giovedì, maggio 26, 2011

Il protagonismo politico della Sardegna è nella vertenza entrate e nella lotta al caro-traghetti

Stupisce che il centrosinistra pensi di poter affrontare i problemi della Sardegna con la superficialità mostrata stamani dall’on. Letta, già Ministro della Repubblica, durante la sua visita a Cagliari”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà, Mario Diana, in replica alle dichiarazioni rilasciate questa mattina dal vicesegretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta, a Cagliari per la campagna elettorale per le elezioni amministrative.

“In tema di federalismo, l’on. Letta dovrebbe sapere che la Sardegna, in quanto Regione a Statuto speciale, discute con il Governo i decreti attuativi in sede separata rispetto a quanto avviene per le altre Regioni”, sottolinea Diana, “e che pertanto non ha senso parlare di scarso protagonismo in una fase in cui l’Isola non è ancora interessata direttamente dalle decisioni che si assumono a Roma. Ciò non toglie che la Regione, nel frattempo, è impegnata nel delicato percorso di definizione delle quote di compartecipazione alle entrate erariali riscosse dallo Stato nel territorio sardo, percorso che sta affrontando con forte determinazione e da cui non è disposta a recedere fino a quando non saranno state riconosciute le sue ragioni. Inoltre, le accuse di scarso protagonismo appaiono a dir poco incomprensibili in un momento in cui la Regione Sardegna è al centro delle cronache nazionali per la decisione di affrontare il ‘caro-traghetti’ dando mandato alla Saremar, compagnia di navigazione regionale, di attivare nuove rotte tra l’Isola e il Continente a prezzi concorrenziali rispetto alle compagnie private”.

“Infine, non si preoccupi, l’on. Letta, per quanto riguarda la stabilità dei governi nazionale e regionale”, conclude il capogruppo. “Dal momento che il centrodestra vincerà i ballottaggi ovunque, ed in particolare in Sardegna, grazie alla forza delle sue proposte politiche, dei suoi programmi e dei suoi candidati, non c’è alcun rischio che al voto di domenica e lunedì possano seguire gli scenari catastrofici da lui prefigurati”.

lunedì, maggio 23, 2011

Fantola non si lasci intimidire da chi agisce contro la democrazia

Il gruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale esprime solidarietà a Massimo Fantola, candidato a sindaco di Cagliari per la coalizione di centrodestra, oggetto ieri notte di un atto intimidatorio. “Non vorremmo mai vedere una campagna elettorale sporcata da episodi simili”, dichiara il capogruppo, Mario Diana. “Soprattutto una campagna come quella che Fantola sta conducendo, all’insegna della moderazione e della concretezza, concentrandosi sulle proposte programmatiche e non su sterili polemiche. Il gesto vile di ieri notte va condannato senza mezzi termini perché è opera di ambienti che agiscono contro la democrazia, contro il diritto dei cagliaritani di scegliere liberamente da chi vogliono essere amministrati. Esortiamo il candidato sindaco a non lasciarsi intimidire e a proseguire la sua campagna elettorale nell’unico interesse di Cagliari e dei cagliaritani”.

giovedì, maggio 19, 2011

Bene la revoca del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali

Il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, esprime “soddisfazione” per l’accoglimento, da parte del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino, della richiesta avanzata nella sua interrogazione presentata stamani. “La revoca del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali è una decisione sensata che toglie molti Comuni sardi da una situazione che rischiava di diventare drammatica nel giro di breve tempo a causa dell’impossibilità pressoché totale di edificare, che si sarebbe potuta protrarre a tempo indeterminato”, dichiara Diana. “La scelta di coinvolgere i Comuni nell’iter di adozione del Piano Stralcio prima di applicare le norme di salvaguardia va nella direzione indicata nell’interrogazione, consentendo alle comunità locali di esprimersi in merito a uno strumento di grande importanza per la tutela del territorio, che sulla pianificazione urbanistica comunale avrà effetti di cui non si può non tener conto”.

La Giunta revochi con la massima urgenza il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali

Revocare la delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino con cui è stato adottato in via preliminare il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali: lo chiede, in un’interrogazione urgente al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

La predisposizione del Progetto di Piano Stralcio del Piano di Bacino, nel quale vengono individuate le tracce dello sviluppo dei corsi d’acqua sul territorio al fine di identificare la massima estensione delle aree inondabili in caso di piena e le conseguenti misure di salvaguardia, è stata aggiudicata dall’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici ad un raggruppamento temporaneo di imprese il 30 dicembre 2005, con contratto perfezionato il 13 aprile 2006. Il Progetto è stato consegnato il 26 aprile 2010 e adottato dal Comitato Istituzionale il 31 marzo scorso.

