“A voler essere cinici, si sarebbe tentati di trarre una certa soddisfazione dall’iniziativa dell’on. Bruno, che ha presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale di dare attuazione agli accordi per la dismissione delle servitù militari stipulati nella scorsa legislatura dall’allora governatore Renato Soru con l’ex Ministro della Difesa, Arturo Parisi”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “In fondo, non capita tutti i giorni di vedere il capogruppo del più grande partito di opposizione ammettere che, quando la sua parte politica si è trovata a governare, non è riuscita a portare a casa alcun risultato concreto”.
“La mozione presentata oggi, però, dimostra più che altro che i consiglieri dell’attuale minoranza non conoscono i contenuti degli accordi cui fanno riferimento”, sottolinea Diana. “Tali accordi, infatti, prevedono il passaggio automatico al patrimonio regionale dei beni non più in uso da parte delle Forze Armate, la stipula di intese paritetiche per quanto concerne la destinazione d’uso dei beni di natura monumentale e, per quanto riguarda gli immobili tuttora utilizzati dal Ministero della Difesa, l’intervento diretto della Regione – con risorse proprie – per ricollocare altrove le attività ministeriali (siano esse di natura amministrativa o militare). Sul primo punto non c’è alcun bisogno di sollecitare: i beni che dovevano essere trasferiti al patrimonio regionale sono stati trasferiti. Il secondo punto richiede tempi più lunghi e la Regione ci sta lavorando”.
“Ma è sul terzo punto”, conclude il capogruppo, “che l’opposizione si supera, arrivando a sollecitare l’attuazione di un’idea, partorita dall’allora governatore Soru, totalmente campata in aria: se la Regione dovesse ricollocare a sue spese le attività del Ministero della Difesa per liberare aree di pregio come, per fare un esempio, quella di Calamosca, le casse regionali si ritroverebbero prosciugate in un batter di ciglia. Sarà forse per questo motivo che, dopo aver firmato gli accordi, lo stesso Soru si è ben guardato dal sollecitarne l’applicazione, o meglio ancora dall’applicarli in prima persona, dal momento che tale applicazione ricade interamente in capo alla Regione?”
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