“Prendiamo atto che la minoranza ha deciso di sottrarre per una giornata il Consiglio regionale ai problemi della Sardegna, occupandolo nella speranza di una passerella mediatica che si risolverà in un clamoroso boomerang”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando la mozione di sfiducia al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, presentata oggi dai consiglieri regionali del centrosinistra. “E’ meglio, infatti, che l’opposizione non pensi di trasformare il dibattito consiliare sulla mozione di sfiducia in un monologo all’attacco del governo regionale in carica: la discussione sarà ampia e approfondita, e fornirà l’occasione per analizzare molti episodi controversi avvenuti quando era il centrosinistra a governare la Sardegna, per poter fare un serio confronto tra il passato e il presente dell’Amministrazione regionale”.
“Lo stesso testo della mozione presentata oggi è un coacervo di falsità e strumentalizzazioni di cui i presentatori saranno chiamati a rispondere in Aula”, sottolinea Diana. “In particolare per quanto riguarda la partita delle energie rinnovabili, i sardi sanno bene cosa è accaduto nella passata legislatura, quando l’allora governatore Renato Soru ha creato ad arte una legislazione che dava alla Giunta regionale il potere assoluto di autorizzare o respingere, in modo del tutto arbitrario, le proposte presentate dagli imprenditori, a tutto vantaggio degli affaristi di riferimento della sua parte politica, che nell’Isola hanno avuto campo libero non soltanto per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili ma anche per le speculazioni urbanistiche, in barba ai proclami sulla tutela integrale del paesaggio. Quanto alla presunta inconsistenza della Giunta regionale nell’affrontare lo stato di emergenza sociale ed economica in cui versa l’Isola, l’unica cosa che i sardi sono riusciti a notare è proprio lo stato di emergenza sociale ed economica che ci è stato lasciato in eredità da quattro anni e mezzo di disastri causati dal governo di centrosinistra”.
“Di questi argomenti e di tanti altri, come i risultati ottenuti nella scorsa legislatura grazie al Governo nazionale ‘amico’ del centrosinistra sardo, la perdita di centinaia di milioni di euro di fondi comunitari, la sottovalutazione delle vertenze industriali e occupazionali dell’Isola, si parlerà nel dibattito consiliare sulla mozione di sfiducia”, conclude il capogruppo. “Sarà l’occasione per ricordare all’attuale minoranza per quali ragioni i sardi hanno deciso, dopo averla avuta al governo per quattro anni e mezzo, di mandarla all’opposizione, affidando al centrodestra il compito di affrontare e risolvere i loro problemi”.
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