni di euro l’anno. “Tali investimenti”, sottolineano, “hanno senso solo se sono in grado di generare una ricaduta positiva per gli studenti sardi e pertanto la Regione è tenuta a intervenire presso le Università a tutela dei diritti degli studenti”.

Diana e Liori chiedono dunque alla Giunta regionale di attivarsi nei confronti del Ministero della Pubblica istruzione e delle Università sarde “affinché le selezioni per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina siano annullate e ripetute secondo regole realmente trasparenti che garantiscano l’accesso solo ed esclusivamente agli studenti più meritevoli”. I due consiglieri chiedono inoltre lo stanziamento di “ulteriori risorse da destinare alle Università sarde affinché possa essere incrementato il numero degli studenti ammessi ai corsi di laurea in Medicina”.




INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulle selezioni per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina delle Università sarde


I sottoscritti,


PREMESSO che, nello svolgimento delle selezioni per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina per l’anno accademico 2007/2008, in numerose Università italiane si sono riscontrate gravi irregolarità e, talora, veri e propri casi di corruzione che hanno inficiato l’esito finale delle selezioni stesse, non garantendo l’accesso ai corsi agli studenti più preparati;

CONSIDERATO che i fatti di cui sopra hanno portato all’annullamento delle selezioni in alcuni Atenei della Penisola, nonché all’apertura di inchieste per reati di natura penale;

PRESO ATTO che anche nelle selezioni per i corsi di laurea in Medicina delle due Università della Sardegna risultano riscontrate gravi irregolarità o quantomeno le condizioni oggettive affinché tali irregolarità potessero verificarsi;

SOTTOLINEATO che la Regione finanzia le Università sarde: a mero titolo di esempio, si cita che la L.R. 29 maggio 2007, n. 2 (Legge finanziaria 2007), all’art. 27, comma 1, lettere h) e i) stanzia rispettivamente Euro 2.500.000 e 8.000.000 per il sostegno dei programmi comunitari di scambi culturali e il miglioramento dei servizi agli studenti, e per il finanziamento delle sedi decentrate;

VALUTATO che tali investimenti hanno senso solo se sono in grado di generare una ricaduta positiva per gli studenti sardi e che pertanto la Regione è tenuta a intervenire presso le Università a tutela dei diritti degli studenti;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore alla Pubblica istruzione

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso il Ministero della Pubblica istruzione e le Università sarde affinché le selezioni per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina siano annullate e ripetute secondo regole realmente trasparenti che garantiscano l’accesso solo ed esclusivamente agli studenti più meritevoli;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di stanziare ulteriori risorse da destinare alle Università sarde affinché possa essere incrementato il numero degli studenti ammessi ai corsi di laurea in Medicina.

venerdì, settembre 14, 2007

Scuola, la Regione intervenga sul caro-libri

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, presenteranno alla ripresa delle attività del Consiglio regionale un ordine del giorno per impegnare la Giunta ad adottare misure concrete per fronteggiare l’emergenza del costo eccessivo dei libri di testo scolastici. Proprio di emergenza si deve parlare, visti i dati rilevati su scala nazionale: secondo Altroconsumo, su un campione di 600 classi di ogni ordine e grado risulta che nel 49 per cento dei casi vengono superati i limiti di spesa per l’acquisto dei libri di testo fissati dal Ministero della Pubblica istruzione. Nel complesso, si stima che i rincari porteranno a superare di ben 8 milioni di euro il tetto fissato dal Ministero.

L’iniziativa di Liori e Diana segue quelle già avviate da Alleanza Nazionale in altre Regioni italiane, con ordini del giorno volti a richiedere l’intervento delle istituzioni locali al fine di ‘calmierare’ il mercato. Ma non ci sono solo i libri, come sottolinea il documento: “Sono da considerare gli elevati costi di altri strumenti indispensabili per lo studio, quali i vocabolari di italiano, di lingue straniere e di latino, gli atlanti geografici e altro”, nonché quelli del corredo scolastico. “I libri di testo”, sottolineano i due consiglieri, “costituiscono una delle principali fonti di guadagno per le case editrici, le quali, troppo spesso, avvalendosi di piccoli ma efficaci trucchi, quali la modifica degli esercizi o di piccole parti spesso irrilevanti del testo, immettono sul mercato nuove edizioni inducendo alla sostituzione dei vecchi testi con i nuovi”.

