giovedì, giugno 30, 2011

Caro-traghetti, per il cambio di opinione del Pd è meglio tardi che mai

Da parte dell’on. Lai assistiamo, almeno all’apparenza, all’ennesimo cambio di opinione del Pd in merito alle azioni messe in campo dalla Giunta regionale per contrastare il ‘caro-traghetti’”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa odierno del segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai. “Appena qualche giorno fa, l’idea di affidare alla Saremar l’avvio e la gestione delle corse tra la Sardegna e il Continente sembrava essere il male assoluto. Oggi, invece, l’on. Lai plaude alla decisione della giunta Cappellacci, arrivando persino a rivendicarne il merito”.

“Meglio tardi che mai, verrebbe da dire”, prosegue Diana. “Certo, che l’on. Lai oggi sostenga, dopo aver a lungo avversato l’iniziativa della Regione, che questa ha potuto avere luogo grazie alle ‘aperture’ dell’opposizione, appare francamente incredibile. D’altro canto, se si legge fino in fondo il comunicato del segretario democratico, si scopre quanto questa posizione sia strumentale, perché da un lato finge di incensare la Giunta regionale e dall’altro chiede le dimissioni del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in una maniera che dire pretestuosa è un eufemismo. In buona sostanza, secondo l’on. Lai, il presidente Cappellacci dovrebbe dimettersi qualora non fosse disposto ad affrontare i problemi della continuità territoriale marittima ed aerea nei modi indicati dalla minoranza. Una bizzarra concezione dei ruoli istituzionali, non c’è che dire”.

“Comunque, non si preoccupi l’on. Lai. Il ‘salto di qualità’ da lui richiesto nella vertenza sui trasporti c’è già stato: è avvenuto con le elezioni regionali del 2009, quando i Sardi hanno deciso di non rinnovare il mandato alla precedente maggioranza di centrosinistra e di affidare al centrodestra il governo della Regione, e ciò che si sta facendo con la Saremar ne è la prova”, conclude il capogruppo. “D’altro canto, se davvero il Pd ritiene che le misure che la Regione sta mettendo in campo siano quelle adatte a risolvere i problemi, non si capisce per quale motivo non siano state adottate nella passata legislatura. Forse perché è molto più facile cercare di appropriarsi delle idee altrui quando queste dimostrano di funzionare, piuttosto che pensarne di proprie, cosa che il centrosinistra, in quattro anni e mezzo di governo della Regione, non è mai stato in grado di fare”.

sabato, giugno 25, 2011

Saremar, dichiarazioni Lai e Bruno sono spettacolare arrampicata sugli specchi

Nel disperato tentativo di criticare ciò che appare oggettivamente inattaccabile, vale a dire la decisione della Regione di attivare collegamenti marittimi a prezzo concorrenziale tra la Sardegna e il Continente per il tramite della compagnia di navigazione regionale Saremar, gli onn. Lai e Bruno si esibiscono in una spettacolare arrampicata sugli specchi che ha l’unico vero scopo di cercare di risollevare le sorti del Pd, che appare in affanno dopo la recente tornata elettorale amministrativa”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa del segretario regionale, Silvio Lai, e del capogruppo del Partito Democratico, Mario Bruno, in cui si critica l’operazione messa in campo dalla Giunta regionale per contrastare il caro-traghetti.

“Al di là di quanto affermano gli onn. Lai e Bruno, l’esperimento voluto dalla giunta Cappellacci sta già dando prova di poter raggiungere gli obiettivi prefissati, vale a dire chiudere il bilancio in pareggio e determinare una sensibile diminuzione nei prezzi dei biglietti a tutto vantaggio dei passeggeri, siano essi residenti o turisti”, sottolinea Diana. “Appare, pertanto, a dir poco pretestuoso il tentativo di attaccare l’iniziativa, che ha carattere sperimentale e non emergenziale e che, come ha già annunciato il presidente Cappellacci, ha già dimostrato di poter essere confermata anche nei mesi invernali. Con l’operazione Saremar, la Regione sta agendo in concreto per ottemperare alle proprie competenze in materia di continuità territoriale marittima, garantendo prezzi calmierati e continuità del servizio, che sarà assicurata dalla Saremar anche nel caso in cui le compagnie private dovessero decidere di disimpegnarsi dalle rotte da e per l’Isola. Per quanto concerne la privatizzazione della Tirrenia, inoltre, la Regione Sardegna è titolare di diritti che non possono essere oggetto di discussione e che saranno fatti valere nelle sedi adeguate qualora la procedura dovesse concludersi senza che tali diritti vengano rispettati. Allo stato attuale, con la vendita ancora in corso, non c’è spazio per intraprendere azioni legali che ancora non hanno atti ufficiali su cui basarsi, ma gli esponenti dell’opposizione possono stare tranquilli: se la Tirrenia dovesse essere venduta senza il coinvolgimento della Regione e senza che alla Saremar venga riconosciuta la quota di agevolazioni per la continuità territoriale che le spetta, saranno promosse le azioni del caso”.

