“I comunicati stampa diffusi oggi da alcuni esponenti della segreteria regionale del Partito Democratico”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, “mostrano che la fase di verifica in cui è impegnata la maggioranza di centrodestra che governa la Regione ha acuito l’esuberanza verbale di personaggi di primo e secondo piano della minoranza, con la quale forse si vorrebbe sopperire alla mancanza di unità che il centrosinistra ha mostrato nella passata legislatura, conclusasi anticipatamente nella maniera che tutti i sardi ricordano, e che ha ereditato in quella presente, come si è visto anche di recente in Consiglio regionale”.
“Sembra quasi di notare un moto di invidia in questo Pd che si affanna per cercare di tratteggiare negativamente il fatto che, all’interno della maggioranza, si discuta tra i partiti su come rafforzare l’attività dell’esecutivo, su quali debbano essere le priorità programmatiche della coalizione e su come e da chi debba essere composta la Giunta regionale”, sottolinea Diana. “Certo, nella scorsa legislatura una fase del genere sarebbe stata molto più breve: l’allora governatore Renato Soru avrebbe comunicato al centrosinistra i suoi obiettivi, le sue priorità, i collaboratori a lui più graditi e poi avrebbe chiesto il consenso incondizionato della coalizione, magari accompagnando la richiesta con l’immancabile minaccia di dimissioni. Per fortuna, lo scenario da allora è cambiato: oggi i partiti, cui spetta la responsabilità di rappresentare gli elettori all’interno delle istituzioni, discutono e partecipano attivamente alle decisioni. Ieri, nelle decisioni della Regione era rappresentata una sola persona: Renato Soru”.
“Quanto ai problemi che, a detta degli esponenti della segreteria democratica, la Regione non starebbe affrontando, resta un enorme interrogativo: quali soluzioni è riuscito a produrre il centrosinistra nella passata legislatura per i problemi del comparto agropastorale sardo?”, conclude Diana. “La risposta è semplice: nessuna, altrimenti non ci troveremmo nella situazione attuale, con una crisi che si trascina da anni senza che nessuno sia riuscito a porvi rimedio. Anzi, appare evidente come, dopo cinque anni di governo dell’attuale minoranza, la situazione delle campagne sarde sia nettamente peggiorata. Se poi il Pd ritiene di essere in possesso oggi delle soluzioni che gli sono mancate quando ne ha avuto più bisogno, siamo disponibili ad ascoltare le sue proposte e a confrontarci nel merito anziché perdere tempo con polemiche strumentali che non spostano di una virgola i problemi”.
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