“Con la chiusura dell’ospedale Crobu, l’assessora Dirindin ha messo a segno un piccolo capolavoro di razionalizzazione della spesa. Tagliate in un colpo solo la pulizia, la manutenzione e la vigilanza, il risparmio è tale che la Regione può permettersi di continuare a spendere per il riscaldamento dei locali: non sia mai che i reparti di pediatria e chirurgia pediatrica dovessero diventare un ricovero per sbandati o peggio, almeno questi troveranno un ambiente confortevole”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, alle notizie apparse oggi su L’Unione Sarda circa le condizioni in cui versa, ad appena dieci giorni dalla chiusura, l’ospedale Crobu di Iglesias.
“La vicenda del Crobu è il triste emblema di un piano sanitario disastroso, con cui il centrosinistra ha voluto ancora una volta spacciare per razionalizzazione la volontà di azzerare il sistema sanitario regionale”, proseguono e concludono Liori e Diana. “Certo, è facile contenere la spesa riducendo all’osso l’offerta di servizi. Del resto, è della salute dei sardi che si parla, non di una materia che possa stare a cuore a un’assessora che viene dal Piemonte. Il fatto che a Iglesias si sia tagliato tutto ma ci si sia ‘dimenticati’ di spegnere il riscaldamento, è la dimostrazione che il Piano sanitario regionale è stato scritto dai contabili di Palazzo e non da persone che hanno quotidianamente a che fare con la realtà della sanità sarda. Il risultato è che il Piano finirà per non produrre neppure quegli effetti di riduzione della spesa che erano l’unico obiettivo di chi lo ha elaborato, perché solo lavorando nel concreto si può raggiungere la vera efficienza, non certo studiando a tavolino. Alla fine i sardi si troveranno a pagare le stesse somme, se non di più, per finanziare un sistema sanitario regionale che riuscirà a far rimpiangere quello dell’epoca pre-Dirindin”.
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