giovedì, ottobre 04, 2012

Costi della politica, solo da Consiglio regionale tagli reali e verificabili


“Mentre il Consiglio regionale prosegue il percorso di riduzione delle proprie spese di funzionamento, operazione che ci vede nel ruolo di apripista tra le assemblee legislative italiane, compresi i due rami del Parlamento, sarebbe utile avere maggiori dettagli su come realmente stanno operando la Presidenza della Regione e la Giunta regionale al fine di ridurre i loro costi”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Mentre la prima Istituzione sarda, sin dall’inizio della legislatura, sta tagliando costantemente le proprie spese, il presidente Cappellacci sembra preferire concentrarsi maggiormente sul rivendicare come propri i meriti altrui, lasciando invece in un alone di indeterminazione quelli che realmente gli spettano, forse al fine di amplificarne la percezione ben oltre la loro vera sostanza”, prosegue Diana. “A quanto ammontano le risorse risparmiate dall’esecutivo con la riduzione dei consigli di amministrazione degli enti e delle agenzie regionali e di quelli delle società controllate dalla Regione? Di quanto si sono ridotti gli emolumenti di Cappellacci con il taglio dell’indennità aggiuntiva che gli spetta, oltre a quella di consigliere regionale che continua regolarmente a percepire, per la carica di Presidente della Regione? Infine, a quanto ammontano i rimborsi spese che il governatore percepisce da quando ha deciso di rinunciare all’auto blu e di utilizzare il mezzo privato?”
“I tagli operati dal Consiglio al proprio bilancio sono reali, chiari nelle cifre e facilmente verificabili, come dimostrano i 20 milioni di euro di risorse liberate dall’inizio della legislatura a oggi e destinate alla lotta alla crisi economica e al rilancio dell’economia”, conclude il capogruppo. “Cappellacci è in grado di quantificare con altrettanta precisione quanti soldi in più sono stati immessi nel sistema produttivo sardo per merito dei suoi tagli? Fino a quando tale somma non sarà resa nota, sarebbe meglio che il governatore, per il bene della propria immagine politica, rinunciasse a porsi in competizione con l’Assemblea su una materia in cui difficilmente potrà prevalere”.

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