giovedì, novembre 08, 2012

Fiume Santo, cosa sta facendo la Giunta regionale per salvare la centrale?

“Cosa ha fatto finora la Giunta regionale per salvare la centrale E.On di Fiume Santo, mettendo in pratica l’ordine del giorno approvato il 17 maggio dal Consiglio?”, lo chiedono i consiglieri regionali del gruppo Sardegna E’ Già Domani in un’interpellanza (primo firmatario il capogruppo Mario Diana, cui seguono Nanni Campus, Roberto Capelli e Massimo Mulas) rivolta al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale all’Industria, Alessandra Zedda.
Nell’ordine del giorno, incentrato sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio combustibile ancora operative nella centrale, “si rilevano”, ricordano gli interpellanti, “le condizioni di svantaggio di cui la Sardegna soffre a causa dell’insularità e della carenza di infrastrutture” e “gli effetti penalizzanti di tale carenza sulle prospettive di ripresa economica”, sottolineando “la necessità di realizzare il nuovo gruppo a carbone da 410 MW, la cui costruzione è ritenuta improrogabile e strategica”.  “Nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali tenutosi il 5 ottobre a Roma”, si legge ancora nell’interpellanza, “E.On ha annunciato una riduzione del personale impiegato in Italia pari al 65 per cento, lasciando così intendere l’intenzione di non procedere alla realizzazione del nuovo gruppo”.
“E.On ha già ridotto ben al di sotto del minimo indispensabile gli interventi di manutenzione ordinaria nel sito, con conseguenti, gravissimi pericoli per la sicurezza dei lavoratori e della popolazione residente nel territorio circostante”, sottolineano i consiglieri di Sègd. Non solo, perché, “a seguito del drastico taglio degli investimenti nella manutenzione, le imprese esterne operanti nel sito in regime di appalto stanno riducendo i propri organici, con pesanti ricadute sulla situazione occupazionale di un territorio già gravemente colpito dalla crisi industriale che investe la Sardegna, sull’ordine pubblico e sulla stessa produzione energetica, come dimostrano le manifestazioni di protesta del 5 e 6 novembre”.
I consiglieri di Sègd chiedono perciò a Cappellacci e Zedda cosa ha fatto finora la Giunta per attuare l’ordine del giorno e con quali risultati, e cos’altro intende fare in tal senso. Nel caso in cui non fosse stata messa in atto alcuna misura per cercare di salvare la centrale, gli interpellanti sollecitano l’esecutivo a “prendere atto del proprio fallimento nell’affrontare la vertenza e trarne le debite conseguenze”.




INTERPELLANZA DIANA Mario – CAMPUS – CAPELLI – MULAS sulla mancata attuazione dell’Ordine del Giorno n. 81


I sottoscritti,

PREMESSO che, il 17 maggio u.s., il Consiglio regionale ha approvato l’Ordine del Giorno n. 81 sulla realizzazione del quinto gruppo a carbone in sostituzione delle due unità ad olio combustibile nella centrale termoelettrica di Fiume Santo;

CONSIDERATO che, nel suddetto Ordine del Giorno, si rilevano le condizioni di svantaggio di cui la Sardegna soffre a causa dell’insularità e della carenza di infrastrutture, in particolare nei settori dell’energia e dei trasporti, e gli effetti penalizzanti di tale carenza sulle prospettive di ripresa economica delle attività imprenditoriali isolane, sottolineando la necessità di realizzare il nuovo gruppo a carbone da 410 MW nella centrale E.On di Fiume Santo, la cui costruzione è ritenuta improrogabile e strategica, che è stato oggetto di più intese tra l’Amministrazione regionale e l’azienda tedesca e per il quale quest’ultima ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni alla costruzione;

RILEVATO che, nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali di categoria tenutosi il 5 ottobre u.s. a Roma, E.On ha annunciato una riduzione del personale impiegato in Italia pari al 65 per cento, lasciando così intendere l’intenzione di non procedere alla realizzazione del nuovo gruppo a carbone nella centrale di Fiume Santo in coincidenza con la cessazione dell’attività dei due gruppi ad olio combustibile, già operanti in regime di proroga poiché non in regola con la normativa vigente in materia di emissioni inquinanti, che dovrà obbligatoriamente avvenire entro il 2013;

PRESO ATTO che E.On ha già ridotto ben al di sotto del minimo indispensabile gli interventi di manutenzione ordinaria nel sito di Fiume Santo, con conseguenti, gravissimi pericoli per la sicurezza dei lavoratori e della popolazione residente nel territorio circostante;

AGGIUNTO che, a seguito del drastico taglio degli investimenti di E.On nella manutenzione, le imprese esterne operanti nel sito in regime di appalto stanno riducendo i propri organici, con pesanti ricadute sulla situazione occupazionale di un territorio già gravemente colpito dalla crisi industriale che investe la Sardegna, sull’ordine pubblico e sulla stessa produzione energetica, come dimostrano le manifestazioni di protesta del 5 e 6 novembre uu.ss., quando gli operai licenziati da una ditta dell’indotto hanno bloccato quasi del tutto l’attività della centrale;


CHIEDONO DI INTERPELLARE
il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’Industria
affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale ha adottato al fine di dare attuazione al dettato dell’Ordine del Giorno n. 81 e con quali risultati;
  • Quali ulteriori misure la Giunta regionale intende adottare al fine di dare attuazione all’Ordine del Giorno di cui sopra;
  • Nel caso in cui non fosse stata adottata alcuna misura o non fosse stato prodotto alcun risultato, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di prendere atto del proprio fallimento nell’affrontare la vertenza in oggetto e trarne le debite conseguenze.


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