martedì, dicembre 18, 2012

Fiume Santo, finalmente Cappellacci decide di interessarsi ai problemi della centrale

“Prendiamo atto con innegabile sollievo che il presidente Cappellacci ha finalmente deciso di affrontare, sebbene con non poco ritardo, soprattutto a fronte delle nostre ripetute segnalazioni, il problema della realizzazione del nuovo gruppo a carbone nella centrale elettrica E.On. di Fiume Santo”, dichiarano il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, e il consigliere Massimo Mulas, replicando a quanto affermato oggi dal Presidente della Regione in visita a Porto Torres.
“Certo, non si può dire che l’intervento di Cappellacci si distingua in quanto a risolutezza, ma non si può sempre pretendere tutto”, proseguono Diana e Mulas. “Così come forse non si poteva pretendere che il governatore intervenisse quando sono stati altri gruppi industriali, già operanti in Sardegna, a proporsi a E.On. per rilevare il sito produttivo e realizzare il piano industriale per il quale la multinazionale tedesca ha completato l’iter autorizzativo e che oggi giace inattuato in qualche cassetto, anziché aspettare che un’azienda dell’Estremo Oriente andasse a bussare alle porte di viale Trento”.
“Restiamo comunque in attesa di vedere quali risultati porterà l’impegno diretto del Presidente della Regione”, concludono i due, “nella speranza che alle parole odierne facciano seguito atti di maggiore concretezza da parte di chi dovrebbe impegnarsi nel rilancio dell’economia della Sardegna e nella tutela del suo tessuto produttivo ed occupazionale, e che fino ad oggi, davanti alla crisi innescata da E.On. con il suo atteggiamento dissennato, ha fatto ben poco”.

giovedì, dicembre 06, 2012

Claudia Lombardo e Mario Diana: «Presidente Berlusconi, torna in campo!»


Il Presidente Berlusconi deve scendere di nuovo in campo e assumersi la responsabilità di guidare il Paese. Senza indugio deve candidarsi alla guida del Centrodestra per ridare ai suoi elettori, che sono ancora maggioranza in Italia, una prospettiva politica contro il rischio di lasciare il Governo nazionale nelle mani dell’antipolitica di Grillo, dello statalismo di Bersani o dei tecnici alla Monti.
L’economia non dà segni di ripresa e siamo ben lontani dall’uscita dal tunnel. L’unico leader nazionale in grado di accettare le grandi sfide e di ridare un senso al progetto di Centrodestra è Silvio Berlusconi.
Il Pdl è allo sbando, senza una guida in grado di coinvolgere tutte le forze sane e le esperienze mature che hanno dato vita al partito. Berlusconi è la sintesi di tutte le posizioni politiche di Centrodestra, in grado di far ritrovare al Partito la bussola perduta da tempo.
Per queste ragioni ci appelliamo al suo senso di responsabilità. Chiediamo un rilancio della politica, una nuova stagione di grande mobilitazione nazionale che ridia speranza e crescita all’Italia e alla Sardegna.

On. Claudia Lombardo
On. Mario Diana

mercoledì, dicembre 05, 2012

Assemblea costituente, emendamenti su preferenza di genere presentati da Sègd e non da Pdl


“E’ appena il caso di ricordare all’on. Pittalis, che rivendica al proprio gruppo consiliare il merito di aver introdotto nel progetto di legge per l’istituzione della cosiddetta ‘Assemblea costituente’ all’esame della Prima Commissione la doppia preferenza di genere, che gli emendamenti approvati oggi sono stati presentati dall’on. Roberto Capelli, esponente del gruppo di opposizione Sardegna E’ Già Domani, e che solo in un secondo momento e con non poche difficoltà hanno incontrato il consenso del suo gruppo”, dichiara il capogruppo di Sègd in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato odierno del pari grado del Popolo della Libertà, Pietro Pittalis.
“Non si può dire che il gruppo presieduto dall’on. Pittalis abbia sostenuto sin da subito e con incontenibile entusiasmo tali proposte”, sottolinea Diana, “dal momento che sono stati proprio i suoi consiglieri, nella giornata di ieri, a far mancare il numero legale in Commissione proprio sulla discussione degli emendamenti in oggetto. Prendiamo atto che la notte ha portato consiglio e che alla fine tutto il Pdl ha deciso di votare a favore delle proposte successivamente sottoscritte anche da due suoi rappresentanti, ma da qui ad assumersene cotanto vanto il passo appare lungo e a dir poco azzardato”.
“Se poi vogliamo fare riferimento ai voti contrari espressi oggi dalla Terza Commissione su alcuni importanti pareri finanziari”, conclude il capogruppo, “con autorevoli forze politiche della maggioranza che si sono espresse contro i provvedimenti presentati dalla Giunta, e al fatto che la Quarta Commissione non ha potuto lavorare perché alcuni settori della coalizione di governo hanno contribuito a far mancare il numero legale, le ragioni per cui l’on. Pittalis dovrebbe gioire si riducono notevolmente. Anzi, se è questo lo stato di salute della sua maggioranza, viene da chiedersi quanto possa giovare alla Sardegna il protrarsi di una tale agonia”.

domenica, dicembre 02, 2012

Fiume Santo, incidente causato dal totale disimpegno di E.On.

“La perdita di olio combustibile che si è verificata sabato nella centrale elettrica di Fiume Santo va necessariamente ricondotta al totale disimpegno di E.On., che da due anni ormai ha cessato qualsiasi investimento nel sito, compresi i più elementari e indispensabili interventi di manutenzione”, dichiarano il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, e il consigliere Massimo Mulas.
“Ciò che è accaduto ieri è la dimostrazione di quali rischi la negligenza della multinazionale tedesca può comportare per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza della popolazione”, sottolineano Diana e Mulas. “Senza contare che, se E.On. avesse provveduto nei tempi prestabiliti dagli accordi sottoscritti da tempo con le Istituzioni alla sostituzione dei due vecchi gruppi a olio combustibile con il nuovo gruppo a carbone, che invece non intende più realizzare, l’incidente non si sarebbe mai potuto verificare. In tutto questo continua a stupire l’assenza della Giunta regionale, oltre che del Governo nazionale: nessuno dei due sta facendo nulla né per cercare di ricondurre E.On. al rispetto degli impegni sottoscritti, né per favorire la cessione della centrale ai soggetti che hanno manifestato interesse a realizzare il piano industriale presentato a suo tempo dalla multinazionale e rimasto lettera morta”.
“A questo punto, diventa quanto mai necessario e non più procrastinabile”, concludono i due, “che venga messa subito in discussione l’interpellanza presentata dal gruppo Sardegna E’ Già Domani sulla mancata attuazione dell’Ordine del Giorno su Fiume Santo approvato dal Consiglio regionale lo scorso 17 maggio, affinché la Giunta sia chiamata ad assumersi la responsabilità delle proprie omissioni su una vicenda che pesa come un macigno sull’economia del Nord Sardegna e che minaccia di aggravare la desertificazione produttiva di uno dei territori più penalizzati dell’Isola, lasciandosi dietro centinaia di disoccupati, una devastazione ambientale senza precedenti e conseguenti, gravissimi pericoli per la salute dei cittadini”.

lunedì, novembre 19, 2012

Visita Cappellacci in Qatar, investimenti non solo in Costa Smeralda e nel Sud Sardegna

“La visita del presidente Cappellacci in Qatar non sia l’ennesima occasione per attirare investimenti nei soliti territori ma serva per favorire lo sviluppo di quelle zone dell’Isola rimaste finora ai margini dell’industria turistica”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, commentando la visita a Doha del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per incontrare il Capo di Stato qatariota che ha recentemente rilevato la titolarità delle strutture ricettive della Costa Smeralda. “La Sardegna non è solo il Nord-Est e il litorale meridionale ma ha altre zone meritevoli di considerazione che si candidano per gli investimenti che l’emiro Al Thani ha annunciato di voler realizzare nell’Isola”.
“La Provincia di Oristano, ad esempio, potrebbe ospitare il centro per l’allevamento di cavalli di razza araba che, stando a quanto riportano le cronache, la Regione sembra voler dirottare dalla Costa Smeralda nella zona di Pula”, argomenta Diana. “Un’idea, quest’ultima, del tutto incomprensibile, da un lato perché non si farebbe altro che trasferire risorse tra due aree già abbondantemente privilegiate dagli investimenti in campo turistico e dall’altro perché la stessa Regione ha investito ingenti risorse per la realizzazione del progetto Horse Country nella Provincia di Oristano, area storicamente vocata alle attività equestri, e non avrebbe alcun interesse nel non valorizzare tale investimento. Il progetto coinvolge ventotto comuni dell’Oristanese e sessantasei soggetti privati, per un investimento complessivo di 97 milioni di euro, il 70 per cento dei quali di provenienza pubblica. Sono stati realizzati maneggi, punti ristoro e strutture ricettive in tutto il territorio, con nucleo centrale l’Horse Country Resort di Ala Birdi (900 posti letto distribuiti tra tre alberghi a quattro stelle e un maneggio coperto con tribune per 1.200 spettatori): il grande allevamento pensato dall’emiro Al Thani si integrerebbe perfettamente in un contesto simile”.
“L’auspicio è che la visita di Cappellacci in Qatar abbia l’obiettivo di favorire uno sviluppo turistico armonico di tutti i territori isolani, con un occhio di riguardo verso quelli in cui tale sviluppo è appena agli inizi”, conclude il capogruppo. “Per questo, gli investimenti non dovrebbero trascurare la Sardegna centrale, rimasta finora pressoché ignorata dall’attuale Giunta regionale”.

mercoledì, novembre 14, 2012

Finanziaria, esercizio provvisorio fino a definizione della vertenza con lo Stato

