“Non c’è
soddisfazione, questa volta, nel sottolineare quella destinata a
passare alla storia come la più colossale figuraccia rimediata dal
governatore Cappellacci nel suo – vogliamo sperare unico –
mandato alla guida della Regione. C’è solo tanta amarezza nel
vedere che la Sardegna è finita nella mani di un venditore di fumo”,
dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana,
tornando sull’argomento del disegno di legge per il taglio ai
contributi ai gruppi consiliari adottato ieri dalla Giunta regionale.
“Il tanto sbandierato
disegno di legge partorito dal governatore”, rivela Diana, “è
una gigantesca bufala, perché pretende di abrogare una norma che non
esiste più. La proposta dell’esecutivo modifica la lettera d) del
comma 1 bis dell’articolo 1 della legge regionale 2 del 1966.
Peccato che l’intero articolo 1 della legge sia stato abrogato
appena un anno fa dallo stesso Cappellacci con il decreto 74,
adottato il 25 maggio 2012 per dare corso all’esito del referendum
popolare con cui i sardi hanno deciso di abolire i fondi dei gruppi.
Il sensazionale disegno di legge annunciato ieri in pompa magna,
pertanto, non potrà avere alcun effetto pratico”.
“Evidentemente, al
governatore non fa difetto solo il senso delle istituzioni, come ha
dimostrato ieri tentando di ‘rubare’ un’idea su cui già si
stava lavorando in Consiglio regionale”, conclude il capogruppo. “A
difettargli, e in maniera a dir poco drammatica, è anche la memoria,
dal momento che non si ricorda i decreti che egli stesso ha firmato,
per giunta in tempi non certo remoti. Quello che invece non gli manca
è il dilettantismo, il donschisciottesco partire lancia in resta per
affrontare gli spaventosi giganti, salvo poi andare a schiantarsi
contro i soliti mulini a vento. Con Cappellacci, la Sardegna torna a
a sorridere, ma a denti stretti: a pensare che è questo
l’atteggiamento con cui vengono affrontati i tanti ed enormi
problemi dell’Isola, c’è da mettersi le mani nei capelli”.
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