Contestualmente all’adozione del Progetto di Piano Stralcio, si legge nell’interrogazione, l’Autorità di Bacino “ha apposto sulle aree interessate le massime misure di salvaguardia previste dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, consistenti in un sostanziale divieto assoluto di edificazione, a partire dal 29 aprile, anche nelle fasce ritenute inondabili solo in caso di eventi eccezionali, caratterizzati da una frequenza media fino a una volta ogni duecento anni”.

Il regime vincolistico deciso dall’Autorità di Bacino “si traduce di fatto in un’espropriazione delle competenze dei Comuni in materia di pianificazione urbanistica, poiché comporta una sostanziale impossibilità a concedere licenze edificatorie per una gran parte dei Comuni della Sardegna, anche all’interno dei centri abitati consolidati in un numero elevato di Comuni il cui territorio è stato oggetto di interventi di bonifica e di protezione idraulica nel corso dell’ultimo secolo”. Il tutto, senza che i Comuni siano stati coinvolti, “né relativamente alla perimetrazione delle fasce fluviali, né relativamente alle misure di salvaguardia da apporre sul territorio”.

In conseguenza di ciò, le comunità locali “si trovano a patire un gravissimo danno”, “la cui durata, per giunta, non è minimamente preventivabile, considerato il lungo e complesso iter che il Progetto di Piano Stralcio dovrà affrontare prima di essere sottoposto all’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale e alla luce dei pesanti ritardi già accumulati nella sua redazione ed adozione preliminare”.

Diana chiede perciò al presidente Cappellacci che la Giunta regionale revochi, in regime di autotutela, la delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino con cui è stato adottato in via preliminare il Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali e che l’adozione “non sia accompagnata dall’apposizione di un regime vincolistico eccessivo ed immotivato, soprattutto senza che sia stata data ai Comuni la possibilità di esprimersi al riguardo per quanto concerne sia gli aspetti tecnici inerenti la sicurezza delle comunità locali in caso di eventi calamitosi che gli aspetti politici inerenti la pianificazione urbanistica”.




INTERROGAZIONE URGENTE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sull’adozione preliminare del Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali


PREMESSO che l’art. 17, comma 6, della L. 19 maggio 1989, n. 183, dispone la redazione e l’adozione, da parte delle Regioni, di un Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, quale stralcio del Piano di Bacino Regionale di cui al comma 3 del citato articolo, nel quale vengono individuate le tracce dello sviluppo dei corsi d’acqua sul territorio, al fine di identificare la massima estensione delle aree inondabili in caso di piena e le conseguenti misure di salvaguardia;

CONSIDERATO che, con Del. n. 1 del 31 marzo 2011, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale ha adottato in via preliminare il Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali;

SOTTOLINEATO che la predisposizione del Progetto è stata aggiudicata con Det. n. 1920 del 30 dicembre 2005 del direttore del Servizio Albi Regionali e Contratti dell’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici e perfezionata con contratto stipulato il 13 aprile 2006 tra il medesimo servizio ed il raggruppamento temporaneo di imprese vincitore della licitazione privata;

VERIFICATO che il raggruppamento temporaneo di imprese di cui sopra ha consegnato il Progetto il 26 aprile 2010 e che l’elaborato è stato successivamente, così come prevede la normativa che ne disciplina l’iter di approvazione, sottoposto a validazione da parte di due tecnici precedentemente individuati dal medesimo Assessorato;

PRESO ATTO della decisione, da parte del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale, di apporre sulle aree interessate dal Progetto di Piano Stralcio, contestualmente alla sua adozione preliminare, le massime misure di salvaguardia previste dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, consistenti in un sostanziale divieto assoluto di edificazione, a partire dal 29 aprile u.s., anche nelle fasce ritenute inondabili solo in caso di eventi eccezionali, caratterizzati da una frequenza media fino a una volta ogni duecento anni;

ATTESTATO che, nelle more dell’adozione preliminare del Progetto di Piano Stralcio, l’Autorità di Bacino Regionale non ha ritenuto di coinvolgere i Comuni interessati dal Piano, né relativamente alla perimetrazione delle fasce fluviali, né relativamente alle misure di salvaguardia da apporre sul territorio;