Consentire il ricorso all’esercizio provvisorio di bilancio fino alla definizione della vertenza con lo Stato sulle entrate erariali e sulla rimodulazione del patto di stabilità: è quanto prevede una proposta di legge del gruppo Sardegna E’ Già Domani, depositata la scorsa settimana e presentata stamani durante una conferenza stampa in Consiglio regionale. La proposta prevede che, in caso di mancata approvazione della legge finanziaria, la Giunta possa spendere le risorse del bilancio regionale in dodicesimi a tempo indeterminato, senza più il limite dei quattro mesi imposto dalla legge regionale di contabilità.
“Nell’attuale situazione, la Giunta non è in grado di presentare un disegno di legge finanziaria”, ha rilevato il primo firmatario della proposta, il capogruppo Mario Diana, in conferenza stampa. Il rapporto con il Governo è diventato inconcepibile: nonostante la Corte dei Conti abbia riconosciuto l’entità delle entrate spettanti alla Sardegna, non è cambiato nulla, anche perché è inutile avere le risorse disponibili se non si possono spendere a causa del patto di stabilità”.
“Quando si va in esercizio provvisorio, i tempi si allungano e in quel periodo si fa solo ordinaria amministrazione, non si prendono decisioni di rilievo”, ha sottolineato il capogruppo, spiegando per quali ragioni è stata presentata la proposta. “Con questo meccanismo, diamo alla Giunta la possibilità di spendere risorse importanti. Non imbarchiamoci in due mesi di esercizio provvisorio e in una tiritera che vedrà il Consiglio impegnato per due mesi a definire la manovra di bilancio. Distogliamo la nostra attenzione da una finanziaria lunghissima, che provocherà nuove tensioni politiche, e impegnamoci in altre cose”.
“La finanziaria è inutile quando il sistema legislativo funziona”, ha evidenziato Roberto Capelli. “Troppo spesso è una legge omnibus in cui si portano emendamenti o norme dell’ultim’ora per tappare buchi causati dalle carenze legislative di Giunta e Consiglio. La Sardegna è l’unica Regione in cui se ne discute da ottobre a febbraio: se non si fa la finanziaria, nelle altre Regioni non muore nessuno”.
Sulla vertenza con lo Stato, Capelli ha poi aggiunto: “Per l’ennesima volta sta mancando un’autorevole azione politica della Giunta verso il Governo. Da tempo abbiamo dato mandato all’esecutivo perché porti avanti una vertenza unitaria, ma siamo ancora fermi in commissione paritetica Stato-Regione, dove non c’è una forte indicazione politica da parte di quest’ultima. C’è la proposta di sforare il patto di stabilità: benissimo, facciamolo! Ma tutto questo non può ridursi a una conferenza stampa, a mio avviso inopportuna, dell’Assessore alla Programmazione. Prima di tutto ci si deve confrontare con il Consiglio, con gli attori locali, con le parti sociali, per trovare delle soluzioni condivise”. E ancora: “Credo che questa finanziaria sarà un momento molto triste della legislatura, soprattutto perché chi deve guidare non ha le idee chiare”.
“Credo che quest’anno si andrà sicuramente al commissariamento dell’Assemblea, perché non saremo in grado di approvare la manovra”, ha rimarcato Diana. “La preoccupazione è che si vogliano introdurre norme che diano più discrezionalità di spesa alla Giunta e al Presidente. Basti pensare che la legge di riordino del sistema sanitario regionale, approvata un mese fa, non è ancora in vigore perché il presidente Cappellacci non ha firmato il decreto di pubblicazione sul Buras”.
“Non capiamo perché si sia fatta la finanziaria quando le entrate non erano sicure e non la si possa fare ora che lo sono”, ha concluso Capelli. “Le entrate sono sicure, solo i tempi del loro trasferimento non lo sono. Con la nostra proposta, demandiamo al Governo la definizione di tali tempi”. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Massimo Mulas, tra gli altri firmatari della proposta di legge.

giovedì, novembre 08, 2012

Fiume Santo, cosa sta facendo la Giunta regionale per salvare la centrale?

“Cosa ha fatto finora la Giunta regionale per salvare la centrale E.On di Fiume Santo, mettendo in pratica l’ordine del giorno approvato il 17 maggio dal Consiglio?”, lo chiedono i consiglieri regionali del gruppo Sardegna E’ Già Domani in un’interpellanza (primo firmatario il capogruppo Mario Diana, cui seguono Nanni Campus, Roberto Capelli e Massimo Mulas) rivolta al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale all’Industria, Alessandra Zedda.
Nell’ordine del giorno, incentrato sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio combustibile ancora operative nella centrale, “si rilevano”, ricordano gli interpellanti, “le condizioni di svantaggio di cui la Sardegna soffre a causa dell’insularità e della carenza di infrastrutture” e “gli effetti penalizzanti di tale carenza sulle prospettive di ripresa economica”, sottolineando “la necessità di realizzare il nuovo gruppo a carbone da 410 MW, la cui costruzione è ritenuta improrogabile e strategica”.  “Nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali tenutosi il 5 ottobre a Roma”, si legge ancora nell’interpellanza, “E.On ha annunciato una riduzione del personale impiegato in Italia pari al 65 per cento, lasciando così intendere l’intenzione di non procedere alla realizzazione del nuovo gruppo”.
“E.On ha già ridotto ben al di sotto del minimo indispensabile gli interventi di manutenzione ordinaria nel sito, con conseguenti, gravissimi pericoli per la sicurezza dei lavoratori e della popolazione residente nel territorio circostante”, sottolineano i consiglieri di Sègd. Non solo, perché, “a seguito del drastico taglio degli investimenti nella manutenzione, le imprese esterne operanti nel sito in regime di appalto stanno riducendo i propri organici, con pesanti ricadute sulla situazione occupazionale di un territorio già gravemente colpito dalla crisi industriale che investe la Sardegna, sull’ordine pubblico e sulla stessa produzione energetica, come dimostrano le manifestazioni di protesta del 5 e 6 novembre”.
I consiglieri di Sègd chiedono perciò a Cappellacci e Zedda cosa ha fatto finora la Giunta per attuare l’ordine del giorno e con quali risultati, e cos’altro intende fare in tal senso. Nel caso in cui non fosse stata messa in atto alcuna misura per cercare di salvare la centrale, gli interpellanti sollecitano l’esecutivo a “prendere atto del proprio fallimento nell’affrontare la vertenza e trarne le debite conseguenze”.




INTERPELLANZA DIANA Mario – CAMPUS – CAPELLI – MULAS sulla mancata attuazione dell’Ordine del Giorno n. 81


I sottoscritti,

PREMESSO che, il 17 maggio u.s., il Consiglio regionale ha approvato l’Ordine del Giorno n. 81 sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio combustibile nella centrale termoelettrica di Fiume Santo;

CONSIDERATO che, nel suddetto Ordine del Giorno, si rilevano le condizioni di svantaggio di cui la Sardegna soffre a causa dell’insularità e della carenza di infrastrutture, in particolare nei settori dell’energia e dei trasporti, e gli effetti penalizzanti di tale carenza sulle prospettive di ripresa economica delle attività imprenditoriali isolane, sottolineando la necessità di realizzare il nuovo gruppo a carbone da 410 MW nella centrale E.On di Fiume Santo, la cui costruzione è ritenuta improrogabile e strategica, che è stato oggetto di più intese tra l’Amministrazione regionale e l’azienda tedesca e per il quale quest’ultima ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni alla costruzione;

RILEVATO che, nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali di categoria tenutosi il 5 ottobre u.s. a Roma, E.On ha annunciato una riduzione del personale impiegato in Italia pari al 65 per cento, lasciando così intendere l’intenzione di non procedere alla realizzazione del nuovo gruppo a carbone nella centrale di Fiume Santo in coincidenza con la cessazione dell’attività dei due gruppi ad olio combustibile, già operanti in regime di proroga poiché non in regola con la normativa vigente in materia di emissioni inquinanti, che dovrà obbligatoriamente avvenire entro il 2013;

PRESO ATTO che E.On ha già ridotto ben al di sotto del minimo indispensabile gli interventi di manutenzione ordinaria nel sito di Fiume Santo, con conseguenti, gravissimi pericoli per la sicurezza dei lavoratori e della popolazione residente nel territorio circostante;

AGGIUNTO che, a seguito del drastico taglio degli investimenti di E.On nella manutenzione, le imprese esterne operanti nel sito in regime di appalto stanno riducendo i propri organici, con pesanti ricadute sulla situazione occupazionale di un territorio già gravemente colpito dalla crisi industriale che investe la Sardegna, sull’ordine pubblico e sulla stessa produzione energetica, come dimostrano le manifestazioni di protesta del 5 e 6 novembre uu.ss., quando gli operai licenziati da una ditta dell’indotto hanno bloccato quasi del tutto l’attività della centrale;


CHIEDONO DI INTERPELLARE
il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’Industria
affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale ha adottato al fine di dare attuazione al dettato dell’Ordine del Giorno n. 81 e con quali risultati;
  • Quali ulteriori misure la Giunta regionale intende adottare al fine di dare attuazione all’Ordine del Giorno di cui sopra;
  • Nel caso in cui non fosse stata adottata alcuna misura o non fosse stato prodotto alcun risultato, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di prendere atto del proprio fallimento nell’affrontare la vertenza in oggetto e trarne le debite conseguenze.


venerdì, ottobre 19, 2012

Vertenza Sardegna, no a vertice Villa Devoto, convocare il Governo nell’Isola


Il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, non parteciperà alla riunione convocata per domattina a Villa Devoto dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per discutere dei temi legati alla cosiddetta ‘Vertenza Sardegna’. “La notizia, uscita oggi pomeriggio, dell’imminente visita nell’Isola di tre ministri del governo Monti per discutere delle prospettive economiche, occupazionali e sociali del Sulcis è la manifestazione più lampante delle ragioni che mi hanno spinto a decidere di disertare l’incontro”, spiega Diana.
“L’impostazione data dal governatore Cappellacci al confronto istituzionale con il Governo, infatti”, sottolinea il capogruppo, “continua ad essere quella di accettare la visione parziale e limitata della vertenza che l’esecutivo pretende di imporci. Una visione, è doveroso ricordarlo, che va in direzione diametralmente opposta ai contenuti dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 14 febbraio scorso. Non esiste una ‘Vertenza Sulcis’ separata da quella che riguarda il resto della nostra Regione: i problemi dell’Isola sono quelli noti e sono comuni a tutti i territori. Solo affrontandoli complessivamente sarà possibile porre le basi affinché ciascun territorio sardo sia messo nelle condizioni di uscire dalla crisi e rilanciare il proprio sviluppo”.
“Pertanto, non intendo prestarmi ulteriormente a operazioni che nulla hanno a che vedere con ciò che dovrebbe fare la Giunta regionale, vale a dire attuare l’indirizzo politico ricevuto dal Consiglio regionale con l’ordine del giorno approvato”, conclude il capogruppo, “e ciò può essere fatto in un unico modo: richiedendo la convocazione del Consiglio dei Ministri in Sardegna, affinché nell’Isola, attraverso il confronto con i rappresentanti della società e dei territori, possano essere assunte le decisioni necessarie a risolvere una volta per tutte la nostra vertenza. Ogni altra azione è destinata soltanto a prolungare l’agonia della Sardegna, senza poter portare alcun risultato utile”.

venerdì, ottobre 05, 2012

Fiume Santo, lo smantellamento della centrale è un insulto a tutta la Sardegna

“La decisione di E.On. di procedere allo smantellamento dei gruppi a olio combustibile nella centrale elettrica di Fiume Santo, senza contestualmente dare attuazione alle intese con la Regione che prevedono la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone e riducendo del 65 per cento il personale impiegato, è un deliberato insulto al territorio, a tutta la Sardegna e al Consiglio regionale, sua massima espressione democratica”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’ordine del giorno approvato dall’Assemblea il 17 maggio scorso, nel quale si sollecita l’impegno della Regione affinché E.On. proceda alla realizzazione del gruppo a carbone o, in alternativa, ceda la centrale ad altri gruppi industriali interessati a portare avanti tale progetto (si parla del gruppo Clivati-Indorama, la cui manifestazione di interesse sarebbe stata ignorata), è rimasto inattuato”, denuncia Diana. “Ciò è potuto accadere in conseguenza della totale inerzia della Giunta regionale e della sudditanza del Governo nei confronti della multinazionale tedesca, a dispetto dell’importanza che l’opera avrebbe per il sistema produttivo isolano e delle sue ricadute occupazionali. Senza dimenticare che E.On. viene profumatamente remunerata da Terna, poiché la centrale di Fiume Santo, benché obsoleta e altamente inquinante, è inserita tra gli impianti essenziali per il sistema energetico nazionale, e che si continua a sorvolare con fin troppa generosità sulla mancata attuazione delle bonifiche ambientali da parte della multinazionale”.
“All’inizio della prossima settimana”, preannuncia il capogruppo, “presenterò un’interpellanza affinché il presidente Cappellacci venga a riferire in Consiglio regionale sulla mancata ottemperanza dell’esecutivo al dettato dell’ordine del giorno consiliare. Le continue provocazioni di E.On. non possono essere ignorate: è necessaria la massima mobilitazione istituzionale per salvare Fiume Santo e sottrarre finalmente la Sardegna al duopolio energetico Enel-E.On.”.