“Per il resto, è da registrare un cambio nella strategia di comunicazione del Pd, partito che deve fare i conti con un arretramento nei confronti dei suoi alleati, veri vincitori delle elezioni del mese scorso, e che per questo oggi sente la necessità di attaccare a testa bassa ogni iniziativa del centrodestra per ribadire la sua leadeship nello schieramento di opposizione, mai così vacillante”, conclude il capogruppo. “L’operazione di rilancio, però, se viene praticata attraverso dichiarazioni come quelle degli onn. Lai e Bruno sulla Saremar, sembra destinata a concludersi con un buco nell’acqua”.

Vertenza Keller, via libera Ue a fideiussione è un’ottima notizia, ora intervenire su Trenitalia

Il via libera dell’Unione Europea alla fideiussione che il Ministero dello Sviluppo Economico si appresta a rilasciare in favore della Keller Elettromeccanica è un’ottima notizia che apre un importante spiraglio per il rilancio economico ed occupazionale del Medio Campidano, tra le zone della Sardegna che versano nel più grave stato di crisi”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Quella di oggi è una tappa fondamentale nel percorso verso il ritorno in attività dello stabilimento di Villacidro”, prosegue Diana. “Per il risultato acquisito oggi va riconosciuto pieno merito, oltre che alla proprietà aziendale, che ha sempre mostrato grande sensibilità nei confronti della fabbrica e dei lavoratori isolani, alla Giunta regionale, ed in particolare al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale all’Industria, Oscar Cherchi, nonché al Ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, che stanno seguendo passo passo l’iter della fideiussione e che non hanno mai fatto mancare il loro impegno affinché l’operazione andasse a buon fine”.

“In tutto questo bisogna però registrare una nota stonata”, conclude il capogruppo, “vale a dire l’atteggiamento incomprensibilmente discriminatorio tenuto da Trenitalia che, rifiutandosi di riattivare il servizio di trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna e quindi annullando le commesse alla Keller proprio a causa dell’assenza di tale servizio – assenza della quale Trenitalia è la sola ed unica responsabile – sembra voler fare di tutto per impedire il rilancio di una grande realtà produttiva e per danneggiare il sistema economico sardo. L’auspicio è che il ministro Romani, di concerto con il titolare del Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, voglia intervenire presso i vertici dell’azienda statale affinché modifichino il loro atteggiamento, che costituisce un’intollerabile ingiustizia nei confronti dei sardi”.

mercoledì, giugno 22, 2011

Master & Back, centrosinistra vuole che resti un ‘precarificio’

Ancora una volta, il centrosinistra non riesce ad accettare l’idea che il centrodestra sia in grado di mettere in campo azioni concrete per affrontare la crisi economica ed occupazionale che colpisce la Sardegna, a differenza di quanto l’attuale opposizione è riuscita a fare quando si è trovata al governo della Regione, cioè niente”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle dichiarazioni del pari grado, Mario Bruno, e della consigliera regionale del Partito Democratico, Francesca Barracciu, sul bando Master & Back presentato stamani dalla Giunta regionale.

