lunedì, dicembre 29, 2008

Di Pietro e Soru: cosa non si fa per una poltrona

E’ a dir poco sorprendente la decisione assunta ieri da Italia Dei Valori di appoggiare la ricandidatura alla Presidenza della Regione di Renato Soru, indagato per abuso d’ufficio e turbativa d’asta relativamente ad un appalto regionale da quasi 60 milioni di euro”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Ma ciò che è ancora più sconcertante sono le motivazioni con cui Antonio Di Pietro ha cercato di spiegare tale scelta”.

“L’ex Pm di Mani Pulite ha candidamente ammesso che la situazione in cui è coinvolto Soru è la medesima che si è presentata in diverse Giunte della Campania ma che, a differenza di quanto accaduto oltre Tirreno dove Idv ha lasciato gli esecutivi in cui sono presenti esponenti del Partito Democratico sottoposti ad indagini dalla magistratura, in Sardegna il suo partito non negherà l’appoggio all’ex governatore semplicemente perché Soru è ‘diverso’”, prosegue Diana. “Viene da chiedersi se i suoi elettori la penseranno allo stesso modo, soprattutto se l’indagine sul caso Saatchi dovesse avere ulteriori sviluppi durante la campagna elettorale, ma questo lo si scoprirà soltanto ad elezioni avvenute”.

“Di certo”, conclude il consigliere, “con la sua visita in Sardegna, Di Pietro non ha rimediato una bella figura. Il campione della legalità ha dimostrato ancora una volta che basta poco per convincerlo a mettere da parte i suoi principi: la promessa di qualche poltrona ed ecco che, come per magia, Soru diventa improvvisamente un candidato presentabile. Se può bastare questo per seppellire la questione morale che si è aperta nella tredicesima legislatura regionale, saranno i sardi a deciderlo il 15 e il 16 febbraio”.

martedì, dicembre 23, 2008

La Regione faccia chiarezza sui suoi rapporti con il Gruppo Romeo

Anche la Regione Sardegna e la Asl n. 8 di Cagliari figurano tra le amministrazioni pubbliche che hanno rapporti di collaborazione con le società del Gruppo Romeo, finito recentemente nell’occhio del ciclone per le inchieste giudiziarie che vedono coinvolte alcune amministrazioni locali tra cui il Comune di Napoli. Per fare chiarezza sui rapporti tra la Regione e le società del Gruppo, il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, e all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin.

L’interrogazione fa riferimento in particolare alla Romeo Gestioni S.p.A., che fornisce servizi immobiliari integrati come la gestione, la manutenzione, il censimento, la progettazione, la costruzione e la compravendita di immobili. La società fa parte del Gruppo Romeo, il cui fondatore, Alfredo Romeo, è stato recentemente arrestato su mandato della Procura della Repubblica di Napoli per presunti atti di rilevanza penale commessi nell’ambito dei suoi rapporti con le pubbliche amministrazioni. Sul sito Internet della Romeo Gestioni, tra i clienti della società figurano la Regione Sardegna e l’Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari.

Diana chiede a Soru e alla Dirindin “quali rapporti sussistono tra la Regione Sardegna, la Asl n. 8 e le società del Gruppo Romeo”, “se le società del Gruppo Romeo hanno svolto o stanno svolgendo lavori di qualsiasi genere per conto della Regione Sardegna o della Asl n. 8 e per mezzo di quali procedure tali lavori sono stati affidati loro” e “a quanto ammontano i finanziamenti stanziati per i lavori”. Infine, il consigliere chiede ai due “se non ritengono opportuno, a seguito di quanto accaduto di recente al fondatore del Gruppo Romeo, interrompere qualsiasi rapporto di collaborazione in essere tra la Regione Sardegna, la Asl n. 8 e le società del Gruppo”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui rapporti esistenti tra la Regione Sardegna, la Asl n. 8 di Cagliari e l’imprenditore Alfredo Romeo


Il sottoscritto,

PREMESSO che la Romeo Gestioni S.p.A. è una società che fornisce servizi immobiliari integrati, nei quali sono comprese la gestione, la manutenzione, il censimento, la progettazione, la costruzione e la compravendita di immobili;

CONSIDERATO che la Romeo Gestioni S.p.A. è una società facente parte del Gruppo Romeo, il cui fondatore, l’imprenditore Alfredo Romeo, è stato recentemente arrestato su mandato della Procura della Repubblica di Napoli per presunti atti di rilevanza penale commessi nell’ambito dei rapporti esistenti tra le società del Gruppo Romeo ed alcune amministrazioni pubbliche;

VERIFICATO che, sul sito Internet della Romeo Gestioni S.p.A., tra i clienti della società figurano la Regione Sardegna e l’Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari;


CHIEDE DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferiscano

  • Quali rapporti sussistono tra la Regione Sardegna, la Asl n. 8 e le società del Gruppo Romeo;

  • Se le società del Gruppo Romeo hanno svolto o stanno svolgendo lavori di qualsiasi genere per conto della Regione Sardegna o della Asl n. 8 e per mezzo di quali procedure tali lavori sono stati affidati loro;

  • A quanto ammontano i finanziamenti stanziati per i lavori eventualmente affidati dalla Regione Sardegna o dalla Asl n. 8 alle società del Gruppo Romeo;

  • Se non ritengono opportuno, a seguito di quanto accaduto di recente al fondatore del Gruppo Romeo, interrompere qualsiasi rapporto di collaborazione in essere tra la Regione Sardegna, la Asl n. 8 e le società del Gruppo Romeo.

sabato, dicembre 20, 2008

Formazione professionale, no al piano della giunta Soru che sopprime gli enti

Il piano annuale di formazione professionale 2008/2009, adottato dalla giunta Soru lo scorso 16 dicembre, è la tomba della formazione professionale in Sardegna”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, che il prossimo lunedì presenterà in Consiglio regionale un ordine del giorno sull’argomento. “I 20 milioni di euro stanziati in finanziaria per la realizzazione dei corsi sono destinati interamente ai Centri regionali di formazione professionale, mentre per gli enti di natura privatistica non è previsto alcun ruolo”.

“Gli enti”, sottolinea Diana, “hanno gestito il sistema della formazione professionale in Sardegna fino all’elezione a governatore di Renato Soru e oggi si trovano in una condizione di impossibilità ad operare proprio a causa delle scelte politiche della Giunta. A differenza dei Centri regionali, però, possiedono un importante patrimonio di attrezzature e personale da utilizzare per lo svolgimento dei corsi, mentre i Centri regionali dovranno partire da zero per realizzare il piano adottato dall’esecutivo, dal momento che non possiedono il personale, l’esperienza operativa, le attrezzature e neppure i locali necessari per i corsi”.

Il consigliere, infine, ricorda che “decine di dipendenti degli enti sono attualmente in regime di cassa integrazione straordinaria in deroga con scadenza al 31 dicembre. Pertanto, l’attuazione del piano annuale di formazione comporterà l’apertura di una gravissima crisi occupazionale in tutta la Sardegna, oltre ad un inaccettabile scadimento qualitativo dei corsi”. Diana proporrà la discussione del suo ordine del giorno subito dopo il dibattito consiliare di lunedì mattina sull’esercizio provvisorio di bilancio.

venerdì, dicembre 19, 2008

Università diffusa, manca all’appello un milione di euro

Le proteste che si stanno levando in questi giorni dagli ambienti universitari nei confronti della Regione sono pienamente sensate e condivisibili: nella ripartizione del fondo per le sedi universitarie decentrate, infatti, l’Amministrazione regionale ha praticato un taglio di quasi un milione di euro rispetto allo scorso anno”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana.

“Nel 2007, su 8 milioni di euro stanziati in finanziaria, 6.130.000 sono andati a finanziare i corsi delle sedi universitarie decentrate”, spiega Diana. “Nel 2008, invece, su 6 milioni stanziati, per i corsi di laurea di Oristano, Nuoro, Olbia e Iglesias ci sono appena 5.140.000 euro. Il taglio, come si può vedere, è di 990.000 euro, più che sufficienti a motivare le proteste del mondo accademico. Davanti alla riduzione di 2 milioni di euro del fondo per le sedi universitarie decentrate, salvato soltanto grazie alla battaglia svolta in Consiglio regionale dall’opposizione, visto che il governatore Renato Soru voleva azzerarlo, non si capisce come si possa persistere nel sottrarre fondi a realtà accademiche radicate nel territorio per assegnarle all’Associazione per la Libera Università Nuorese e al consorzio Forgea International, dal momento che la prima organizza soltanto master post lauream e che il secondo si occupa della formazione di dirigenti e tecnici provenienti da paesi in via di sviluppo. Si tratta di due realtà che svolgono funzioni importanti e unanimemente riconosciute, ma che nulla hanno a che vedere con le finalità del fondo per le sedi universitarie decentrate. Tra l’altro, mentre esistono disposizioni di legge che impongono di dirottare all’Ailun una parte del fondo, il contributo concesso al Forgea è un’iniziativa della Giunta regionale, della quale non si sentiva certo la mancanza vista la riduzione delle risorse imposta dalla finanziaria”.

