martedì, settembre 30, 2008

Trasporto merci su rotaia, Rfi investe. A Messina

Si fanno ogni giorno più sconcertanti le notizie riguardanti la situazione del trasporto merci su rotaia”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Dopo che Trenitalia ha sospeso il servizio da e per la Sardegna lamentando una presunta carenza di fondi dovuta ai tagli imposti dal governo nazionale, Rfi si appresta ad investire per potenziare il polo merci di Messina”.

“Secondo il piano di produzione che i vertici delle due società hanno illustrato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali siciliane, quello di Messina dovrebbe restare l’unico polo marittimo in forza alle ferrovie, dopo la chiusura di Civitavecchia e il ridimensionamento di Golfo Aranci”, spiega Diana. “Per questo, Rfi prevede di potenziare la propria presenza sullo Stretto con investimenti sulle infrastrutture e assunzione di nuovo personale: le ferrovie, infatti, si sono impegnate con il precedente governo ad assumere 55 lavoratori nello scalo messinese. E pazienza se la soppressione del servizio in Sardegna rischia di creare un numero ben maggiore di disoccupati”.

“E’ evidente che la fine del trasporto merci su rotaia nell’Isola non è avvenuta per una causa di forza maggiore ma per una precisa scelta strategica di Trenitalia e Rfi”, conclude il consigliere. “Perciò è ora che la Regione rompa gli indugi e si schieri in una posizione di netto contrasto nei confronti delle due aziende che gestiscono la rete e il trasporto ferroviario, perché quanto fatto fino ad oggi dalla giunta Soru non può in alcun modo essere considerato sufficiente a fronte dei gravissimi rischi che corrono l’economia sarda e il livello di occupazione nell’Isola”.

venerdì, settembre 26, 2008

Assessorato al Turismo, incredibile valzer di dirigenti

Quattordici dirigenti avvicendati in quattro anni, importanti servizi che restano vacanti e un assessorato privo di direttore generale: è quanto avviene all’Assessorato al Turismo, Commercio e Artigianato, secondo un’interrogazione del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, all’assessore Luisanna Depau. Diana punta il dito contro la “mirabolante opera organizzativa” in corso all’interno dell’Assessorato, che ha portato alla rimozione di cinque direttori del Servizio Artigianato, tre del Servizio Commercio, tre del Servizio Turismo e tre direttori generali.

“La più recente revoca che ha interessato il direttore del Servizio Artigianato”, denuncia Diana, “rasenta il ridicolo, in quanto operata non secondo un’adeguata valutazione dell’azione amministrativa svolta dal dirigente ma con l’intento di un robusto potenziamento dello staff assessoriale in materia di artigianato; per contro, si è avuto un inevitabile depotenziamento del servizio in questione, tuttora privo di un direttore”. Le revoche sono sempre avvenute con largo anticipo rispetto alla naturale scadenza dei contratti: ciascun dirigente ha potuto svolgere le sue funzioni, in media, per un anno, contro i cinque previsti nei provvedimenti di nomina.

“Da lungo tempo”, prosegue il consigliere, “presso l’Assessorato risultano vacanti due servizi e la Direzione Generale”. L’ultimo direttore generale, sebbene sia stato revocato nello scorso mese di aprile, “continua ad occupare fisicamente l’ufficio di direzione, partecipa a riunioni afferenti a questioni dell’Assessorato e impartisce disposizioni a tutto il personale esercitando di fatto le funzioni di direzione”, in barba alla legge regionale 31 del 1998, che disciplina l’organizzazione della macchina amministrativa regionale, la quale impone che le funzioni siano esercitate dal direttore di servizio più anziano, su cui incombe anche l’interim dei due servizi vacanti. “Per una bizzarra coincidenza”, sottolinea Diana, “il direttore di servizio più anziano è la cognata dell’onnipresente direttore generale ed è assai solerte nel sottoscrivere gli atti che costui assiduamente le porge”.

“La situazione descritta”, conclude l’interrogazione, “configura un quadro di totale ed incredibile illegittimità”, in cui da “un valzer di direttori nei diversi servizi” si è passati a “una sostanziale continuità nell’azione del già direttore generale, improntata ad un accentuato familismo”. Diana chiede perciò all’Assessore “se non ritiene che il prodigioso turn over posto in essere abbia inciso negativamente sull’efficacia dell’azione amministrativa del suo Assessorato”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’anomala situazione organizzativa dell’Assessorato al Turismo, Commercio e Artigianato


Il sottoscritto,

PREMESSO che

  • Presso l’Assessorato al Turismo, Commercio e Artigianato è in atto, fin dall’insediamento della Giunta regionale attualmente in carica, una mirabolante opera organizzativa che ha portato ripetutamente alla revoca dei direttori preposti alle varie direzioni;

  • Nel corso della gestione dell’attuale Assessore si sono avvicendati ben quattordici dirigenti, di cui cinque direttori nell’ambito del Servizio Artigianato, tre nel Servizio Commercio, tre nel Servizio Turismo e tre direttori generali dell’Assessorato;


CONSIDERATO che

  • La più recente revoca che ha interessato il direttore del Servizio Artigianato rasenta il ridicolo, in quanto operata non secondo un’adeguata valutazione dell’azione amministrativa svolta dal dirigente ma con l’intento di un robusto potenziamento dello staff assessoriale in materia di artigianato; per contro, si è avuto un inevitabile depotenziamento del servizio in questione, tuttora privo di un direttore;

  • La revoca degli incarichi è avvenuta abbondantemente in anticipo rispetto allo spirare dei termini contrattualmente definiti;

  • Mediamente, ciascun dirigente ha potuto svolgere le funzioni cui era preposto per un periodo di circa un anno, a fronte dei cinque previsti dal provvedimento di nomina;


SOTTOLINEATO che

  • Da lungo tempo presso l’Assessorato risultano vacanti due servizi e la Direzione Generale;

  • L’ultimo direttore generale, revocato con Del. n. 21/23 dell’8 aprile 2008, continua ad occupare fisicamente l’ufficio di direzione, partecipa a riunioni afferenti a questioni dell’Assessorato e impartisce disposizioni a tutto il personale esercitando di fatto le funzioni di direzione, in patente violazione dell’art. 30 della L.R. 13 novembre 1998, n. 31, la quale prevede che tali funzioni siano esercitate dal direttore di servizio più anziano in servizio presso l’Assessorato e sul quale, nel caso in ispecie, incombe inoltre l’interim dei due servizi vacanti;

