giovedì, gennaio 28, 2010

Nucleare, illazioni on. Pes prive di fondamento

Alla luce delle dichiarazioni rese alla Camera dei Deputati dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, le frasi con cui l’on. Caterina Pes ha commentato la risposta del Ministro ad un’interrogazione sulla possibilità che la Sardegna si trovi in futuro ad ospitare una centrale nucleare appaiono come illazioni destituite di qualsiasi fondamento”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Il centrosinistra è ormai in piena campagna elettorale in vista delle elezioni della primavera prossima”, prosegue Diana, “tanto che, nelle parole dell’on. Pes, l’ennesima conferma del ministro Scajola che ancora non esiste alcuna lista di siti deputati ad ospitare le centrali si trasforma nella granitica certezza che toccherà all’Oristanese farsi carico del reattore che, sempre stando alle convinzioni del centrosinistra, inevitabilmente toccherà in dote alla Sardegna. Tutto ciò non ha alcun senso e trova motivazione soltanto nella volontà di orchestrare una campagna demagogica e pseudo-ambientalista per cercare di attrarre i consensi degli elettori, come se ciò potesse bastare a risolvere la crisi che investe il Partito Democratico e la sua coalizione a tutti i livelli, locali e nazionali”.

“E’ bene, allora, ribadire ancora una volta quanto affermato dal ministro Scajola: allo stato attuale, non esiste alcuna lista delle località che dovranno ospitare le centrali atomiche e pertanto tutte le indiscrezioni che parlano di reattori da costruire nell’Isola non hanno alcun fondamento”, conclude il capogruppo. “L’unica certezza è la contrarietà all’installazione di siti nucleari in Sardegna più volte espressa e ribadita, a nome e per conto della Regione, dal presidente Ugo Cappellacci”.

martedì, gennaio 26, 2010

Vertenza Alcoa, bene linea dura di Cappellacci

Il presidente Cappellacci ha il pieno sostegno del gruppo consiliare del Popolo Della Libertà nella dura vertenza contro la Alcoa”, dichiara il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Mario Diana, in seguito alla rottura della trattativa per il salvataggio dello stabilimento di Portovesme e alle conseguenti dichiarazioni del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci.

“L’intransigenza mostrata dal Presidente davanti all’inaccettabile strategia del rilancio adottata dalla multinazionale americana era doverosa”, sottolinea Diana. “Ora che la Alcoa è stata stanata, non ci sono più alibi: se davvero vuole chiudere il suo stabilimento in Sardegna, sappia che c’è un costo da pagare. Ben venga, perciò, la richiesta avanzata al Governo nazionale di riscuotere immediatamente le fideiussioni”.

“La Regione ed il Governo, grazie anche all’impegno del ministro Scajola, hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per soddisfare le richieste della multinazionale”, conclude il capogruppo. “E’ evidente che l’intenzione di chiudere è maturata già da tempo. Visto che la linea della disponibilità, apparsa persino eccessiva a fronte degli atteggiamenti mostrati dalla controparte, ha portato a questi risultati, è giunto il momento di reagire. Siamo certi che il presidente Cappellacci, il premier Berlusconi e il ministro Scajola sapranno trovare una soluzione per salvaguardare la capacità produttiva e l’occupazione nel sito di Portovesme, con o senza la Alcoa”.

venerdì, gennaio 22, 2010

Decreto energia, il governo Berlusconi mantiene le promesse fatte ai sardi

Con l’adozione del decreto legge per la sicurezza energetica nelle isole maggiori, il Governo nazionale ha confermato nei fatti quanto il Pdl sardo ha sempre sostenuto, cioè che il presidente Berlusconi non sarebbe venuto meno agli impegni presi e più volte ripetuti nei confronti della Sardegna”, dichiarano il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Mariano Delogu, e il capogruppo in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Il decreto adottato oggi non solo consente di uscire, posto che la multinazionale americana abbia realmente questa volontà, dalla vertenza Alcoa, ma, più in generale, garantirà l’approvvigionamento energetico a condizioni competitive con il resto dell’Europa a tutte le aziende energivore che operano nell’Isola”, sottolineano Delogu e Diana. “Si tratta di un risultato senza precedenti per la Sardegna, che su questa misura, specialmente quando sarà seguita dagli importanti interventi infrastrutturali per i quali sono attesi i finanziamenti, potrà fondare il rilancio del proprio comparto industriale”.