“Il fatto che l’esecutivo non abbia mosso un dito per cercare di individuare altre risorse con cui integrare quelle andate perse a favore di Ailun e Forgea dimostra quanto sia scarso l’interesse della giunta Soru nei confronti dell’università diffusa e, più in generale, delle esigenze delle zone interne della Sardegna, che il governatore vorrebbe abbandonate al degrado e allo spopolamento”, conclude il consigliere. “Per questo è necessario dare battaglia, affinché la Giunta si impegni a individuare altre risorse per recuperare il milione di euro tagliato alle sedi universitarie decentrate, già gravate dai tagli patiti negli anni passati e oggi a rischio di chiusura per l’impossibilità a garantire la copertura dei costi di funzionamento e dell’attività didattica”.

mercoledì, dicembre 17, 2008

Pd e questione morale, su Soru intervengano i vertici locali

Dice bene il senatore Maurizio Gasparri quando rileva lo sconcertante silenzio del segretario nazionale del Pd, Walter Veltroni, sulle vicende giudiziarie in cui è coinvolto il governatore Renato Soru: ogni qual volta il massimo leader democratico si sofferma sull’argomento, evita accuratamente di citare l’inchiesta sull’appalto da 60 milioni di euro per la pubblicità istituzionale della Regione che si è conclusa di recente e per la quale sono attese a breve le richieste di rinvio a giudizio”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “In Sardegna, però, ci preme soprattutto che siano i vertici locali del Pd, ed in particolare il segretario regionale del partito, Francesca Barracciu, a prendere una posizione chiara sulla questione”.

“La Barracciu non fa che ripetere ad ogni pie’ sospinto che Soru è l’unico candidato del Pd sardo alle prossime elezioni regionali, anticipate o meno che siano”, prosegue Diana. “Essendo, in qualità di segretario regionale del partito, il primo e principale responsabile della scelta del candidato che il Pd sosterrà alle regionali, è ora che la Barracciu dica chiaramente come si pongono i democratici isolani nei confronti della situazione giudiziaria del governatore dimissionario, che non è certo meno delicata di quella di tanti altri esponenti del partito di ogni parte d’Italia che riempiono le cronache di questi giorni. E magari sarebbe interessante sapere se anche i vertici regionali di Italia Dei Valori, movimento che della questione morale si è sempre fatto portabandiera, intendono continuare a sostenere Soru”.

“Cosa accadrebbe, ad esempio”, conclude il consigliere, “se Soru confermasse le dimissioni e, incassata la ricandidatura alle elezioni anticipate, dovesse essere raggiunto in piena campagna elettorale dall’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per il caso Saatchi? Il Pd si sbarazzerebbe di lui in quattro e quattr’otto e lo sostituirebbe con un altro candidato? Appare a dir poco improbabile. E’ assai più credibile, invece, che il centrosinistra si ritrovi a dover sostenere Soru fino all’ultimo anche in presenza di un procedimento giudiziario. Sarebbe il successo della strategia del governatore: dimettersi ora per anticipare il voto e costringere la sua coalizione ad appoggiarlo, volente o nolente, un po’ per mancanza di alternative pronte all’uso e un po’ perché ancora la sua immagine non è del tutto compromessa”.

sabato, dicembre 13, 2008

Is Arenas, ancora inesattezze e falsi scoop giornalistici

Dispiace vedere che intorno al progetto residenziale-alberghiero in corso di realizzazione a Is Arenas continuano ad apparire sulla stampa, anche nazionale, presunte indiscrezioni del tutto destituite di ogni fondamento che hanno quale unico effetto quello di mettere a rischio la più importante occasione di sviluppo turistico che l’Oristanese abbia mai conosciuto”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana.

“E’ necessario precisare per l’ennesima volta che le ville in costruzione sorgono interamente al di fuori del perimetro del Sito di Interesse Comunitario”, prosegue Diana, “come dimostra l’intenzione, annunciata dall’Assessore regionale all’Urbanistica, Gianvalerio Sanna, di estendere i confini dell’area in maniera tale da ricomprendere il progetto di sviluppo all’interno del Sic e poterlo così bloccare come vuole, per evidenti ragioni di natura ideologica, l’attuale Amministrazione regionale. Appare pertanto quantomeno bizzarro che l’Unione Europea possa aver aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per non aver tutelato un’area Sic che è totalmente estranea all’intervento. Stupisce, inoltre, che si continuino a sbandierare dettagli relativi a tale presunta procedura di infrazione quando nessuna notifica al riguardo è stata fatta pervenire né al governo nazionale, né alla Regione”.

“Si continua, purtroppo, a montare un caso sul nulla”, conclude il consigliere, “a tutto vantaggio di chi, anche negli ambienti istituzionali, vorrebbe bloccare lo sviluppo turistico nell’Oristanese, magari per dirottarlo altrove”.

Elezioni anticipate, impraticabile la data del 22 febbraio

La data che da più parti viene prospettata come quella in cui dovrebbero tenersi le elezioni regionali anticipate è impraticabile per la concomitanza con i festeggiamenti per il Carnevale”, rileva il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Il 22 febbraio è infatti l’ultima domenica di Carnevale, quella in cui si tengono importanti sfilate in tutta la Sardegna e, ad Oristano, la Sartiglia”.

“Far coincidere le elezioni con i festeggiamenti è impossibile”, spiega Diana. “Da un lato, le manifestazioni carnevalesche terrebbero gli elettori lontani dai seggi, non soltanto distraendoli ma anche limitando la circolazione stradale. Dall’altro, i divieti che accompagnano le operazioni di voto, come quelli relativi alle manifestazioni pubbliche e alla vendita di alcolici, condizionerebbero pesantemente una ricorrenza che, con il passare degli anni, va assumendo un’importanza sempre maggiore per la destagionalizzazione dell’industria turistica”.

“L’unica data utile per il voto resta dunque quella del 15 febbraio”, conclude il consigliere, “a meno che non si voglia deliberatamente limitare l’affluenza alle urne per un qualche calcolo strategico dell’attuale maggioranza. Inutile aggiungere che il centrodestra farà tutto il possibile per contrastare una simile eventualità”.

giovedì, dicembre 11, 2008

Parificazione bilancio 2006, il giudizio della Corte dei Conti non risolve i nodi politici

L’ex maggioranza di centrosinistra ha poco da esultare per il via libera alla parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, vicepresidente della Commissione Bilancio. “Al di là del dato tecnico rilevato dai magistrati contabili, restano irrisolti i problemi politici sollevati dal ricorso alla finanza creativa voluto dal governatore Renato Soru”.

“Il fatto che una parte del centrosinistra si sia schierata apertamente contro l’anticipazione delle entrate fiscali future, ripetute nei bilanci degli anni seguenti, e che proprio le divergenze su tale decisione siano tra le ragioni che hanno portato alle dimissioni dell’allora Assessore regionale alla Programmazione, Francesco Pigliaru, dimostra che la vicenda non si può dichiarare chiusa con un sospiro di sollievo una volta incassato il giudizio positivo della Corte dei Conti”, prosegue Diana. “Non si può infatti negare che la pratica dell’anticipazione, impegnando risorse delle annualità a venire, lasci agli esecutivi che governeranno la Regione nei prossimi anni una sorta di ‘sovranità limitata’ sul bilancio, su cui i debiti già maturati continueranno a gravare finché le anticipazioni non diventeranno moneta sonante. Il deficit regionale non viene affatto risanato, dal momento che i debiti che l’Amministrazione soffre oggi non possono essere materialmente pagati con risorse che arriveranno nel futuro. Pareggiare i numeri nella partita doppia della contabilità non comporta l’automatica soluzione del problema, che anzi così viene solamente occultato lasciando a chi verrà dopo l’attuale governatore il gravoso compito di risanare per davvero le casse della Regione, pagando i debiti con soldi veri anziché con entrate virtuali”.

“Infine”, conclude il consigliere, “resta il problema di capire come la Giunta ha effettuato le correzioni nel bilancio 2006 e se aveva il potere per farlo, essendo il bilancio una legge regionale e pertanto competenza esclusiva dell’organo legislativo, vale a dire il Consiglio regionale. Questo non è certo un aspetto che possa essere chiarito dai magistrati contabili, dal momento che non ricade nelle loro competenze, ma è necessario che si faccia piena luce sul perché sono state scavalcate le prerogative dell’Assemblea. Incassato il giudizio positivo di parificazione resta da dimostrare che le modifiche sono state apportate in modo legittimo: la partita del rendiconto 2006 è ancora tutta da giocare e non è detto che Soru oggi abbia davvero incassato una vittoria”.

martedì, dicembre 09, 2008

Esercizio provvisorio in deroga, presentata la proposta di legge

E’ stata presentata oggi la proposta di legge per l’autorizzazione all’esercizio provvisorio di bilancio in deroga del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. La proposta prevede che l’esercizio provvisorio autorizzi la spesa in dodicesimi del bilancio 2008, anziché del disegno di legge di bilancio 2009 come prevede la legge regionale di contabilità vigente. Due sono le motivazioni. La prima, di carattere tecnico, è che, se il governatore Renato Soru dovesse confermare le dimissioni, il disegno di legge presentato dalla Giunta non potrebbe essere approvato prima della fine della legislatura ed è pertanto destinato a decadere. Non avrebbe dunque senso autorizzare l’esercizio provvisorio sulla base di una proposta che non potrà mai diventare legge.

