mercoledì, giugno 30, 2010

Trivellazioni off-shore, stop deciso dal Governo risponde alle preoccupazioni della Sardegna

La decisione di bloccare le trivellazioni off-shore per la ricerca e lo sfruttamento di giacimenti petroliferi entro cinque miglia dalla costa, annunciata oggi dal Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, viene giudicata “molto positiva” dal capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“La norma prevista dal Governo”, sottolinea Diana, “è una risposta alle preoccupazioni che si sono avute in Sardegna ed in particolare nel territorio del Golfo di Oristano nelle scorse settimane quando, complice il drammatico incidente accaduto ad una piattaforma di estrazione della British Petroleum nel Golfo del Messico, ha destato sconcerto la possibilità che si eseguissero trivellazioni per la ricerca di idrocarburi in aree prospicienti tratti di costa di straordinario valore paesaggistico e con una forte vocazione turistica”.

“La decisione del Governo rientra nel solco tracciato dalla Regione con le norme che impediscono l’installazione di impianti eolici off-shore”, conclude il capogruppo, “e contribuisce ad imporre vincoli di tutela integrale sul paesaggio costiero dell’Isola, un bene inestimabile il cui depauperamento avrebbe conseguenze disastrose non soltanto sull’equilibrio ambientale ma anche sulle possibilità di sviluppo economico della Sardegna”.

lunedì, giugno 28, 2010

Tirrenia, dopo odissea traghetto Toscana accelerare processo di privatizzazione

L’odissea capitata ai passeggeri del traghetto Toscana sulla tratta Palermo-Cagliari riporta d’attualità il problema della privatizzazione della Tirrenia”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “Affinché non capiti mai più che dei cittadini debbano impiegare quasi due giorni per arrivare in Sardegna, è indispensabile che il processo di privatizzazione della compagnia di navigazione, nonostante le oggettive difficoltà che sta incontrando, non subisca battute di arresto e anzi sia, se possibile, accelerato”.

“Solo la privatizzazione, infatti, consentirà di incrementare il livello qualitativo del servizio offerto ai passeggeri”, spiega Diana, “da un lato grazie alle regole della libera concorrenza e dall’altro imponendo un rigido sistema di controlli sul rispetto dei tempi programmati per le traversate e sulla qualità dei servizi di bordo”.

“L’auspicio”, conclude il capogruppo, “è che, in un sistema del genere, la Regione Sardegna possa avere un ruolo importante sia nella definizione degli standard da rispettare che nello svolgimento dei controlli. Il versamento del contributo pubblico di cui la compagnia continuerà a godere anche dopo la privatizzazione dovrà essere subordinato all’accettazione dei controlli e al rispetto, da parte dei privati, degli standard definiti da Governo e Regione”.

venerdì, giugno 25, 2010

Manovra di assestamento, nessun rinvio della discussione

Non risponde affatto al vero quanto affermano in una nota alcuni esponenti della minoranza, secondo cui la Conferenza dei Capigruppo avrebbe deciso, su impulso della maggioranza, di rinviare a data da destinarsi la discussione della manovra finanziaria di assestamento”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa dei consiglieri di centrosinistra, Giampaolo Diana (Pd), Luciano Uras (Sel) e Adriano Salis (Idv).

“La discussione della manovra non poteva essere rimandata dal momento che ancora non c’è alcun provvedimento del genere da discutere”, spiega Diana. “Il disegno di legge sarà esitato a breve dalla Giunta regionale e andrà subito all’esame della Commissione Bilancio. Nel frattempo, non c’è alcuna ragione per interrompere la normale attività del Consiglio, al cui ordine del giorno è stato inserito un provvedimento importante come le norme di adeguamento del cosiddetto ‘piano casa’, su cui si concentrano le attese di Comuni e cittadini affinché si possano sbloccare le numerose richieste di ampliamento che giacciono inevase negli uffici tecnici degli enti locali e perché si cominci a porre rimedio ai disastri causati dal Piano Paesaggistico Regionale voluto dal centrosinistra nella passata legislatura”.