“Il merito di tutto ciò va prima di tutto al Presidente del Consiglio e al ministro Scajola, che hanno messo tutto il loro impegno affinché il riconoscimento dei disagi legati all’insularità si traducesse in misure concrete volte a colmare il gap che separa la Sardegna dalle regioni peninsulari”, concludono il coordinatore e il capogruppo. “Ma non va dimenticato il grande lavoro fatto dal presidente Cappellacci e dalla sua giunta, che hanno saputo rapportarsi con il Governo nazionale con autorevolezza e spirito costruttivo, dimostrando così che un governo regionale forte, quale è quello di centrodestra, può portare a casa risultati in grado di risolvere le emergenze dell’Isola”.

giovedì, gennaio 21, 2010

Azienda padovana ‘fugge con la cassa’, cooperativa di Portoscuso rischia il fallimento

Rischia la chiusura la cooperativa Cosacem Costruttori di Portoscuso che, dopo essersi aggiudicata dei lavori in subappalto nello stabilimento Saras di Sarroch, ha visto fallire la ditta appaltatrice, la Sirz Energy di Padova, verso la quale vanta un credito di quasi 700 mila euro. Lo denunciano il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, e il consigliere Giorgio Locci in un’interrogazione all’Assessore regionale all’Industria, Sandro Angioni.

Il 31 dicembre 2008, la Cosacem ha rilevato in subappalto dalla Sirz Energy, che se li era aggiudicata dalla Saras, il montaggio e la verniciatura di una caldaia. Il costo dei lavori, da un importo iniziale di 3,2 milioni di euro, è lievitato fino a 6 milioni, con un impegno crescente della Cosacem che, per far fronte alle richieste della Sirz Energy, si è trovata a dover impiegare oltre quaranta operai. Nel luglio del 2009, dopo i primi mancati pagamenti di fatture della Cosacem da parte della Sirz Energy, la Saras ha deciso di revocare l’aggiudicazione dell’appalto, affidando i lavori ad un’altra società. In quel momento, la Cosacem, che il 30 luglio ha ultimato e consegnato i lavori, aveva maturato nei confronti della Sirz Energy crediti per 684 mila euro.

Il 6 agosto, a seguito di diverse lettere di diffida, la Cosacem ha ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti della Sirz Energy e, contestualmente, ha richiesto un pignoramento presso terzi ai danni della Saras, cui in precedenza aveva chiesto di bloccare il pagamento dei lavori alla ditta appaltatrice senza però ottenere alcun riscontro. La tardiva attivazione della Cosacem per riscuotere il credito è dovuta proprio alle continue rassicurazioni ricevute dalla Saras sul fatto che la Sirz Energy avrebbe saldato il proprio debito. La procedura non si è potuta concludere perché, nel frattempo, la Sirz Energy è fallita, rendendo così pressoché impossibile il recupero del credito da parte della Cosacem. Quest’ultima si trova, dallo scorso mese di luglio, nelle condizioni di non poter pagare gli stipendi a quaranta lavoratori tra dipendenti e soci.

La Sirz Energy è stata costituita il 31 gennaio 2008, pochi mesi prima di aggiudicarsi l’appalto della Saras, e ha rilevato dalla Sirz, società in liquidazione, il ramo d’azienda che si occupava della costruzione e manutenzione di caldaie. Il capitale sociale della Sirz Energy risultava versato in massima parte da una società immobiliare. Tutto ciò, secondo Diana e Locci, “denota un comportamento quantomeno superficiale, se non addirittura negligente, da parte della Saras nell’assegnare l’appalto”. L’azienda della famiglia Moratti, infatti, avrebbe svolto “approfondite verifiche sulla capacità produttiva della Sirz Energy nel suo stabilimento padovano e controlli sulla sua situazione finanziaria affidati ad una società specializzata”, ritenendo di affidarle comunque i lavori nello stabilimento di Sarroch.