La seconda ragione è invece di natura più politica. Quanto accaduto in Aula durante l’esame della legge urbanistica ha dimostrato che la Giunta non gode più dell’appoggio della maggioranza dei consiglieri; pertanto, se il disegno di legge di bilancio dovesse essere votato oggi, presumibilmente sarebbe bocciato. Diana, con la sua proposta, vuole sottoporre al Consiglio la scelta più prudente possibile, evitando di dare il via libera alla spesa sulla base di un disegno di legge di bilancio che non potrà mai essere approvato e che, comunque, non rappresenta l’orientamento politico della maggioranza consiliare.

sabato, dicembre 06, 2008

Crisi, necessario approvare esercizio provvisorio in deroga

Il prossimo martedì, il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, vicepresidente della Commissione Bilancio, presenterà una proposta di legge urgente per consentire l’esercizio provvisorio di bilancio in deroga, affinché, a partire da gennaio, la Giunta regionale possa spendere in dodicesimi del bilancio regionale 2008. “La legge regionale di contabilità consente l’esercizio provvisorio solo in presenza di un’apposita legge di autorizzazione approvata dal Consiglio regionale”, spiega Diana. “Tuttavia, l’attuale situazione politica rende impraticabile quanto previsto dall’art. 29, comma 2, della legge di contabilità, secondo cui, con il disegno di legge di bilancio già presentato, l’esercizio provvisorio è consentito in dodicesimi della spesa complessiva proposta nel disegno di legge”.

“In questo momento, infatti”, prosegue il consigliere, “ci troviamo davanti ad un esecutivo regionale che non gode più dell’appoggio di una maggioranza politica e pertanto non si può pensare di autorizzare l’esercizio provvisorio sulla base di un disegno di legge di bilancio che presumibilmente, se venisse messo ai voti oggi, non sarebbe approvato. Per questo, la prossima settimana presenterò una proposta di legge per autorizzare l’esercizio provvisorio in deroga, in dodicesimi del bilancio 2008, così come avveniva con la precedente legge di contabilità e come avverrebbe con la legge attuale se il disegno di legge per il bilancio 2009 non fosse stato ancora presentato”.

“L’auspicio”, conclude Diana, “è che la proposta di legge possa essere approvata in tempi rapidi nonostante lo stallo istituzionale che è seguito alle dimissioni del governatore Renato Soru, per non rischiare che con l’arrivo del mese di gennaio, anziché in esercizio provvisorio, la Regione si ritrovi con la spesa bloccata fino, in caso di elezioni anticipate, all’insediamento della nuova Giunta. Inutile sottolineare che, con l’attuale situazione di crisi economica, una simile eventualità sarebbe a dir poco tragica e rischierebbe di ridurre sul lastrico l’intera Sardegna. Perciò si rende necessaria un’assunzione di responsabilità da parte dell’intero Consiglio, che non può sottrarsi ai suoi compiti istituzionali in un momento così drammatico”.

Polo caprino a rischio per il disinteresse dell’assessore Foddis

Davanti al pericolo che il polo caprino di Villagrande possa ‘emigrare’ in un’altra regione italiana, lasciando l’Ogliastra priva di una risorsa fondamentale per una delle aree più trascurate dalle politiche della giunta Soru, stupisce l’atteggiamento di chiusura dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, dal quale finora si sono sentite soltanto parole di autodifesa invece delle necessarie assunzioni di responsabilità”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alle notizie sul possibile trasferimento del polo nazionale caprino con sede a Villagrande in una delle quattro regioni italiane che si sono dette interessate a sviluppare il progetto.

“Il rischio che il polo caprino prenda la via del continente è conseguenza diretta del disinteresse mostrato dall’assessore Francesco Foddis”, sottolinea Diana, “il quale non ha fatto nulla per sostenere il comparto caprino, a partire dall’intervento più urgente e necessario: la separazione tra i comparti ovino e caprino nella gestione dei contributi regionali alle imprese zootecniche. Le imprese del comparto caprino, infatti, per dimensioni e redditività non sono in grado di competere con quelle del comparto ovino e si ritrovano così tagliate fuori nelle graduatorie. Il fatto che il Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 non citi neanche una volta l’allevamento delle capre, limitandosi a generici riferimenti ad un inesistente ‘comparto ovicaprino’, non fa ben sperare in prospettiva futura, qualora Foddis dovesse continuare a ricoprire l’incarico fino alla scadenza naturale della legislatura. Un atteggiamento che fa a pugni con lo sbandierato interesse della Giunta regionale nella tutela delle produzioni locali e dell’ambiente e nel rilancio delle zone svantaggiate, attività nelle quali l’allevamento caprino potrebbe avere un ruolo fondamentale: si pensi, ad esempio, alla funzione che possono avere le capre nello sfoltimento del sottobosco e dunque nella riduzione del pericolo di incendi. Il comparto ovicaprino ha infatti il suo punto di maggior forza nella multifunzionalità che gli permette di integrarsi perfettamente nel territorio, soprattutto nelle zone interne, e di operare come fattore di rilancio su più fronti”.

“Tutto ciò, ovviamente, serve a ben poco se, a fronte dell’impegno profuso dagli allevatori, dagli industriali, dai sindacati e dal governo nazionale, ci si deve scontrare con la totale inerzia dell’Assessore regionale”, conclude Diana. “I rischi che corre oggi il comparto caprino sardo sono lo specchio del disimpegno dell’esecutivo regionale nei confronti dell’agricoltura e della zootecnia e, più in generale, del fallimento dell’assessore Foddis nel rilanciare un settore di importanza capitale per lo sviluppo dell’economia sarda”.

venerdì, dicembre 05, 2008

Crisi, il governo vigili sulle procedure e se necessario commissari la Regione

Il governo nazionale deve vigilare sulla gestione della crisi politica in atto e tenersi pronto a commissariare la Regione Sardegna”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “La mancata nomina del vicepresidente della Regione e l’ostinazione con cui il governatore dimissionario, Renato Soru, continua a presiedere la Giunta regionale nell’adozione di atti che niente hanno dell’ordinaria amministrazione rendono necessario, in caso di conferma delle dimissioni, il commissariamento della Regione per la gestione della fase di transizione verso la prossima legislatura”.

“A tutt’oggi, Soru è fuori tempo massimo per la nomina del vicepresidente”, spiega Diana. “Un governatore già dimissionario, che sta sfruttando il periodo di trenta giorni che precede la conferma delle dimissioni per adottare gli atti che fanno più comodo a lui ed al suo schieramento politico senza doversi confrontare con un Consiglio regionale di fatto paralizzato dalla crisi, non può procedere con una nomina che non può certo essere considerata un atto di ordinaria amministrazione. Soru ha avuto quattro anni e mezzo di tempo per nominare il suo vice; se tale nomina non è avvenuta prima delle dimissioni, non si vede alcuna ragione per cui debba avvenire dopo, per mano di un governatore che non è sorretto da una maggioranza politica e che dunque non ha più il sostegno necessario per continuare a guidare la Regione e che per giunta non potrà ricandidarsi per un secondo mandato. La legge statutaria in vigore, infatti, non consente al proprietario di un quotidiano nazionale come L’Unità, che Soru non ha mai ceduto alla fondazione che aveva promesso di costituire e che ancora oggi nessuno ha mai visto, di candidarsi alle elezioni regionali, né alla carica di consigliere, né tanto meno a quella di governatore”.

“Pertanto”, conclude il consigliere, “in assenza di un vicepresidente della Regione e con un governatore dimissionario impossibilitato a nominarne uno, il commissariamento diventa l’unica strada possibile per garantire che lo svolgimento delle elezioni avvenga nel pieno rispetto dei diritti civili del popolo sardo. Il governo deve vigilare affinché i passaggi istituzionali della crisi avvengano nel pieno rispetto delle leggi, in particolare di quella legge statutaria che lo stesso Soru ha voluto e che oggi sta apertamente violando”.

mercoledì, dicembre 03, 2008

Aiuti per acquisto caseifici dismessi, procedura da rifare

Una strana procedura priva di evidenza pubblica per un provvedimento che rischia di essere considerato aiuto di Stato e di non superare le forche caudine della Commissione Europea: è ciò che sta accadendo con gli aiuti agli enti locali per l’acquisto di stabilimenti agroalimentari dismessi, principalmente caseifici e cantine, per i quali la finanziaria regionale ha stanziato la somma di 5 milioni di euro. Lo denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in un’interrogazione all’Assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Foddis.

La finanziaria ha stanziato i 5 milioni “per la concessione di contributi a favore degli enti locali per l’acquisizione e riconversione a fini istituzionali o, comunque di pubblica utilità, di aree, stabilimenti e impianti di lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agro-alimentari dismessi”, stabilendo che “il relativo programma d’intervento è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale previo parere della competente Commissione consiliare che deve essere espresso entro quindici giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito”.

Con una delibera del 14 novembre scorso, la Giunta ha approvato la ripartizione della somma sulla base delle richieste presentate all’Assessorato all’Agricoltura dagli enti locali interessati all’acquisto. La procedura sembra rientrare nella tipologia prevista dalla legge regionale 40 del 1990, la quale prevede che l’esecutivo adotti in prima battuta i criteri e le modalità di concessione degli aiuti e ne dia poi notizia tramite il Buras, consentendo così la partecipazione a tutti i soggetti interessati, e che solo in un secondo momento si proceda all’effettiva ripartizione con criteri trasparenti e verificabili. L’interrogazione ricorda inoltre che l’“acquisizione di un bene immobile al patrimonio di un Comune o di una Provincia prevede una deliberazione da parte del consiglio comunale o, rispettivamente, provinciale”.