“I costi eccessivi dei libri scolastici”, prosegue l’ordine del giorno, “rappresentano un problema fortemente sentito dalle famiglie degli alunni sardi, al quale tutte le istituzioni sono chiamate a far fronte”, in particolar modo sostenendo il mercato dell’usato e diradando nel tempo l’uscita di nuove edizioni. Liori e Diana propongono dunque che la Giunta “conceda il proprio patrocinio alle associazioni giovanili che realizzano mercatini dei libri di testo usati e metta a loro disposizione a titolo gratuito spazi di proprietà regionale da utilizzarsi a tale scopo” e convochi un tavolo istituzionale con gli editori a sostegno della proposta, avanzata dal Moige, di non modificare le edizioni vigenti dei testi scolastici per almeno cinque anni, sostituendo le nuove edizioni con aggiornamenti su dispense. Infine, i due consiglieri propongono di incentivare i consigli di istituto affinché nella scelta di sostituire i libri adottati tengano conto della loro “reale obsolescenza” e non di variazioni minime apportate nelle nuove edizioni, e che la Regione incrementi gli stanziamenti ai Comuni per il diritto allo studio.



ORDINE DEL GIORNO Liori – Diana sul costo eccessivo dei libri di testo scolastici


PREMESSO che

  • Secondo uno studio promosso dall’associazione per la tutela dei consumatori Altroconsumo, effettuato su un campione nazionale di 600 classi di scuole di ogni ordine e grado, emerge che nel 49% dei casi verranno superati i tetti di spesa previsti dal Ministero dell’Istruzione per l’acquisto dei libri di testo;


VISTO che

  • L’art. 34 della Costituzione affida alla Repubblica e quindi allo Stato, alle Regioni e agli enti locali il compito di rendere effettivo il diritto dei giovani capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere i più alti gradi degli studi;

  • L’art. 5 dello Statuto della Regione Sardegna attribuisce alla Regione facoltà di adattare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione e attuazione su materie tra le quali figura l’istruzione di ogni ordine e grado;

  • La L.R. 25 giugno 1984, n. 31 (“Nuove norme sul diritto allo studio e sull’esercizio delle competenze delegate”), prevede la possibilità che i Comuni adottino interventi integrativi anche sotto forma di materiale didattico e culturale individuale;


CONSIDERATO che

  • Con Decreto Ministeriale del 3 giugno 2005, il Ministro della Pubblica istruzione ha determinato il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria della scuola secondaria di I grado, nonché il prezzo di copertina dei libri di testo per la scuola primaria;


RILEVATO che

  • L’adozione dei libri di testo costituisce assoluta prerogativa dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, in linea con i contenuti e le finalità dell’offerta formativa, così come ribadito anche dalla Circolare del Ministro della Pubblica istruzione del 13 marzo 2003;

  • Anche nell’anno in corso si sono registrati sensibili rincari nel prezzo di copertina dei testi scolastici;

  • L’effetto del caro-libri sulla spesa complessiva delle famiglie sarà di ben 8 milioni di Euro superiore a quanto stabilito dal Ministero della Pubblica istruzione;

  • Oltre ai rincari dei libri di testo, sono da considerare gli elevati costi di altri strumenti indispensabili per lo studio, quali i vocabolari di italiano, di lingue straniere e di latino, gli atlanti geografici e altro;

  • I libri di testo costituiscono una delle principali fonti di guadagno per le case editrici, le quali, troppo spesso, avvalendosi di piccoli ma efficaci trucchi, quali la modifica degli esercizi o di piccole parti spesso irrilevanti del testo, immettono sul mercato nuove edizioni inducendo alla sostituzione dei vecchi testi con i nuovi;

  • Le associazioni dei consumatori hanno più volte segnalato al Ministro della Pubblica istruzione l’aumento ingiustificato del prezzo dei libri di testo con il conseguente superamento dei limiti di spesa stabiliti, invitandolo a sollecitare i presidi degli istituti in cui i testi adottati hanno portato al superamento del limite di spesa stabilito a convocare i consigli di classe al fine di provvedere a ridefinirne le liste;


RITENUTO che

  • I costi eccessivi dei libri scolastici rappresentano un problema fortemente sentito dalle famiglie degli alunni sardi, al quale tutte le istituzioni sono chiamate a far fronte;

