La Regione Sardegna richieda allo Stato la cessione di una quota delle giocate del Superenalotto e degli altri concorsi pronostici effettuate sul territorio regionale, come già avviene per la Sicilia. Lo chiede il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale al Bilancio, Giorgio La Spisa, che sarà presentata alla ripresa delle attività del Consiglio regionale dopo la pausa estiva. Diana chiede conto anche del perché una simile richiesta non sia stata effettuata nella vertenza sulle entrate fiscali avviata nella passata legislatura dall’allora governatore Renato Soru.
L’interrogazione fa riferimento all’art. 6 della legge 559 del 1993, il quale stabilisce che i gestori dei concorsi pronostici, tra cui il Superenalotto, versano gli introiti derivanti dalle giocate “al bilancio dello Stato e, per la quota del 12,25 per cento relativa alle giocate effettuate in Sicilia, alla regione siciliana”. Considerato l’aumento delle giocate dovuto al jackpot stellare, salito fino a sfiorare i 150 milioni di euro, il solo Superenalotto avrebbe determinato entrate aggiuntive nelle casse della Regione Sicilia per 15,6 milioni di euro dall’inizio dell’anno, di cui 2,7 milioni nel solo mese di agosto.
La Sicilia, sottolinea il capogruppo, “ha già goduto di un trattamento privilegiato da parte dello Stato nella programmazione dei Fondi per le aree sottoutilizzate”: 4 miliardi di euro disponibili contro gli appena 18 milioni riservati alla Sardegna. Da tutto ciò, prosegue Diana, “deriva un’inaccettabile penalizzazione per la Regione Sardegna, in conseguenza del trattamento privilegiato assicurato alla Regione Sicilia dall’applicazione delle leggi dello Stato e dalle decisioni del Governo nazionale”.
L’esponente del Pdl chiede perciò a Cappellacci e a La Spisa se risulta che, nel corso della vertenza sulla compartecipazione alle entrate fiscali riscosse sul territorio regionale avviata nella scorsa legislatura, che ha portato alla riscrittura dell’art. 8 dello Statuto, la Regione abbia richiesto la cessione di una quota delle giocate dei concorsi pronostici, alla luce del fatto che la norma che cede alla Sicilia il 12,25 per cento dell’ammontare delle giocate era già in vigore. Infine, Diana chiede cosa intende fare la Giunta regionale per avviare una nuova trattativa con lo Stato, richiedendo la cessione di una quota parte delle giocate al Superenalotto e agli altri giochi effettuate in Sardegna, come già avviene per la Sicilia.
INTERROGAZIONE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di avviare una trattativa con lo Stato per la cessione alla Regione Sardegna di una quota dell’ammontare delle giocate ai concorsi pronostici effettuate sul territorio regionale
PREMESSO che l’art. 6, comma 1, della L. 23 dicembre 1993, n. 559, recita quanto segue: “Le riscossioni dei giochi di abilità e dei concorsi pronostici riservati allo Stato a norma dell’articolo 1 del decreto legislativo 14 aprile 1948, n. 496, ratificato con legge 22 aprile 1953, n. 342, e gestiti ai sensi degli articoli da 37 a 51 del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1951, n. 581, e successive modificazioni, vengono versate dai gestori, al netto della quota destinata al pagamento dei premi ai vincitori e dell’eventuale acconto d’aggio, al bilancio dello Stato e, per la quota del 12,25 per cento relativa alle giocate effettuate in Sicilia, alla regione siciliana. Vengono altresì versati dai gestori al bilancio dello Stato i premi non pagati ai vincitori entro il termine di decadenza previsto dal regolamento del gioco”.
CONSIDERATO che con l’applicazione di tale normativa, unitamente al notevole aumento delle giocate registrato nelle ultime settimane a causa dell’incremento del cosiddetto ‘jackpot’, la quota di montepremi riservata a chi pronostica l’intera combinazione vincente di sei numeri, giunto ormai a circa Euro 150.000.000, il solo Superenalotto avrebbe determinato entrate aggiuntive nelle casse della Regione Sicilia per Euro 15.600.000 dall’inizio dell’anno, di cui Euro 2.700.000 dall’inizio del mese di agosto;
RAMMENTATO che la Regione Sicilia ha già goduto di un trattamento privilegiato da parte dello Stato nella programmazione dei Fondi per le aree sottoutilizzate, che ha reso disponibili per tale Regione la somma di Euro 4.000.000.000 a fronte degli Euro 18.000.000 programmati per la Regione Sardegna;
RITENUTO che da quanto descritto deriva un’inaccettabile penalizzazione per la Regione Sardegna, in conseguenza del trattamento privilegiato assicurato alla Regione Sicilia dall’applicazione delle leggi dello Stato e dalle decisioni del Governo nazionale;
SOTTOLINEATO che, nel corso della passata legislatura, la Regione ha avviato una trattativa con lo Stato al fine di rivedere il regime di compartecipazione alle entrate fiscali riscosse sul territorio regionale, che ha portato alla riscrittura dell’art. 8 dello Statuto speciale di autonomia;
CHIEDE DI INTERROGARE
il Presidente della Regione e l’Assessore regionale al Bilancio
affinché riferiscano
Se risulta che, nel corso della trattativa con lo Stato che ha portato alla riscrittura dell’art. 8 dello Statuto speciale di autonomia, da parte della Regione siano state avanzate richieste relativamente alla cessione alla Regione stessa di una quota degli introiti derivanti dalle giocate ai concorsi pronostici dello Stato effettuate nel territorio regionale, alla luce del fatto che, all’apertura di tale trattativa, risultava già in vigore la norma che garantisce alla Regione Sicilia una quota del 12,25 per cento delle giocate effettuate sul proprio territorio regionale;
Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di avviare una trattativa con lo Stato sulla base della richiesta della cessione di una quota parte delle giocate ai concorsi pronostici dello Stato effettuate sul territorio della Sardegna, così come già avviene per la Regione Sicilia.