VALUTATO che l’apposizione delle suddette misure di salvaguardia si traduce di fatto in un’espropriazione delle competenze dei Comuni in materia di pianificazione urbanistica, poiché comporta una sostanziale impossibilità a concedere licenze edificatorie per una gran parte dei Comuni della Sardegna, anche all’interno dei centri abitati consolidati in un numero elevato di Comuni il cui territorio è stato oggetto di interventi di bonifica e di protezione idraulica nel corso dell’ultimo secolo;

EVIDENZIATO il gravissimo danno che le comunità locali si trovano a patire a causa di tale decisione, la cui durata, per giunta, non è minimamente preventivabile, considerato il lungo e complesso iter che il Progetto di Piano Stralcio dovrà affrontare prima di essere sottoposto all’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale e alla luce dei pesanti ritardi già accumulati nella sua redazione ed adozione preliminare;


CHIEDE DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché sia revocata, in regime di autotutela, la Del. n. 1 del 31 marzo 2011 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché l’adozione preliminare del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali non sia accompagnata dall’apposizione di un regime vincolistico eccessivo ed immotivato, soprattutto senza che sia stata data ai Comuni la possibilità di esprimersi al riguardo, per quanto concerne sia gli aspetti tecnici inerenti la sicurezza delle comunità locali in caso di eventi calamitosi che gli aspetti politici inerenti la pianificazione urbanistica.

lunedì, maggio 16, 2011

Referendum nucleare, centrodestra favorevole da prima che on. Pes entrasse in politica

Le dichiarazioni dell’on. Pes sono quanto di più assurdo e mistificatorio si possa immaginare, un incredibile tentativo di buttare a mare una battaglia comune che ha visto impegnati tutti gli schieramenti politici nell’interesse dei Sardi per cercare di ritagliarsi il solito, minuscolo spazio di visibilità personale con polemiche pretestuose e senza senso”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, replicando al comunicato stampa odierno della deputata del Partito Democratico, Caterina Pes, sul referendum regionale sull’energia nucleare.

“Il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, non ha mai nascosto la sua posizione favorevole nei confronti del referendum”, sottolinea Diana, “sin dalla campagna elettorale per le regionali di due anni fa. Anzi, a voler essere più precisi, il centrodestra sardo si è apertamente schierato contro il nucleare prima ancora che l’on. Pes facesse la sua comparsa sulla scena politica venendo eletta in Parlamento”.

“L’esponente del Pd è pertanto l’ultima persona che può permettersi di dare lezioni agli altri in materia di battaglie contro il nucleare in Sardegna”, conclude il capogruppo, “tanto più a chi tali battaglie le conduce alla luce del sole da ben prima che lei cominciasse ad occuparsene”.

venerdì, maggio 13, 2011

Vertenza Equitalia, dal Pd ancora falsità

L’opposizione non perde occasione per aggiungere falsità su falsità in merito alla vertenza Equitalia e alle soluzioni che il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, si è impegnato a mettere in campo nell’incontro avuto ieri con gli artigiani e i commercianti del Sulcis Iglesiente”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa del segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai, e del capogruppo Mario Bruno, sulla manifestazione contro Equitalia che si è tenuta ieri a Cagliari.

“Lai e Bruno, come ieri il Presidente della Provincia di Carbonia e Iglesias, Tore Cherchi, fingono di non vedere che il presidente Cappellacci si è impegnato in quello che, per loro stessa ammissione, è l’unico atto politico concreto che si possa assumere per affrontare seriamente la vertenza, vale a dire la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza che la Regione avanzerà verso il Governo: solo attraverso tale richiesta sarà possibile ottenere la moratoria fiscale e la sospensione delle ‘cartelle pazze’ e degli studi di settore. Qualsiasi altra iniziativa sarebbe solo aria fritta ed è con ogni probabilità quello che il centrosinistra riuscirebbe a produrre se in questo momento si trovasse al governo della Regione. Del resto, se oggi la Sardegna versa in una situazione di così grave crisi economica, la responsabilità è in gran parte di chi, governando l’Isola in maniera disastrosa per quattro anni e mezzo, non solo non ha fatto nulla per affrontare le difficoltà che tutti i comparti produttivi sardi già allora attraversavano, ma ha addirittura operato scientemente per affossare interi settori della nostra economia”.

