ORDINE DEL GIORNO DIANA – ARTIZZU – LA SPISA – CAPELLI – VARGIU – LADU – LIORI – MORO – SANNA Matteo – RASSU – LOMBARDO – CONTU – SANJUST – SANCIU – PETRINI – RANDAZZO Alberto – RANDAZZO Vittorio – CAPPAI – AMADU – BIANCAREDDU – CUCCU Franco Ignazio – MILIA – PISANO – CASSANO – DEDONI – MURGIONI – GALLUS – FLORIS Mario – CHERCHI Oscar – FARIGU sulla modifica dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna
Il Consiglio regionale,
RICHIAMATI, in relazione alla vertenza sulla compartecipazione della Regione alle entrate fiscali riscosse dallo Stato nel territorio dell’Isola, il confronto con le forze politiche e le parti sociali e gli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale, nei quali si è dato mandato al Presidente della Regione di richiedere allo Stato la corresponsione del credito pregresso accumulato nel corso degli anni a causa del mancato rispetto, da parte dello Stato, del dettato dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna e il rispetto del dettato di tale articolo a partire dall’annualità 2007 del bilancio statale;
ATTESTATO che nelle sedi istituzionali regionali non vi è stata alcuna discussione sulla modifica dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, prevista dall’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007;
VISTO l’articolo 54, comma 2, dello Statuto speciale per la Sardegna, il quale recita: “I progetti di modificazione del presente Statuto di iniziativa governativa o parlamentare sono comunicati dal Governo della Repubblica al Consiglio regionale, che esprime il suo parere entro due mesi”;
VISTO l’articolo 54, comma 5, dello Statuto speciale per la Sardegna, il quale recita: “Le disposizioni del Titolo III del presente Statuto (in cui ricade l’articolo 8) possono essere modificate con leggi ordinarie della Repubblica su proposta del Governo o della Regione, in ogni caso sentita la Regione”;
PRESO ATTO che ancora il Consiglio dei Ministri non ha provveduto a trasmettere al Consiglio regionale, secondo i corretti canali istituzionali, copia dell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007 e che pertanto il Consiglio regionale è impossibilitato a esprimere un parere formale al riguardo;
ATTESO che la proposta del Governo, così come formulata nell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007, non recepisce gli obiettivi previsti dall’articolo 7 dell’Accordo di Programma Quadro n. 7, relativo al regime delle entrate fiscali di cui all’Intesa Istituzionale di Programma del 21 aprile 1999, stipulata tra il Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Autonoma della Sardegna;
NON CONDIVIDENDO la proposta del Governo contenuta nell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007;
NELLA FATTISPECIE, si ritiene di non poter condividere la proposta che la Regione debba farsi carico per intero delle spese relative al funzionamento del Sistema sanitario regionale, del trasporto pubblico locale (Ferrovie della Sardegna e Ferrovie meridionali sarde), della cosiddetta continuità territoriale e dell’Agenzia del territorio, spese alle quali non si ritiene di poter dare copertura con risorse di per sé aleatorie come quelle provenienti dal gettito fiscale, che variano in funzione del prodotto interno lordo della Regione e che sono soggette a un impegno di trasferimento che lo Stato finora non ha rispettato;
RITENUTO di dover richiedere ancora una volta al Governo nazionale la corresponsione del credito pregresso maturato dalla Sardegna nel corso degli anni a causa del mancato trasferimento delle quote di compartecipazione fiscale stabilite dall’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, il quale ammonta a una cifra di circa 4.500 milioni di Euro;
RICHIEDE
al Consiglio dei Ministri
Lo stralcio dell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007, la sua ripresentazione come disegno di legge a sé stante e la trasmissione di quest’ultimo al Consiglio regionale della Sardegna per l’espressione del parere di cui all’articolo 54, comma 5, dello Statuto speciale per la Sardegna;
IMPEGNA
il Presidente della Regione
A promuovere ogni idonea iniziativa diretta a ottenere:
a) il rispetto, da parte dello Stato, dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, nella sua formulazione attuale;
b) la corresponsione per intero del credito pregresso maturato dalla Sardegna nel corso degli anni a causa del mancato trasferimento da parte dello Stato delle quote di compartecipazione fiscale spettanti alla Regione;
c) la corresponsione alla Regione, a partire dall’annualità 2007 del bilancio statale, dei dieci decimi del gettito Iva prodotto nel territorio della Sardegna;
d) la pari compartecipazione dello Stato alle spese relative al funzionamento del Servizio sanitario regionale;
e) la pari compartecipazione dello Stato alle spese relative al funzionamento del trasporto pubblico locale (Ferrovie della Sardegna e Ferrovie meridionali sarde), della cosiddetta continuità territoriale e dell’Agenzia del territorio;
f) l’approvazione di una norma di salvaguardia che preveda l’automatico decadere dell’obbligo di compartecipazione della Regione alle spese di cui ai punti d) ed e) in caso di inadempienza dello Stato nel trasferimento alla Regione delle quote di compartecipazione fiscale;
g) la costituzione nell'intero territorio della Sardegna, ai sensi dell'art. 13 dello Statuto speciale per la Sardegna, di una zona franca per un periodo non inferiore a dieci anni (rinnovabile), caratterizzata dall'esonero per tutti i soggetti titolari di attività di impresa, di qualsiasi settore produttivo e in qualsiasi forma costituiti:
dalla tassazione degli utili, a partire dal 50% degli stessi, per i primi cinque anni e in maniera decrescente per i successivi cinque;
dal pagamento delle imposte locali sulle attività produttive, sui redditi imponibili fino a 600.000 Euro (lasciando alla Regione, ai sensi dell'art. 10 dello Statuto speciale, in raccordo con i Comuni, la definizione dell'ammontare e prevedendo che la legge finanziaria nazionale determini ogni anno la dotazione di un fondo destinato a compensare parzialmente le minori entrate dei Comuni);
dal pagamento degli oneri sulle retribuzioni, in misura pari al 40% delle somme dovute e per tutto il periodo agevolativo previsto.
L'ordine del giorno è stato discusso nella seduta consiliare di martedì 24 ottobre 2006 e respinto con 24 voti favorevoli, 45 contrari e 3 astenuti.
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