“Quando il centrodestra, dopo aver vinto le elezioni regionali del 2004, ha assunto il governo della Regione, si è trovato a dover gestire un’idea potenzialmente valida messa in campo dalla precedente amministrazione di centrosinistra ma gestita fino ad allora in modo pessimo”, sottolinea Diana. “E’ bene ricordare che il programma Master & Back, all’inizio della legislatura, era ancora all’anno zero. L’attuale maggioranza è riuscita a mettere ordine dove prima regnava il caos, cambiando la direzione dell’Agenzia regionale del Lavoro e rilanciando il programma apportando, di volta in volta, le correzioni necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Con il nuovo bando si è scelto di dare maggiore spazio al settore privato che, rispetto a quello pubblico, finora ha dato i migliori risultati con il maggior numero di assunzioni a tempo indeterminato a conclusione dei percorsi di rientro, e si è scelto di farlo responsabilizzando le aziende imponendo loro di impegnarsi anche finanziariamente nei percorsi, affinché vi sia un investimento reale nella formazione dei giovani laureati”.

“Il centrodestra sta cercando di trasformare il ‘precarificio’ voluto dal centrosinistra in un’occasione concreta di occupazione per i giovani sardi e di sviluppo per il sistema economico isolano”, conclude il capogruppo. “E’ comprensibile il disappunto degli esponenti del Pd che considerano i precari un prezioso serbatoio elettorale e che pertanto hanno tutto l’interesse a mantenere le cose così come il loro schieramento le ha volute quando governava la Regione, ma noi rispondiamo unicamente agli interessi della Sardegna e dei sardi, per questo stiamo rilanciando il programma Master & Back affinché riesca finalmente a produrre dei risultati concreti”.

lunedì, giugno 20, 2011

Collegato, notizie su accordo maggioranza-opposizione sono destituite di ogni fondamento

Le notizie apparse sulle agenzie di stampa in merito a presunte proposte di accordo avanzate dalla maggioranza nei confronti dell’opposizione relativamente a materie trattate nel disegno di legge collegato alla finanziaria regionale sono del tutto destituite di qualsiasi fondamento”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“E’ vero che sono in corso delle interlocuzioni tra i due schieramenti su diverse materie oggetto del disegno di legge, ma allo stato attuale si sta ragionando su ipotesi ancora da definire”, precisa Diana. “Pertanto, le informazioni lette questa sera sulle agenzie di stampa non possono essere considerate veritiere, poiché non si può escludere che i termini di un’eventuale sintesi tra maggioranza e opposizione possano essere molto diversi da quelli riportati”.

sabato, giugno 18, 2011

La Giunta ritiri immediatamente il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali

Revoca immediata del Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali adottato in via preliminare dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino il 31 marzo scorso: è quanto chiede nuovamente il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, che sulla materia era già intervenuto un mese fa con un’interrogazione analoga che ha avuto come unica risposta una dichiarazione di intenti della Giunta regionale cui non ha fatto seguito alcun atto formale.

Il riferimento è al documento nel quale vengono individuate le tracce dello sviluppo dei corsi d’acqua sul territorio al fine di identificare la massima estensione delle aree inondabili in caso di piena e le conseguenti misure di salvaguardia, adottato dal Comitato Istituzionale dopo un iter durato oltre cinque anni. Con l’adozione preliminare, sulle aree considerate inondabili anche solo in caso di eventi eccezionali (fino a una frequenza di una volta ogni duecento anni), sono state apposte le massime misure di salvaguardia previste dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, consistenti in un sostanziale divieto assoluto di edificazione scattato il 29 aprile scorso.

L’“ingiustificato regime vincolistico”, si legge nell’interrogazione, “ha già comportato il blocco di qualsiasi attività edificatoria nella gran parte dei Comuni della Sardegna”, con conseguente “gravissimo danno” per le comunità locali. All’altra interrogazione urgente presentata da Diana un mese fa “ha fatto seguito l’annuncio a mezzo stampa, da parte della Giunta regionale, della revoca dell’atto di adozione del Progetto di Piano Stralcio”. A tale annuncio, però, “non è seguito alcun atto formale e pertanto, come confermano gli stessi componenti il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino, i vincoli di cui al Progetto di Piano Stralcio risultano tuttora in vigore”.