giovedì, ottobre 04, 2012

Costi della politica, solo da Consiglio regionale tagli reali e verificabili


“Mentre il Consiglio regionale prosegue il percorso di riduzione delle proprie spese di funzionamento, operazione che ci vede nel ruolo di apripista tra le assemblee legislative italiane, compresi i due rami del Parlamento, sarebbe utile avere maggiori dettagli su come realmente stanno operando la Presidenza della Regione e la Giunta regionale al fine di ridurre i loro costi”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Mentre la prima Istituzione sarda, sin dall’inizio della legislatura, sta tagliando costantemente le proprie spese, il presidente Cappellacci sembra preferire concentrarsi maggiormente sul rivendicare come propri i meriti altrui, lasciando invece in un alone di indeterminazione quelli che realmente gli spettano, forse al fine di amplificarne la percezione ben oltre la loro vera sostanza”, prosegue Diana. “A quanto ammontano le risorse risparmiate dall’esecutivo con la riduzione dei consigli di amministrazione degli enti e delle agenzie regionali e di quelli delle società controllate dalla Regione? Di quanto si sono ridotti gli emolumenti di Cappellacci con il taglio dell’indennità aggiuntiva che gli spetta, oltre a quella di consigliere regionale che continua regolarmente a percepire, per la carica di Presidente della Regione? Infine, a quanto ammontano i rimborsi spese che il governatore percepisce da quando ha deciso di rinunciare all’auto blu e di utilizzare il mezzo privato?”
“I tagli operati dal Consiglio al proprio bilancio sono reali, chiari nelle cifre e facilmente verificabili, come dimostrano i 20 milioni di euro di risorse liberate dall’inizio della legislatura a oggi e destinate alla lotta alla crisi economica e al rilancio dell’economia”, conclude il capogruppo. “Cappellacci è in grado di quantificare con altrettanta precisione quanti soldi in più sono stati immessi nel sistema produttivo sardo per merito dei suoi tagli? Fino a quando tale somma non sarà resa nota, sarebbe meglio che il governatore, per il bene della propria immagine politica, rinunciasse a porsi in competizione con l’Assemblea su una materia in cui difficilmente potrà prevalere”.

venerdì, settembre 21, 2012

Commissione Enve, nelle priorità di Cappellacci nessun riferimento ai problemi dell’Isola


“La nomina del governatore Cappellacci alla presidenza della commissione Enve del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, oltre a dare lustro internazionale alla Sardegna, può fornire delle importanti occasioni per proporre con maggior forza nelle sedi comunitarie i tanti e gravi problemi di cui soffre il comparto energetico isolano”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Sappiamo bene che i problemi legati alla produzione e alla distribuzione dell’energia elettrica sono tra le cause più importanti della crisi che investe tutti i comparti produttivi sardi e, in modo particolare, l’industria”, sottolinea Diana. “L’alto costo dell’energia, la necessità di soddisfare il fabbisogno delle cosiddette industrie ‘energivore’ e di sostituire gli impianti di produzione obsoleti, insicuri ed inquinanti (si vedano, in particolare, i gruppi ad olio combustibile della centrale di Fiumesanto), la concentrazione del mercato nelle mani di un numero limitato di operatori (come il duopolio Enel-E.On. in Sardegna), il rischio che importanti realtà produttive possano chiudere a causa delle distorsioni nel mercato (Ottana Energia su tutte): sono queste le tematiche su cui, principalmente, ci aspettiamo l’impegno di Cappellacci nelle sue nuove vesti di presidente della commissione Enve”.
“Peccato però che, nelle priorità che il presidente ha illustrato stamani, non vi sia nessuno di questi punti”, conclude il capogruppo, “così come non si parla dei progetti sperimentali come quelli con cui si vorrebbe rilanciare la Carbosulcis o dell’incentivazione dell’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili da parte delle aziende agricole. Insomma, un inizio piuttosto deludente”.

martedì, settembre 18, 2012

Vertenza Sardegna, convocare il Consiglio dei Ministri nell’Isola

“L’appello lanciato dal Presidente della Provincia di Carbonia e Iglesias, Tore Cherchi, affinché i ministri investiti delle vertenze industriali del Sulcis si rechino nell’Isola per esaminare in prima persona la drammatica situazione del territorio”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, “è senza dubbio apprezzabile, ma temo che possa non essere sufficiente per risolvere la crisi che investe la Provincia più povera d’Italia e sicuramente non è adeguato affinché sia affrontata in modo unitario la cosiddetta ‘vertenza Sardegna’, che parte dalla necessità di rilanciare lo sviluppo dell’intera Regione”.
“E’ ormai necessario e non più procrastinabile”, prosegue Diana, “che il premier Mario Monti convochi il Consiglio dei Ministri nell’Isola al fine di confrontarsi con gli enti locali, con i sindacati e con i rappresentanti di tutte le categorie produttive e trovare così delle soluzioni concrete ai problemi, partendo dalla piattaforma individuata dal Consiglio regionale con l’ordine del giorno approvato lo scorso 14 febbraio”.
“Solo così”, conclude il capogruppo, “sarà possibile sottrarre le sorti della Sardegna ad una situazione in cui la mancanza di buona volontà da parte del Governo, l’incapacità di viceministri e sottosegretari e l’inconsistenza della Giunta regionale fanno sì che i problemi dell’Isola restino eternamente irrisolti e che la crisi economica si vada sempre più aggravando, con il rischio che interi territori siano condannati a morte per colpa delle omissioni di chi avrebbe dovuto lavorare per salvarli”.

sabato, settembre 15, 2012

Vertenza entrate, il saldo una manovra del Governo per allentare la tensione sociale?

“La prima cosa che viene istintivo sperare, riguardo la notizia dell’imminente saldo da parte del Governo di un’ulteriore quota del debito pregresso relativo alla cosiddetta ‘vertenza entrate’, è che non si tratti di una manovra di facciata con cui l’esecutivo nazionale intende cercare di allentare la tensione sociale che si va accumulando in Sardegna”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana.
“Il timore è che la battaglia che si è scatenata oggi tra la Giunta regionale e il Partito Democratico per cercare di attribuirsi il merito del risultato possa risolversi in una vittoria di Pirro ai danni dei sardi”, argomenta Diana. “Come giustamente afferma l’assessore La Spisa, infatti, ancora non è certo neppure che le risorse che si prevede di stanziare nel disegno di legge di assestamento del bilancio statale siano nuove e aggiuntive rispetto a quelle di cui è già previsto il trasferimento nelle casse regionali. Inoltre, se anche le risorse fossero aggiuntive, non potrebbero in ogni caso essere spese a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Insomma, il governo Monti, probabilmente, sta cercando di risolvere la ‘vertenza entrate’ con una manovra a costo zero per le casse dello Stato. Una manovra del genere, però, non contribuirà in alcun modo a risolvere vertenze come quelle di Alcoa, Ottana Energia, Vinyls e via dicendo, né a rilanciare alcuno dei comparti produttivi isolani stremati dalla crisi”.
“Stupisce, infine, vedere che il presidente Cappellacci sembra quasi cadere dalle nuvole nell’apprendere la notizia, che difatti è stata diffusa in prima battuta dal Pd”, conclude il capogruppo. “Come mai, quando il Consiglio dei Ministri ha discusso al suo interno un provvedimento che riguardava la Sardegna, il nostro governatore non è stato convocato a partecipare alla seduta, così come prevede lo Statuto? Sembra di assistere a una sorta di ‘commissariamento’ di Cappellacci e della Giunta regionale da parte del Governo, l’ennesima dimostrazione che l’esperienza politica dell’attuale esecutivo è ormai agli sgoccioli”.

sabato, settembre 08, 2012

Vertenze industriali, Monti convochi un Tavolo per lo sviluppo economico della Sardegna


“E’ a dir poco deludente dover constatare che, a fronte delle sue tante e gravissime mancanze nell’affrontare il problema della crisi economica ed occupazionale, il governo Monti non trovi niente di meglio da fare che criminalizzare il disagio che interessa gran parte dei lavoratori e dei cittadini sardi, riducendo le legittime rivendicazioni dell’Isola ad un mero problema di ordine pubblico”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando la decisione del Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, di convocare in via straordinaria il Comitato regionale per l’ordine e la sicurezza pubblica in seguito all’atto dimostrativo compiuto oggi contro un traliccio della rete elettrica nell’area industriale di Portovesme.
“Se l’esecutivo nazionale non fosse venuto meno ai suoi doveri istituzionali nell’affrontare le tante vertenze che investono i comparti produttivi sardi”, sottolinea Diana, “probabilmente gesti inquietanti e da condannare senza indugio, come quelli di Portovesme e Ottana, non sarebbero mai accaduti, se non altro perché si sarebbe tolto il pretesto a chi sempre cerca terreno fertile per dare sfogo alla sua avversione per l’ordinamento democratico e per la pacifica convivenza civile”.
“Invece del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”, conclude il capogruppo, “sarebbe assai più urgente che il premier Monti convocasse nell’Isola un Tavolo per lo sviluppo e il rilancio dell’economia e che venisse personalmente a confrontarsi con le istanze dei lavoratori, degli imprenditori, degli artigiani, del mondo agricolo e di tutti i soggetti che si trovano a dover fare i conti quotidianamente con una crisi che le decisioni e le manchevolezze del Governo, non solo nazionale, sono riuscite, finora, soltanto ad aggravare”.

mercoledì, settembre 05, 2012

Consiglio, Cappellacci fugge a gambe levate


“Il presidente Cappellacci fugge a gambe levate dal dibattito consiliare sulle grandi vertenze occupazionali della Sardegna”, denuncia il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana. “La decisione del governatore di disertare la seduta convocata per domani è inqualificabile e ingiustificabile”.
“Ancora una volta, Cappellacci sceglie la via dello scontro istituzionale”, prosegue Diana, “rifiutando di confrontarsi con l’Assemblea su argomenti di importanza vitale per l’economia e la tenuta sociale dell’Isola, quali le vertenze Alcoa e Vinyls, dimostrando di non avere alcun rispetto non solo per le Istituzioni ma soprattutto per i cittadini che queste rappresentano, i quali hanno pieno diritto di avere delle risposte su quanto la Giunta regionale sta facendo per affrontare la gravissima crisi occupazionale che si sta abbattendo sulla Sardegna”.
“Viene da chiedersi quali siano le vere ragioni di questa assurda decisione”, conclude il capogruppo, “ma è difficile immaginare qualcosa di diverso dal fatto che, ai tanti proclami e agli annunci ad effetto con cui il governatore è solito affrontare tutte le vertenze occupazionali, non ha fatto seguito finora alcun risultato e che il tessuto socioeconomico sardo, dopo tre anni e mezzo della cura Cappellacci, è sempre più allo sbando e privo di qualsiasi prospettiva di rilancio”.