“In questa vicenda, l’unica presa in giro vergognosa sono le dichiarazioni giunte negli ultimi due giorni da vari esponenti del Pd, che pur di vedere i loro nomi pubblicati sui quotidiani nel periodo conclusivo della campagna elettorale per le amministrative di domenica e lunedì arrivano ad inventarsi le più incredibili mistificazioni”, termina il capogruppo. “Lai, Bruno e Cherchi dovrebbero essere coscienti del fatto che non è necessario tanto impegno da parte loro: il centrosinistra ha già perso le prossime elezioni perché non è stato in grado di produrre una sola idea concreta per la soluzione delle tante vertenze aperte e per il rilancio dell’economia sarda, e non saranno certo queste inutili strumentalizzazioni ad orientare diversamente il risultato delle urne”.


Manifestazione contro Equitalia, Cherchi dimostra scarsa conoscenza dei fatti

L’opposizione non perde occasione per aggiungere falsità su falsità in merito alla vertenza Equitalia e alle soluzioni che il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, si è impegnato a mettere in campo nell’incontro avuto ieri con gli artigiani e i commercianti del Sulcis Iglesiente”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa del segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai, e del capogruppo Mario Bruno, sulla manifestazione contro Equitalia che si è tenuta ieri a Cagliari.

“Lai e Bruno, come ieri il Presidente della Provincia di Carbonia e Iglesias, Tore Cherchi, fingono di non vedere che il presidente Cappellacci si è impegnato in quello che, per loro stessa ammissione, è l’unico atto politico concreto che si possa assumere per affrontare seriamente la vertenza, vale a dire la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza che la Regione avanzerà verso il Governo: solo attraverso tale richiesta sarà possibile ottenere la moratoria fiscale e la sospensione delle ‘cartelle pazze’ e degli studi di settore. Qualsiasi altra iniziativa sarebbe solo aria fritta ed è con ogni probabilità quello che il centrosinistra riuscirebbe a produrre se in questo momento si trovasse al governo della Regione. Del resto, se oggi la Sardegna versa in una situazione di così grave crisi economica, la responsabilità è in gran parte di chi, governando l’Isola in maniera disastrosa per quattro anni e mezzo, non solo non ha fatto nulla per affrontare le difficoltà che tutti i comparti produttivi sardi già allora attraversavano, ma ha addirittura operato scientemente per affossare interi settori della nostra economia”.

“In questa vicenda, l’unica presa in giro vergognosa sono le dichiarazioni giunte negli ultimi due giorni da vari esponenti del Pd, che pur di vedere i loro nomi pubblicati sui quotidiani nel periodo conclusivo della campagna elettorale per le amministrative di domenica e lunedì arrivano ad inventarsi le più incredibili mistificazioni”, termina il capogruppo. “Lai, Bruno e Cherchi dovrebbero essere coscienti del fatto che non è necessario tanto impegno da parte loro: il centrosinistra ha già perso le prossime elezioni perché non è stato in grado di produrre una sola idea concreta per la soluzione delle tante vertenze aperte e per il rilancio dell’economia sarda, e non saranno certo queste inutili strumentalizzazioni ad orientare diversamente il risultato delle urne”.

venerdì, maggio 06, 2011

Sassari-Olbia, Lai strumentalizza ma il centrosinistra ha ottenuto solo fallimenti

Sulla Sassari-Olbia ci troviamo ad assistere ancora una volta alla solita propaganda elettorale da parte di un centrosinistra che non riesce a rassegnarsi al fatto che il centrodestra sta riuscendo ad ottenere risultati concreti su un’opera sulla quale l’attuale opposizione, quando si è trovata al governo della Regione, ha collezionato solo fallimenti”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa del segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai, sull’avvio degli appalti per la messa in sicurezza dell’importante arteria viaria del Nord Sardegna.

“Per quanto riguarda la partenza dei lavori”, sottolinea Diana, “oggi c’è un dato concreto che le strumentalizzazioni del segretario regionale del Pd non potranno mai far scomparire: l’appalto per il primo lotto della nuova Sassari-Olbia è stato pubblicato, l’opera è totalmente finanziata e sarà realizzata per intero nei tempi previsti. Il centrosinistra, invece, in quattro anni e mezzo di governo, non è stato capace di rimediare neanche un centesimo per la realizzazione della strada e questo è un altro dato di fatto”.

“E’ meglio perciò che Lai si rassegni”, conclude il capogruppo, “perché il centrosinistra ha già perso per l’ennesima volta le elezioni, a Olbia come a Cagliari e in tutta la Sardegna, e continuerà a perderle fintanto che limiterà la sua attività politica a simili interventi, inutili e strumentali, anziché pensare a produrre delle proposte concrete su come affrontare i problemi dell’Isola”.