Il capogruppo chiede perciò nuovamente al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in qualità di Presidente dell’Autorità di Bacino, che la Giunta regionale revochi, in regime di autotutela, la delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino con cui è stato adottato in via preliminare il Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali e che l’adozione “non sia accompagnata dall’apposizione di un regime vincolistico eccessivo ed immotivato, soprattutto senza che sia stata data ai Comuni la possibilità di esprimersi al riguardo per quanto concerne sia gli aspetti tecnici inerenti la sicurezza delle comunità locali in caso di eventi calamitosi che gli aspetti politici inerenti la pianificazione urbanistica”. L’interrogazione urgente sarà depositata all’inizio della prossima settimana.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sull’adozione preliminare del Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali


PREMESSO che l’art. 17, comma 6, della L. 19 maggio 1989, n. 183, dispone la redazione e l’adozione, da parte delle Regioni, di un Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, quale stralcio del Piano di Bacino Regionale di cui al comma 3 del citato articolo, nel quale vengono individuate le tracce dello sviluppo dei corsi d’acqua sul territorio, al fine di identificare la massima estensione delle aree inondabili in caso di piena e le conseguenti misure di salvaguardia;

CONSIDERATO che, con Del. n. 1 del 31 marzo 2011, il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale ha adottato in via preliminare il Progetto di Piano Stralcio delle Fasce Fluviali;

SOTTOLINEATO che la predisposizione del Progetto è stata aggiudicata con Det. n. 1920 del 30 dicembre 2005 del direttore del Servizio Albi Regionali e Contratti dell’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici e perfezionata con contratto stipulato il 13 aprile 2006 tra il medesimo servizio ed il raggruppamento temporaneo di imprese vincitore della licitazione privata;

VERIFICATO che il raggruppamento temporaneo di imprese di cui sopra ha consegnato il Progetto il 26 aprile 2010 e che l’elaborato è stato successivamente, così come prevede la normativa che ne disciplina l’iter di approvazione, sottoposto a validazione da parte di due tecnici precedentemente individuati dal medesimo Assessorato;

PRESO ATTO della decisione, da parte del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale, di apporre sulle aree interessate dal Progetto di Piano Stralcio, contestualmente alla sua adozione preliminare, le massime misure di salvaguardia previste dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale, consistenti in un sostanziale divieto assoluto di edificazione, a partire dal 29 aprile u.s., anche nelle fasce ritenute inondabili solo in caso di eventi eccezionali, caratterizzati da una frequenza media fino a una volta ogni duecento anni;

ATTESTATO che, nelle more dell’adozione preliminare del Progetto di Piano Stralcio, l’Autorità di Bacino Regionale non ha ritenuto di coinvolgere i Comuni interessati dal Piano, né relativamente alla perimetrazione delle fasce fluviali, né relativamente alle misure di salvaguardia da apporre sul territorio;

VALUTATO che l’apposizione delle suddette misure di salvaguardia si traduce di fatto in un’espropriazione delle competenze dei Comuni in materia di pianificazione urbanistica, poiché comporta una sostanziale impossibilità a concedere licenze edificatorie per una gran parte dei Comuni della Sardegna, anche all’interno dei centri abitati consolidati in un numero elevato di Comuni il cui territorio è stato oggetto di interventi di bonifica e di protezione idraulica nel corso dell’ultimo secolo;

EVIDENZIATO il gravissimo danno che le comunità locali si trovano a patire a causa di tale decisione, la cui durata, per giunta, non è minimamente preventivabile, considerato il lungo e complesso iter che il Progetto di Piano Stralcio dovrà affrontare prima di essere sottoposto all’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale e alla luce dei pesanti ritardi già accumulati nella sua redazione ed adozione preliminare;

RIBADITA l’assoluta urgenza del ritiro del Progetto di Piano Stralcio adottato preliminarmente dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale, il cui ingiustificato regime vincolistico ha già comportato il blocco di qualsiasi attività edificatoria nella gran parte dei Comuni della Sardegna;

RICHIAMATA l’analoga interrogazione urgente n. 579/A, presentata dall’interrogante il 19 maggio u.s., alla quale ha fatto seguito l’annuncio a mezzo stampa, da parte della Giunta regionale, della revoca dell’atto di adozione del Progetto di Piano Stralcio;

APPURATO che all’annuncio di cui sopra non è seguito alcun atto formale e che pertanto, come confermano gli stessi componenti il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale, i vincoli di cui al Progetto di Piano Stralcio risultano tuttora in vigore;