  • Come suggerito anche da numerose associazioni dei consumatori, si deve incentivare lo sviluppo di una ‘banca del libro’, vale a dire una struttura che supporti il prestito, la costruzione ed il reperimento dei testi anche con l’ausilio di Internet;

  • Come proposto dal Movimento italiano dei genitori (Moige), per i testi scolastici basterebbe un’edizione ogni 5 anni, con l’eventuale utilizzo di fascicoli aggiuntivi per aggiornamenti che dovessero rendersi necessari;

  • Il sostegno allo sviluppo del mercato dell’usato per i libri di testo è indispensabile per consentire alle famiglie di contenere le spese e riuscire a farvi fronte;

  • E’ assolutamente necessario un intervento istituzionale volto a ‘calmierare’ il mercato del libro per quanto riguarda i testi scolastici, dato che l’aumento del loro costo unito a quello del corredo scolastico rende sempre più difficile e velleitario l’esercizio del diritto allo studio;


IL CONSIGLIO REGIONALE

impegna la Giunta affinché

  • Conceda il proprio patrocinio alle associazioni giovanili che realizzano mercatini dei libri di testo usati e metta a loro disposizione a titolo gratuito spazi di proprietà regionale da utilizzarsi a tale scopo;

  • Promuova un tavolo istituzionale coinvolgendo anche gli editori del settore affinché, oltre al contenimento dei prezzi, come proposto dal Moige, le edizioni dei libri di testo non varino per almeno 5 anni, prevedendo fascicoli allegati per gli eventuali aggiornamenti che dovessero rendersi necessari;

  • Verifichi la possibilità di trovare forme di incentivo per i consigli di istituto affinché nella scelta dei libri di testo da adottare tengano conto della reale obsolescenza dei testi e non di quella legata solo a dettagli formali;

  • Incrementi gli stanziamenti ai Comuni di fondi per il diritto allo studio.

giovedì, settembre 13, 2007

Viene da Bologna l’avvocato di fiducia della Asl n. 8

Per quali ragioni l’Azienda sanitaria n. 8 di Cagliari, diretta dal padovano Gino Gumirato, nelle cause amministrative si fa assistere solo ed esclusivamente da un avvocato di Bologna? Lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, in un’interrogazione all’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, nella quale propongono di potenziare l’ufficio legale dell’Azienda in modo da ridurre il ricorso ai liberi professionisti e di conseguenza i costi.

“Sovente l’Azienda si trova a dover affidare a legali di libera professione la propria rappresentanza in procedimenti di varia natura”, spiegano i due consiglieri nell’interrogazione, e “la rappresentanza nei procedimenti di natura amministrativa viene sempre affidata all’avvocato Maria Rosaria Russo Valentini, avente sede a Bologna”. Ciò non avviene per le cause di natura diversa, come quelle civili, per le quali gli incarichi sono affidati a professionisti sempre diversi. Liori e Diana citano un esempio: “Nella sola seduta del 6 giugno, il direttore generale dell’Azienda ha affidato sette procure per cause di natura amministrativa all’avv. Russo Valentini”.

“Visto il numero considerevole di procedimenti legali in cui, per loro natura, le Aziende sanitarie locali sono coinvolte” e “valutata la necessità di un impiego razionale delle risorse pubbliche, al fine di utilizzarne la massima parte per garantire la continuità e la qualità dei servizi rivolti ai cittadini e dunque di evitare spese inutili o inutilmente ingenti”, i due consiglieri chiedono quali sono i criteri sulla cui base l’Asl n. 8 seleziona gli avvocati di libera professione da cui farsi rappresentare, se tra l’Azienda e l’avv. Russo Valentini esistono vincoli che impongono di affidare a lei e a nessun altro il patrocinio nelle cause amministrative, se la professionista bolognese è in grado di garantire maggiore competenza e costi inferiori rispetto ai suoi colleghi sardi e se le vengono rimborsate le spese di viaggio e soggiorno che sostiene per seguire le cause presso il Tar della Sardegna. Infine, Liori e Diana chiedono “a quanto ammontano le spese sostenute per l’affidamento di procure a legali di libera professione e, in particolare, all’avv. Russo Valentini” dalla nomina del dott. Gumirato alla carica di direttore generale e che l’Assessora si attivi “affinché l’Asl n. 8 doti il proprio Servizio Affari generali e legali del personale dipendente necessario a rappresentare l’Azienda nei procedimenti giudiziari”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sugli incarichi di rappresentanza legale affidati dall’Azienda sanitaria locale n. 8