  • Per una bizzarra coincidenza, il direttore di servizio più anziano è la cognata dell’onnipresente direttore generale ed è assai solerte nel sottoscrivere gli atti che costui assiduamente le porge;


VALUTATO che

  • La situazione descritta configura un quadro di totale ed incredibile illegittimità;

  • Con il passare del tempo si è pervenuti a una situazione nella quale, se prima si è visto un valzer di direttori nei diversi servizi, ora si registra una sostanziale continuità nell’azione del già direttore generale, improntata ad un accentuato familismo;


CHIEDE DI INTERROGARE
l’Assessore regionale al Turismo, Commercio e Artigianato
affinché riferisca

Se non ritiene che il prodigioso turn over posto in essere abbia inciso negativamente sull’efficacia dell’azione amministrativa del suo Assessorato.

giovedì, settembre 25, 2008

Benessere animale, Laore dichiara il fallimento

A integrazione di quanto riferito nella conferenza stampa di stamani in cui è stata illustrata la mozione di censura all’Assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Foddis, il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, segnala il contenuto del Progetto Qualità Latte che, nelle intenzioni della Giunta regionale, dovrebbe prendere il posto della misura del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 dedicata al benessere animale.

Il documento, redatto a cura dell’agenzia Laore, tra le ragioni alla base del progetto indica testualmente il “mancato raggiungimento degli obiettivi della misura F del Piano di Sviluppo Rurale ove si prefiggeva di migliorare la qualità delle produzioni attraverso l’implementazione di azioni finalizzate al miglioramento della qualità della vita degli animali”. Nella misura F del Psr 2006-2008 era previsto lo stanziamento di circa 48 milioni di euro l’anno per sei anni. “Pur di riuscire ad inventarsi uno stratagemma per poter programmare ulteriori risorse per interventi che l’Unione Europea consente di finanziare una sola volta”, spiega Diana, “i funzionari di Laore hanno ammesso un risultato a dir poco sconcertante di cui è responsabile la giunta Soru: l’incapacità di produrre effetti concreti con la spesa di qualcosa come 288 milioni di euro di fondi comunitari. Appare quasi superfluo aggiungere che questa non è che l’ennesima delle numerose ragioni a sostegno della mozione di censura all’Assessore presentata dai gruppi di centrodestra in Consiglio regionale”.

Mozione di censura all'assessore Foddis

Una mozione di censura nei confronti dell’assessore regionale all’agricoltura Foddis è stata presentata dai consiglieri del centrodestra in Consiglio regionale.

Si tratta di una mozione di censura – ha detto il primo firmatario l’on. Diana (AN) – in quanto la nuova statutaria non prevede una sfiducia individuale”. La mozione dovrà essere discussa dal consiglio regionale non prima di 10 gg e non dopo i 20 giorni dalla presentazione. L’agricoltura sarda – ha affermato Mario Diana – attraversa la crisi più drammatica della storia dell’autonomia regionale. Gli agricoltori affrontano enormi problemi e il numero delle imprese e degli occupati del comparto è in costante calo. Davanti a tutto questo la giunta non spende gran parte dei fondi ordinari iscritti nel bilancio della Regione e, alla data del primo settembre, a fronte di uno stanziamento di oltre 217 milioni di euro ne sono stati impegnati oltre 128 milioni e spesi appena 81.234.836 milioni (pari al 37,29%). Per quanto riguarda i residui – ha detto Diana illustrando la mozione – su oltre 590 milioni in carico all’assessorato all’agricoltura ne risultano impegnati 475 milioni e spesi 316 milioni pari al 53,67% del carico complessivo. Dunque, per il centrodestra – ha affermato ironicamente Diana - il comportamento dell’assessore Foddis e del presidente Soru è “straordinario”. A peggiorare le cose il silenzio assoluto della giunta sull’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 25 ottobre 2007 nel quale oltre a chiedere un organico progetto di rilancio complessivo del settore agricolo si affermava la necessità di attivare tutte le procedure per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale dovuto all’eccezionale siccità verificatasi a partire dalla tarda primavera scorsa. A questo si aggiunge che l’agenzia Laore ha dichiarato il totale fallimento dei 250 milioni di euro destinati al benessere animale. Davanti a questa situazione l’opposizione vuole spiegazioni che saranno fornite dall’esponente della giunta nelle prossime sedute del Consiglio regionale. “Questa mozione di censura – ha concluso Diana – è un avviso di sfratto per Soru e la sua giunta”. Il capogruppo dei Riformatori (Pierpaolo Vargiu) ha detto che l’agricoltura è lo specchio del fallimento di questa amministrazione regionale. In quattro anni di legislatura – ha sottolineato – nessun problema è stato risolto. Per Silvestro Ladu (Fortza Paris) la crisi non è mai stata così grave. Oggi è impossibile – ha affermato – per un’azienda stare sul mercato. Questa giunta regionale – per il capogruppo di Fortza Paris – deve andare a casa. Per Roberto Capelli (Udc) alle calamità naturali si aggiungono le calamità politiche di questa giunta. Con questa mozione il centrodestra vuole mettere alla prova la maggioranza vedere se ha più a cuore l’interesse dei sardi o la situazione interna. “In realtà – ha detto invece Giorgio La Spisa (F.I.) - si tratta di una mozione di censura all’intera giunta che ha fallito su tutti i fronti”. Per Ignazio Artizzu la mozione di censura era un atto dovuto per una giunta che non ha dato risposte e che non ha speso neanche la metà dei soldi che ha a disposizione. L’assessore Foddis – ha aggiunto – non è l’assessore degli agricoltori ma solo di alcuni: pochi e fortunati. (R.R.)