Diana chiede a Foddis se nella procedura di ripartizione degli aiuti è stato rispettato il dettato della legge 40, per mezzo di quale atto la Giunta ha adottato i criteri e le modalità di ripartizione degli aiuti ed in quale data l’atto è stato pubblicato sul Buras. Inoltre, chiede quante sono state le manifestazioni di interesse, come sono stati selezionati gli enti locali beneficiari degli aiuti, da quale soggetto e sulla base di quali criteri gli immobili oggetto degli aiuti sono stati classificati come dismessi e se esiste un elenco regionale degli stabilimenti agroalimentari dismessi. Il consigliere chiede poi se i consigli comunali e provinciali degli enti beneficiari degli aiuti hanno deliberato l’acquisizione degli immobili, se l’Assessore ritiene che la sovvenzione possa costituire aiuto di Stato nei confronti dei titolari degli immobili che vengono dismessi e, in caso affermativo, cosa l’esecutivo intende fare per richiedere le necessarie autorizzazioni alla Commissione Europea. Infine, Diana chiede l’annullamento della delibera ed una nuova procedura da attuarsi ai sensi della legge 40.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sugli aiuti agli enti locali per l’acquisizione di stabilimenti agroalimentari dismessi


Il sottoscritto,

PREMESSO che l’art. 7, comma 5, della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 (Legge regionale finanziaria per il 2008), stanzia la somma di Euro 5.000.000 “per la concessione di contributi a favore degli enti locali per l’acquisizione e riconversione a fini istituzionali o, comunque di pubblica utilità, di aree, stabilimenti e impianti di lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agro-alimentari dismessi” e che, ai sensi del medesimo comma, “il relativo programma d’intervento è approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore dell’agricoltura e riforma agro-pastorale previo parere della competente Commissione consiliare che deve essere espresso entro quindici giorni decorsi i quali il parere si intende acquisito”;

CONSIDERATO che, con Del. n. 62/16 del 14 novembre 2008, la Giunta regionale ha provveduto ad approvare in via preliminare, nell’attesa di acquisire il parere della Commissione consiliare competente, la ripartizione della somma di cui sopra, sulla base delle richieste pervenute all’Assessorato all’Agricoltura da parte degli enti locali interessati;

SOTTOLINEATO che l’art. 19, comma 1, della L.R. 22 agosto 1990, n. 40, recita quanto segue: “La concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti di qualsiasi natura, sono subordinate alla predeterminazione ed alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, da parte dell’amministrazione procedente, dei criteri e delle modalità cui l’amministrazione stessa dovrà attenersi. Per l’Amministrazione regionale criteri e modalità sono deliberati dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore regionale competente”;

VERIFICATO che la procedura di acquisizione di un bene immobile al patrimonio di un Comune o di una Provincia prevede una deliberazione da parte del consiglio comunale o, rispettivamente, provinciale;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Agricoltura

affinché riferisca

  • Se nella procedura di assegnazione degli aiuti di cui alla premessa è stato rispettato il dettato dell’art. 19, comma 1, della L.R. n. 40/1990;

  • Per mezzo di quale atto la Giunta regionale ha adottato i criteri e le modalità di ripartizione degli aiuti ed in quale data tale atto è stato pubblicato sul Buras;

  • Quante sono le manifestazioni di interesse recapitate all’Assessorato all’Agricoltura a seguito dell’avviso pubblico di cui sopra e come si è pervenuti alla selezione degli enti locali riconosciuti beneficiari degli aiuti;

  • Da quale soggetto e sulla base di quali criteri i beni immobili la cui acquisizione è oggetto degli aiuti sono stati classificati come dismessi;

  • Se esiste un elenco dei beni immobili dismessi rientranti nelle tipologie oggetto degli aiuti sull’intero territorio regionale;

  • Se risulta che i consigli comunali e provinciali dei Comuni e delle Province riconosciuti beneficiari degli aiuti abbiano deliberato l’acquisizione al patrimonio dei beni immobili oggetto degli aiuti stessi;

  • Se non ritiene che gli aiuti possano costituire aiuto di Stato nei confronti dei soggetti titolari dei beni immobili oggetto dell’alienazione e, in caso affermativo, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di richiedere le necessarie autorizzazioni alla Commissione Europea;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di annullare la Del. n. 62/16 del 2008 e di procedere all’approvazione del programma di intervento di cui all’art. 7, comma 5, della L.R. n. 3/2008 con i relativi criteri e modalità per la concessione degli aiuti, cui dare rilevanza pubblica ai sensi dell’art. 19, comma 1, della L.R. n. 40/1990 al fine di raccogliere le manifestazioni di interesse degli enti locali intenzionati a procedere con le acquisizioni.

lunedì, dicembre 01, 2008

Università diffusa, torna l’incubo chiusura

La mancata programmazione dei 6 milioni di euro stanziati in finanziaria a favore delle sedi universitarie decentrate mette in pericolo i corsi già avviati per l’anno accademico 2008/2009, che presto potrebbero chiudere per mancanza di risorse. Potrebbe andare persino peggio al corso di laurea in archeologia subacquea con sede ad Oristano, se dovessero essere confermate le voci che vogliono la Regione orientata alla sua soppressione. Lo denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in un’interrogazione urgente all’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu.

L’interrogazione riprende quanto disposto dall’art. 4, comma 1, lettera c) della finanziaria regionale che, nello stanziare i 6 milioni di euro per l’università diffusa, affida alla Giunta, su proposta dell’assessore competente, la ripartizione delle risorse “in modo da assicurare la prosecuzione ed il completamento dei corsi già avviati”. “Nonostante dall’approvazione della norma siano trascorsi quasi nove mesi e sia ormai iniziata l’attività didattica relativa all’anno accademico 2008/2009”, precisa l’interrogazione, “la Giunta regionale non ha ancora provveduto alla ripartizione del fondo per il finanziamento delle sedi universitarie decentrate”. La conseguenza è che “le sedi universitarie decentrate della Sardegna hanno terminato le risorse finanziarie a loro disposizione e, allo stato attuale, non sono in grado di fare fronte neppure alle spese necessarie per il funzionamento ordinario, come la retribuzione del personale docente e non”, per cui “sussiste il concreto ed immediato pericolo che gli atenei sardi si vedano costretti ad interrompere l’attività didattica dei corsi già avviati nelle loro sedi decentrate, con conseguenti gravi danni per gli studenti”.

Diana chiede perciò all’assessore Mongiu cosa l’esecutivo intende fare per approvare con la massima rapidità la ripartizione del fondo, se è vero che da parte dello stesso Assessore sussisterebbe “l’intenzione a non procedere al rifinanziamento del corso di laurea in archeologia subacquea dell’Università di Sassari, con sede ad Oristano, e, in caso affermativo, per quali ragioni”.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata programmazione del fondo a favore delle sedi universitarie decentrate


Il sottoscritto,

PREMESSO che l’art. 4, comma 1, lettera c) della L.R. 5 marzo 2008, n. 3 (Legge regionale finanziaria per il 2008), recita quanto segue: “La dotazione del fondo a favore delle sedi universitarie decentrate di cui alla legge regionale n. 1 del 2006 è determinata, per l’anno 2008, in Euro 6.000.000; alla ripartizione del predetto fondo provvede, verificate le effettive esigenze, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore competente in materia di istruzione, in modo da assicurare la prosecuzione ed il completamento dei corsi già avviati”;

CONSIDERATO che, nonostante dall’approvazione della norma di cui sopra siano trascorsi quasi nove mesi e sia ormai iniziata l’attività didattica relativa all’anno accademico 2008/2009, la Giunta regionale non ha ancora provveduto alla ripartizione del fondo per il finanziamento delle sedi universitarie decentrate;

SOTTOLINEATO che le sedi universitarie decentrate della Sardegna hanno terminato le risorse finanziarie a loro disposizione e, allo stato attuale, non sono in grado di fare fronte neppure alle spese necessarie per il funzionamento ordinario, come la retribuzione del personale docente e non;

VERIFICATO che sussiste il concreto ed immediato pericolo che gli atenei sardi si vedano costretti ad interrompere l’attività didattica dei corsi già avviati nelle loro sedi decentrate, con conseguenti gravi danni per gli studenti;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di approvare con la massima rapidità la ripartizione del fondo a favore delle sedi universitarie decentrate per l’anno 2008;

  • Se risponde al vero che sussisterebbe, da parte dell’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, l’intenzione a non procedere al rifinanziamento del corso di laurea in archeologia subacquea dell’Università di Sassari, con sede ad Oristano, e, in caso affermativo, per quali ragioni.

sabato, novembre 29, 2008

Funtanazza, ecco i veri aspiranti cementificatori

Mentre in pubblico gettava tonnellate di fango sulle Istituzioni regionali ed in particolare sul Consiglio, in privato tentava una delle sue solite operazioni immobiliari spericolate. Peccato però che questa volta al governatore Renato Soru sia andata male e che non soltanto i suoi piani su Funtanazza siano stati bloccati dal Comune di Arbus ma che la cosa sia diventata di dominio pubblico, dimostrando una volta per tutte come i rigidi principi ambientalisti da sempre sbandierati siano da intendersi validi per tutti tranne che per se stesso”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alla notizia dello stop al progetto per la riqualificazione dell’ex colonia marina di Funtanazza decretato dalla commissione edilizia del Comune di Arbus.

