mercoledì, marzo 13, 2013

Linee guida Pul, Giunta ritiri delibera con modifiche illegittime


Revocare le ultime modifiche alle Linee guida per la redazione dei Piani per l’Utilizzo dei Litorali, adottate dalla Giunta regionale il 5 marzo senza seguire l’iter prescritto dalla legislazione nazionale in materia di demanio marittimo: lo chiede il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, in un’interrogazione rivolta all’Assessore regionale agli Enti locali, Nicola Rassu.
La contestazione riguarda, in particolare, il terzo comma dell’art. 16 delle Linee guida che, nella versione più recente, dispone che il trasferimento delle attività le cui concessioni hanno visto modificata la collocazione o la perimetrazione con l’entrata in vigore di un nuovo Pul avvenga dopo la conclusione delle procedure per il rilascio delle nuove concessioni previste dal Piano e comunque non oltre la scadenza della concessione vigente. La versione precedente del comma, adottata il 29 gennaio, disponeva invece che le concessioni non coerenti con i nuovi Pul permanessero in ogni caso fino alla loro scadenza naturale e che la completa attuazione del Piano fosse differita fino a tale data.
Secondo Diana, “come appare evidente dal raffronto tra le due versioni, la modifica più recente è segno di un mutato orientamento nelle politiche di gestione del territorio operate dalla Giunta regionale” e non già, come recita testualmente la delibera del 5 marzo, la correzione di un “mero errore materiale”. In caso di modifiche sostanziali alle Linee guida, però, la legge prevede che la Regione debba acquisire il parere delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative e della Conferenza Regione-Enti locali, come peraltro è regolarmente accaduto in occasione della precedente modifica.
“La versione attualmente in vigore delle Linee guida”, denuncia il capogruppo, “oltre ad essere viziata dal mancato rispetto dell’iter di legge nella sua adozione e pertanto da ritenersi illegittima e destinata a non sopravvivere ai ricorsi giudiziari già annunciati dagli imprenditori balneari, è gravemente lesiva degli interessi del comparto turistico-ricreativo e rischia di avere pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico regionale”. Diana chiede pertanto a Rassu che la Giunta revochi, in regime di autotutela, la delibera del 5 marzo con cui sono state adottate le ultime modifiche alle Linee guida.



INTERROGAZIONE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sulle modifiche recentemente apportate all’art. 16, comma 3, delle Linee guida per la predisposizione del Piano di Utilizzo dei Litorali


Il sottoscritto,

PREMESSO che, con la Del. n. 12/8 del 5 marzo 2013, la Giunta regionale ha modificato l’art. 16, comma 3, delle Linee guida per la predisposizione del Piano di Utilizzo dei Litorali, peraltro già recentemente modificate con la Del. n. 5/1 del 29 gennaio 2013;

CONSIDERATO che il comma in oggetto, così come modificato con la Del. n. 5/1 del 2013, recita quanto segue: “Nell’ipotesi in cui una o più concessioni in corso di vigenza, anche per effetto della proroga disposta dal D.L. 194/09, non trovino capienza nel PUL o nel Piano di gestione approvati le medesime permarranno nel sito oggetto di concessione sino alla loro naturale scadenza, e la completa attuazione del PUL si considererà differita sino a quel termine”;

RILEVATO che, a seguito della più recente modifica, il comma di cui sopra è diventato il seguente: “Nell’ipotesi in cui una o più concessioni in corso di vigenza, anche per effetto della proroga disposta dal D.L. 194/09, non trovino capienza nei PUL approvati, le medesime permarranno nel sito oggetto di concessione sino alla conclusione dell’espletamento delle procedure ad evidenza pubblica finalizzate al rilascio delle concessioni demaniali coerenti con il PUL e comunque non oltre il termine di vigenza del titolo concessorio”;

SOTTOLINEATO che, come appare evidente dal raffronto tra le due versioni, la modifica più recente è segno di un mutato orientamento nelle politiche di gestione del territorio operate dalla Giunta regionale e non già, come recita testualmente la Del. 12/18, la correzione di un “mero errore materiale”;

RAMMENTATO che, nel caso di modifiche sostanziali alle Linee guida, la L. 4 dicembre 1993, n. 494, prescrive l’obbligo di acquisire il parere delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative e della Conferenza Regione-Enti locali, iter che peraltro risulta essere stato correttamente seguito nell’adozione della Del. 5/1;

VALUTATO che la versione attualmente in vigore delle Linee guida, oltre ad essere viziata dal mancato rispetto dell’iter di legge nella sua adozione e pertanto da ritenersi illegittima e destinata a non sopravvivere ai ricorsi giudiziari già annunciati dagli imprenditori balneari, è gravemente lesiva degli interessi del comparto turistico-ricreativo e rischia di avere pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico regionale;


CHIEDE DI INTERROGARE
l’Assessore regionale agli Enti locali
affinché riferisca

Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di annullare, in regime di autotutela, la Del. n. 12/8 del 5 marzo 2013.

sabato, marzo 09, 2013

Fratelli d’Italia, nessuna trattativa per sostegno alla giunta Cappellacci

“In merito alle presunte indiscrezioni apparse oggi su alcuni quotidiani sardi, secondo cui sarebbe imminente in Consiglio regionale la nascita del gruppo politico ‘Fratelli d’Italia – Centrodestra Nazionale’ e che tale gruppo si collocherebbe all’interno della maggioranza che governa la Regione, riteniamo indispensabile fornire alcune precisazioni”, dichiarano il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, e il consigliere Nanni Campus.
“Confermando simpatia e apprezzamento per il progetto ‘Fratelli d’Italia’”, spiegano Diana e Campus, “troviamo sia erroneo e fuorviante far coincidere le indiscrezioni sull’eventuale formazione di un gruppo consiliare riconducibile a tale movimento politico con la fase che la maggioranza di centrodestra sta vivendo in questo momento, con la Giunta regionale azzerata e l’imminente rimpasto. Anzi, non vorremmo che simili indiscrezioni avessero lo scopo di far apparire presso l’opinione pubblica che la nascita dell’eventuale nuovo gruppo potesse essere subordinata alle trattative per la formazione del nuovo esecutivo e per la spartizione dei posti di governo e sottogoverno”.
“Ribadiamo il nostro giudizio totalmente negativo circa l’operato della giunta Cappellacci”, concludono i due, “e precisiamo che intendiamo tenerci alla larga dalle contrattazioni in corso nel tentativo di ricompattare quel che resta della maggioranza”.