I sottoscritti,

PREMESSO che presso l’Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari è attivo un Servizio Affari generali e legali;


CONSIDERATO che sovente l’Azienda si trova a dover affidare a legali di libera professione la propria rappresentanza in procedimenti di varia natura;


VERIFICATO che la rappresentanza dell’Azienda nei procedimenti di natura amministrativa viene sempre affidata all’avvocato Maria Rosaria Russo Valentini, avente sede a Bologna;


CITATO a mero titolo di esempio che, nella sola seduta del 6 giugno u.s., il direttore generale dell’Azienda ha affidato sette procure per cause di natura amministrativa all’avv. Russo Valentini;


VISTO il numero considerevole di procedimenti legali in cui, per loro natura, le Aziende sanitarie locali sono coinvolte;


VALUTATA la necessità di un impiego razionale delle risorse pubbliche, al fine di utilizzarne la massima parte per garantire la continuità e la qualità dei servizi rivolti ai cittadini e dunque di evitare spese inutili o inutilmente ingenti;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Sulla base di quali criteri il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale n. 8 seleziona i legali di libera professione cui affidare la rappresentanza dell’Azienda;

  • Se tra l’Asl n. 8 e l’avv. Russo Valentini sussistono vincoli che impongono l’affidamento a tale professionista della rappresentanza dell’Azienda in tutti i procedimenti di natura amministrativa in cui essa è coinvolta;

  • Se sussistono particolari ragioni di competenza ed economicità che impongono di affidare tale rappresentanza all’avv. Russo Valentini piuttosto che a un legale avente sede in Sardegna;

  • Se, per il patrocinio delle cause presso il Tribunale amministrativo regionale della Sardegna, all’avv. Russo Valentini sono rimborsate le spese di viaggio e soggiorno nell’Isola;

  • A quanto ammontano le spese sostenute dall’Asl n. 8, a partire dalla data di insediamento del dott. Gino Gumirato alla carica di direttore generale, per l’affidamento di procure a legali di libera professione e, in particolare, all’avv. Russo Valentini;

  • Quali misure intende adottare affinché l’Asl n. 8 doti il proprio Servizio Affari generali e legali del personale dipendente necessario a rappresentare l’Azienda nei procedimenti giudiziari di qualsivoglia natura in cui essa è coinvolta.

Finanziaria, no all’anticipazione delle entrate fiscali

Comincia malissimo il cammino della finanziaria regionale per il 2008: mentre sulle manovre degli anni passati pesa come un macigno il giudizio pendente della Corte Costituzionale, la Giunta pensa già a ripetere per l’ennesima volta la spericolata operazione contabile dell’anticipazione delle entrate fiscali future. Non ci riesce però di immaginare cosa porti il governatore Renato Soru e il neoassessore al Bilancio, Eliseo Secci, a ostentare una tale sicurezza, visto che una parte consistente della maggioranza ha espresso la propria contrarietà nei confronti di tale pratica, in particolare dopo l’interessamento della Consulta richiesto dalla Corte dei Conti”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in seguito alle anticipazioni dell’Assessore al Bilancio sulla manovra finanziaria 2008 apparse oggi sulla stampa. “Una cosa è certa: se la prossima finanziaria conterrà ancora una volta l’anticipazione delle entrate future, rappresenterà l’ultimo atto della legislatura, perché non troverà i voti per essere approvata dal Consiglio regionale e farà crollare come un castello di carte la giunta Soru”.

“La faccia tosta di chi governa la Sardegna ha dell’incredibile”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Nonostante la Corte dei Conti abbia sospeso il giudizio di parificazione sul bilancio 2006, nonostante la mozione presentata dai gruppi consiliari di centrodestra, che propongono di modificare il bilancio prima che la Consulta possa decretarne l’annullamento, nonostante l’attesa per il giudizio sulla legittimità costituzionale dell’anticipazione delle entrate fiscali, che con ogni probabilità sarà negativo, si prosegue sulla medesima strada come se nulla fosse e ormai credere all’errore in buona fede è diventato impossibile. Il che dimostra anche, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, con quale scopo Soru ha nominato Secci nel ruolo che fu di Francesco Pigliaru: avere a disposizione un mero esecutore che applica alla lettera gli ordini del governatore, anche quando violano palesemente la Costituzione italiana”.