I due interroganti chiedono all’assessore Angioni se risulta che la Saras abbia liquidato alla Sirz Energy gli oltre 6 milioni di euro richiesti per i lavori oggetto dell’appalto e se ritiene che da parte della società padovana “vi sia stato un comportamento deliberato volto all’acquisizione di un’ingente somma di denaro da parte della Saras a danno di diverse imprese sarde cui la ditta ha subappaltato i lavori” (la Cosacem non sarebbe l’unica azienda isolana a vantare crediti nei confronti della Sirz Energy per lavori svolti nella raffineria). Infine, Diana e Locci chiedono l’intervento della Giunta regionale per “risolvere la grave crisi societaria e occupazionale della Cosacem, che rischia di travolgere oltre quaranta lavoratori e le relative famiglie”, eventualmente proponendo alla Saras l’acquisizione totale o parziale dei crediti vantati dalla società cooperativa.



INTERROGAZIONE DIANA Mario – LOCCI, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione di crisi in cui versa la cooperativa Cosacem Costruttori di Portoscuso in seguito alla realizzazione di lavori in subappalto presso lo stabilimento Saras di Sarroch



Il sottoscritto,


PREMESSO che


  • Il 31 dicembre 2008, la società cooperativa Cosacem Costruttori di Portoscuso ha rilevato in subappalto dalla Sirz Energy Srl di Padova la realizzazione di lavori di montaggio e verniciatura di una caldaia presso lo stabilimento della Saras Spa con sede a Sarroch;

  • In precedenza, la Saras aveva appaltato alla Sirz Energy lavori di demolizione, costruzione e montaggio della suddetta caldaia nel proprio stabilimento, autorizzando il ricorso al subappalto;

  • A fronte di un importo iniziale complessivo di Euro 3.200.000, il prezzo dei lavori relativi all’appalto di cui sopra è lievitato fino a un importo finale di oltre Euro 6.000.000;



CONSIDERATO che


  • Nel corso dell’esecuzione dei lavori di cui sopra, alla Cosacem Costruttori è stato richiesto un impegno via via maggiore rispetto a quanto indicato nel contratto di subappalto, tanto da necessitare l’impiego di oltre quaranta unità lavorative;

  • Successivamente ai primi mancati pagamenti di fatture della Cosacem Costruttori da parte della Sirz Energy, la Saras ha revocato, all’inizio del mese di luglio del 2009, la concessione dell’appalto a quest’ultima, affidando i lavori ad un’altra società;

  • A tale data, i crediti maturati dalla Cosacem Costruttori nei confronti della Sirz Energy ammontavano a Euro 684.192,53;



PRESO ATTO che


  • Il 30 luglio 2009, la Cosacem Costruttori ha completato l’esecuzione dei lavori in subappalto;

  • Il 6 agosto 2009, a seguito di lettere di diffida inviate dalla Cosacem Costruttori alla Sirz Energy (in qualità di soggetto debitore) e alla Saras (affinché bloccasse eventuali pagamenti nei confronti del soggetto debitore) rimaste prive di riscontro, la società cooperativa ha ottenuto un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo nei confronti della Sirz Energy, richiedendo nel contempo un procedimento esecutivo presso terzi che vede la Saras in qualità di terzo pignorato;

  • La tardiva attivazione della Cosacem Costruttori per richiedere la procedura esecutiva è da motivarsi con le ripetute rassicurazioni ricevute da parte della Saras sul fatto che la Sirz Energy avrebbe provveduto a saldare i propri debiti;

  • La procedura esecutiva di cui sopra è stata resa vana dalla sopravvenuta sentenza di fallimento della Sirz Energy, che ha reso pressoché impossibile la riscossione dei crediti maturati dalla Cosacem Costruttori;