MOZIONE DIANA – ARTIZZU – LA SPISA – CAPELLI – VARGIU – LADU – LIORI – MORO – SANNA Matteo – AMADU – CHERCHI Oscar – CONTU – LICANDRO – LOMBARDO – PETRINI – PILERI – PITTALIS – RASSU – SANJUST – CAPPAI – CUCCU Franco Ignazio – LAI Renato – MARRACINI – MILIA – CASSANO – DEDONI – PISANO – GALLUS – MURGIONI – FARIGU – FLORIS Mario – RANDAZZO Alberto – RANDAZZO Vittorio, di censura all’Assessore all’Agricoltura e Riforma Agropastorale, ai sensi dell’art. 23, comma 1, della L.R.Stat. 10 luglio 2008, n. 1


PREMESSO che

  • L’agricoltura sarda attraversa la più drammatica crisi nella storia dell’autonomia regionale;

  • Gli agricoltori si trovano ad affrontare ogni giorno problemi enormi, potendo contare unicamente sulle loro forze;

  • Il numero delle imprese e degli occupati del comparto è in costante calo;

  • La capacità di penetrazione dei prodotti agroalimentari sardi sui mercati nazionali e internazionali è irrisoria, i costi di produzione sono altissimi, gli investimenti pubblici inesistenti quand’anche non si perdono a causa di una gestione irresponsabile delle risorse;

  • Essere colpiti da una calamità naturale o da una malattia delle piante o del bestiame significa, per agricoltori e allevatori, dover rinunciare per sempre all’attività;

  • Le campagne si spopolano, non nascono nuove imprese; il settore che dovrebbe e potrebbe trainare l’intera economia sarda, operando come volano di sviluppo per gli altri comparti economici, è a un passo dalla scomparsa e con esso lo sono le prospettive di sviluppo dell’intera Isola;

  • Senza l’apporto dell’agricoltura e della pastorizia, la Sardegna non potrà mai uscire dalle secche della stagnazione e della povertà;


CONSIDERATO che

  • Le risorse che la Regione investe nell’agricoltura e nella pastorizia sono ampiamente insufficienti e per giunta programmate male, tanto che solo una minima parte riesce ad arrivare a destinazione, mentre il resto si perde, va ad alimentare i residui nel bilancio regionale o, nel caso dei fondi comunitari, viene disimpegnato e riprogrammato dalla Commissione europea a vantaggio di altre regioni;

  • 73 milioni di euro sono andati persi nel giugno 2007 a causa del disimpegno dei fondi Feoga: 36 milioni di euro di fondi comunitari più le quote di cofinanziamento statali e regionali, che la Giunta regionale ha perso per non essere stata in grado di approvare le graduatorie dei bandi relativi alle misure Por 4.9 e 4.20 entro i termini prestabiliti;

  • Nei giorni scorsi, la Ragioneria Generale dello Stato ha recapitato alla Regione Sardegna un promemoria finalizzato a sollecitare la spendita dei fondi Por 2000-2006 entro il 31 dicembre p.v., stante il concreto rischio di riprogrammazione di un’ingente quantità di risorse;

  • In tali risorse, che ammontano complessivamente a circa Euro 730.000.000, ve ne sarebbe un’ampia parte destinata al comparto agricolo;


VERIFICATO che

  • La spendita dei fondi ordinari iscritti nel bilancio della Regione per il 2008 in capo all’Assessorato all’Agricoltura procede con grave ritardo;

  • Alla data del 1 settembre u.s., degli Euro 217.856.079 stanziati risultavano impegnati Euro 128.673.180 e spesi Euro 81.234.836, pari al 37,29 per cento degli stanziamenti;

  • Non lascia spazio all’ottimismo neppure la spendita dei residui: su Euro 590.106.174 in carico all’Assessorato all’Agricoltura, risultano impegnati Euro 475.324.260 e spesi Euro 316.709.397, pari al 53,67 per cento del carico complessivo;


VALUTATO che

  • L’Ordine del giorno n. 46 del Consiglio regionale, approvato il 25 ottobre 2007, il quale impegnava la Giunta regionale, tra l’altro:

a) a proporre, in tempi brevi, al Consiglio regionale un organico progetto di rilancio complessivo del settore agricolo che, valorizzando le produzioni agricole sarde, renda il settore finalmente competitivo con le altre realtà agricole sia nazionali che estere e assicuri agli agricoltori e agli operatori della filiera agro-alimentare il raggiungimento di redditi equi e adeguati livelli di vita economica e sociale;

b) ad attivare tutte le procedure necessarie al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale dovuto all’eccezionale siccità verificatasi a partire dalla tarda primavera;

c) a prevedere nell’ambito del disegno di legge finanziaria per il 2008 idonee risorse finanziarie per il pagamento dei danni derivanti alle imprese agricole dalle numerose calamità naturali che hanno colpito la Sardegna negli ultimi anni;

è rimasto inattuato nonostante l’approvazione unanime da parte dell’Assemblea;

  • Anche per quanto concerne il comparto della pesca e dell’acquacoltura, le attenzioni dell’Assessore all’Agricoltura risultano inadeguate, come dimostra il recente bando relativo alla Misura 4.7, sottomisure B) Acquacoltura, C) Attrezzatura porti da pesca e D) Trasformazione e commercializzazione, per la cui copertura è stata stanziata la somma irrisoria di Euro 6.000.000 complessivi;

  • Tale stanziamento non solo risulta insufficiente a fronte delle necessità del comparto, ma inoltre non contribuisce certo a rendere più raggiungibile l’obiettivo della piena spendita delle risorse comunitarie su cui incombe il rischio del disimpegno automatico;


VISTI

  • La mancata attivazione da parte della Giunta regionale al fine di ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la siccità che sta colpendo la Sardegna sin dall’inizio dell’anno;

  • La mancata presentazione dell’elenco delle aree vitivinicole non ammissibili al premio per l’estirpazione ai sensi del Regolamento (CE) n. 479 del 29 aprile 2008, che espone al rischio di estirpazione i vitigni storici e autoctoni;

  • Il maldestro tentativo di cedere l’azienda agricola di proprietà della Società Bonifiche Sarde S.p.A., sita nel territorio del Comune di Arborea, arenato dall’aprile del 2006 a causa di un procedimento farraginoso e dell’assoluta mancanza di trasparenza nelle procedure di gara;

  • L’indicazione di requisiti eccessivamente elevati per il riconoscimento delle Organizzazioni dei Produttori che, in particolar modo per quanto concerne il settore suinicolo, non tengono in alcun conto le reali dimensioni del comparto agricolo sardo;

  • L’eccessiva lentezza, dovuta a iter burocratici eccessivamente complessi, nell’erogazione dei contributi relativi a leggi di incentivazione regionali e nazionali, nonché alla progettazione integrata;