Una proposta di legge per riconoscere e valorizzare la filiera del caprino

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, presenteranno a breve una proposta di legge per il riconoscimento e la valorizzazione della filiera del caprino. La necessità di un simile strumento normativo nasce dalla posizione di assoluto rilievo che il settore, sebbene considerato ‘di nicchia’, riveste all’interno del comparto zootecnico isolano. Oggi, il settore caprino è trattato come una branca di quello ovino, con le cui aziende, solitamente di dimensioni ben maggiori, deve contendersi gli incentivi regionali, statali ed europei.

La proposta di legge dei due consiglieri prevede dunque, con particolare riferimento alla L.R. 21/2000, che siano posti in essere bandi specifici per il settore caprino, dedicando ad esso una parte delle risorse già stanziate, senza ulteriori spese per la Regione. Il testo propone inoltre l’istituzione di un albo genealogico della capra di razza sarda, oltre a misure per la salvaguardia e il miglioramento genetico della razza autoctona.




Mario Diana - Antonello Liori

Proposta di Legge


"Riconoscimento e valorizzazione della filiera del caprino"



RELAZIONE


La Sardegna riveste, all’interno del comparto agroalimentare nazionale, una posizione di preminenza nel settore caprino. I dati ad oggi disponibili evidenziano tale leadership sia in termini di numero di capi presenti sul territorio regionale che in termini di aziende e litri di latte prodotti e lavorati. Il settore caprino è stato sempre trattato come una branca di quello ovino e in questo si è sempre confuso a causa della sua ridotta dimensione, perciò non si è mai tenuto conto delle sue specificità. Tale discriminazione si è avuta soprattutto nelle leggi di sostegno al settore che hanno sempre privilegiato, sebbene non dichiaratamente, le aziende a prevalente allevamento ovino.

In questi anni, il mercato va riscoprendo il prodotto caprino (latte, formaggi, yogurt, gelati, ecc.), premiandolo con una crescita della domanda che rischia però di restare insoddisfatta a causa dell’insufficiente produzione di latte. La Sardegna ha oggi una grande opportunità per consolidare la sua posizione di primo piano nel contesto nazionale e permettere al settore caprino, e quindi a centinaia di allevatori localizzati in gran parte nelle zone interne dell’Isola, di crescere ulteriormente. Per fare ciò occorre riconoscere al settore la sua peculiarità rispetto a quello ovino e sostenerlo con adeguati strumenti finanziari che tengano conto della sua unicità. Ciò è indispensabile per evitare che, ponendo il settore caprino in concorrenza con gli altri settori dell’agrozootecnia (i cui bandi di finanziamento vedono accolto circa il 20% delle domande presentate), si perseveri nel dimenticare l’unico comparto emergente della zootecnia europea.

Lo strumento che si propone per raggiungere tale scopo è il riconoscimento della filiera zootecnica del caprino, da sostenere con misure adeguate che possono essere ricavate dai fondi già stanziati per la L.R. 14 novembre 2000, n. 21. Si rende inoltre necessario tutelare e valorizzare la capra di razza sarda con investimenti su ricerca, salvaguardia e miglioramento genetico, nonché istituire un fondo permanente per i risarcimenti alle imprese colpite dalle epizoozie che colpiscono esclusivamente le capre, come la paratubercolosi, per le quali al momento non esistono forme di indennizzo.



La proposta di legge consta di tre capi, suddivisi complessivamente in sei articoli. Il Capo I detta i principi generali e indica i riferimenti normativi. L’art. 1 riconosce la filiera del caprino, ne afferma l’unicità e individua il settore quale destinatario di aiuti specifici. L’art. 2 identifica le aziende del settore caprino e favorisce la costituzione e il rafforzamento delle organizzazioni di produttori. L’art. 3 individua gli strumenti di incentivazione a favore del comparto. L’art. 4 identifica le spese su cui i produttori hanno diritto agli incentivi.

Il Capo II è relativo agli aiuti per la produzione, la trasformazione, la logistica, il marketing e la ricerca e consta del solo art. 5, che indica i beneficiari di tali aiuti. Il Capo III tratta della valorizzazione della capra sarda, per la quale l’art. 6 indica le attività finanziabili. Il Capo IV tratta degli indennizzi per le aziende colpite da epizoozie; l’art. 7 istituisce il fondo permanente per gli indennizzi e indica le epizoozie per le quali tali indennizzi possono essere concessi. L’art. 8 costituisce la norma finanziaria relativa ai finanziamenti di cui ai due articoli precedenti.


