“Non è assolutamente accettabile che sia consentito ad un singolo candidato alla Camera dei Deputati di affermare che il Popolo della Libertà ha fatto proprio il suo, personalissimo programma elettorale”, dichiarano Claudia Lombardo, Presidente del Consiglio regionale, e Mario Diana, capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, entrambi in qualità di esponenti del Pdl, in merito alle dichiarazioni rese stamani dal deputato Mauro Pili in occasione della presentazione delle liste del Partito per le prossime elezioni politiche.
“Dopo aver sentito Silvio Berlusconi affermare più volte che il candidato premier sarebbe stato il segretario Angelino Alfano, sorprende scoprire che, invece, il candidato sarà Pili, visto che proprio a lui – e soltanto a lui – è stato concesso il privilegio di dettare la linea al Pdl”, sottolineano i due. “Dalle dichiarazioni di Pili sembra che Unidos, il suo movimento politico, debba essere destinato a fagocitare il Pdl isolano. I sardi, però, hanno capito benissimo che l’operazione Unidos è stata puramente strumentale alla conquista del posto di capolista da parte dello stesso Pili e non si lasceranno incantare. Il problema è che si rischia di dissipare quel vantaggio che, nella campagna elettorale, poteva essere rappresentato dall’entusiasmo per il ritorno in campo dello stesso Berlusconi: tornare a ripetere i soliti, vecchi errori che altre volte ci hanno fatto perdere le elezioni è un po’ come cercare di convincere gli elettori a non votare per noi”.
“Smentisco inoltre nella maniera più categorica”, aggiunge Diana, “di aver rifiutato la candidatura ritenendola ‘non consona’ alla mia storia politica, dal momento che non mi è stata proposta alcuna candidatura, né io ne ho mai fatto richiesta al coordinatore regionale, Settimo Nizzi. Del resto, nonostante l’appoggio del gruppo consiliare regionale offerto al Partito dal capogruppo Pietro Pittalis, vedo che nessun consigliere del Pdl è stato candidato, come non lo è stato l’assessore Oscar Cherchi, unico, a suo dire, a possedere i titoli per rappresentare la Provincia di Oristano in Parlamento. Si dovrà pensare che tutti quanti abbiano rifiutato la candidatura ritenendola ‘non consona’ alla propria storia politica o magari che il contributo loro e dei loro territori di provenienza non è ritenuto utile per vincere le elezioni?”
Nessun commento:
Posta un commento