mercoledì, agosto 29, 2012

Vertenza Alcoa, soddisfazione per decisione Tirrenia di far viaggiare gratis i lavoratori

“Grande soddisfazione” è stata espressa dal capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, per la decisione di Tirrenia di ospitare gratuitamente a bordo dei suoi traghetti la delegazione di lavoratori dello stabilimento Alcoa di Portovesme che si recherà a Roma venerdì prossimo in occasione del vertice al Ministero dello Sviluppo Economico in cui si dovrebbe decidere il futuro dell’azienda.
“Sono certo”, sottolinea Diana, “che questa sarà solo la prima occasione in cui la nuova proprietà della compagnia di navigazione dimostrerà concretamente la sua disponibilità ad operare in difesa del sistema sociale ed economico sardo e che, in futuro, le aziende e i lavoratori potranno sempre contare sul supporto di Tirrenia a sostegno del mantenimento e dell’espansione di tutti i comparti produttivi regionali”.

mercoledì, agosto 08, 2012

Fondi per le aree di crisi, la Giunta dimentica ancora una volta Oristano

“La ripartizione dei fondi per le aree di crisi relativi alla legge 3 del 2009, annunciata oggi in pompa magna dalla Giunta regionale con tanto di conferenza stampa, è l’occasione per l’ennesimo sgarbo ai danni della Provincia di Oristano”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Mentre con grande risalto viene data notizia degli interventi destinati alle aree che ancora non hanno beneficiato dei finanziamenti”, prosegue Diana, “il presidente Cappellacci dimentica ancora una volta una parte importantissima del territorio regionale. Viene da chiedersi quale logica ci sia dietro una decisione del genere e quale sia stato l’atteggiamento degli assessori dell’Oristanese nel sostenere le ragioni del proprio territorio”.
“Confidiamo che l’assessore La Spisa voglia convocare immediatamente il tavolo istituzionale tra la Regione e la Provincia di Oristano”, conclude il capogruppo, “per individuare di concerto gli interventi da inserire nella programmazione della legge 3 e porre così fine alle strane amnesie che colpiscono la Giunta regionale ogni qual volta devono essere ripartite delle risorse tra i diversi territori dell’Isola”.

martedì, agosto 07, 2012

‘Spending review’, voto è conseguenza dell’atteggiamento troppo blando di Cappellacci

“Il voto odierno del Parlamento sul provvedimento per la revisione della spesa statale non può essere in alcun modo condiviso, ma è la diretta conseguenza dell’atteggiamento di assoluta sudditanza che il presidente Cappellacci ha mostrato nei confronti del governo Monti nell’incontro del febbraio scorso a Palazzo Chigi, quando si è discussa la cosiddetta ‘Vertenza Sardegna’”, dichiara il capogruppo in Consiglio regionale di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, commentando l’approvazione della ‘spending review’ voluta dall’esecutivo nazionale.
“I toni del governatore, in quell’occasione cruciale per il futuro dell’Isola, sono stati troppo blandi e accondiscendenti e oggi abbiamo avuto modo di apprezzare quali sono stati i risultati”, prosegue Diana. “Non si può certo pensare che basti promettere 17 milioni a La Maddalena o ripartire in maniera del tutto arbitraria, premiando o ‘punendo’ i diversi territori, i fondi deliberati dal Cipe, quando migliaia di famiglie sarde sono prive di uno stipendio”.
“Se vogliamo uscire dalla stagnazione, la Regione deve adottare provvedimenti urgenti a sostegno dei comparti produttivi”, conclude il capogruppo. “Artigianato, agricoltura, industria e commercio: questi sono i settori da cui dobbiamo ripartire se vogliamo rilanciare l’occupazione e l’economia in Sardegna. E’ necessario dare alle imprese un sostegno forte e immediato, altrimenti non riusciremo mai a superare la crisi”.

venerdì, agosto 03, 2012

Sblocco fondi Cipe, la Giunta continua ad ignorare l’Oristanese

“Lo sblocco dei fondi Cipe deliberato oggi non porta, purtroppo, buone notizie per l’Oristanese, che ancora una volta è rimasto pressoché ignorato dalla ripartizione delle risorse decisa dalla giunta Cappellacci”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Dei 150 milioni di euro destinati alla sanità, solo 5 andranno a Oristano”, sottolinea Diana. “Poco, troppo poco in confronto ai 10 milioni richiesti dalla Asl n. 5, ma confidiamo che, nelle prossime ripartizioni di finanziamenti, l’assessore De Francisci terrà in maggiore considerazione il territorio”.
“Va molto peggio per quanto riguarda i quasi 400 milioni restanti, dei quali neanche un euro andrà alla Provincia di Oristano”, conclude il capogruppo. “La Giunta conferma così un atteggiamento intollerabile che sta escludendo sistematicamente l’Oristanese da tutti gli interventi messi in campo dalla Regione. E’ necessario che l’esecutivo imprima un cambio di rotta drastico ed immediato, perché un tale disinteresse non può più essere accettato”.

sabato, luglio 28, 2012

Patto di fine legislatura, Medde ha ragione ma la Regione è immobile su troppi punti


“Quanto affermato dal segretario Medde è assolutamente condivisibile e coincide in gran parte con quei punti programmatici la cui mancata attuazione da parte della Giunta regionale guidata da Ugo Cappellacci ha portato alla decisione di diversi consiglieri regionali di togliere il loro sostegno all’esecutivo”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando il comunicato stampa odierno del segretario regionale della Cisl, Mario Medde.
“E’ indispensabile battersi per i tre punti principali indicati da Medde, vale a dire la revisione del patto di stabilità, la soluzione della vertenza entrate e il riconoscimento dello status di insularità”, argomenta Diana, “anche se nutro più di un dubbio sul fatto che l’attuale Governo, come del resto è stato anche per quelli che lo hanno preceduto, abbia una reale volontà di soddisfare le legittime richieste della Sardegna in tal senso”.
“Molto meglio, allora, concentrarsi sul versante interno, su cui la Regione può fare tanto, sebbene finora non abbia fatto praticamente nulla”, conclude il capogruppo. “La spesa dei fondi europei e delle risorse a sostegno dell’agricoltura, il rilancio dell’industria, l’adozione del Piano energetico regionale e del Piano regionale per la gestione dei rifiuti, solo per citare qualche esempio, sono competenze regionali su cui finora non sono stati prodotti risultati. Così come il Piano paesaggistico regionale, per la cui revisione non basta certo aver adottato le Linee guida votate in settimana dal Consiglio regionale. La vera urgenza è rivedere le Norme tecniche di attuazione che, se si vogliono dare delle risposte concrete alle istanze della società sarda, devono essere portate immediatamente all’attenzione dell’Aula”.

giovedì, luglio 26, 2012

Consiglio, “massima solidarietà” a presidente Lombardo dopo gli attacchi di questa mattina

Il capogruppo in Consiglio regionale di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, esprime “massima solidarietà” alla Presidente dell’Assemblea, Claudia Lombardo, “per gli attacchi di cui è stata fatta oggetto nel corso della seduta di questa mattina da parte di alcuni consiglieri”.
“Ritengo doveroso, a nome dell’intero gruppo consiliare che rappresento, richiamare tutti i colleghi ad un atteggiamento più rispettoso verso l’Istituzione di cui siamo parte”, dichiara Diana. “Quello cui si è assistito stamani è uno spettacolo che non si vorrebbe mai vedere nell’Assemblea che rappresenta il popolo sardo”.
“La presidente Lombardo è stata attaccata per aver difeso, ancora una volta, l’indipendenza del Consiglio regionale e la correttezza nei rapporti tra le Istituzioni”, conclude il capogruppo. “Se questa deve essere la ragione per giustificare un’aggressione simile, allora sosteniamo con rinnovata convinzione l’operato della Presidente, che in una legislatura fatta più di ombre che di luci si sta distinguendo per il suo impegno in difesa della democrazia e delle istanze di tutti i sardi, e non, come vorrebbero alcuni, nell’appoggiare gli interessi di un’unica parte politica”.

mercoledì, luglio 18, 2012

Liberazione Rossella Urru, oggi è un giorno bellissimo per la Sardegna

“Mi unisco alla gioia della famiglia Urru e della comunità di Samugheo nella gioia per la liberazione di Rossella”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, appreso dell’avvenuta liberazione della cooperante sarda rapita nove mesi fa in Algeria.
“Oggi è un giorno bellissimo per la Sardegna, che si è stretta intorno a Rossella Urru e alla sua famiglia con una mobilitazione senza precedenti”, sottolinea Diana.
“Vorrei augurare che il coraggio e la speranza con cui la cooperante di Samugheo ha affrontato gli interminabili mesi di prigionia”, conclude il capogruppo, “possano sostenere tutti i sardi e gli italiani che, a vario titolo, operano in paesi stranieri nell’aiuto a popolazioni stremate dalle guerre, dalle dittature e dalle carestie: il loro lavoro è l’orgoglio del nostro Paese”.

martedì, luglio 10, 2012

Pecorino romano, assessore Cherchi estraneo a rettifica bando Agea

“L’Assessore regionale all’Agricoltura farebbe bene a non appuntarsi medaglie per la rettifica del bando Agea sulle forniture di pecorino romano per gli indigenti: i documenti ufficiali pervenuti al Ministero dell’Agricoltura dimostrano che la richiesta è stata inoltrata da altri soggetti ben quattro giorni prima della sua attivazione postuma”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, replicando al comunicato stampa diffuso in serata dall’assessore Oscar Cherchi.
“Nel corso della discussione in Aula della mia interpellanza sull’applicazione delle misure per il sostegno al prezzo del latte ovino”, conclude Diana, “si dimostrerà, carte alla mano, quale è stato l’iter ministeriale delle modifiche al bando, rispetto al quale la comunicazione sbandierata dall’Assessore risulta essere del tutto estranea”.

venerdì, luglio 06, 2012

Spending review, iniziare a rivedere la spesa regionale anziché cercare polemiche strumentali