  • Il ritardo accumulato nell’attuazione della L.R. 8 agosto 2006, n. 13, che ha riformato gli enti agricoli regionali istituendo le agenzie Agris, Laore e Argea, che solo di recente hanno iniziato ad operare e che ancora non hanno raggiunto condizioni di operatività ed efficienza paragonabili a quelle degli enti disciolti;


DEDOTTO che

  • Quanto su riportato dimostra l’assoluta inadeguatezza dell’attuale Assessore regionale all’Agricoltura a farsi carico della soluzione dei numerosi e gravi problemi che affliggono i comparti di sua competenza, da quello agropastorale a quello della pesca;


IL CONSIGLIO REGIONALE

Ai sensi e per gli effetti dell’art. 23, comma 1, della L.R.Stat. 10 luglio 2008, n. 1, dichiara la censura all’Assessore regionale all’Agricoltura e Riforma Agropastorale.

venerdì, settembre 19, 2008

Crisi agricoltura, mozione di sfiducia per l’assessore Foddis

I gruppi consiliari del centrodestra presenteranno la prossima settimana una mozione di sfiducia individuale all’Assessore all’Agricoltura, Francesco Foddis. La decisione è stata presa a seguito delle gravi inadempienze della Giunta regionale nel fare fronte alla crisi del comparto agricolo e in particolare nella spesa delle risorse finanziarie destinate al mondo dei campi. Il documento, il cui primo firmatario è il consigliere di Alleanza Nazionale, Mario Diana, sarà illustrato mercoledì prossimo in una conferenza stampa della quale sarà data dettagliata e tempestiva comunicazione nei prossimi giorni.

giovedì, settembre 18, 2008

Bando Pia ‘Turismo e Posadas’, indispensabile lo slittamento dei termini

La scadenza dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione al bando per i Pacchetti Integrati di Agevolazioni ‘Turismo e Posadas’ deve essere posticipata di un mese. Lo chiede il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in un’interrogazione urgente agli Assessori alla Programmazione, Eliseo Secci, e al Turismo, Luisanna Depau.

Diana fa riferimento al bando pubblicato il 5 agosto, la cui scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione, con l’eccezione di quelle relative al circuito Posadas, è fissata per il 14 ottobre. “L’importanza degli interventi ammessi, l’intensità del sostegno e la significativa dotazione finanziaria del bando (Euro 38.000.000 complessivi) hanno determinato”, spiega il consigliere nell’interrogazione, “una grande attesa da parte degli operatori del comparto turistico per le nuove agevolazioni, che sono viste come un’importante occasione per lo sviluppo di attività innovative in grado di incrementare la competitività del comparto sul mercato nazionale e internazionale”. Inoltre, “per la partecipazione al bando è necessario predisporre una documentazione complessa, in particolare per quanto concerne il richiesto Piano di Sviluppo Aziendale (articolato in Piano degli Investimenti Produttivi, Piano Integrato dei Servizi Reali e Piano della Formazione Aziendale), che richiede tempi di elaborazione piuttosto lunghi”.

Tenuto conto del fatto che “il bando è stato pubblicato durante le ferie estive e pertanto le aziende hanno avuto la possibilità di prenderne visione e attivarsi per la predisposizione delle domande di agevolazione quando già erano trascorse alcune settimane dalla pubblicazione”, Diana chiede ai due Assessori che la scadenza sia posticipata al 14 novembre.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di una dilazione del termine per la presentazione delle domande di agevolazione relative ai Pacchetti Integrati di Agevolazioni ‘Turismo e Posadas’


Il sottoscritto,

PREMESSO che il 5 agosto u.s. è stato pubblicato il bando per gli interventi di sostegno pubblico alle imprese in attuazione delle direttive Pia – Pacchetti Integrati di Agevolazioni ‘Turismo e Posadas’, approvate dalla Giunta regionale con Dell. n. 49/22 del 28 novembre 2006 e n. 36/28 del 1 luglio 2008;

CONSIDERATO che il termine ultimo per la presentazione delle domande di agevolazione, con l’eccezione di quelle relative al circuito Posadas, è stato fissato per il 14 ottobre p.v.;

SOTTOLINEATO che l’importanza degli interventi ammessi, l’intensità del sostegno e la significativa dotazione finanziaria del bando (Euro 38.000.000 complessivi) hanno determinato una grande attesa da parte degli operatori del comparto turistico per le nuove agevolazioni, che sono viste come un’importante occasione per lo sviluppo di attività innovative in grado di incrementare la competitività del comparto sul mercato nazionale e internazionale;

VERIFICATO che per la partecipazione al bando è necessario predisporre una documentazione complessa, in particolare per quanto concerne il richiesto Piano di Sviluppo Aziendale (articolato in Piano degli Investimenti Produttivi, Piano Integrato dei Servizi Reali e Piano della Formazione Aziendale), che richiede tempi di elaborazione piuttosto lunghi;

RILEVATO che il bando è stato pubblicato durante le ferie estive e pertanto le aziende hanno avuto la possibilità di prenderne visione e attivarsi per la predisposizione delle domande di agevolazione quando già erano trascorse alcune settimane dalla pubblicazione;


CHIEDE DI INTERROGARE
gli Assessori alla Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio e al Turismo, Artigianato e Commercio
affinché riferiscano

Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di posticipare al 14 novembre p.v. il termine ultimo per la presentazione delle domande di agevolazione relative al Pia ‘Turismo’.

venerdì, settembre 12, 2008

Il governatore affarista gioca a Monopoli con i giornali

Complimenti al governatore Renato Soru che, nonostante i gravosi impegni che la guida della Regione gli impone, riesce a trovare il tempo e le energie per ottenere grandi risultati nel mondo degli affari”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, commentando la notizia dell’ingresso di Carlo De Benedetti nella compagine azionaria di Tiscali in qualità di primo socio di minoranza alla pari con il gruppo farmaceutico Sandoz.