“Che Soru non sia un campione di coerenza, l’opposizione lo ha sempre denunciato”, prosegue Diana. “Ora c’è una prova in più: mentre si dimetteva dalla carica di governatore sparando a zero contro gli ‘aspiranti cementificatori’ rei di aver cassato quattro parole di un suo emendamento, Soru proponeva un progetto, privo della relazione tecnica e di quella paesaggistica, per sfruttare una delle grandi opportunità offerte agli speculatori dal Piano paesaggistico regionale, quella del premio di cubatura, demolendo una parte della struttura per realizzare un centinaio di villette. Ma guai a parlare di colata di cemento: le villette sarebbero state realizzate in pietra locale e perfettamente integrate nel paesaggio. Forse è per questo che l’ex governatore ha ritenuto superfluo presentare la relazione paesaggistica: non dovrebbe forse essere sufficiente il suo nome per garantire il rispetto dell’ambiente e l’assenza di fini speculativi? Peccato soltanto che l’ex colonia di Funtanazza sia un bene di enorme valenza storica e identitaria e che pertanto debba essere tutelato e valorizzato come tale, non certo trasformato in un resort per vacanze a cinque stelle. Se non lo faranno le leggi e gli atti di pianificazione della Regione, pensati per dare ampio spazio agli speculatori, lo faranno i cittadini ed i loro rappresentanti”.

“Insomma, sembrerebbe la solita storia di vizi privati e pubbliche virtù che ha caratterizzato il mandato di Soru sin dal primo giorno”, conclude il consigliere, “se non fosse che questa volta c’è di mezzo la crisi politica della Regione, provocata ad arte dall’ex governatore nel tentativo di rilanciare la sua immagine in vista dell’inevitabile ricandidatura ponendosi agli occhi dell’opinione pubblica come la vittima innocente degli interessi inconfessabili di biechi speculatori. Per questo è necessario denunciare quanto Soru sta tentando di fare a Funtanazza, perché sia chiaro al di là di ogni dubbio chi sono gli aspiranti cementificatori e chi quelli che si battono per cercare di fermarli, dentro e fuori il Consiglio regionale”.

venerdì, novembre 28, 2008

Centrodestra, anche An in grado di indicare candidato governatore

Deve essere chiaro, se ancora non lo fosse e per evitare fraintendimenti, che il Pdl nasce dal geniale intuito di Fini e Berlusconi”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, “e pertanto ogni e qualsiasi decisione, anche in Sardegna, dovrà essere presa in un tavolo paritario con le forze politiche che si riconoscono nel centrodestra, convinti come siamo che anche Alleanza Nazionale sia in grado di indicare un candidato alla presidenza della Regione in grado di proporre agli elettori un programma condiviso di totale alternativa all’attuale inconsistente e litigioso governo di centrosinistra”.

martedì, novembre 25, 2008

Ora è ufficiale: l’avventura politica di Renato Soru è finita

Quanto è accaduto pochi minuti fa nell’aula del Consiglio regionale è la manifestazione evidente di quanto andava covando da diverso tempo nell’ormai ex maggioranza di centrosinistra e che l’opposizione ha tante volte segnalato: l’ampio voto negativo con cui il centrodestra e settori del centrosinistra hanno bocciato parte di un emendamento di sintesi alla legge urbanistica considerato fondamentale dal governatore Renato Soru chiude una pagina politica durata quattro anni e mezzo. La tredicesima legislatura regionale è terminata questa sera”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ai fatti accaduti oggi in Consiglio regionale.

“Gli scambi di accuse tra esponenti della coalizione di governo, l’ennesimo appello dai toni velatamente minacciosi di Soru, i 55 voti contrari alla sua proposta, la sua uscita dall’Aula insieme all’Assessore all’Urbanistica, Gianvalerio Sanna, ed il successivo ritiro dell’intera Giunta segnano la fine dell’esperienza di governo del proprietario di Tiscali”, prosegue Diana. “Se è vero quanto da lui stesso argomentato a più riprese, il suo esecutivo è andato sotto su una votazione di importanza fondamentale per la sopravvivenza della maggioranza. Ora ci aspettiamo le debite conseguenze e la sua uscita dall’Aula fa sperare che queste non tardino a concretizzarsi”.

“Per i sardi si è aperta oggi una pagina nuova”, conclude il consigliere. “Presto, i danni fatti da Soru e dalla sua giunta potranno essere riparati e le istanze della Sardegna potranno finalmente trovare ascolto da parte della Regione. Le elezioni regionali e la prossima legislatura sono dietro l’angolo e i cittadini potranno scegliere di lasciarsi alle spalle l’esperienza negativa degli ultimi anni e gettare le basi del rilancio della nostra Isola”.

venerdì, novembre 21, 2008

Legge urbanistica, il tramonto del centrosinistra

Se quella testimoniata dal vertice di maggioranza convocato oggi dal governatore Renato Soru è la reale consistenza numerica della coalizione che governa la Regione, allora siamo veramente giunti all’ultimo atto di una legislatura che, se dovesse finire oggi, certo nessuno rimpiangerebbe”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alla notizia della riunione del centrosinistra sulla legge urbanistica regionale annullata stamani a causa delle numerose assenze.

“Ormai quasi tutto il centrosinistra è passato dalla parte di coloro i quali non hanno problemi ad ammettere pubblicamente che la conclusione anticipata dell’avventura di governo di Soru sarebbe la cosa migliore per la Sardegna e quanto accaduto oggi ne è la prova”, prosegue Diana. “Non fa eccezione il Pd, che si prepara a ricandidare l’attuale governatore per un secondo mandato voltandogli apertamente le spalle ed esponendolo ad una delle più brutte figure della sua avventura politica, un vertice di maggioranza andato deserto come certe incredibili gare d’appalto viste di recente in Regione, dall’affidamento in gestione degli ex negozi Isola all’ennesimo tentativo di dismissione dei siti minerari del Sulcis passando per il giallo dei treni spagnoli”.

“La legislatura iniziata all’insegna dell’armata invincibile che dominava il Consiglio regionale dando via libera a tutte le proposte partorite dalla mente del governatore, comprese quelle più insensate, si è trasformata in una ritirata in disordine, un fuggi fuggi generale in cui quasi nessuno sembra più disposto a dare il minimo appoggio a Soru”, conclude il consigliere. “A questo punto è necessario che anch’egli prenda atto che la legge urbanistica su cui ha scommesso la sua carriera politica è inaccettabile per la maggior parte dei sardi che è chiamato a governare e che la sua scommessa è persa. E’ giunto il momento che Soru si faccia da parte e lasci ad altri il compito di riparare i danni fatti dal 2004 ad oggi”.

lunedì, novembre 17, 2008

Assessore Secci sorprendente: su Corte dei Conti non esiste nessuna polemica

Siamo a dir poco sorpresi dalle affermazioni rese dall’Assessore regionale al Bilancio, Eliseo Secci, nel comunicato stampa con cui ha voluto controbattere alla nostra interpellanza sul procedimento per la parificazione del bilancio regionale 2006”, dichiara il consigliere regionale Mario Diana, primo firmatario dell’interpellanza del gruppo consiliare di Alleanza Nazionale sul rinvio dell’udienza della Corte dei Conti per la parificazione del rendiconto 2006. “In particolare ci stupisce, oltre al linguaggio totalmente fuori luogo adottato dall’Assessore, ben diverso dal tono del nostro documento, la preoccupazione in merito alla serenità di giudizio della Corte, sulla quale non nutriamo il benché minimo dubbio”.

“Da parte nostra”, rimarca Diana, “non c’è stato alcun tentativo di condizionare i magistrati, tanto è vero che l’interpellanza si rivolge direttamente al Presidente della Regione, al quale chiediamo risposte precise e circostanziate sul modo in cui la Giunta regionale sta affrontando il processo di parificazione. Consideriamo il nostro atteggiamento un atto di responsabilità in qualità di consiglieri regionali, vale a dire di membri dell’organo istituzionale cui spetta il compito di approvare ed eventualmente modificare il bilancio della Regione. Se questo è ciò che Secci definisce ‘gettare fango sulle istituzioni’, allora sarebbe il caso che l’Assessore spiegasse quale atteggiamento dovrebbe tenere, a suo avviso, il Consiglio regionale nei confronti di un bilancio che ha approvato, del quale è responsabile e su cui pendono un pronunciamento negativo della Corte Costituzionale e un processo di parificazione che scopriamo ogni giorno più incerto. Se davvero la Giunta ha modificato di propria iniziativa, con un atto amministrativo, una legge regionale, non sarebbe forse questo ‘gettare fango sulle istituzioni’, dal momento che l’esecutivo si sarebbe attribuito, in dispregio a qualsiasi regola democratica, un ruolo che non gli compete? E non è forse ‘gettare fango sulle istituzioni’ indirizzare determinati epiteti a dei consiglieri regionali che stanno cercando di svolgere i loro compiti istituzionali?”