CHIEDE DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché sia revocata, con la massima urgenza e in regime di autotutela, la Del. n. 1 del 31 marzo 2011 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché l’adozione preliminare del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali non sia accompagnata dall’apposizione di un regime vincolistico eccessivo ed immotivato, soprattutto senza che sia stata data ai Comuni la possibilità di esprimersi al riguardo, per quanto concerne sia gli aspetti tecnici inerenti la sicurezza delle comunità locali in caso di eventi calamitosi che gli aspetti politici inerenti la pianificazione urbanistica.

venerdì, giugno 17, 2011

Riforme, il centrosinistra è riuscito a partorire solo la legge statutaria bocciata dai Sardi

Prima di criticare i risultati che il centrodestra sta ottenendo in materia di riforme istituzionali, l’on. Bruno farebbe meglio a sottoporsi ad un approfondito esame di coscienza e ad ammettere che l’unica riforma che il centrosinistra è stato in grado di produrre in quattro anni e mezzo di governo della Regione è stata una legge regionale statutaria approvata in Consiglio regionale a colpi di maggioranza e poi rigettata dagli elettori con il referendum confermativo”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa odierno del pari grado del Partito Democratico, Mario Bruno.

“Non v’è dubbio sul fatto che, in materia di riforme, il centrosinistra non sia in grado di dare lezioni a nessuno”, prosegue Diana. “Noi non vogliamo ripetere gli errori fatti nel recente passato, quando si è pensato di usare le riforme con lo scopo di rafforzare, o peggio ancora perpetuare, il potere di un singolo schieramento politico o addirittura di un singolo individuo. Abbiamo scelto la via del dialogo e della condivisione, per questo siamo disponibili a confrontarci con l’opposizione in qualsiasi momento nella sede deputata, vale a dire la Prima Commissione consiliare, per scrivere insieme le migliori riforme possibili nell’unico interesse dei Sardi”.

“Semmai, appare a dir poco curioso che il Pd sposi le posizioni della Cisl, che continua a portare avanti la sua legittima battaglia in favore dell’assemblea costituente, quando il principale partito dello schieramento di minoranza ha contribuito all’approvazione di un ordine del giorno unitario del Consiglio regionale in cui si è scelto di portare avanti un percorso ben diverso”, conclude il capogruppo. “Appare evidente come, ancora una volta, le posizioni dell’on. Bruno siano del tutto strumentali e abbiano quale unico scopo la ricerca di visibilità attraverso la polemica politica fine a se stessa”.

lunedì, giugno 13, 2011

Nucleare, il referendum premia le politiche energetiche della giunta Cappellacci

E’ ai limiti dell’incredibile il tentativo dell’on. Lai – al quale giova ricordare che i referendum costituiscono l’espressione più alta della democrazia e che pertanto non si può pensare di utilizzarli strumentalmente per cercare di delegittimare la maggioranza di turno – di accreditare al centrosinistra il merito del risultato della consultazione referendaria in Sardegna”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa odierno del segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai.

“L’esito del referendum sul nucleare è stato, per la seconda volta di fila, la vittoria di una mobilitazione unitaria guidata dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci”, sottolinea Diana. “I sardi hanno scelto di premiare le politiche innovative in materia di energia e rispetto dell’ambiente messe in campo dalla Giunta regionale e non è un caso che proprio oggi sia stato dato il via ufficiale al progetto Sardegna CO2.0: la posizione del centrodestra isolano è unitaria e coerente, come lo è sempre stata. Siamo – e lo siamo sempre stati – per la tutela dell’ambiente, per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e per il no più assoluto all’energia nucleare, e lo dimostriamo non soltanto rifiutando la costruzione di centrali atomiche sul nostro territorio ma mettendo in campo azioni concrete per dare un futuro diverso alla Sardegna attraverso lo sviluppo della ‘green economy’”.

“Non mi sembra si possa affermare che anche il centrosinistra, quando si è trovato a governare la Regione, si sia distinto per l’adozione di misure simili in materia di politiche energetiche”, conclude il capogruppo. “Pertanto è evidentemente fuori luogo il tentativo dell’on. Lai di attribuire alla sua coalizione il merito dell’esito referendario, che è invece una vittoria di tutti i sardi che hanno a cuore l’ambiente e lo sviluppo sostenibile della loro Isola”.

venerdì, giugno 10, 2011

Enel, revocare le concessioni idroelettriche in Sardegna

La Regione chieda la revoca delle concessioni idroelettriche dell’Enel in Sardegna, con particolare riferimento a quella sul lago Coghinas, e rivendichi la competenza per il rilascio di nuove concessioni: lo chiede il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, con i consiglieri Gianfranco Bardanzellu e Renato Lai, in un’interpellanza rivolta al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci.