“La vicinanza degli imprenditori Soru e De Benedetti è cosa nota da tempo e il legame di affari che si è creato tra i due potrà avere delle ripercussioni assai favorevoli per il governatore, tenuto conto che il suo nuovo socio è anche il proprietario del gruppo editoriale L’Espresso”, prosegue Diana. “Innanzi tutto, nelle sue vesti di editore dell’Unità, Soru ha conquistato la benevolenza di un concorrente temibile che controlla diversi quotidiani a tiratura nazionale, tra i quali La Repubblica. Inoltre, tra i quotidiani editi da De Benedetti figura anche La Nuova Sardegna; l’alleanza tra i due imprenditori assume così un’importanza strategica fondamentale per il governatore uscente in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. E’ l’ennesimo colpo da maestro del Soru imprenditore, che non soltanto ha trovato un importante sostegno per la sua azienda in un momento difficile, ma che potrà capitalizzare l’operazione anche a vantaggio di un’altra sua azienda e della sua carriera politica”.

“Così, mentre la Sardegna continua a dibattersi nella peggiore crisi economica che abbia mai conosciuto, il governatore non trova niente di meglio da fare che impegnarsi nel mondo, a lui ben più congeniale di quello delle istituzioni, dell’alta finanza, comprando e vendendo con il piglio sicuro del campione di Monopoli”, conclude il consigliere. “Difficilmente, però, la conquista di posizioni di vantaggio nel mondo dell’informazione basterà a Soru per far dimenticare ai sardi i disastri della sua esperienza di governo e un conflitto di interessi che si fa di giorno in giorno più mastodontico tanto da consentirgli di vincere nuovamente le elezioni”.

Bosa, Mura unico soggetto titolato a rappresentare An

A seguito dei fatti accaduti al Comune di Bosa, che hanno portato alle dimissioni del sindaco e al conseguente commissariamento del Comune”, dichiara il Presidente della Federazione provinciale di Alleanza Nazionale di Oristano, il consigliere regionale Mario Diana, “si comunica che l’unico soggetto titolato a rappresentare Alleanza Nazionale in tutte le sedi, istituzionali e non, relative al Comune di Bosa è il Presidente del circolo locale del partito, Salvatore Mura, di concerto con il Presidente della Federazione provinciale”.

giovedì, settembre 11, 2008

Impugnazione legge statutaria, atto doveroso del governo davanti all’arroganza di Soru

Ben venga la decisione del governo di impugnare davanti alla Corte Costituzionale l’atto di promulgazione della legge statutaria. Per fortuna, esistono degli organi istituzionali in grado di porre un freno all’arroganza del governatore Renato Soru”, commenta il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alla notizia dell’impugnazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del decreto con cui Soru ha promulgato la legge statutaria della Regione sarda.

“I sardi non dimenticheranno mai l’arroganza con cui Soru ha voluto far entrare in vigore, con un atto d’imperio, una legge contro la quale si sono espressi in modo cristallino nel referendum dell’ottobre scorso”, prosegue Diana. “Un referendum che per il governatore ha rappresentato una doppia sconfitta, perché un numero enorme di sardi, chiamati alle urne per confermare la legge voluta da Soru e approvata dalla sua maggioranza di centrosinistra in Consiglio regionale, hanno disertato il voto e perché, tra coloro i quali sono andati a votare, la maggioranza dei no si è rivelata schiacciante. Solo una misura infinitesimale dell’elettorato si è espressa per la conferma della legge statutaria; ciononostante il governatore, con il consueto spregio delle regole democratiche e del parere dei sardi, ha tirato dritto per la sua strada, promulgando con un atto di prepotenza una legge che rappresenta soltanto un’esigua minoranza dei cittadini che Soru è chiamato a governare”.

“Ora non resta che sperare nella Consulta affinché la volontà dei sardi sia rispettata”, conclude il consigliere. “I precedenti non giocano a favore del governatore, che finora ha incassato pronunciamenti negativi da tutti i tribunali possibili e immaginabili. La bocciatura definitiva della legge statutaria sarà la base da cui partire per ricostruire una Regione fondata sulla democrazia, sul rispetto delle regole e sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, concetti ai quali Soru si è mostrato del tutto refrattario”.

mercoledì, settembre 10, 2008

Blocco trasporto merci su rotaia, situazione sempre più paradossale

Si fa di giorno in giorno più assurda la situazione del trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna, quando mancano meno di due mesi alla cessazione definitiva del servizio da parte di Trenitalia”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Ormai è venuto meno anche l’ultimo pretesto accampato dall’azienda per giustificare la chiusura del servizio e i conseguenti, irreparabili danni per l’economia sarda: il blocco del trasporto merci su rotaia non comporta affatto un risparmio per Trenitalia; anzi, come si può toccare con mano in questi giorni, i costi stanno persino aumentando”.

“Attualmente, gli scali merci isolani sono aperti e presidiati dal personale di Trenitalia, che continua a recarsi quotidianamente al lavoro e a percepire lo stipendio senza avere alcunché da fare”, prosegue Diana. “Soltanto a Cagliari, sono circa 25 i lavoratori pagati per non fare assolutamente nulla. In altri contesti, comportamenti del genere da parte di un datore di lavoro sono stati sanzionati come mobbing. Allo stesso modo, anche il traghetto Garibaldi continua le sue corse a cadenza settimanale o quasi, a disposizione esclusiva della Keller di Villacidro. I costi di esercizio sono esattamente gli stessi di quando la nave svolgeva il regolare servizio tra l’Isola e il continente. Il venir meno del trasporto dei vagoni merci, però, ha determinato per Trenitalia una perdita di introiti pari a 9 milioni di euro, che fino a qualche mese fa venivano utilizzati per ridurre i costi di mantenimento del servizio. Quindi, oggi che di fatto non esiste più, il trasporto merci su rotaia costa persino più di quanto costava prima di essere soppresso”.

“Davanti a cifre del genere, Trenitalia non può più nascondersi”, conclude il consigliere. “E’ ora che l’azienda dica chiaro e tondo ai sardi quali sono le vere ragioni che l’hanno spinta a una decisione che affosserà l’economia isolana. Appare evidente come proprio questo sia l’unico obiettivo che muove Trenitalia e i sardi hanno il diritto di sapere sulla base di quali interessi occulti si vogliono condannare le nostre imprese all’isolamento e la nostra terra a un perpetuo sottosviluppo”.

martedì, settembre 09, 2008

Bando Por pesca e acquacoltura, risorse insufficienti e scadenza troppo breve

Il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione all’Assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Foddis, per chiedere che la scadenza del bando Por a sostegno della pesca e dell’acquacoltura sia posticipata di un mese, dal 15 settembre al 15 ottobre, e che le risorse a copertura del bando siano incrementate dagli attuali 6 milioni di euro ad almeno 20 milioni.

