Le
criticità del sistema ferroviario isolano e la mancata nomina
dell’Assessore regionale ai Trasporti a seguito dell’azzeramento
della Giunta del marzo scorso saranno al centro di una delle prossime
sedute del Consiglio regionale, quando sarà discussa l’interpellanza
del capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, sulle
azioni che la Giunta regionale
intende intraprendere al fine di contrastare il disimpegno del gruppo
Ferrovie dello Stato Italiane dalla gestione del servizio di
trasporto pubblico ferroviario in Sardegna ed in particolare nel
territorio della Provincia di Oristano.
L’interpellanza, rivolta al Presidente della Regione e Assessore
ai Trasporti ad interim, Ugo Cappellacci, prende le mosse dalla
ventilata chiusura delle sale d’attesa e dei servizi igienici in
diverse stazioni dell’interno dell’Isola, quattro delle quali
nell’Oristanese: Marrubiu, Paulilatino, Solarussa e Uras.
“Prosegue”, rimarca Diana, “il disimpegno del gruppo F.S.I.,
attraverso le controllate R.F.I. e Trenitalia, nei confronti del
servizio di trasporto pubblico ferroviario in Sardegna, come più
volte denunciato in questo Consiglio regionale senza che si riuscisse
a contrastare le inaccettabili politiche aziendali del gruppo”. Un
disimpegno, quello delle ex F.S., che dimostra il loro “totale
disinteresse nei confronti della Sardegna e dei sardi, nonostante il
gruppo sia di proprietà pubblica e finanziato con risorse dello
Stato”.
A ciò si aggiungono i disagi nel trasporto merci: “Già da anni
la Divisione Cargo di Trenitalia ha soppresso il servizio di
movimento merci nelle stazioni periferiche, lo scambio intermodale
nel nord-est dell’Isola e soprattutto il servizio marittimo di
trasporto merci su rotaia tra la Sardegna e il Continente,
danneggiando gravemente non soltanto il comparto del trasporto merci
ma anche numerosi altri comparti produttivi”.
Diana chiede dunque a Cappellacci “quante e quali sono le stazioni
ferroviarie sarde delle quali R.F.I. intende chiudere le sale
d’aspetto nel 2013 e quante e quali sono quelle già chiuse” e
“se risponde al vero che Trenitalia non ha sottoscritto il
contratto di servizio pubblico con la Regione Sardegna e, in caso
affermativo, per quali ragioni”. Alla Giunta regionale, il
capogruppo chiede di “aprire un tavolo di confronto con i massimi
vertici del gruppo F.S.I., in cui discutere dello stato di degrado e
abbandono in cui versa l’intero sistema ferroviario isolano” e,
nelle more della definizione del contratto di servizio pubblico con
Trenitalia, di imporre al gestore, come avviene in altre Regioni, di
“garantire, oltre a un adeguato livello di efficienza del sistema
ferroviario, la fornitura di servizi essenziali quali sale d’attesa
confortevoli, servizi igienici decorosi e biglietterie funzionanti”.
Nell’interpellanza si chiede poi all’esecutivo che il contratto
preveda “adeguati collegamenti su gomma tra gli scali portuali e
aeroportuali e le stazioni ferroviarie più vicine”, per evitare
ciò che accade a Olbia, dove “la stazione ferroviaria non soltanto
è priva della sala d’aspetto ma non è adeguatamente collegata con
il porto e pertanto si verifica di frequente che i viaggiatori
perdano il traghetto per il Continente a causa dei ritardi dei
treni”. Per quanto riguarda il trasporto merci, invece, si richiede
di “porre in essere un servizio marittimo su rotaia da e per la
Sardegna in regime di continuità territoriale”.
Relativamente alla nomina dell’Assessore ai Trasporti, Diana fa
notare che, dall’11 marzo, la carica è ricoperta ad interim dallo
stesso Cappellacci e che “tale situazione di vacanza sta avendo
ripercussioni estremamente negative sulle politiche di settore in
Sardegna”, chiedendo perciò di “nominare con la massima celerità
un nuovo Assessore che possa occuparsi, in via esclusiva e con
l’impegno richiesto dalla molteplicità e dalla complessità dei
problemi, non soltanto del comparto ferroviario ma di tutte le
criticità che investono il sistema dei trasporti in Sardegna”.