“Appaiono a dir poco incomprensibili e fuori luogo i toni polemici che il governatore Ugo Cappellacci sta adoperando nei confronti del Governo in reazione all’adozione del decreto attuativo della cosiddetta ‘spending review’ sul bilancio statale: Cappellacci dovrebbe ricordarsi che il suo ruolo non è quello del parlamentare di opposizione ma quello di governare la Sardegna, perciò da lui ci aspetteremmo meno contrapposizioni strumentali e più proposte, più decisioni, più azioni concrete per fare tutto il possibile per rilanciare i comparti produttivi isolani anche in un periodo di difficoltà finanziarie come quello che stiamo attraversando”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Dal Presidente della Regione”, prosegue Diana, “ci saremmo aspettati un atteggiamento più simile a quello dell’Assessore al Bilancio, Giorgio La Spisa, che, numeri alla mano e con un atteggiamento ben più costruttivo del suo, ha dimostrato come non sia ancora possibile stimare l’impatto della ‘spending review’ sul bilancio regionale, dal momento che le cifre della manovra che circolano attualmente sono frutto di indiscrezioni, mentre quelle ufficiali non sono ancora note; sarà forse per questo che La Spisa sta per perdere la carica di vicepresidente della Regione. Sarebbe molto più opportuno che Cappellacci da un lato cercasse di aprire un confronto politico con il Governo al fine di concertare i tagli che comunque andranno inevitabilmente a colpire la Sardegna e dall’altro si impegnasse in una seria operazione di revisione della spesa regionale, sulla falsariga di quella operata dal Governo. La Giunta dovrebbe portare quanto prima in Consiglio un provvedimento che riduca sensibilmente le uscite, agendo sulle spese fuori controllo che si registrano nell’Amministrazione regionale e negli enti locali, aggredendo il disavanzo con la dismissione, laddove possibile, del patrimonio immobiliare della Regione ed infine eliminando le diseconomie che si verificano negli enti, nelle agenzie e nelle società a partecipazione regionale. Si pensi, ad esempio, ad Abbanoa, che genera un deficit di sei milioni e mezzo di euro al mese”.
“Si potrebbero liberare così, attraverso un percorso virtuoso, risorse ingenti da destinare alle politiche per il rilancio dell’occupazione e dell’economia, che da troppo tempo non vedono nuovi investimenti”, conclude il capogruppo. “E’ questo, in fondo, il compito che gli elettori hanno affidato a Cappellacci al momento della sua elezione: quello di portare la Sardegna fuori dalla crisi economica e non certo quello di combattere armi in pugno contro l’esecutivo nazionale, minacciando improbabili azioni giudiziarie e lanciandosi in battaglie mediatiche che non portano mai a nessun risultato”.

giovedì, luglio 05, 2012

Latte ovino, da Stato e Regione due gravi atti contro i produttori sardi

La Giunta regionale annulli l’ultima delibera sui contributi ‘de minimis’ per i produttori di latte ovino e richieda al Governo di modificare il bando Agea per l’acquisto di pecorino romano da destinare agli indigenti: lo chiede il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interpellanza rivolta all’Assessore regionale all’Agricoltura, Oscar Cherchi.
I due atti, si legge nell’interpellanza, “sono tali da determinare un grave danno alle industrie cooperative e private della Sardegna, oltre a gravi violazioni di legge”. La delibera della Giunta regionale 28/3, adottata il 26 giugno scorso in applicazione della legge regionale 15 del 2010, approvata a suo tempo per accogliere le richieste dei pastori che protestavano da settimane richiedendo interventi finalizzati a far salire il prezzo di vendita del latte ovino, consente l’accesso ai contributi ‘de minimis’ anche ai produttori che vendono il latte crudo al di fuori della Sardegna. “Fatto grave”, secondo Diana, “per tre ragioni facilmente comprensibili: la prima è che tale misura non è prevista nel dettato normativo della legge 15 tra le misure finalizzate a favorire la diversificazione e la sua introduzione costituisce pertanto una violazione di legge, la seconda è che viene punita la trasformazione in loco, con gravi danni economici e occupazionali, e la terza è che il latte viene trasformato in prevalenza presso un’industria casearia laziale che utilizza il latte sardo per produrre proprio quel pecorino romano che al contrario, per legge, si vorrebbe ridurre”.
Il bando Agea, invece, ha una formulazione tale da favorire proprio l’industria laziale che acquista il latte dai produttori sardi, nonostante “nessuna norma nazionale o comunitaria permetta di elargire contributi pubblici ‘ad personam’”, a discapito dei caseifici isolani. Il bando, infatti, “prevede l’acquisto di un lotto di pecorino romano prodotto nel Lazio e di un altro lotto con provenienza generica, con il risultato che il produttore laziale, a differenza delle aziende sarde, potrà concorrere per la fornitura di entrambi i lotti”. “I due atti, stranamente concomitanti”, sottolinea Diana, “sono tali da creare un nocumento grave a tutta la pastorizia sarda e, mentre il bando Agea certifica ancora una volta che la Sardegna viene trattata dallo Stato come l’ultima delle colonie, la delibera dimostra che la prima a comportarsi da colonizzata è la stessa Giunta regionale”.
Il capogruppo chiede pertanto all’Assessore che la delibera sia annullata e successivamente riadottata con le necessarie modifiche, cioè “escludendo i produttori di latte ovino sardo che vendono il latte crudo al di fuori della Sardegna dall’accesso ai contributi ‘de minimis’”. Quanto al bando Agea, Diana chiede che la Giunta intervenga presso il Governo affinché “sia modificato in maniera tale da non risultare discriminatorio nei confronti dei produttori sardi, vale a dire garantendo loro le medesime condizioni di accesso alla fornitura del pecorino romano che vengono garantite ai produttori del Lazio”.



INTERPELLANZA DIANA Mario sulla difesa del prezzo del latte ovino e sulle azioni per la diversificazione produttiva dal pecorino romano verso altre tipologie casearie

Il sottoscritto,

PREMESSO che, con riferimento alla difesa del prezzo del latte ovino ed all’azione di diversificazione produttiva dal pecorino romano verso altre tipologie di formaggi ovvero verso la trasformazione in latte in polvere, in ottemperanza del deliberato normativo dell’art. 7 della L.R. 17 novembre 2010, n. 15, sono stati recentemente adottati due atti concomitanti i cui effetti sono tali da determinare un grave danno alle industrie cooperative e private della Sardegna, oltre a gravi violazioni di legge e che tali atti sono la Del. n. 28/3 del 26 giugno 2012, avente per oggetto la diversificazione produttiva di cui alla L.R. n. 15/2010, ed il bando Agea con procedura negoziata n. DPMU.2012.1762 del 2 luglio 2012, così come modificato per errata corrige con nota n. DPMU.2012.1809 del 3 luglio 2012, per la fornitura e il trasporto di formaggi vari in aiuto alimentare agli indigenti, che favorirebbe il pecorino romano prodotto nel Lazio a discapito di quello proveniente dalle altre aree geografiche di produzione, tra cui la Sardegna che è la Regione con la più alta produzione;

RILEVATO che la deliberazione, nella sua formulazione attuale, viola palesemente la volontà del legislatore di favorire la diversificazione dal pecorino romano, così come manifestamente espressa nell’articolo 7, comma 1, della L.R. n. 15/2010; infatti, la deliberazione consentirebbe l’accesso ai contributi ‘de minimis’ ai produttori di latte ovino sardo che vendono il latte crudo al di fuori della Sardegna, fatto grave per tre ragioni facilmente comprensibili: la prima è che tale misura non è prevista nel dettato normativo della L.R. n. 15/2010 tra le misure finalizzate a favorire la diversificazione e la sua introduzione costituisce pertanto una violazione di legge, la seconda è che viene punita la trasformazione in loco, con gravi danni economici e occupazionali, e la terza è che il latte viene trasformato in prevalenza presso un’industria casearia laziale che utilizza il latte sardo per produrre proprio quel pecorino romano che al contrario, per legge, si vorrebbe ridurre;

RILEVATO ALTRESI’ che il produttore di pecorino romano di cui sopra verrebbe favorito a scapito dei 34 caseifici sardi nell’aggiudicazione del bando Agea, senza che nessuna norma nazionale o comunitaria permetta di elargire contributi pubblici ‘ad personam’, poiché il bando prevede l’acquisto di un lotto di pecorino romano prodotto nel Lazio e di un altro lotto con provenienza generica, con il risultato che il produttore di cui sopra, a differenza delle aziende sarde, potrà concorrere per la fornitura di entrambi i lotti;

CONSIDERATO che i due atti, stranamente concomitanti, sono tali da creare un nocumento grave a tutta la pastorizia sarda e che, mentre il bando Agea certifica ancora una volta che la Sardegna viene trattata dallo Stato come l’ultima delle colonie, la deliberazione dimostra che la prima a comportarsi da colonizzata è la stessa Giunta regionale;


CHIEDE DI INTERPELLARE
l’Assessore regionale all’Agricoltura
affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di annullare e successivamente approvare ‘ex novo’, con le necessarie modifiche, la Del. n. 28/3 del 26 giugno 2012, affinché rispetti il dettato della L.R. n. 15/2010 nella parte in cui quest’ultima si prefigge lo scopo di ridurre la produzione di pecorino romano Dop favorendo la differenziazione verso altre tipologie di formaggi, vale a dire escludendo i produttori di latte ovino sardo che vendono il latte crudo al di fuori della Sardegna dall’accesso ai contributi ‘de minimis’;
  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso il Governo nazionale affinché il bando Agea n. DPMU.2012.1762 del 2 luglio 2012 sia modificato in maniera tale da non risultare discriminatorio nei confronti dei produttori sardi, vale a dire garantendo loro le medesime condizioni di accesso alla fornitura del pecorino romano che vengono garantite ai produttori del Lazio.


martedì, luglio 03, 2012

Vertenza entrate, da Cappellacci ennesimo voltafaccia e nessun risultato


“Registriamo per l’ennesima volta, con preoccupazione sempre crescente, l’atteggiamento altalenante del governatore Ugo Cappellacci nella gestione della vertenza con lo Stato per il saldo delle entrate erariali dovute alla Sardegna e per il ripristino della capacità di spesa della Regione”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando l’incontro istituzionale di stamani tra il Presidente della Regione e il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“Ancora una volta, Cappellacci non è riuscito a produrre alcun risultato concreto che consenta di immettere immediatamente nel tessuto economico sardo i 1.450 milioni di euro che lo Stato ci deve”, rimarca Diana. “Anzi, il premier Mario Monti ha preferito non presentarsi neppure a La Maddalena, evitando così di riaprire un confronto politico tra il Governo e la Regione. Cappellacci, dal canto suo, dopo aver rifiutato un tavolo politico con il Governo, ora ha cambiato nuovamente idea, probabilmente dopo aver preso atto che il tavolo tecnico su cui aveva accettato di trasferire la vertenza non sta portando a nulla. Così, il governatore, che prima aveva aperto il tavolo politico con l’allora premier Silvio Berlusconi, poi era passato al tavolo tecnico autosospendendosi dal Popolo Della Libertà, quindi aveva rifiutato la risoluzione della vertenza per uno scarto di appena 80 milioni, aveva riaperto il tavolo politico con il nuovo Governo salvo decidere ancora una volta di tornare al tavolo tecnico, ora ha cambiato nuovamente idea e vuole riportare il confronto in sede politica. Con un atteggiamento così ondivago, diventa facile capire perché non si sta ottenendo alcun risultato salvo dimostrare la mancanza di serietà di chi sta portando avanti la trattativa con l’esecutivo nazionale”.
“Il prossimo passo di Cappellacci sarà rimangiarsi la minaccia di azioni legali, cosa che si è già detto pronto a fare al cospetto di Napolitano, probabilmente dopo essersi reso conto, ancora una volta, che neppure questa via può portare a dei risultati”, conclude il capogruppo. “Non si può pensare di ripristinare un rapporto politico ed istituzionale a colpi di ricatti, né da una parte, né dall’altra. Il governatore sta solo continuando a fare demagogia, facendo credere ai sardi di aver esaurito tutti i tentativi possibili per risolvere la vertenza e di dover ricorrere alle azioni legali come soluzione estrema. La verità è che non ha la più pallida idea di come condurre il confronto con lo Stato e il fatto che non richieda, contestualmente al versamento dei debiti erariali, la revisione del patto di stabilità ne è la prova più lampante. Da un simile dilettantismo politico non potrà mai venire nulla di utile per la Sardegna”.