L’interrogazione fa riferimento al bando per la misura 4.7, sottomisure B) Acquacoltura, C) Attrezzatura porti da pesca e D) Trasformazione e commercializzazione, pubblicato il 5 agosto. “Per la sua condizione di insularità”, sostiene Diana, “la Sardegna mostra una spiccata propensione allo sviluppo delle attività del comparto ittico, quali la pesca e l’acquacoltura”, mentre “la crisi economica che investe l’Isola richiede investimenti ingenti in settori in grado di contribuire a determinare la ripresa dello sviluppo economico e di garantire importanti ricadute occupazionali”. Considerato che la Regione ha fondi Por residui pari a 730 milioni di euro da spendere entro il 31 dicembre pena il disimpegno automatico, i 6 milioni stanziati per il bando appaiono, a detta del consigliere, “largamente insufficienti”.

Diana fa inoltre riferimento alla sottomisura C) Attrezzatura porti da pesca, finanziata con un milione di euro, per la quale possono accedere al contributo soltanto i lavori di costruzione e installazione di depositi e distributori di carburante, una scelta “del tutto incomprensibile a fronte dei numerosi e importanti interventi che si potrebbero attuare per potenziare i porti destinati alla pesca esistenti in Sardegna”. Inoltre, nella graduatoria relativa a tale sottomisura è prevista priorità per le “iniziative per le quali il proponente abbia già richiesto tutte le autorizzazioni di legge” e per le “iniziative per le quali il livello di approfondimento progettuale consenta una più rapida cantierabilità dell’intervento”. Ciò significa che chi è già in possesso del progetto esecutivo e ha già richiesto le autorizzazioni sarà avvantaggiato nella selezione, ed essendo improbabile che si sia attivato dopo la pubblicazione del bando “per la concomitanza con le ferie estive”, ne deriva che “risulteranno avvantaggiati i soggetti che abbiano avviato la progettazione di interventi quali quelli ammessi al contributo prima ancora che il bando venisse pubblicato”.

Diana chiede dunque a Foddis, oltre all’incremento delle risorse e alla dilazione della scadenza del bando, se la decisione di ammettere al contributo, per la sottomisura C) Attrezzatura porti da pesca, soltanto gli interventi connessi allo stoccaggio e alla distribuzione di carburante “è stata assunta in seguito a notizie sull’interessamento, da parte di soggetti gestori di strutture portuali destinate alla pesca, alla realizzazione di interventi di tale natura e, in caso affermativo, quali sono tali soggetti”. Diana chiede inoltre che siano ammessi anche “interventi diversi da quelli attualmente previsti, purché finalizzati al miglioramento e al potenziamento delle strutture portuali esistenti” e che sia rimossa la priorità per le iniziative il cui iter autorizzativo sia già avviato e per le iniziative immediatamente cantierabili, in modo da “garantire parità di accesso alla graduatoria finale”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul bando Por relativo alla misura 4.7, sottomisure B) Acquacoltura, C) Attrezzatura porti da pesca e D) Trasformazione e commercializzazione


Il sottoscritto,

PREMESSO che

  • Il 5 agosto u.s. è stato pubblicato il bando Por relativo alla misura 4.7, sottomisure B) Acquacoltura, C) Attrezzatura porti da pesca e D) Trasformazione e commercializzazione;

  • Il bando di cui sopra è finanziato con la somma di Euro 6.000.000 complessivi, di cui Euro 2.500.000 destinati alla sottomisura B) Acquacoltura, Euro 1.000.000 destinati alla sottomisura C) Attrezzatura porti da pesca ed Euro 2.500.000 destinati alla sottomisura D) Trasformazione e commercializzazione;


CONSIDERATO che

  • Per la sua condizione di insularità, la Sardegna mostra una spiccata propensione allo sviluppo delle attività del comparto ittico, quali la pesca e l’acquacoltura;

  • La crisi economica che investe l’Isola richiede investimenti ingenti in settori in grado di contribuire a determinare la ripresa dello sviluppo economico e di garantire importanti ricadute occupazionali;

  • Entro il 31 dicembre p.v., la Regione è tenuta a spendere risorse residue pari a Euro 730 milioni, relative ai fondi Por 2000-2006, pena il loro disimpegno automatico;

  • Ne consegue che la somma stanziata a copertura del bando in oggetto appare largamente insufficiente;


SOTTOLINEATO che

  • Relativamente alla sottomisura C) Attrezzatura porti da pesca, il bando ammette al contributo “esclusivamente gli interventi realizzati da soggetti pubblici in aree portuali esistenti e destinati ad esclusivo uso degli addetti del settore della pesca relativi alla costruzione ed installazione di depositi per lo stoccaggio e la distribuzione di carburante ed impianti di erogazione automatici muniti di sistemi di misurazione”;

  • Tale scelta appare del tutto incomprensibile a fronte dei numerosi e importanti interventi che si potrebbero attuare per potenziare i porti destinati alla pesca esistenti in Sardegna;


EVIDENZIATO che

  • Relativamente alla medesima sottomisura C) Attrezzatura porti da pesca, si rileva come, sebbene sia ritenuta sufficiente la presentazione in allegato alla domanda di contributo del progetto preliminare dell’intervento, è prevista priorità nella selezione per le “iniziative per le quali il proponente abbia già richiesto tutte le autorizzazioni di legge” e per le “iniziative per le quali il livello di approfondimento progettuale consenta una più rapida cantierabilità dell’intervento”;

  • Ne consegue che i richiedenti che siano già in possesso della progettazione esecutiva dell’intervento e che abbiano già avviato il relativo iter autorizzativo potranno accedere alle posizioni più alte nella graduatoria del bando;

  • Il bando in oggetto scadrà il 15 settembre p.v.;

  • I richiedenti avrebbero pertanto dovuto, al fine di poter accedere alle posizioni più alte nella graduatoria, predisporre il progetto esecutivo e richiedere le autorizzazioni nel periodo tra il 5 agosto e il 15 settembre, impresa pressoché impossibile per la concomitanza con le ferie estive;

  • Ne deriva che nella graduatoria del bando risulteranno avvantaggiati i soggetti che abbiano avviato la progettazione di interventi quali quelli ammessi al contributo prima ancora che il bando venisse pubblicato;


