Revocare le ultime modifiche alle Linee guida per la redazione dei Piani per l’Utilizzo dei Litorali, adottate dalla Giunta regionale il 5 marzo senza seguire l’iter prescritto dalla legislazione nazionale in materia di demanio marittimo: lo chiede il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, in un’interrogazione rivolta all’Assessore regionale agli Enti locali, Nicola Rassu.
La contestazione riguarda, in particolare, il terzo comma dell’art. 16 delle Linee guida che, nella versione più recente, dispone che il trasferimento delle attività le cui concessioni hanno visto modificata la collocazione o la perimetrazione con l’entrata in vigore di un nuovo Pul avvenga dopo la conclusione delle procedure per il rilascio delle nuove concessioni previste dal Piano e comunque non oltre la scadenza della concessione vigente. La versione precedente del comma, adottata il 29 gennaio, disponeva invece che le concessioni non coerenti con i nuovi Pul permanessero in ogni caso fino alla loro scadenza naturale e che la completa attuazione del Piano fosse differita fino a tale data.
Secondo Diana, “come appare evidente dal raffronto tra le due versioni, la modifica più recente è segno di un mutato orientamento nelle politiche di gestione del territorio operate dalla Giunta regionale” e non già, come recita testualmente la delibera del 5 marzo, la correzione di un “mero errore materiale”. In caso di modifiche sostanziali alle Linee guida, però, la legge prevede che la Regione debba acquisire il parere delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative e della Conferenza Regione-Enti locali, come peraltro è regolarmente accaduto in occasione della precedente modifica.
“La versione attualmente in vigore delle Linee guida”, denuncia il capogruppo, “oltre ad essere viziata dal mancato rispetto dell’iter di legge nella sua adozione e pertanto da ritenersi illegittima e destinata a non sopravvivere ai ricorsi giudiziari già annunciati dagli imprenditori balneari, è gravemente lesiva degli interessi del comparto turistico-ricreativo e rischia di avere pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico regionale”. Diana chiede pertanto a Rassu che la Giunta revochi, in regime di autotutela, la delibera del 5 marzo con cui sono state adottate le ultime modifiche alle Linee guida.
INTERROGAZIONE
DIANA Mario, con richiesta di
risposta scritta, sulle modifiche recentemente apportate all’art.
16, comma 3, delle Linee guida per la predisposizione del Piano di
Utilizzo dei Litorali
Il sottoscritto,
PREMESSO
che, con la Del. n. 12/8 del 5
marzo 2013, la Giunta regionale ha modificato l’art. 16, comma 3,
delle Linee guida per la predisposizione del Piano di Utilizzo dei
Litorali, peraltro già recentemente modificate con la Del. n. 5/1
del 29 gennaio 2013;
CONSIDERATO
che il comma in oggetto, così come modificato con la Del. n. 5/1 del
2013, recita quanto segue: “Nell’ipotesi in cui una o più
concessioni in corso di vigenza, anche per effetto della proroga
disposta dal D.L. 194/09,
non trovino capienza nel PUL o nel Piano di gestione approvati le
medesime permarranno nel sito
oggetto di concessione sino
alla loro naturale scadenza, e la completa attuazione del PUL si
considererà differita
sino a quel termine”;
RILEVATO
che, a seguito della più recente modifica, il comma di cui sopra è
diventato il seguente: “Nell’ipotesi in cui una o più
concessioni in corso di vigenza, anche per effetto della proroga
disposta dal D.L.
194/09, non trovino capienza nei PUL approvati, le medesime
permarranno nel sito oggetto di
concessione sino alla
conclusione dell’espletamento delle procedure ad evidenza pubblica
finalizzate al rilascio
delle concessioni demaniali coerenti con il PUL e comunque non oltre
il termine di vigenza del
titolo concessorio”;
SOTTOLINEATO
che, come appare evidente dal raffronto tra le due versioni, la
modifica più recente è segno di un mutato orientamento nelle
politiche di gestione del territorio operate dalla Giunta regionale e
non già, come recita testualmente la Del. 12/18, la correzione di un
“mero errore materiale”;
RAMMENTATO
che, nel caso di modifiche sostanziali alle Linee guida, la L. 4
dicembre 1993, n. 494, prescrive l’obbligo di acquisire il
parere delle
associazioni di categoria maggiormente rappresentative e della
Conferenza Regione-Enti locali, iter che peraltro risulta essere
stato correttamente seguito nell’adozione della Del. 5/1;
VALUTATO
che la versione attualmente in vigore delle Linee guida, oltre ad
essere viziata dal mancato rispetto dell’iter di legge nella sua
adozione e pertanto da ritenersi illegittima e destinata a non
sopravvivere ai ricorsi giudiziari già annunciati dagli imprenditori
balneari, è gravemente lesiva degli interessi del comparto
turistico-ricreativo e rischia di avere pesanti ripercussioni sul
tessuto socio-economico regionale;
CHIEDE
DI INTERROGARE
l’Assessore regionale agli Enti locali
affinché riferisca
Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di
annullare, in regime di autotutela, la Del. n. 12/8 del 5 marzo 2013.
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