“Infine, per quanto riguarda il presunto tentativo di ‘indebolire la Giunta e il suo presidente’, siamo del parere che tutto il nostro impegno non potrà mai bastare a fare all’esecutivo e al governatore gli stessi danni che vengono quotidianamente fatti loro dal partito di cui l’assessore Secci è espressione e che, in ogni caso, né la Giunta, né il presidente possano essere resi più deboli di quanto lo siano oggi, non riuscendo neppure ad immaginare un grado di debolezza maggiore”, conclude il consigliere. “Per quanto ci riguarda, attendiamo fiduciosi che la discussione in Aula della nostra interpellanza con i requisiti di urgenza che le sono evidentemente propri possa finalmente farci avere quelle risposte che, con il suo comunicato, Secci si è ben guardato dal darci. Nel frattempo, invitiamo l’Assessore a non lanciarsi in polemiche politiche strumentali, a meno che non voglia dare l’impressione di essere proprio lui, o l’istituzione che rappresenta, a sentire il bisogno di minare la serenità di giudizio della Corte dei Conti”.

mercoledì, novembre 12, 2008

Bilancio 2006, Soru riferisca su nuovo rinvio della Corte dei Conti

Come è possibile che la Giunta regionale abbia potuto applicare delle “rettifiche contabili” nel rendiconto 2006 quando è al Consiglio regionale che spetta il compito di approvare e modificare le leggi di bilancio? Lo chiedono i consiglieri regionali del gruppo di Alleanza Nazionale in un’interpellanza, di cui è primo firmatario Mario Diana, al Presidente della Regione, Renato Soru, e all’Assessore regionale al Bilancio, Eliseo Secci. I consiglieri chiedono inoltre che la Giunta richieda un parere pro veritate sul rendiconto ad uno o più esperti in materia. Il gruppo solleciterà che l’interpellanza sia discussa in Consiglio con la massima urgenza.

L’interpellanza è stata presentata nello stesso giorno in cui la Corte dei Conti della Sardegna ha deciso di rinviare di un mese, per la precisione all’11 dicembre, l’udienza per la parificazione del rendiconto 2006 prevista per domani, “ritenendo”, si legge nell’ordinanza della Corte, “il tempo a disposizione non sufficiente per l’esame della documentazione presentata”. Il rendiconto 2006 è quello su cui grava il pronunciamento negativo della Corte Costituzionale, che “ha riconosciuto”, ricordano Diana e gli altri firmatari nell’interpellanza, “la non legittimità dell’anticipazione nel bilancio della Regione delle entrate fiscali preventivate per le annualità future”. Dopo il pronunciamento della Consulta, la Corte dei Conti ha assegnato al governatore il termine del 31 ottobre affinché la Regione provvedesse alle rettifiche contabili necessarie a superare il vizio di legittimità sollevato dai giudici. Il 29 ottobre, la Regione ha trasmesso alla Corte dei Conti il rendiconto rettificato.

“A giudicare dalla decisione della Corte dei Conti di rinviare di un mese la prevista udienza di parificazione”, prosegue l’interpellanza, “la rettifica contabile apportata dalla Giunta regionale potrebbe essersi rivelata non esaustiva ai fini dell’adeguamento del rendiconto”. Inoltre, fanno notare i consiglieri della destra, la titolarità dell’approvazione del bilancio di previsione e del rendiconto generale spetta unicamente al Consiglio regionale, il quale “non ha apportato alcuna modifica nel rendiconto 2006 a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale”. Il nodo, perciò, deve ancora essere affrontato, anche alla luce del fatto che “la Corte dei Conti deve ancora esprimere il giudizio di parificazione sui rendiconti 2007 e 2008, relativi a bilanci di previsione nei quali è stata ripetuta l’operazione di anticipazione delle entrate fiscali preventivate per le future annualità di bilancio, e che il Consiglio regionale si appresta ad esaminare il bilancio di previsione per il 2009, nel quale potrebbe figurare ancora una volta tale operazione contabile”.

Il gruppo di Alleanza Nazionale chiede pertanto a Soru e Secci “come si è provveduto alla rettifica contabile” e “se ritengono che tale rettifica sia stata apportata nel pieno rispetto di tutte le norme di legge vigenti”. Inoltre, nell’interpellanza si chiede, “ai fini di provvedere alla rettifica del rendiconto 2006, di adottare le correzioni che si rendessero eventualmente necessarie nel rendiconto 2007 e di evitare la possibilità di incorrere in vizi di legittimità costituzionale nella redazione del rendiconto 2008 e del bilancio di previsione 2009”, che la Giunta richieda “un parere pro veritate sul rendiconto 2006, alla luce dell’avvenuto pronunciamento della Corte Costituzionale al riguardo, ad uno o più professionisti di comprovata esperienza in materia”.



INTERPELLANZA DIANA – ARTIZZU – LIORI – MORO – SANNA Matteo sul rinvio del giudizio di parificazione del rendiconto 2006 da parte della Corte dei Conti


I sottoscritti,

PREMESSO che, in data odierna, le Sezioni Riunite per la Regione Sardegna della Corte dei Conti hanno rinviato il giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2006, precedentemente fissato per il 13 novembre p.v., all’udienza dell’11 dicembre p.v., ritenendo il tempo a disposizione non sufficiente per l’esame della documentazione presentata;

CONSIDERATO che, in seguito al parere con cui la Corte Costituzionale ha riconosciuto la non legittimità dell’anticipazione nel bilancio della Regione delle entrate fiscali preventivate per le annualità future, la Corte dei Conti ha assegnato al Presidente della Regione il termine del 31 ottobre u.s. affinché la Regione provvedesse alle rettifiche contabili necessarie ad adeguare il rendiconto 2006 al parere espresso dalla Corte Costituzionale;

VERIFICATO che, con nota del 29 ottobre u.s., la Regione ha riproposto alla Corte dei Conti gli elaborati del rendiconto 2006, avendo “provveduto alla rettifica contabile” resasi necessaria dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale;

RITENUTO che, a giudicare dalla decisione della Corte dei Conti di rinviare di un mese la prevista udienza di parificazione, la rettifica contabile apportata dalla Giunta regionale potrebbe essersi rivelata non esaustiva ai fini dell’adeguamento del rendiconto 2006 al pronunciamento della Corte Costituzionale;

SOTTOLINEATO che la Corte dei Conti deve ancora esprimere il giudizio di parificazione sui rendiconti 2007 e 2008, relativi a bilanci di previsione nei quali è stata ripetuta l’operazione di anticipazione delle entrate fiscali preventivate per le future annualità di bilancio, e che il Consiglio regionale si appresta ad esaminare il bilancio di previsione per il 2009, nel quale potrebbe figurare ancora una volta l’operazione contabile di cui sopra;

RAMMENTATO che, essendo il bilancio di previsione ed il rendiconto generale leggi regionali, la titolarità della loro approvazione e modifica spetta unicamente al Consiglio regionale;

VALUTATO che il Consiglio regionale non ha apportato alcuna modifica nel rendiconto 2006 a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale;


CHIEDONO DI INTERPELLARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale al Bilancio

affinché riferiscano

  • Come si è provveduto alla rettifica contabile che la Giunta regionale afferma di aver apportato nel rendiconto 2006 nella nota con cui ne trasmette gli elaborati alla Corte dei Conti;

  • Se ritengono che tale rettifica sia stata apportata nel pieno rispetto di tutte le norme di legge vigenti;

  • Ai fini di provvedere alla rettifica del rendiconto 2006, di adottare le correzioni che si rendessero eventualmente necessarie nel rendiconto 2007 e di evitare la possibilità di incorrere in vizi di legittimità costituzionale nella redazione del rendiconto 2008 e del bilancio di previsione 2009, quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché sia richiesto un parere pro veritate sul rendiconto 2006, alla luce dell’avvenuto pronunciamento della Corte Costituzionale al riguardo, ad uno o più professionisti di comprovata esperienza in materia.

lunedì, novembre 10, 2008

Eolico, il Tar boccia l’esclusiva dell’Enel

Il pronunciamento con cui il Tar del Lazio ha sospeso l’ampliamento del parco eolico di Littigheddu spazza via le politiche contro l’energia eolica promosse finora dal governatore Renato Soru, rende carta straccia l’accordo sottoscritto tra la Regione e l’Enel, sul quale è mancata ogni minima forma di trasparenza, e apre la strada alla liberalizzazione degli impianti eolici in Sardegna, pur nel rispetto delle norme per la tutela dell’ambiente e del paesaggio”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alla notizia della sospensione cautelativa dei lavori di ampliamento del parco di Littigheddu decisa dal tribunale amministrativo del Lazio.

“I giudici amministrativi dimostrano ancora una volta un concetto che l’opposizione va ripetendo da tempo, vale a dire che l’integralismo ambientalista di Soru non è altro che un paravento dietro cui si celano interessi oscuri e che ben poco hanno a che vedere con il bene dei sardi”, prosegue Diana. “Non solo, perché al danno si aggiunge la beffa: una volta di più, i magistrati hanno dato torto alla Regione perché non si è dimostrata sufficientemente attenta alla difesa dell’ambiente”.