CHIEDE DI INTERROGARE
l’Assessore regionale all’Agricoltura
affinché riferisca


  • Quali misure intende adottare al fine di incrementare lo stanziamento a copertura del bando in oggetto, portandolo ad una somma non inferiore a Euro 20.000.000;

  • Se la decisione di ammettere al contributo, relativamente alla sottomisura C) Attrezzatura porti da pesca, esclusivamente gli interventi connessi allo stoccaggio e alla distribuzione di carburante è stata assunta in seguito a notizie sull’interessamento, da parte di soggetti gestori di strutture portuali destinate alla pesca, alla realizzazione di interventi di tale natura e, in caso affermativo, quali sono tali soggetti;

  • Quali misure intende adottare al fine di consentire l’ammissione al contributo, relativamente alla sottomisura C) Attrezzatura porti da pesca, di interventi diversi da quelli attualmente previsti, purché finalizzati al miglioramento e al potenziamento delle strutture portuali esistenti;

  • Quali misure intende adottare al fine di garantire parità di accesso alla graduatoria finale ai soggetti che presenteranno il progetto preliminare dell’intervento e che non hanno ancora avviato l’iter autorizzativo, rimuovendo dunque la prevista priorità per le “iniziative per le quali il proponente abbia già richiesto tutte le autorizzazioni di legge” e per le “iniziative per le quali il livello di approfondimento progettuale consenta una più rapida cantierabilità dell’intervento”;

  • Quali misure intende adottare al fine di posticipare al 15 ottobre la scadenza del bando in oggetto.

lunedì, settembre 08, 2008

Fondi Por, altri 730 milioni di euro stanno per essere persi

A seguito dei dati allarmanti pubblicati oggi dal Giornale relativamente ai ritardi nella spesa dei fondi Por 2000-2006 da parte delle Regioni dell’Italia meridionale e del rischio che vadano disimpegnati, complessivamente, 6 miliardi 800 milioni di euro, di cui 730 milioni in Sardegna, il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Programmazione, Eliseo Secci.

“Si apprende dalla stampa nazionale”, si legge nell’interrogazione, “che, la scorsa settimana, la Ragioneria Generale dello Stato avrebbe recapitato a diverse Regioni dell’Italia meridionale, tra cui la Sardegna, un promemoria finalizzato a sollecitare la spendita dei fondi Por 2000-2006 entro il 31 dicembre p.v., stante il concreto rischio di riprogrammazione di un’ingente quantità di risorse”. “La Sardegna”, prosegue il documento, “soffre un’atavica arretratezza economica, acuita da una situazione di crisi contingente alla quale finora non è stato trovato rimedio, e l’impiego dei fondi Por dovrebbe servire proprio ad avviare lo sviluppo economico dell’Isola”. Come se ciò non bastasse, “nel comparto agricolo, nel corso della tredicesima legislatura regionale sono già andate perse risorse comunitarie per svariate decine di milioni di euro”.

Diana chiede dunque a Secci se è vero che le risorse che la Sardegna rischia di perdere, qualora non venissero spese entro il 31 dicembre, ammontano a 730 milioni di euro, a quanto ammontano le “quote di cofinanziamento previste da parte dello Stato e della Regione, che verrebbero meno nel caso in cui le risorse comunitarie dovessero andare perse”, e cosa la Giunta regionale intende fare per “garantire la spendita delle risorse accumulate entro la scadenza prevista, affinché le stesse non vadano perse”. Infine, il consigliere chiede all’Assessore di “trasmettere copia del promemoria inviato la scorsa settimana dalla Ragioneria Generale dello Stato alla Regione Sardegna relativamente alla necessità di accelerare la spendita dei fondi Por”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nella spendita dei fondi Por 2000-2006


Il sottoscritto,

PREMESSO che si apprende dalla stampa nazionale che, la scorsa settimana, la Ragioneria Generale dello Stato avrebbe recapitato a diverse Regioni dell’Italia meridionale, tra cui la Sardegna, un promemoria finalizzato a sollecitare la spendita dei fondi Por 2000-2006 entro il 31 dicembre p.v., stante il concreto rischio di riprogrammazione di un’ingente quantità di risorse;

CONSIDERATO che la Sardegna soffre un’atavica arretratezza economica, acuita da una situazione di crisi contingente alla quale finora non è stato trovato rimedio, e che l’impiego dei fondi Por dovrebbe servire proprio ad avviare lo sviluppo economico dell’Isola;

SOTTOLINEATO che, nel comparto agricolo, nel corso della tredicesima legislatura regionale sono già andate perse risorse comunitarie per svariate decine di milioni di euro;


CHIEDE DI INTERROGARE
l’Assessore regionale alla Programmazione
affinché riferisca

  • Se risponde al vero che le risorse ascritte ai fondi Por 2000-2006 che la Regione è tenuta a spendere entro il 31 dicembre p.v. ammontano a 730 milioni di euro;

  • Qual è l’ammontare delle quote di cofinanziamento previste da parte dello Stato e della Regione, che verrebbero meno nel caso in cui le risorse comunitarie dovessero andare perse;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di garantire la spendita delle risorse accumulate entro la scadenza prevista, affinché le stesse non vadano perse;

CHIEDE INOLTRE
all’Assessore regionale alla Programmazione

  • Di trasmettere copia del promemoria inviato la scorsa settimana dalla Ragioneria Generale dello Stato alla Regione Sardegna relativamente alla necessità di accelerare la spendita dei fondi Por 2000-2006.

giovedì, settembre 04, 2008

Tuvixeddu, tutto come da copione

Chi già gridava al miracolo davanti alla finta conversione al dialogo del governatore Renato Soru, non ha che da guardare agli atti che sono stati adottati oggi dalla Giunta regionale sul caso Tuvixeddu: quello che abbiamo davanti è sempre il solito Soru, con la sua solita, totale mancanza non soltanto del senso delle istituzioni, ma anche del più puro e semplice buon senso”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in seguito alla delibera adottata oggi pomeriggio dall’esecutivo per bloccare nuovamente i lavori in corso nella necropoli.