INTERPELLANZA
DIANA Mario, con richiesta di
risposta scritta, sulle azioni che la Giunta regionale intende
intraprendere al fine di contrastare il disimpegno del gruppo F.S.I.
dalla gestione del servizio di trasporto pubblico ferroviario in
Sardegna ed in particolare nel territorio della Provincia di Oristano
PREMESSO
che, secondo quanto riferiscono le organizzazioni sindacali di
categoria, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., società del gruppo
statale Ferrovie dello Stato Italiane, avrebbe manifestato
l’intenzione di chiudere, entro l’anno, le sale d’attesa e i
servizi igienici di diverse stazioni ferroviarie dell’interno
dell’Isola;
EVIDENZIATO
che, tra le stazioni interessate dalle chiusure di cui sopra, ve ne
sono quattro nella Provincia di Oristano, vale a dire Marrubiu,
Paulilatino, Solarussa e Uras;
PRESO
ATTO che prosegue il disimpegno
del gruppo F.S.I., attraverso le controllate R.F.I. e Trenitalia, nei
confronti del servizio di trasporto pubblico ferroviario in Sardegna,
come più volte denunciato in questo Consiglio regionale senza che si
riuscisse a contrastare le inaccettabili politiche aziendali del
gruppo;
AGGIUNTO
che già da anni la Divisione Cargo di Trenitalia ha soppresso il
servizio di movimento merci nelle stazioni periferiche, lo scambio
intermodale nel nord-est dell’Isola e soprattutto il servizio
marittimo di trasporto merci su rotaia tra la Sardegna e il
Continente, danneggiando gravemente non soltanto il comparto del
trasporto merci ma anche numerosi altri comparti produttivi, con
pesanti ricadute sul tessuto economico e occupazionale;
SOTTOLINEATO
che gli investimenti nello sviluppo della rete ferroviaria sarda sono
assai carenti e concentrati sulla sola tratta Cagliari-Oristano;
VERIFICATO
che la stazione ferroviaria di Olbia non soltanto è priva della sala
d’aspetto ma non è adeguatamente collegata con il porto e che
pertanto si verifica di frequente che i viaggiatori perdano il
traghetto per il Continente a causa dei ritardi dei treni e delle
difficoltà nel raggiungere lo scalo marittimo;
VALUTATO
che tutto quanto premesso dimostra il totale disinteresse del gruppo
F.S.I. nei confronti della Sardegna e dei sardi, nonostante il gruppo
sia di proprietà pubblica e finanziato con risorse dello Stato;
RAMMENTATO
che, dall’11 marzo u.s., il Presidente della Regione ricopre ad
interim la carica di Assessore regionale ai Trasporti, che a
tutt’oggi non risulta avere ancora provveduto a nominare un nuovo
Assessore e che tale situazione di vacanza sta avendo ripercussioni
estremamente negative sulle politiche di settore in Sardegna;
CHIEDE
DI INTERPELLARE
il Presidente della Regione
affinché riferisca
- Quante e quali sono le stazioni ferroviarie sarde delle quali R.F.I. intende chiudere le sale d’aspetto nel 2013 e quante e quali sono quelle già chiuse;
- Se risponde al vero che Trenitalia non ha sottoscritto il contratto di servizio pubblico con la Regione Sardegna e, in caso affermativo, per quali ragioni;
- Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di aprire un tavolo di confronto con i massimi vertici del gruppo F.S.I., in cui discutere dello stato di degrado e abbandono in cui versa l’intero sistema ferroviario isolano;
- Nelle more della definizione del contratto di servizio pubblico tra Trenitalia e la Regione Sardegna, quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché al gestore del servizio sia imposto, come avviene in altre Regioni, di garantire, oltre a un adeguato livello di efficienza del sistema ferroviario, la fornitura di servizi essenziali quali sale d’attesa confortevoli, servizi igienici decorosi e biglietterie funzionanti;
- Quali misure la Giunta regionale intende inoltre adottare affinché il suddetto contratto di servizio pubblico preveda adeguati collegamenti su gomma tra gli scali portuali e aeroportuali e le stazioni ferroviarie più vicine;
- Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di porre in essere un servizio marittimo di trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna in regime di continuità territoriale;
- Quali misure intende adottare al fine di nominare con la massima celerità un nuovo Assessore regionale ai Trasporti che possa occuparsi, in via esclusiva e con l’impegno richiesto dalla molteplicità e dalla complessità dei problemi, non soltanto del comparto ferroviario ma di tutte le criticità che investono il sistema dei trasporti in Sardegna.