Capo I

Principi generali e riferimenti legislativi


Art. 1

(Riconoscimento della filiera del caprino)


  1. La Regione Sardegna riconosce la filiera del caprino quale attività fondamentale e strategica per lo sviluppo economico e sociale dell’Isola. Con la presente legge si afferma la sua unicità quale settore autonomo, distinto dagli altri comparti e filiere della zootecnia sarda e quindi destinatario di aiuti e sostegni ad esso riservati.



Art. 2

(Definizione di azienda del settore caprino)


  1. Si considerano aziende del settore caprino quelle che svolgono in via esclusiva attività di allevamento di capre nel territorio della Regione Sardegna e quelle che, sempre a titolo esclusivo, si occupano delle fasi di trasporto, trasformazione, commercializzazione, promozione.

  2. Saranno altresì favorite le azioni volte alla costituzione di organizzazioni di produttori ovvero al rafforzamento di quelle esistenti.



Art. 3

(Riferimenti normativi)


  1. Si dispone che la L.R. 14 novembre 2000, n. 21 (‘Adeguamento delle provvidenze regionali a favore dell’agricoltura agli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato nel settore agricolo e interventi a favore delle infrastrutture rurali e della silvicoltura’), venga applicata tramite bandi esclusivi al settore caprino e con capitoli di bilancio ad esso destinati.

  2. L’esclusività di cui al comma 1 verrà riconosciuta anche in presenza di leggi e strumenti finanziari di emanazione comunitaria e nazionale.

  3. I bandi di cui al comma 1, compresi quelli relativi agli aiuti per investimenti nella trasformazione, valorizzazione, promozione e commercializzazione dei prodotti caprini, non dovranno porre il comparto caprino in concorrenza con gli altri comparti agrozootecnici.



Art. 4

(Spese ammissibili)


  1. Sono ammesse a finanziamento le spese di cui all’art. 3 della L.R. 21/2000, dalla lettera a) alla lettera l), alle quali si aggiungono le seguenti lettere:

m) spese per l’acquisto di capi selezionati, becchi e fattrici, di tutte le razze già presenti in Sardegna alla data di pubblicazione della presente legge;

n) spese di successione d’azienda;

o) spese per il risparmio energetico.


Capo II

Aiuti alla produzione, trasformazione, logistica, marketing e ricerca


Art. 5

(Beneficiari)


  1. Ai sensi degli artt. 6 e 10 della L.R. 21/2000, sono da considerarsi beneficiari degli aiuti le aziende, cooperative, consorzi, società consortili e organizzazioni di produttori, di produzione di latte, di logistica, di trasformazione , di commercializzazione e le aziende e gli enti di ricerca che svolgano attività esclusiva nel comparto caprino.



Capo III

Valorizzazione della capra sarda


Art. 6

(Attività di valorizzazione)


  1. La Regione si impegna nella tutela e nella valorizzazione della capra di razza sarda finanziando le seguenti attività:

a) ricerca, svolta anche tramite le agenzie regionali preposte;

b) analisi sulla fattibilità della salvaguardia e riproduzione del ceppo autoctono;

c) analisi sulla fattibilità per migliorare il reddito degli allevatori senza stravolgere la salubrità degli animali;

d) miglioramento genetico.



Capo IV

Fondo permanente per gli indennizzi alle aziende colpite da epizoozie


Art. 7

(Indennizzi alle imprese)


  1. E’ istituito un Fondo permanente per gli indennizzi alle aziende del settore caprino colpite da epizoozie.

  2. Possono accedere al Fondo permanente di cui al comma 1 esclusivamente le aziende che svolgono attività di allevamento ai sensi dell’art. 2, comma 1, le quali abbiano avuto capi colpiti da epizoozie che interessano unicamente il comparto caprino.



Art. 8

(Norma finanziaria)


  1. Per le attività di cui all’art. 6, è stanziata la somma di Euro 1.200.000,00, a valere sul Fondo Nuovi oneri legislativi.

  2. Per le attività di cui all’art. 7, è stanziata la somma di Euro 5.000.000,00, a valere sul Fondo Nuovi oneri legislativi.