Nell’interpellanza, Diana, Bardanzellu e Lai fanno riferimento alla concessione idroelettrica sul Coghinas rilasciata a favore dell’Enel con un Regio Decreto del 1921, di cui oggi è titolare la società Enel Produzione SpA. Nel corso degli anni, la Provincia di Olbia e Tempio ha autorizzato l’attingimento di acqua a fini irrigui dal lago Coghinas e dai relativi affluenti da parte delle aziende agricole della zona non servite dagli impianti di fornitura del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna. Enel Produzione sta presentando opposizione alle domande di rinnovo delle autorizzazioni all’attingimento, motivando tale opposizione con una perdita di produzione determinata dalla sottrazione di volumi di acqua dagli impianti idroelettrici insistenti sul bacino e dichiarandosi disponibile a ritirare le opposizioni subordinatamente alla stipula, con gli imprenditori agricoli autorizzati dalla Provincia, di apposite convenzioni che prevedano il risarcimento nei confronti della società per i mancati introiti derivanti dalla perdita di produzione.

Considerato, si legge nel documento, che “il risarcimento comporterebbe, da parte degli imprenditori agricoli, il pagamento dell’acqua ad un prezzo molto più alto rispetto a quello praticato dal Consorzio di Bonifica, fuori mercato ed insostenibile per aziende già gravate da una perdurante situazione di crisi economica e produttiva”, e che “la concessione, in essere da ben novanta anni, necessita di una revisione che tenga conto del sopravvenuto riconoscimento della condizione di Regione Autonoma a Statuto Speciale di cui la Sardegna gode dal 1948 e del processo di riforma federalista dello Stato attualmente in fase di definizione”, gli interpellanti chiedono al Presidente cosa la Giunta regionale intende fare per assicurare “il rinnovo delle autorizzazioni all’attingimento di acqua a fini irrigui dal lago Coghinas e dai relativi affluenti da parte delle aziende agricole della zona”, eventualmente anche valutando “la percorribilità di un accordo con la società Enel Produzione affinché siano ritirate le opposizioni, senza costi aggiuntivi a carico delle aziende agricole”.

Infine, il capogruppo e i due consiglieri chiedono che l’esecutivo, “nelle more della definizione dei decreti attuativi delle norme nazionali in materia di federalismo demaniale e della revisione dello Statuto Speciale di Autonomia della Regione Sardegna”, si attivi affinché “le concessioni per uso idroelettrico in essere sul territorio regionale siano dichiarate decadute” e affinché “sia riconosciuta alla Regione la competenza per il rilascio di nuove concessioni”.



INTERPELLANZA DIANA Mario, BARDANZELLU, LAI sulla concessione per uso idroelettrico sul lago Coghinas in essere a favore di Enel Produzione SpA


PREMESSO che la società Enel Produzione SpA è titolare di una concessione per uso idroelettrico delle acque del bacino imbrifero Coghinas, rilasciata con R.D. 19 maggio 1921, n. 2172;

CONSIDERATO che la Provincia di Olbia e Tempio, negli ultimi anni, ha autorizzato l’attingimento di acqua a fini irrigui dal lago Coghinas e dai relativi affluenti da parte delle aziende agricole della zona non servite dagli impianti di fornitura idrica del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, nel cui comprensorio ricade il bacino del Coghinas;

VERIFICATO che la società Enel Produzione sta presentando opposizione alle domande di rinnovo delle suddette autorizzazioni all’attingimento, motivando tale opposizione con una perdita di produzione determinata dalla sottrazione di volumi di acqua dagli impianti idroelettrici insistenti sul bacino;

VALUTATO che la società si dichiara disponibile a ritirare le opposizioni subordinatamente alla stipula, con gli imprenditori agricoli autorizzati dalla Provincia, di apposite convenzioni che prevedano il risarcimento nei confronti della società per i mancati introiti derivanti dalla perdita di produzione di cui sopra;

SOTTOLINEATO che detto risarcimento comporterebbe, da parte degli imprenditori agricoli, il pagamento dell’acqua ad un prezzo molto più alto rispetto a quello praticato dal Consorzio di Bonifica, fuori mercato ed insostenibile per aziende già gravate da una perdurante situazione di crisi economica e produttiva;

