mercoledì, aprile 03, 2013

Norme intruse in finanziaria, le proposte stralciate erano demagogiche e confusionarie

“Appare a dir poco sorprendente la premura con cui la Giunta regionale, per bocca del capogruppo del partito di maggioranza relativa, vuole portare a termine la sua campagna per il contenimento dei costi della politica nell’ultimo anno della legislatura, tanto da premere affinché con noncuranza si sorvoli sulle norme di legge che disciplinano quali interventi possono essere inseriti nella manovra finanziaria, norme che invece sono state correttamente applicate (né, d’altronde, avrebbe potuto essere altrimenti, dal momento che non esiste un margine di discrezionalità) dalla presidente Lombardo”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa del pari grado del Popolo della Libertà, Pietro Pittalis, sulle norme intruse stralciate dal disegno di legge finanziaria.
“Viene da chiedersi cosa abbia fatto l’esecutivo in materia nei precedenti quattro anni, mentre il Consiglio operava sul proprio bilancio interno i tagli più pesanti tra tutte le assemblee legislative regionali, tanto che c’è stato bisogno di una serie di referendum e di un ulteriore anno prima che si registrasse qualche timido segno di vita”, prosegue Diana. “Giova ricordare, oltretutto, che due anni or sono ho personalmente presentato alcuni emendamenti per la soppressione di enti e agenzie al fine di ridurre i costi della macchina burocratica e che lo stesso presidente Cappellacci ne sollecitò il ritiro. E’ inoltre utile sottolineare che le misure con cui la Giunta intendeva contenere i propri costi di funzionamento (come la soppressione degli uffici ausiliari di direzione politica e la riforma degli uffici di gabinetto degli Assessori) sarebbero entrate in vigore solo dalla prossima legislatura e che, se da un lato si volevano ridurre i consigli di amministrazione di enti e agenzie, dall’altro si è cercato di equiparare (al rialzo) gli emolumenti dei presidenti di tutti gli enti a quelli dei direttori generali dell’Amministrazione regionale”.
“Appare, insomma, confusionaria e chiaramente demagogica la ‘furia riformatrice’ ostentata dalla Giunta”, conclude il capogruppo, “orientata più all’ormai prossima campagna elettorale che a un reale contenimento dei costi. Di certo, però, il presidente Cappellacci non può pretendere di piegare le disposizioni di legge alle esigenze della sua propaganda: presenti delle proposte concrete per il taglio dei costi della politica nei tempi e nei modi leciti e il Consiglio regionale sarà ben lieto di prenderle in esame ed eventualmente di approvarle”.

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