lunedì, luglio 02, 2012

Incontro con Napolitano e Monti, da Cappellacci aspettiamo risultati sul patto di stabilità


“Dal governatore Ugo Cappellacci ci aspettiamo, in occasione dell’incontro di domani con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e con il Presidente del Consiglio, Mario Monti, oltre agli sfracelli che ha promesso per ottenere i ‘soliti’ 1.450 milioni di entrate erariali che lo Stato deve alla Sardegna, anche dei risultati concreti relativamente alla rimodulazione del patto di stabilità, senza la quale la risoluzione della ‘vertenza entrate’ si trasformerebbe in un successo di facciata buono solo per una prossima campagna elettorale, visto che le risorse trasferite non potrebbero essere spese”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’incontro istituzionale di domani sarà un importante banco di prova per Cappellacci che, al quarto anno di mandato, dovrà finalmente cominciare a portare a casa quei risultati che finora, nell’interminabile tira e molla con il Governo, ha soltanto promesso e mai realmente ottenuto”, sottolinea Diana. “Il riconoscimento dell’entità del debito, confermata oggi per l’ennesima volta dalla Corte dei Conti, non è un risultato. Si potrà parlare di risultato quando i 1.450 milioni che lo Stato ci deve saranno nelle casse della Regione e potranno essere spesi per il rilancio dell’economia sarda. Mi permetto di mantenere un sano scetticismo verso l’esito dell’incontro di domani, visto quanto poco il governatore è riuscito a produrre fino a oggi, ma staremo a vedere se sarà capace di sfruttare a nostro favore la presenza di Napolitano, che più volte ha affermato di avere a cuore i problemi dell’Isola e che finalmente avrà l’occasione per dimostrare che li ha a cuore anche con i fatti e non soltanto a parole”.
“D’altra parte, se anche le risorse dovessero arrivare e fossero immediatamente spendibili, saremmo solo a metà dell’opera”, conclude il capogruppo. “I rilievi mossi dalla Corte dei Conti sulla capacità di spesa dei fondi comunitari hanno messo a nudo un nervo scoperto: anche quando la spesa non è ingessata dal patto di stabilità, la Regione non riesce comunque a immettere nel tessuto economico le risorse a sua disposizione ed è questo uno dei più grandi fallimenti della Giunta in carica. Se oggi la Sardegna si trova in uno stato di crisi ben peggiore di quello in cui versava quando Cappellacci ha iniziato il suo mandato alla guida della Regione, non è certo un caso”.

giovedì, giugno 28, 2012

Manifestazione Cgil-Cisl-Uil, la ricostruzione dei sindacati è totalmente inventata

“La ricostruzione di quanto accaduto stamani in Consiglio regionale fatta dalle segreterie sindacali è totalmente destituita di qualsiasi fondamento: i fatti si sono svolti in maniera ben diversa da come è stato riportato nell’ultimo comunicato stampa di Cgil, Cisl e Uil, come tutti i capigruppo presenti stamani in via Roma possono testimoniare”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’incontro con le organizzazioni sindacali era previsto per le 12 nella sala riunioni del gruppo del Popolo Della Libertà”, riferisce Diana. “Cinque minuti più tardi, su delega dei capigruppo che, già riuniti, attendevano una rappresentanza dei manifestanti, sono sceso nell’atrio insieme ai colleghi Giampaolo Diana, Luciano Uras e Giulio Steri al fine di favorire l’ingresso della delegazione nel palazzo. Appreso che i tre leader sindacali non intendevano partecipare a un incontro nella sala riunioni di un gruppo politico, dove era stata organizzata stante il carattere non istituzionale della loro richiesta di convocazione, ho provveduto personalmente a chiedere alla Presidente dell’Assemblea, Claudia Lombardo, la disponibilità dell’aula della Terza Commissione. La Presidente ha dato immediatamente risposta favorevole, nonostante le organizzazioni dei lavoratori non avessero manifestato l’intenzione di coinvolgerla nel confronto. Alle 12 e 20, i capigruppo attendevano la delegazione sindacale nell’aula della Terza Commissione, ma i tre segretari (cui non è stato chiesto neppure di esibire i documenti all’ingresso, a dimostrazione che non sono stati affatto fermati dalle ‘rigorose maglie’ della vigilanza) hanno inspiegabilmente deciso di sottrarsi al confronto, convocando una conferenza stampa improvvisata sotto i portici di via Roma per lanciare accuse assolutamente inventate mentre i manifestanti si producevano in cori e slogan irridenti e ingiuriosi nei confronti degli organi istituzionali. E’ bene precisare ancora una volta che nessuno ha lasciato i rappresentanti dei lavoratori ad aspettare per un’ora: l’attesa mentre ci prodigavamo per risolvere il malinteso causato dai ripetuti cambi di orientamento dei leader sindacali si è protratta in tutto per poco più di un quarto d’ora”.
“Appare dunque frutto di fantasia anche l’accusa secondo cui dai quattro capigruppo che si sono impegnati per rimuovere ogni possibile ostacolo all’incontro tra i rappresentanti politici e quelli sindacali sarebbero venute ‘pesantissime provocazioni’”, conclude Diana. “Infine, non si capisce come mai i sindacati dichiarino di non essersi voluti intromettere in uno ‘scontro tra istituzioni’ quando il medesimo scontro, appena la scorsa settimana, non ha creato loro alcun imbarazzo nel richiedere alla Presidente e ai capigruppo un incontro per sollecitare l’approvazione della legge sugli ammortizzatori sociali, che è stata approvata a tempo di record nel giro di ventiquattro ore. Davanti a tanta disponibilità e a tanto prodigarsi da parte dell’istituzione consiliare e dei suoi rappresentanti, le critiche che vengono mosse dai leader sindacali appaiono ingiuste e immeritate, oltre che totalmente inventate”.

lunedì, giugno 25, 2012

Ballottaggi, punita l’azione amministrativa e politica di Cappellacci

“L’esito dei ballottaggi a Oristano e ad Alghero, unito a quello del primo turno della tornata comunale, è un evidente pronunciamento negativo degli elettori nei confronti dell’azione amministrativa della Giunta regionale guidata da Ugo Cappellacci e delle posizioni politiche assunte negli ultimi tempi dallo stesso governatore, guarda caso in due Comuni che sono arrivati al voto commissariati a causa delle divisioni nello schieramento che li amministrava entrambi”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando i risultati elettorali odierni.
“Gli elettori hanno reagito così, punendo la coalizione di centrodestra, alle mancate risposte alle istanze provenienti dai territori”, sottolinea Diana. “E’ emblematico il caso di Alghero (ma Oristano non è da meno), il cui sindaco uscente si è visto respingere da Cappellacci ogni richiesta di incontro istituzionale. Il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Settimo Nizzi, ha rilevato puntualmente il nocciolo della questione: il centrodestra ha perso senza diritto ad alcuna giustificazione e, se non vuole andare incontro ad altre e ben più cocenti umiliazioni, deve rifondarsi, ripartendo dal dialogo e dalla collegialità nelle decisioni. Il governatore, invece, non sembra avere ben chiare le ragioni della sconfitta, visto che, nella sua analisi, non compare alcun riferimento alla sua autosospensione dal Pdl (poi rientrata), ai cambi nell’esecutivo decisi senza consultarsi con i partiti, alle nomine disposte d’imperio, quasi per dispetto, solo per affermare una pretesa supremazia sulla coalizione che lo sostiene”.
“Il risultato dei ballottaggi, inoltre, dimostra che, passata la sbornia referendaria, gli elettori tornano a chiedere soluzioni concrete ai loro problemi più immediati: la disoccupazione, la povertà, la crisi di tutti i comparti produttivi”, conclude il capogruppo. “Pur con tutto il rispetto per l’esito dei referendum e per la stagione riformatrice che ne sta scaturendo, che non può certo essere accantonata, ora è necessario non commettere l’errore opposto, cioè mettere da parte le priorità per il rilancio della Sardegna. Il Consiglio e la Giunta devono tornare subito ad occuparsi del sostegno alle imprese di tutti i settori economici, dall’agricoltura al turismo passando per l’industria, della continuità territoriale, della questione energetica, delle vertenze aperte con lo Stato per il versamento dei crediti erariali e per la rimodulazione del patto di stabilità: solo producendo in tempi rapidi dei risultati concreti su tutti questi punti, anziché sbandierare slogan autopromozionali che gli elettori hanno dimostrato di non apprezzare affatto, sarà possibile salvare il centrodestra dalla scomparsa dalla scena politica sarda cui sembra condannato”.

venerdì, giugno 22, 2012

Carbosulcis, Lorefice ancora in sella. Cappellacci revochi immediatamente la nomina


“Il governatore Cappellacci revochi immediatamente l’incarico di presidente della Carbosulcis ad Alessandro Lorefice e smetta di prendere in giro il Consiglio regionale e tutta la Sardegna”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana. “Non è possibile tollerare oltre un simile atteggiamento di denigrazione dell’Istituzione che rappresenta il popolo sardo”.
“Questa mattina”, riferisce Diana, “Lorefice si sarebbe presentato nella sede della società controllata dalla Regione e, dopo aver ritirato le dimissioni, avrebbe ripreso come se niente fosse a svolgere le funzioni di presidente, il tutto in barba alla sollevazione con cui l’opinione pubblica ha reagito alla sua scandalosa nomina e soprattutto al pronunciamento del Consiglio regionale, che ha riconosciuto tale nomina come inopportuna e ne ha chiesto la revoca al governatore. Se ciò è davvero accaduto, dobbiamo dedurne che quest’ultimo non solo non ha ancora ottemperato alla revoca decisa dall’Assemblea, ma che addirittura non avrebbe alcuna intenzione di farlo”.
“Non avrei mai immaginato che Cappellacci potesse portare a un tale livello, che mai si è visto nella storia dell’Autonomia, lo scontro in atto con l’organo legislativo”, conclude il capogruppo, “ma sappia che non gli permetteremo di continuare ad insultarci in questo modo. Il Consiglio si è pronunciato in modo chiaro e inequivocabile: l’incarico di Lorefice deve essere revocato senza tergiversare oltre. Il 4 luglio, nella sede dell’Assessorato all’Industria, ci sarà un vertice tra Regione e sindacati per discutere del futuro della miniera di Nuraxi Figus. Entro quella data, la Carbosulcis dovrà avere un presidente vero, in possesso delle capacità professionali necessarie per svolgere un ruolo così delicato. Il tempo di Lorefice alla guida della società, che non sarebbe dovuto durare neanche un giorno, è abbondantemente concluso. Ora sta a Cappellacci decidere se tornare sui suoi passi o legare indissolubilmente il destino della sua avventura alla guida della Regione a quello del suo illustre pupillo”.