“Nel rigettare un accordo che affidava all’Enel l’esclusiva per la creazione e l’ampliamento dei parchi eolici in Sardegna in cambio della dismissione di pezzi pregiati del patrimonio immobiliare della società nell’Isola – un’operazione i cui contorni sono apparsi sin da subito assai poco chiari”, conclude Diana, “il Tar ha posto le basi per la ripresa dello sviluppo della produzione di energia eolica in Sardegna, vale a dire quello che i veri ambientalisti vanno chiedendo già da qualche anno e che Soru ha sempre voluto impedire”.

Il porto di Oristano escluso dalla rotta Salerno-Cagliari-Valencia

Di seguito, l'interpellanza del gruppo consiliare di Alleanza Nazionale illustrata stamani dall'on. Mario Diana in una conferenza stampa ad Oristano.


INTERPELLANZA DIANA – ARTIZZU – LIORI – MORO – SANNA Matteo sull’esclusione del porto industriale di Oristano dai nuovi collegamenti di trasporto merci nel bacino mediterraneo con scalo in Sardegna


I sottoscritti,

PREMESSO che l’Assessore regionale ai Trasporti ha partecipato, nella giornata del 7 novembre u.s., alla conferenza stampa di presentazione di un nuovo collegamento navale per il trasporto delle merci tra i porti di Salerno, Cagliari e Valencia gestito da un operatore privato;

CONSIDERATO che la scelta di escludere il porto industriale di Oristano dal collegamento di cui sopra appare del tutto incomprensibile dal punto di vista logistico, essendo tale scalo, con i suoi 12 metri di pescaggio e i piazzali e le banchine più ampi in Sardegna, quello meglio attrezzato per accogliere navi merci di migliaia di tonnellate e potendo contare su una collocazione ideale per servire i collegamenti con le regioni del Maghreb e dell’Europa occidentale;

CONSIDERATO ALTRESI’ che lo scarso interessamento che l’Amministrazione regionale attualmente in carica ha sempre mostrato nei confronti del porto industriale di Oristano comporta pesanti ripercussioni per l’economia della Sardegna centrale, che potrebbe trovare importanti occasioni di sviluppo se solo avesse la possibilità di sfruttare le principali rotte commerciali internazionali per l’esportazione di prodotti e materie prime provenienti dal territorio;

SOTTOLINEATO che, a cadenza pressoché quotidiana, merci per migliaia di tonnellate transitano al largo di Oristano lungo le rotte che dall’Estremo Oriente, attraverso il Canale di Suez, dal Medio Oriente e dall’Africa settentrionale vanno verso l’Europa occidentale e settentrionale, senza che l’Oristanese e, più in generale, la Sardegna centrale possano in alcun modo essere parte di tale traffico;


CHIEDONO DI INTERPELLARE

l’Assessore regionale ai Trasporti

affinché riferisca

  • Quale ruolo ha avuto la Regione nell’attivazione del collegamento Salerno-Cagliari-Valencia;

  • Se sono state investite risorse pubbliche al fine di favorire l’attivazione del collegamento di cui sopra;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, di concerto con il soggetto privato che gestisce il collegamento ed eventualmente con il Ministero dei Trasporti, affinché la rotta Salerno-Cagliari-Valencia preveda un ulteriore scalo ad Oristano;

  • Quali misure la Giunta regionale ha in essere al fine di favorire l’attivazione di collegamenti merci internazionali con scalo ad Oristano.


venerdì, novembre 07, 2008

Piano di Assetto Idrogeologico, accelerare la realizzazione degli interventi

Snellire l’iter burocratico per la spendita delle risorse stanziate dalla Regione per finanziare gli interventi previsti nel Piano di Assetto Idrogeologico, in modo da accelerarne i tempi di realizzazione: è quello che chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Matteo Sanna e Mario Diana, in un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, e agli Assessori regionali agli Enti Locali, Gianvalerio Sanna, e alla Programmazione, Eliseo Secci, in seguito ai danni provocati nei Comuni della Bassa Gallura dal nubifragio del 4 novembre.

I due consiglieri ricordano i danni causati a privati, imprese ed infrastrutture pubbliche dalla calamità naturale che ha colpito centri come Olbia, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Budoni e San Teodoro. “I danni”, si legge nell’interrogazione, “sono stati ulteriormente aggravati dalla mancata realizzazione degli interventi di riassetto idrogeologico necessari nell’area interessata, peraltro previsti nel Piano di Assetto Idrogeologico”. Per l’attuazione del Piano, con una delibera del 29 aprile scorso, la Giunta regionale ha stanziato 55.450.000 euro a valere sulla Misura 4.1.1 del Por 2007/2013.

I due consiglieri chiedono dunque “quali sono i meccanismi di spendita delle risorse stanziate”, se sono state stanziate risorse a copertura degli interventi previsti nella Provincia di Olbia e Tempio, se le risorse sono state trasferite ai Comuni interessati e per quali ragioni i lavori, “la cui urgenza è stata dimostrata per l’ennesima volta e nel modo più drammatico dai fatti del 4 novembre”, non sono ancora iniziati. Sanna e Diana chiedono inoltre cosa la Giunta intende fare per “snellire il processo burocratico di spendita delle risorse Por”, accelerando così la realizzazione degli interventi, e se è allo studio la possibilità che sia la Regione stessa a bandire al posto dei Comuni le gare di appalto per i singoli lavori, in modo da “ridurre il numero dei passaggi burocratici necessari ed abbreviare così l’iter di spendita delle risorse”.



INTERROGAZIONE SANNA Matteo – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle misure da attuare per il riassetto idrogeologico dei Comuni della Gallura colpiti dall’evento meteorologico calamitoso del 4 novembre 2008


I sottoscritti,

PREMESSO che, nella mattina del 4 novembre u.s., si sono verificati eventi piovosi di portata straordinaria che hanno interessato gran parte dei Comuni della Bassa Gallura, tra cui Olbia, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Budoni e San Teodoro;

CONSIDERATO che gli eventi piovosi di cui sopra hanno arrecato gravi danni a privati cittadini, imprese ed infrastrutture pubbliche;

VERIFICATO che i danni provocati dalla calamità naturale sono stati ulteriormente aggravati dalla mancata realizzazione degli interventi di riassetto idrogeologico necessari nell’area interessata, peraltro previsti nel Piano di Assetto Idrogeologico approvato con Decreto del Presidente della Regione n. 67 del 2006;

SOTTOLINEATO che, con Del. n. 25/14 del 29 aprile 2008, la Giunta regionale ha disposto lo stanziamento di Euro 55.450.000, a valere sulla Misura 4.1.1 – ‘Prevenzione e mitigazione dei fenomeni di degrado del suolo, recupero dei contesti degradati, attuazione dei piani di prevenzione dei rischi sia di origine antropica che naturale’ del Por 2007/2013, per la realizzazione delle azioni di prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, erosione e degrado e desertificazione del suolo attraverso attività di prevenzione, difesa, mitigazione del rischio idraulico e geologico previste dal Piano di Assetto Idrogeologico;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e gli Assessori regionali agli Enti Locali, Finanze e Urbanistica e alla Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio

affinché riferiscano

  • Quali sono i meccanismi di spendita delle risorse stanziate nella Del. n. 25/14 del 2008 per la realizzazione degli interventi previsti nel Piano di Assetto Idrogeologico;

  • Se risultano stanziate risorse per la realizzazione degli interventi inseriti nel Piano di Assetto Idrogeologico relativamente alla Provincia di Olbia e Tempio;

  • Se tali risorse sono state trasferite ai Comuni interessati dagli interventi;

  • Per quali ragioni gli interventi di cui sopra, la cui urgenza è stata dimostrata per l’ennesima volta e nel modo più drammatico dai fatti del 4 novembre u.s., non risultano ancora in fase di realizzazione;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di snellire il processo burocratico di spendita delle risorse Por stanziate a copertura degli interventi previsti nel Piano di Assetto Idrogeologico, accelerandone così la realizzazione;

  • Se è allo studio la possibilità che sia la Regione stessa, anziché i Comuni interessati, a bandire le gare di appalto per la realizzazione dei singoli interventi, al fine di ridurre il numero dei passaggi burocratici necessari ed abbreviare così l’iter di spendita delle risorse.

giovedì, novembre 06, 2008

Blocco movimentazione bovini, subito un nuovo vaccino per la blue tongue

Sblocco dell’indennità compensativa e del premio per il benessere animale e adozione di un nuovo protocollo vaccinale per la blue tongue che consenta di evitare il ricorso al blocco della movimentazione dei bovini: sono le proposte che i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Matteo Sanna e Mario Diana, hanno presentato in un’interrogazione urgente indirizzata agli Assessori regionali alla Sanità, Nerina Dirindin, e all’Agricoltura, Francesco Foddis.

L’interrogazione fa seguito alla manifestazione di ieri mattina, con cui gli allevatori hanno bloccato, procedendo a passo d’uomo con i trattori, il tratto della SS 199 tra Olbia e Monti. “La scelta, del tutto ingiustificata, di utilizzare per il sierotipo 1 il vaccino vivo attenuato”, spiegano i due consiglieri, “anziché, come avviene in tutte le altre Regioni – italiane e non – interessate dall’epizoozia, il vaccino spento, è all’origine del blocco della movimentazione, dal momento che il protocollo vaccinale impone che i bovini possono essere movimentati solo ed esclusivamente tra i mesi di dicembre ed aprile”.

