“La decisione di E.On. di procedere allo smantellamento dei gruppi a olio combustibile nella centrale elettrica di Fiume Santo, senza contestualmente dare attuazione alle intese con la Regione che prevedono la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone e riducendo del 65 per cento il personale impiegato, è un deliberato insulto al territorio, a tutta la Sardegna e al Consiglio regionale, sua massima espressione democratica”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’ordine del giorno approvato dall’Assemblea il 17 maggio scorso, nel quale si sollecita l’impegno della Regione affinché E.On. proceda alla realizzazione del gruppo a carbone o, in alternativa, ceda la centrale ad altri gruppi industriali interessati a portare avanti tale progetto (si parla del gruppo Clivati-Indorama, la cui manifestazione di interesse sarebbe stata ignorata), è rimasto inattuato”, denuncia Diana. “Ciò è potuto accadere in conseguenza della totale inerzia della Giunta regionale e della sudditanza del Governo nei confronti della multinazionale tedesca, a dispetto dell’importanza che l’opera avrebbe per il sistema produttivo isolano e delle sue ricadute occupazionali. Senza dimenticare che E.On. viene profumatamente remunerata da Terna, poiché la centrale di Fiume Santo, benché obsoleta e altamente inquinante, è inserita tra gli impianti essenziali per il sistema energetico nazionale, e che si continua a sorvolare con fin troppa generosità sulla mancata attuazione delle bonifiche ambientali da parte della multinazionale”.
“All’inizio della prossima settimana”, preannuncia il capogruppo, “presenterò un’interpellanza affinché il presidente Cappellacci venga a riferire in Consiglio regionale sulla mancata ottemperanza dell’esecutivo al dettato dell’ordine del giorno consiliare. Le continue provocazioni di E.On. non possono essere ignorate: è necessaria la massima mobilitazione istituzionale per salvare Fiume Santo e sottrarre finalmente la Sardegna al duopolio energetico Enel-E.On.”.
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