martedì, giugno 19, 2012

Da Bankitalia dati preoccupanti sulle azioni della Giunta per il rilancio dell’economia sarda


“Non avevamo alcun dubbio sul fatto che la Corte dei Conti avrebbe confermato, per l’ennesima volta, l’entità del credito che la Regione vanta nei confronti dello Stato: sono cifre ormai arcinote, più volte riconosciute, che costituiscono un diritto che ormai si dà per acquisito. A preoccupare, invece, sono i disastrosi ritardi che la Sardegna continua ad accumulare in tutti i comparti della sua economia, che l’azione della Giunta regionale non sembra riuscire in alcun modo ad arginare”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando la relazione della Corte dei Conti sul rendiconto di bilancio della Regione per il 2011.
“Le centinaia di milioni di euro stanziati dalla Regione, di cui parlano nel loro comunicato stampa il governatore Cappellacci e l’assessore La Spisa, non sembrano in grado di incidere sul tessuto economico isolano, come dimostra il rapporto della Banca d’Italia sulla situazione economica della Sardegna, diffuso oggi”, sottolinea Diana. “La disoccupazione giovanile, il blocco delle esportazioni, la riduzione dei consumi e dei risparmi delle famiglie sono segnali gravi, che né il Fondo di Garanzia per l’accesso al credito, né le risorse sbloccate per le infrastrutture e quelle stanziate per l’innovazione, la ricerca e la competitività sembrano riuscire in qualche modo ad invertire”.
“I casi sono due: o le misure su cui l’esecutivo sta investendo non funzionano, oppure le risorse stanziate non riescono ad arrivare nel tessuto economico isolano, vale a dire che la loro spesa è lenta e inefficace”, conclude il capogruppo. “In entrambi i casi, le responsabilità della Giunta sono evidenti e, a fronte di un così profondo e perdurante stato di crisi, non è più possibile giustificarsi con i rigidi vincoli del patto di stabilità, problema noto ormai da anni e verso la cui soluzione, finora, non è stato fatto alcun passo avanti”.

giovedì, giugno 14, 2012

Beni pubblici, la Regione avvii un serio piano di dismissioni immobiliari


“Anziché prodursi in superflui appelli preventivi per il rispetto dei nostri diritti già costituzionalmente tutelati, il governatore Cappellacci potrebbe approfittare dell’occasione offerta dal piano di dismissioni immobiliari attualmente allo studio da parte del governo Monti per mettere in campo un’iniziativa analoga, che consentirebbe di immettere nelle casse regionali ingenti risorse”, dichiara il capogruppo di Sardegna è già Domani, Mario Diana, replicando al comunicato stampa del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, sulla possibile cessione di beni immobili di proprietà dello Stato siti in Sardegna.
“Per quanto riguarda gli immobili oggetto di dismissione, vale a dire non più utilizzati da parte dell’Amministrazione statale”, spiega Diana, “non penso sia il caso di preoccuparsi: l’art. 14 dello Statuto parla chiaro, devono essere obbligatoriamente trasferiti nel patrimonio della Regione e non vedo per quale ragione il Governo non dovrebbe rispettare il dettato costituzionale. Viceversa, sono dell’avviso che la Regione dovrebbe guardare con molto interesse a ciò che lo Stato intende fare con gli immobili tuttora in uso, per i quali non è previsto il passaggio automatico nella disponibilità di viale Trento. Come già hanno fatto, con ottimi risultati, i grandi gruppi industriali italiani, la Regione, previa un’approfondita ricognizione del proprio patrimonio immobiliare, dovrebbe adottare un rigoroso piano di razionalizzazione che preveda l’eliminazione delle sedi in locazione, i cui affitti gravano pesantemente sulle casse pubbliche, e la cessione a privati, laddove possibile, degli immobili di proprietà regionale”.
“Una simile operazione”, conclude il capogruppo, “permetterebbe di incassare, con buona approssimazione, non meno di un miliardo di euro che potrebbero essere utilizzati per interventi finalizzati a favorire il rilancio produttivo delle imprese isolane. Anziché combattere le solite battaglie di retroguardia, potremmo, una volta tanto, cogliere l’occasione per una seria iniziativa di risanamento del bilancio regionale, una di quelle riforme che i sardi ci chiedono e che porterebbero innegabili vantaggi al nostro sistema economico”.

domenica, giugno 10, 2012

I dati sulla spesa della Regione confermano: Cappellacci sta portando l’Isola verso il baratro


“I dati sull’andamento della spesa della Regione trasmessi dalla Ragioneria alla Commissione Bilancio del Consiglio regionale”, dichiara il capogruppo di Sardegna Domani, Mario Diana, “dimostrano quali drammatici effetti si possono generare sull’economia sarda quando sono chiamate ad amministrare persone cui importa assai poco di tentare di far uscire l’Isola dalla crisi ma che preferiscono usare gli incarichi di governo per risolvere questioni interne ai partiti di appartenenza, lanciare improbabili carriere di giovani rampolli senza arte, ma con una parte di riferimento ben conosciuta, rafforzare posizioni di potere senza rendersi conto che il terreno su cui posano i piedi delle poltrone si sta inesorabilmente sgretolando”.
“E’ a dir poco tragico constatare”, sottolinea Diana, “come siano proprio i settori strategici su cui la Sardegna ha bisogno di puntare per rilanciare il proprio sistema produttivo quelli in cui la spesa regionale risulta maggiormente bloccata. Formazione professionale, istruzione, politiche attive del lavoro, infrastrutture, trasporti e – sembrerebbe incredibile se non ci fossero i dati ad evidenziarlo – turismo sostenibile. Davanti a una situazione del genere, viene da chiedersi: in quale direzione la giunta Cappellacci sta conducendo l’Isola? L’unica che viene in mente, leggendo i dati della Ragioneria, è quella che porta dritti verso il baratro: ci sono settori in cui, a maggio, la Regione non aveva speso ancora un solo euro. Continuando di questo passo, si riuscirà a peggiorare la pessima performance fatta registrare lo scorso anno, il che non stupisce, visto il progressivo allontanamento del governatore dai problemi della Sardegna per occuparsi prioritariamente della propria personalissima carriera politica”.
“In tutto questo, c’è ancora chi, anche sulla stampa, pur riconoscendo gli effetti deleteri della trasformazione della Regione in un ‘poltronificio’ per la sistemazione di trombati più o meno illustri e di giovani di altrimenti scarse speranze, magari alla guida di aziende da cui territori oppressi da pluridecennali ritardi di sviluppo si aspettano – ahiloro – iniziative concrete per il rilancio produttivo, si ostina a dipingere Cappellacci come la gallina dalle uova d’oro nel ‘pollaio’ del Consiglio regionale”, conclude il capogruppo. “E il tentativo di trasformare veramente l’Assemblea in un recinto di polli da spennare a piacimento appare chiaro se a nulla serve che i consiglieri si impegnino, lavorino, scrivano e approvino le leggi per intervenire sui vari settori dell’economia sarda perché queste rimangono inattuate da un esecutivo cui il patto di stabilità sembra precludere qualsiasi spesa tranne quelle relative alla pubblicità istituzionale, con cui si sta finanziando una campagna elettorale permanente a vantaggio di una sola persona. Il tutto per far credere ai sardi che le uova d’oro esistano davvero. Ma, dal ‘pollaio’ del Consiglio regionale, ci sentiamo di assicurare: qui, queste leggendarie uova d’oro, nessuno le ha mai viste”.

giovedì, giugno 07, 2012

Presentato il gruppo consiliare Sardegna Domani, Mario Diana capogruppo


 E’ stato presentato stamani, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al termine della seduta del Consiglio regionale in cui si sarebbero dovute discutere le due mozioni dell’opposizione sulle nomine ai vertici della Carbosulcis, il nuovo gruppo consiliare Sardegna Domani, di cui fanno parte la Presidente dell’Assemblea, Claudia Lombardo, Mario Diana, che ha annunciato in Aula le dimissioni dalla carica di capogruppo del Popolo della Libertà, Nanni Campus, Roberto Capelli e Massimo Mulas.
“Il gruppo nasce con una composizione variegata”, ha spiegato Diana, riferendosi alla diversa estrazione politica dei cinque aderenti, “e si propone un’opposizione non di maniera ma, nei limiti del possibile, costruttiva. Il nostro ruolo sarà quello di non condividere ciò che sta accadendo in Sardegna ma di proporre soluzioni alternative, di avvicinare la gente, di incontrare le amministrazioni locali, di fare tutte quelle cose cose che nessun partito in questo momento sta facendo”. “Non lascio, per il momento, il Pdl”, ha poi precisato. “Sarà una scelta, eventualmente, successiva, anche alla luce di quanto sta accadendo a tutti i livelli, anche nazionali”.
“Sul piano politico è importante far notare che figure eminenti del Pdl, che hanno sostenuto il partito nella campagna elettorale per le regionali del 2009, abbiano dovuto arrendersi e prendere atto che così non si poteva continuare”, ha commentato Campus, che si è detto “sconcertato” per il comunicato stampa in cui il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha parlato del Consiglio come di “un pollaio”. “Siamo disponibilissimi a riaffrontare il confronto con la Sardegna: non si può aggiungere danno a danno”, ha aggiunto, riferendosi all’eventualità di elezioni anticipate.
“Quella di Sardegna Domani è una scelta che mi ha appassionato da subito”, ha raccontato Mulas, “perché vi ritrovo ciò che manca in questo momento alla politica sarda: il coraggio, il pudore e la passione. Io non ho niente contro Cappellacci ma ho tanto contro la guida della Regione, perché non sta dimostrando né coraggio, né rispetto per le istituzioni”.
“Questo gruppo è la dimostrazione che l’indignazione c’è anche dentro il Palazzo, non soltanto fuori”, ha sottolineato Capelli. “Abbiamo scelto una linea politica trasparente, sobria. Vogliamo essere parte attiva nelle riforme, anziché cercare posti di governo”. In merito alla possibilità di nuovi ingressi nel gruppo, Capelli ha aggiunto: “Credo che noi possiamo essere un’avanguardia, penso che potremo contare su altri che non hanno avuto il coraggio per fare questo passo in un primo momento”.
Entrando nel merito delle scelte di governo, Diana ha attaccato: “La pastorizia e l’agricoltura sono abbandonate dalla Giunta regionale. Non è possibile che le misure del Por siano parcheggiate, che i pagamenti avvengano con otto mesi di ritardo. Ci sono centinaia di milioni di euro che rischiano di essere persi”. “Quello relativo alla pubblicità istituzionale è l’unico capitolo di bilancio totalmente impegnato, 42 milioni di euro gestiti discrezionalmente dalla Presidenza della Regione”, gli ha fatto eco Capelli.
I consiglieri di Sardegna Domani hanno indicato Diana come capogruppo, in attesa di completare la definizione dell’organigramma della nuova compagine consiliare.

venerdì, maggio 18, 2012

Provincia di Oristano, mobilitazione politica per evitare la cancellazione


 “La Provincia di Oristano non deve essere cancellata. L’istituzione dell’ente intermedio è una conquista che ha coronato una lotta durata molti anni, che ha coinvolto tutto il territorio. Se il risultato dei referendum dovesse determinare, seppure indirettamente, la sua scomparsa, il danno sarebbe incalcolabile”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando la possibilità, paventata dai quattro esperti costituzionalisti incaricati dalla Presidenza del Consiglio regionale di studiare le conseguenze dell’esito della consultazione referendaria del 6 maggio, che l’abrogazione delle norme che hanno istituito le quattro Province regionali determini indirettamente una cancellazione di fatto degli enti intermedi preesistenti.
“Poiché il rischio è quanto mai concreto”, prosegue Diana, “è necessario che gli ambienti politici oristanesi, dal Presidente della Provincia ai consiglieri regionali, passando per i sindaci e per tutti i partiti e i movimenti del territorio, si mobilitino per evitare che ciò accada”.
“Oggi”, conclude il capogruppo, “è necessaria una mobilitazione analoga a quella, partita negli anni Sessanta, che ha portato nel 1974 all’istituzione della Provincia, affinché i diritti che con fatica siamo riusciti a vedere riconosciuti non vengano rimessi in discussione e i cittadini del territorio non debbano pagare sulla loro pelle le conseguenze di battaglie politiche che nulla hanno a che vedere con i loro legittimi interessi”.

martedì, maggio 15, 2012

Fiume Santo, investimenti mancati e strani interessi in un’interpellanza sulla centrale E.On.


