giovedì, giugno 06, 2013

Tagli ai fondi dei gruppi, la proposta-bufala di Cappellacci abroga una norma che non esiste

“Non c’è soddisfazione, questa volta, nel sottolineare quella destinata a passare alla storia come la più colossale figuraccia rimediata dal governatore Cappellacci nel suo – vogliamo sperare unico – mandato alla guida della Regione. C’è solo tanta amarezza nel vedere che la Sardegna è finita nella mani di un venditore di fumo”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, tornando sull’argomento del disegno di legge per il taglio ai contributi ai gruppi consiliari adottato ieri dalla Giunta regionale.
“Il tanto sbandierato disegno di legge partorito dal governatore”, rivela Diana, “è una gigantesca bufala, perché pretende di abrogare una norma che non esiste più. La proposta dell’esecutivo modifica la lettera d) del comma 1 bis dell’articolo 1 della legge regionale 2 del 1966. Peccato che l’intero articolo 1 della legge sia stato abrogato appena un anno fa dallo stesso Cappellacci con il decreto 74, adottato il 25 maggio 2012 per dare corso all’esito del referendum popolare con cui i sardi hanno deciso di abolire i fondi dei gruppi. Il sensazionale disegno di legge annunciato ieri in pompa magna, pertanto, non potrà avere alcun effetto pratico”.
“Evidentemente, al governatore non fa difetto solo il senso delle istituzioni, come ha dimostrato ieri tentando di ‘rubare’ un’idea su cui già si stava lavorando in Consiglio regionale”, conclude il capogruppo. “A difettargli, e in maniera a dir poco drammatica, è anche la memoria, dal momento che non si ricorda i decreti che egli stesso ha firmato, per giunta in tempi non certo remoti. Quello che invece non gli manca è il dilettantismo, il donschisciottesco partire lancia in resta per affrontare gli spaventosi giganti, salvo poi andare a schiantarsi contro i soliti mulini a vento. Con Cappellacci, la Sardegna torna a a sorridere, ma a denti stretti: a pensare che è questo l’atteggiamento con cui vengono affrontati i tanti ed enormi problemi dell’Isola, c’è da mettersi le mani nei capelli”.

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