“L’inserimento della manovra all’ordine del giorno dell’Assemblea sarà discusso non appena ci sarà un testo pronto per essere portato in Aula”, conclude il capogruppo. “L’opposizione non si preoccupi: abbiamo ben presenti quali sono i problemi della Sardegna ed in particolare le gravi difficoltà che saranno create all’Isola dalla manovra nazionale predisposta dal ministro Tremonti, su cui ho già espresso e ribadisco la mia più totale contrarietà”.

giovedì, giugno 17, 2010

Tasse sul lusso, centrodestra aveva ragione

La sentenza depositata oggi, con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato definitivamente illegittima l’imposta sugli aerei privati e sulle imbarcazioni di lusso introdotta dalla giunta Soru, mette la parola fine su una brutta pagina della storia dell’Autonomia”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Il centrodestra non può che essere soddisfatto nel vedere riconosciuta una battaglia politica condotta senza soste fin dal 2006”, sottolinea Diana. “La Consulta ha dimostrato che la nostra opposizione alle tasse volute da Renato Soru non era né strumentale, né finalizzata a tutelare le tasche dei ricchi dal prelievo fiscale, ma ispirata dal senso del diritto e dalla lungimiranza di chi ha intuito da subito quali erano i rischi di un’operazione così spericolata”.

“Resta l’amarezza per il danno arrecato all’immagine turistica della Sardegna e alle casse della Regione”, conclude il capogruppo. “Dovrebbe essere chi ha voluto introdurre a tutti i costi le imposte regionali, sebbene consapevole della loro illegittimità, a rifondere di tasca propria i 4 milioni di euro che si dovranno sborsare per risarcire i contribuenti. Purtroppo, però, il peso delle disastrose scelte politiche del centrosinistra finirà per ricadere sulle tasche dei sardi e questo non è affatto giusto”.

venerdì, giugno 11, 2010

Eolico, Cappellacci sta governando con la schiena dritta dei sardi

Non c’era certo bisogno che l’on. Bersani si scomodasse a venire fino in Sardegna per farci sapere che i sardi hanno la schiena dritta: noi sardi lo abbiamo sempre saputo e non perdiamo occasione per dimostrarlo con i fatti, come stiamo facendo, ad esempio, nel gestire la partita delle autorizzazioni agli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle dichiarazioni rilasciate dal segretario nazionale del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, durante la sua visita elettorale a Porto Torres.

“La schiena dritta è una particolarità di cui noi sardi andiamo orgogliosi, per questo appoggiamo senza remore le decisioni del presidente Cappellacci in materia di energie rinnovabili”, sottolinea Diana. “D’altronde, è molto meglio avere la schiena dritta che la testa dura, come chi si ostina a puntare il dito nel vuoto, additando alla pubblica opinione atti che non esistono e pretendendo di far credere che dietro possano celarsi chissà quali nefandezze. L’on. Bersani dimostra, per l’ennesima volta, che la sinistra, quando attacca le politiche energetiche della giunta Cappellacci, non sa di cosa parla. Vuole dirci una buona volta, l’on. Bersani, quali sarebbero le tanto esecrabili azioni in materia di energie rinnovabili messe in atto dall’esecutivo regionale sardo?”

“Se poi”, conclude il capogruppo, “quando parla di ‘procedure’ e ‘legislazioni speciali’, il segretario del Pd si riferisce alla decisione di non concedere alcuna autorizzazione per l’installazione di nuovi impianti e di mettere la produzione energetica da fonti rinnovabili sotto il controllo pubblico, perché questi sono gli unici atti in materia riconducibili alla giunta Cappellacci, allora sappia che non solo l’esecutivo gode di tutto il nostro appoggio ma che di simili decisioni siamo orgogliosi, perché è così che i sardi stanno mostrando di avere la schiena dritta, diversamente da come si è fatto nel recente passato quando in Regione i grandi gruppi affaristici interessati al business delle rinnovabili erano di casa”.