Il blocco “comporta gravi danni economici per le aziende, che si trovano costrette a continuare ad allevare bovini già pronti per essere avviati all’ingrasso nei centri dell’Italia peninsulare nell’attesa della ‘finestra’ temporale in cui è consentita la movimentazione”. Le perdite si sono ulteriormente aggravate negli ultimi tempi “a causa del forte aumento dei prezzi dei mangimi”. Nell’arco di otto anni, le conseguenze della blue tongue hanno portato “ad una riduzione media del 50 per cento nelle vendite di bovini da parte delle aziende della Gallura, con picchi dell’80 per cento”, tanto che, nella sola Provincia di Olbia e Tempio, “centinaia di imprese zootecniche versano sull’orlo del fallimento”.

Sanna e Diana chiedono dunque ai due assessori perché la Regione non ha ancora erogato il premio per il benessere animale e l’indennità compensativa 2007-2008 e perché non è stato possibile erogare quella per l’annualità 2006-2007, e cosa la Giunta regionale intende fare sia per erogare immediatamente l’indennità più recente che per “individuare risorse straordinarie” per cercare di recuperare quella andata persa lo scorso anno. Infine, i due consiglieri chiedono che l’esecutivo, “di concerto con le organizzazioni rappresentative del comparto zootecnico”, si attivi per l’adozione di “un nuovo protocollo vaccinale per la blue tongue, che consenta di evitare il ricorso al blocco della movimentazione dei bovini”.



INTERROGAZIONE URGENTE SANNA Matteo – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul blocco della movimentazione dei bovini


I sottoscritti,

PREMESSO che, nella giornata di ieri, oltre quaranta allevatori hanno posto in essere una manifestazione, rallentando con i loro trattori il traffico lungo la SS 199 nel tratto compreso tra i Comuni di Olbia e Monti, per protestare contro il blocco della movimentazione dei bovini imposto dal protocollo vaccinale attualmente utilizzato dalla Regione per contrastare il virus della blue tongue;

CONSIDERATO che la scelta, del tutto ingiustificata, di utilizzare per il sierotipo 1 il vaccino vivo attenuato anziché, come avviene in tutte le altre Regioni – italiane e non – interessate dall’epizoozia, il vaccino spento, è all’origine del blocco della movimentazione, dal momento che il protocollo vaccinale impone che i bovini possono essere movimentati solo ed esclusivamente tra i mesi di dicembre ed aprile;

VALUTATO che il blocco della movimentazione comporta gravi danni economici per le aziende, che si trovano costrette a continuare ad allevare bovini già pronti per essere avviati all’ingrasso nei centri dell’Italia peninsulare nell’attesa della ‘finestra’ temporale in cui è consentita la movimentazione;

SOTTOLINEATO che, sebbene il problema del blocco della movimentazione esista ormai da otto anni, nei tempi recenti le perdite economiche che esso determina per le aziende si sono aggravate a causa del forte aumento dei prezzi dei mangimi;

VERIFICATO che, nell’arco di otto anni, il blocco della movimentazione dei bovini ha portato ad una riduzione media del 50 per cento nelle vendite di bovini da parte delle aziende della Gallura, con picchi dell’80 per cento;

ATTESTATO che, nella sola Gallura, centinaia di imprese zootecniche versano sull’orlo del fallimento a causa delle perdite finanziarie causate dal blocco della movimentazione;


CHIEDONO DI INTERROGARE

gli Assessori all’Igiene e Sanità e all’Agricoltura e Riforma Agropastorale

affinché riferiscano

  • Per quali ragioni la Regione non ha ancora provveduto all’erogazione dell’indennità compensativa relativamente all’annualità 2007-2008 e per quali ragioni non è stato possibile erogare l’indennità relativa all’annualità 2006-2007;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di erogare, con decorrenza immediata, l’indennità compensativa ed il premio per il benessere animale per l’annualità 2007-2008, nonché per individuare risorse straordinarie da destinare alla copertura dell’indennità compensativa 2006-2007;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, di concerto con le organizzazioni rappresentative del comparto zootecnico, al fine di adottare un nuovo protocollo vaccinale per la blue tongue, che consenta di evitare il ricorso al blocco della movimentazione dei bovini.

mercoledì, novembre 05, 2008

Consiglio bloccato, si va verso l’esercizio provvisorio?

I propositi di avere la legge finanziaria approvata, per la prima volta nella legislatura, entro i termini necessari ad evitare il ricorso all’esercizio provvisorio sono a un passo dal naufragare miseramente: con il Consiglio regionale bloccato e la maggioranza che non ha la più pallida idea di come condurre in porto il difficile cammino della legge urbanistica, l’approvazione del bilancio entro il 31 dicembre sembra sempre più una chimera”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in seguito al rinvio delle sedute consiliari di ieri pomeriggio e questa mattina a causa della mancanza del numero legale.

“Intanto, prendiamo atto che neppure quest’anno la Giunta regionale è riuscita a presentare la finanziaria entro i termini fissati dalla legge”, prosegue Diana. “Il 30 settembre è trascorso ormai da più di un mese, eppure del disegno di legge ancora non si vede l’ombra. Se poi si considerano i sotterfugi cui il centrosinistra sta ricorrendo per dilazionare l’esame degli articoli più spinosi della legge urbanistica, quelli su cui ancora non esiste alcun accordo tra il governatore Renato Soru e la coalizione che dichiara di sostenerlo, appare evidente come i tempi dell’esame della manovra di bilancio siano destinati a dilatarsi a dismisura, né più, né meno come è accaduto negli anni passati”.

“E non è solo la finanziaria a restare bloccata dai conflitti interni della maggioranza”, conclude il consigliere. “A fine mese, infatti, scadrà il mandato del commissario straordinario dell’Autorità d’Ambito ed entro quella data dovrà essere approvata la legge che ne proroga gli organismi in carica per altri tre mesi nell’attesa che l’organo legislativo approvi la riforma dell’Autorità, pena la sua impossibilità ad operare. Andando avanti di questo passo, difficilmente il Consiglio sarà in grado di rispettare il termine e la responsabilità andrà ascritta solo ed esclusivamente al centrosinistra”.

mercoledì, ottobre 29, 2008

Legge urbanistica, restano le divergenze in maggioranza

Nonostante il voto favorevole sul passaggio agli articoli, le divergenze che sono emerse all’interno della maggioranza durante il dibattito in Aula sulla legge urbanistica restano irrisolte, pronte a riaffiorare in qualsiasi momento durante l’esame dell’articolato”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, al termine della seduta consiliare di oggi pomeriggio.

“Il blitz in Consiglio del governatore Renato Soru e quel che ne è seguito”, prosegue Diana, “con la calma che ha improvvisamente pervaso uno schieramento che fino a pochi istanti prima sembrava ad un passo dallo scontro fisico e che ha determinato acrobazie politiche ai limiti dell’incredibile nel vano tentativo di giustificare il cambio di opinione di alcuni, non hanno cambiato una virgola nelle contraddizioni che lacerano la maggioranza”.

“La battaglia vera inizia ora”, conclude il consigliere. “Aspetteremo al varco il centrosinistra, certi che i suoi contrasti riesploderanno molto presto e che, alla fine dell’esame consiliare, della legge urbanistica tanto cara al governatore non resterà nulla, così come già ora non resta più nulla della maggioranza che un tempo lo sosteneva”.

Ruolo del Consiglio e tutela delle campagne negli emendamenti alla legge urbanistica

Si parla soprattutto del ruolo del Consiglio regionale nelle procedure di pianificazione e della tutela delle attività agricole e delle campagne a rischio di spopolamento negli emendamenti alla legge urbanistica regionale presentati dal consigliere regionale Mario Diana con i colleghi del gruppo di Alleanza Nazionale.

Tre delle proposte di modifica prevedono l’inserimento della votazione dell’Assemblea, al posto del parere della Quarta Commissione, sull’adozione e l’adeguamento del Piano paesaggistico regionale e sugli atti di indirizzo e coordinamento. I due emendamenti sulle zone agricole hanno invece la finalità di consentire l’edificazione nelle campagne, seppure con forti limitazioni dovute alle esigenze di tutela ambientale e paesaggistica. “Al fine di valorizzare le vocazioni produttive delle zone agricole, incoraggiare la permanenza della popolazione rurale in condizioni civili ed adeguate alle esigenze sociali attuali” e di “incentivare il presidio del territorio”, Diana propone che l’edificazione da parte delle aziende agricole sia consentita soltanto in base al reale fabbisogno edificatorio individuato nel piano di sviluppo aziendale, redatto da un tecnico abilitato: non più la possibilità di costruire riconosciuta soltanto alle aziende che superano una determinata superficie, come avviene oggi ai sensi del Ppr, ma il diritto ad edificare ciò che realmente serve allo sviluppo dell’azienda.

Un altro emendamento prevede che la Giunta regionale modifichi le Norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico vigente consentendo l’edificazione nell’agro, sebbene con indici di fabbricazione limitati: 0,01 metri cubi al metro quadro per le residenze e 0,1 metri cubi al metro quadro per gli annessi agricoli nella fascia costiera fino ad un chilometro dal mare. Nel resto del territorio isolano, per quanto riguarda le campagne si tornerà ad applicare le disposizioni del cosiddetto ‘decreto Floris’, contenente le direttive di attuazione della legge urbanistica attualmente in vigore, risalente al 1989.