“Le dichiarazioni rilasciate oggi dal segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai, e dal suo presidente regionale, Valentina Sanna, sembrano voler riportare indietro di qualche anno le lancette dell’orologio della politica sarda”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’asservimento del governo regionale alle centrali di potere romane, l’incapacità di mettere in campo misure adeguate per fronteggiare la crisi economica e rilanciare lo sviluppo della Sardegna, il non essere riusciti a portare a termine la vertenza sulle entrate fiscali, l’aborto delle riforme istituzionali che non sono andate oltre l’approvazione di una legge statutaria rigettata dagli elettori con una maggioranza plebiscitaria, l’aver affossato il comparto turistico”, sottolinea Diana, “sono infatti alcune tra le principali ragioni per cui i sardi, lo scorso anno, hanno deciso di non rinnovare la fiducia al governatore dimissionario, Renato Soru, e di affidare al centrodestra la responsabilità di affrontare i problemi dell’Isola”.
“Lai e Sanna, forse, sperano che i sardi abbiano già dimenticato, ma per fortuna non è così”, conclude il capogruppo. “In realtà, i vertici del Pd farebbero meglio a concentrarsi sulle sfide che li attendono alla ripresa dell’attività politica dopo la pausa estiva, quando prenderà il via il dibattito sulle riforme istituzionali e quando, con il rilancio dell’attività di governo, si accelererà la messa in campo degli strumenti con cui il centrodestra intende affrontare la crisi contingente e programmare la Sardegna di domani. La minoranza sarà chiamata a confrontarsi sui contenuti e non potrà continuare a nascondersi dietro il dito delle polemiche strumentali e delle frasi di circostanza, come ha fatto finora e come sta continuando a fare”.
Nessun commento:
Posta un commento