  • A seguito di quanto esposto, la Cosacem Costruttori si è trovata impossibilitata a corrispondere le retribuzioni ai propri quaranta lavoratori, tra soci e dipendenti, sin dallo scorso mese di luglio;

  • Risulta che altre aziende sarde si trovino nella posizione di creditori nei confronti della Sirz Energy, per altri lavori in subappalto eseguiti nello stabilimento Saras di Sarroch;



VERIFICATO che


  • La Sirz Energy ha rilevato il ramo d’azienda della Sirz Spa di Padova, in liquidazione, che si occupava della costruzione e manutenzione di caldaie;

  • La Sirz Energy è stata costituita il 31 gennaio 2008, vale a dire pochi mesi prima dell’aggiudicazione dell’appalto della Saras;

  • Il capitale sociale della Sirz Energy risultava versato in massima parte dalla Alice Srl, società immobiliare nel cui oggetto sociale non figura l’esecuzione di lavori quali quelli oggetto dell’appalto della Saras;

  • Quanto sopra denota un comportamento quantomeno superficiale, se non addirittura negligente, da parte della Saras nell’assegnare l’appalto alla Sirz Energy, tenuto conto che l’assegnazione sarebbe stata preceduta da approfondite verifiche sulla capacità produttiva della Sirz Energy svolte nel suo stabilimento padovano e da controlli sulla sua situazione finanziaria affidati ad una società specializzata;



CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Industria

affinché riferisca


  • Se risulta che la Saras abbia regolarmente liquidato alla Sirz Energy gli oltre Euro 6.000.000 da questa richiesti per la realizzazione dei lavori oggetto dell’appalto di cui alla premessa;

  • Se ritiene che da parte della Sirz Energy vi sia stato un comportamento deliberato volto all’acquisizione di un’ingente somma di denaro da parte della Saras a danno di diverse imprese sarde cui la ditta padovana ha subappaltato i lavori che si era impegnata a realizzare e per i quali non ha corrisposto quanto dovuto alle imprese subappaltatrici;

  • Quali misure intende adottare al fine di risolvere la grave crisi societaria e occupazionale della Cosacem Costruttori, che rischia di travolgere oltre quaranta lavoratori e le relative famiglie, eventualmente proponendo alla Saras, in quanto responsabile dell’assegnazione dell’appalto alla Sirz Energy, l’acquisizione totale o parziale dei crediti vantati nei confronti di quest’ultima dalla società cooperativa, per un importo da concordarsi tra le parti.

mercoledì, gennaio 20, 2010

Incontro Berlusconi-Cappellacci conferma l’impegno del Governo per la Sardegna

L’incontro di oggi pomeriggio tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, smentisce chi va dicendo che il centrodestra nazionale e regionale non si sta impegnando abbastanza per la soluzione dei problemi della Sardegna”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Da un lato, viene smentito chi si ostina a sostenere che il Governo ha fatto venire meno il suo impegno per la vertenza Sardegna”, spiega Diana. “L’attenzione e la disponibilità mostrate da Berlusconi, che ha ribadito l’impegno del Governo per affrontare le emergenze e i problemi strategici, primo tra tutti la carenza infrastrutturale, che paralizzano l’economia sarda, sono nei fatti, come dimostrano i confronti che si susseguono ormai a cadenza quotidiana in cui vengono trattate le diverse crisi industriali che colpiscono l’Isola”.

“Dall’altro lato”, conclude il capogruppo, “viene smentito chi sostiene che il presidente Cappellacci non si stia attivando con sufficiente decisione nei confronti dell’esecutivo nazionale: il nostro governatore sta sollecitando continuamente l’impegno del presidente Berlusconi e dei ministri chiamati ad occuparsi dei problemi della Sardegna. Il confronto costante tra i due esecutivi è un elemento di fondamentale importanza per elaborare delle strategie di uscita dalle emergenze isolane, come peraltro è stato sottolineato dallo stesso Berlusconi che ha garantito ancora una volta a Cappellacci la sua fiducia e il suo appoggio”.