 “Chi sta impedendo la costruzione del quinto gruppo a carbone nella centrale elettrica di Fiume Santo?” E’ ciò che chiede, in estrema sintesi, il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, che stamani ha tenuto una conferenza stampa per illustrare i contenuti dell’interpellanza sulla centrale di proprietà della multinazionale tedesca E.On. presentata insieme ai colleghi Tore Amadu, Nanni Campus e Antonello Peru.
“Il quinto gruppo a carbone è un’opera che mette in gioco 700 milioni di euro ed è l’unica infrastruttura energetica di queste dimensioni (si parla di 400 MegaWatt) autorizzata in Italia”, ha spiegato Diana. “Il piano industriale presentato da E.On. quando ha rilevato la centrale da Endesa era incentrato proprio sulla realizzazione del nuovo gruppo, in cambio della quale è stato concesso l’impianto di un parco fotovoltaico da 30 MW e la proroga dei vecchi gruppi ad olio combustibile, obsoleti ed inquinanti, fino al 31 dicembre 2013, data entro la quale dovranno essere definitivamente chiusi. A ciò si sarebbero dovuti aggiungere investimenti per altri 300 milioni per bonificare le aree inquinate dall’attività dei gruppo ad olio”.
“Nonostante gli impegni assunti, E.On. ha deciso di reinvestire in Brasile gli utili realizzati in Sardegna, aprendo la raccolta di manifestazioni di interesse da gruppi industriali intenzionati a portare a termine l’investimento per la costruzione del quinto gruppo”, ha proseguito Diana. “Secondo fonti sindacali, il gruppo Clivati-Indorama, che tanto di buono ha fatto e sta facendo per il polo chimico di Ottana, avrebbe manifestato formalmente il proprio interesse, senza però ricevere una risposta positiva da parte di E.On. Eppure, poche settimane fa, il premier Mario Monti è stato in ‘pellegrinaggio’ in Asia, in cerca di investitori, quali la thailandese Indorama, interessati a realizzare opere infrastrutturali in Italia. Nel contempo, però, il ministro Corrado Passera avallava sostanzialmente l’idea che non vi debbano essere investimenti in campo energetico in Sardegna. Perché il Governo non si attiva per favorire l’ingresso di un gruppo industriale pronto ad investire per creare occupazione e dare all’Isola una prospettiva di autonomia energetica? Perché non è intervenuto presso l’esecutivo tedesco per sostenere la trattativa già avviata?”
“Sembrerebbe esserci un problema legato ad interferenze italiane”, ha ipotizzato il capogruppo. “La gestione della rete elettrica è in mano a Terna, società del gruppo Enel, che a sua volta ha importanti interessi in Sardegna. Sono stati spesi 750 milioni per realizzare l’elettrodotto Sapei, che si giustifica solo se nell’Isola si produce energia in eccesso da trasferire verso il Continente. Quando chiuderanno i gruppi ad olio combustibile, Enel diventerà l’unico soggetto operante sul mercato energetico sardo e, con le centrali chiuse, il cavo Sapei servirebbe solo ad importare energia da vendere in Sardegna”.
“Nell’Isola abbiamo sempre sofferto la dipendenza energetica dal Continente”, ha sottolineato Campus, intervenuto in conferenza stampa con gli altri firmatari dell’interpellanza, per evidenziare la necessità di puntare all’autosufficienza. “Anche l’Enel è stata matrigna quando, venti anni fa, dopo aver sperimentato l’utilizzo dell’Orimulsion, più inquinante persino dell’olio combustibile, ha abbandonato la centrale, cedendola ad Endesa, per investire altrove. Oggi, oltre che inquinanti, i due gruppi ad olio sono pericolosi, perché hanno superato il loro limite massimo di vita”.
L’interpellanza, rivolta al Presidente della Regione e all’Assessore regionale all’Industria, è stata protocollata in mattinata e, subito dopo la discussione in Aula, sarà trasformata in mozione. “Non c’è alcuna responsabilità da parte del presidente Cappellacci e dell’assessore Zedda”, tiene a rimarcare Diana, “l’interpellanza serve per sollevare il problema, ma la responsabilità è tutta di E.On. e del Governo nazionale”.



INTERPELLANZA DIANA Mario – AMADU – CAMPUS – PERU sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio combustibile nella centrale termoelettrica di Fiume Santo


I sottoscritti,

PREMESSO che il Presidente del Consiglio dei Ministri e altri membri del Governo in carica si sono recentemente prodotti in un “pellegrinaggio” nei paesi asiatici al fine di convincere governi, fondi di investimento e imprese locali ad investire nel nostro Paese per realizzare opere in grado di consentire il rilancio dell’economia nazionale e la creazione di nuova occupazione;

CONSIDERATO che la multinazionale tedesca E.On. S.p.A., proprietaria della centrale termoelettrica di Fiume Santo, è in possesso da tempo delle autorizzazioni per la realizzazione nel sito di un nuovo gruppo di produzione alimentato a carbone;

VALUTATO che la realizzazione del nuovo gruppo, che prevede un investimento di circa 700 milioni di euro, può consentire l’impiego di mille lavoratori nei cinque anni necessari alla sua costruzione e, una volta entrato a pieno regime, di oltre 150 dipendenti diretti e 250 nell’indotto;

PRESO ATTO che il nuovo gruppo a carbone, situato accanto all’elettrodotto Sapei che collega la Sardegna alla Penisola, è un’opera strategica per il sistema energetico nazionale e regionale e necessaria per il miglior impiego dello stesso Sapei, costato oltre 700 milioni di euro al nostro Paese;

RAMMENTATO che la realizzazione del nuovo gruppo a carbone consentirebbe di limitare i gravi danni ambientali causati dai gruppi ad olio combustibile tuttora attivi, sebbene obsoleti e altamente inquinanti, nella centrale di Fiume Santo;

SOTTOLINEATO che E.On. ha manifestato l’intenzione di non procedere alla realizzazione del nuovo gruppo a carbone, che gode del consenso della Regione e degli Enti locali oltre che di ricchi incentivi pubblici, dirottando in altri Paesi, come il Brasile, i propri investimenti alimentati anche dai profitti fatti in Sardegna;

ACCLARATO quanto le scelte di politica economica della Germania mettano a rischio lo sviluppo di Paesi come il nostro, che vengono peraltro richiamati alla necessità di rispettare gli accordi internazionali sottoscritti (si veda la presa di posizione del presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, contro la richiesta della Francia di individuare urgenti misure per lo sviluppo, così come riportata dalla stampa nazionale: “… è buona consuetudine europea che ci si attenga agli accordi che sono stati firmati”);

EVIDENZIATO che i mancati interventi per l’ammodernamento della centrale, oltre alla perdita delle opportunità predette, determineranno l’esubero di 100 dipendenti interni ed altrettanti indiretti in un’area industriale, quale quella di Porto Torres, già gravata da una gravissima crisi produttiva ed occupazionale;

VERIFICATO che E.On. non ha ancora provveduto ad eseguire la bonifica del sito, cui è tenuta da precisi obblighi di legge, rinviando così sine die la costruzione del nuovo impianto;

CONSIDERATO ALTRESI’ che la stampa locale ha riportato dell’interesse che la multinazionale thailandese Indorama Corporation, attiva nel settore della chimica industriale, insieme alla Clivati Impianti Elettrici s.r.l. (il cui impegno congiunto ha già consentito la ripresa produttiva ed occupazionale del polo chimico di Ottana), avrebbe manifestato ad E.On. relativamente alla realizzazione in sua vece del nuovo gruppo a carbone;


CHIEDONO DI INTERPELLARE
il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’Industria
affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di investire i massimi livelli istituzionali affinché intervengano presso i vertici aziendali di E.On. per scongiurare il disimpegno dall’investimento già autorizzato per il sito di Fiume Santo o, in alternativa, affinché siano prese in considerazione le eventuali offerte di soggetti interessati a realizzare l’impianto al posto dell’azienda tedesca;
  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare per sollecitare al Governo italiano una presa di posizione nei confronti del Governo federale tedesco, che non perde occasione per mostrarsi attento al rispetto delle regole e degli accordi in essere, volta ad assicurare che E.On. rispetti le intese liberamente sottoscritte con la Regione Autonoma della Sardegna;
  • Se risponde al vero che l’offerta avanzata dal gruppo Indorama-Clivati sarebbe stata respinta da E.On. e, in caso affermativo, se tale rifiuto abbia indotto le due aziende a desistere definitivamente dall’iniziativa, determinando con ciò un gravissimo danno al territorio, sia in termini occupazionali che ambientali;
  • Se risponde al vero che il Ministero dello Sviluppo Economico, come riferito alle organizzazioni sindacali dalla stessa E.On., avrebbe condiviso l’intenzione dell’azienda di non costruire il nuovo gruppo a carbone, avallando di fatto il mantenimento in attività dei vecchi gruppi a olio combustibile anziché stigmatizzare il comportamento di un’azienda che non investe in un’opera così importante per l’occupazione e lo sviluppo del nostro Paese e che non avrebbe consentito di farlo ad uno dei soggetti che il Governo, con la sua missione in Asia, ha cercato di interessare;
  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare per accertare l’adeguatezza della decisione assunta da Terna S.p.A., società del gruppo Enel S.p.A., di inserire la centrale di Fiume Santo tra i cosiddetti ‘impianti essenziali’ per il sistema energetico nazionale, corrispondendo così un compenso ad E.On. indipendentemente dall’effettivo funzionamento della centrale e disincentivando di fatto gli investimenti previsti per l’ammodernamento del sito produttivo;
  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di contrastare il comportamento dilatorio di E.On. riguardo all’esecuzione delle bonifiche ambientali nel sito della centrale.