RITENUTO palese che la concessione di cui sopra, in essere da ben novanta anni, necessita di una revisione che tenga conto del sopravvenuto riconoscimento della condizione di Regione Autonoma a Statuto Speciale di cui la Sardegna gode dal 1948 e del processo di riforma federalista dello Stato attualmente in fase di definizione;


CHIEDE DI INTERPELLARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché sia assicurato il rinnovo delle autorizzazioni all’attingimento di acqua a fini irrigui dal lago Coghinas e dai relativi affluenti da parte delle aziende agricole della zona;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di valutare la percorribilità di un accordo con la società Enel Produzione affinché siano ritirate le opposizioni al rinnovo delle suddette autorizzazioni senza costi aggiuntivi a carico delle aziende agricole;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, nelle more della definizione dei decreti attuativi delle norme nazionali in materia di federalismo demaniale e della revisione dello Statuto Speciale di Autonomia della Regione Sardegna, affinché le concessioni per uso idroelettrico in essere sul territorio regionale siano dichiarate decadute e affinché sia riconosciuta alla Regione la competenza per il rilascio di nuove concessioni.

lunedì, giugno 06, 2011

Coordinamento Pdl, gruppo consiliare auspica nuovo mandato per Delogu

A nome dell’intero gruppo consiliare, esprimo al sen. Delogu il massimo rispetto per la decisione di rimettere il mandato di coordinatore regionale del Popolo della Libertà in questo momento di profonda riflessione in cui il partito è impegnato e i più sentiti ringraziamenti per l’encomiabile attività da lui svolta alla guida della nostra formazione politica”, dichiara il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando le dimissioni dalla carica di coordinatore regionale del partito rassegnate da Mariano Delogu.

“Rinnovando la nostra fiducia nell’operato del sen. Delogu e ritenendo indispensabile il suo contributo in questa delicata fase di rilancio dell’azione del partito e della coalizione di centrodestra”, prosegue e conclude Diana, “auspichiamo che il presidente Berlusconi, nel considerare con la giusta attenzione la situazione politica sarda, decida di affidare nuovamente l’incarico al coordinatore uscente, affinché il Pdl possa ritrovare la compattezza e la capacità di proposta che l’ha portato al successo alle elezioni regionali di due anni fa”.

On. Bruno stia tranquillo: nel centrodestra non si celebreranno funerali

L’on. Bruno può stare tranquillo e mettere da parte l’abito delle grandi occasioni: non è prevista la celebrazione di alcun funerale nella maggioranza di centrodestra che governa la Regione”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in risposta al comunicato stampa odierno del pari grado del Partito Democratico, Mario Bruno.

“Abbiamo riconosciuto, in particolare nel vertice che si è concluso poco fa, che l’esito delle elezioni locali non è stato positivo per la nostra coalizione”, sottolinea Diana, “ma in Regione siamo impegnati in un progetto di governo con una prospettiva di cinque anni e non abbiamo alcuna intenzione di venir meno al mandato che ci è stato affidato dagli elettori. Al contrario, sarà nostro impegno intensificare l’attuazione dei progetti e delle riforme previsti nel programma elettorale, dal servizio idrico alla sanità passando per le politiche energetiche, oltre alle numerose azioni che già si stanno mettendo in campo per il sostegno alle imprese, in particolare sul fronte dell’accesso al credito, e sulla creazione di nuove opportunità di lavoro”.

“La prospettiva di governo del centrodestra in Regione rimane inalterata nonostante il risultato della recente tornata amministrativa, peraltro fortemente condizionato da un trend nazionale non favorevole alla coalizione e da scelte locali che non hanno premiato i nostri candidati”, conclude il capogruppo. “Non vediamo pertanto la necessità di interrompere la nostra esperienza di governo prima che le azioni messe in campo nella prima parte della legislatura e le altre che abbiamo in cantiere abbiano dispiegato tutti i loro effetti: una decisione simile farebbe soltanto il gioco di chi, come l’on. Bruno, sogna di affrontare la prossima competizione elettorale in una posizione di vantaggio, perché sa che altrimenti non avrebbe alcuna possibilità di vincere”.