“Così come avevamo paventato, l’apertura al dialogo sbandierata dal governatore si è rivelata nient’altro che un tranello”, prosegue Diana. “Il nuovo blocco per tre mesi dei lavori sul colle cagliaritano, ampiamente anticipato dallo stesso Soru, si abbatte come una pietra tombale sulla disponibilità al confronto mostrata dalle imprese e dal Comune di Cagliari. Neppure la convocazione, da parte del sindaco Emilio Floris, del comitato di vigilanza sull’accordo di programma è bastata a fermare la mano del governatore, la cui decisione era stata presa ben prima delle sue convocazioni-beffa in viale Trento. In un colpo solo, Soru riesce a insultare non soltanto le altre parti che, insieme alla Regione, hanno sottoscritto l’accordo del 2000, ma anche il Tar, la cui sentenza che ha bocciato i vincoli imposti arbitrariamente dalla Giunta sulla necropoli viene trattata alla stregua della carta straccia”.

“Se il presente appare grigio, il futuro si profila persino più oscuro”, conclude il consigliere. “L’avvio delle procedure per la dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area non è che il preludio all’esproprio, un folle esborso di denaro dei cittadini che avrà un solo scopo: la devastazione del colle di Tuvixeddu attraverso la realizzazione del progetto dell’architetto francese Gilles Clement, unico vero interesse che muove le azioni della Regione in questa vicenda”.

mercoledì, settembre 03, 2008

Fase Uno srl, spariscono quasi 7 milioni di fondi Cipe

6.750.000 di euro di fondi Cipe, destinati a finanziare le attività della società Fase Uno srl, sono andati misteriosamente persi e la Regione si trova a dover sostenere la società ricorrendo a risorse proprie e ad altre provenienti dal Fondo per le Aree Sottosviluppate. A chiedere chiarimenti al riguardo è il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru.

Diana fa riferimento a una delibera dello scorso 28 agosto con cui la Giunta regionale ha approvato il piano delle attività per il 2008 di Fase Uno, la società costituita dalla Regione alla fine del 2006 allo scopo di curare la sperimentazione e lo sviluppo di nuovi farmaci fino al deposito del relativo brevetto. Contestualmente all’approvazione del piano delle attività, la Giunta ha stanziato a favore di Fase Uno la somma di 4 milioni e mezzo di euro, a valere sulle risorse Fas. La società avrebbe dovuto essere finanziata con 7.250.000 euro di fondi Cipe (statali) all’interno dell’Accordo di Programma Quadro ‘Ricerca Scientifica’, per la realizzazione dell’intervento ‘Sviluppo di agenti diagnostici e terapeutici’. Secondo la delibera, però, lo scorso 11 giugno “il Centro Regionale di Programmazione ha comunicato di aver proceduto ad una rimodulazione dell’Apq, riducendo a soli Euro 500.000 il contributo previsto in favore di Fase Uno”. “Lo stanziamento di Euro 4.500.000”, rileva il consigliere nell’interrogazione, “ha dunque lo scopo di compensare l’avvenuta perdita di Euro 6.750.000 rivenienti dalle risorse Cipe stanziate per finanziare l’Apq ‘Ricerca scientifica’, considerato che Euro 2.800.000 erano già stati stanziati dalla Regione, con risorse proprie, a titolo di anticipazione sugli stanziamenti previsti a copertura dell’Apq”.

Diana chiede dunque a Soru “quale soggetto istituzionale ha disposto la rimodulazione dell’Apq ‘Ricerca scientifica’ e con quali motivazioni è stato deciso di ridurre di Euro 6.750.000 gli stanziamenti a favore di Fase Uno”, “se il Centro Regionale di Programmazione dispone del potere di rimodulare di propria iniziativa le risorse Cipe stanziate a finanziamento degli Apq”, “a quanto ammontano le risorse complessivamente stanziate finora per il finanziamento di Fase Uno, quale è la loro provenienza, quali risultati sono stati finora ottenuti dalla società e in quale percentuale è stato portato a compimento il Piano delle Attività per il 2007”. Infine, il consigliere chiede che il Presidente trasmetta copia “dell’Apq ‘Ricerca Scientifica’, nonché della relativa convenzione attuativa e di tutti gli atti aventi per oggetto la rimodulazione delle risorse stanziate a copertura dell’Apq”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul finanziamento della società Fase Uno s.r.l.


Il sottoscritto,


PREMESSO che, con Del. n. 45/32 del 7 novembre 2006, è stata costituita la società Fase Uno s.r.l., interamente partecipata dalla Regione, avente quale scopo sociale “la selezione e la valorizzazione di progetti per l’innovazione pre e post-brevettuale di agenti diagnostici e terapeutici su scala nazionale e internazionale, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una strategia dapprima regionale e quindi nazionale per la valutazione preclinica e la valutazione brevettuale di nuovi composti biologicamente attivi da portare sino alle Fasi Cliniche I e II”;

CONSIDERATO che, con Del. n. 45/8 del 28 agosto 2008, la Giunta regionale ha approvato il programma di attività di Fase Uno s.r.l. per il 2008;

PRESO ATTO che, contestualmente all’approvazione del programma di attività per il 2008, la Giunta regionale ha stanziato a favore della società un contributo di Euro 4.500.000 a valere sulle risorse Fas per gli anni 2007-2013;

SOTTOLINEATO che la delibera in oggetto recita testualmente: “La società, come già indicato nella deliberazione n. 28/25 del 26 luglio 2007 della Giunta regionale, è stata poi individuata quale soggetto attuatore dell’intervento P1b ‘Sviluppo di agenti diagnostici e terapeutici’ all’interno dell’Accordo Quadro di Programma (APQ) tra Regione Autonoma della Sardegna, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Ministero dell’Economia e delle Finanze. La convenzione attuativa è stata stipulata in data 17 aprile 2008 e la società ha iniziato la realizzazione degli investimenti e lanciato un nuovo bando per la valorizzazione di nuovi farmaci”;

VALUTATO che la delibera recita inoltre: “Con nota 3377 dell’11 giugno 2008, il Centro Regionale di Programmazione ha comunicato di aver proceduto ad una rimodulazione dell’APQ Ricerca a valere sulla deliberazione Cipe 20/2004, riducendo a soli Euro 500.000 il contributo previsto in favore di Fase 1 srl, contro i 7.250 milioni previsti dalla convenzione regolarmente firmata ed agli atti della società, confermando comunque ‘l’impegno a finanziare l’intervento con fondi regionali’”;

VERIFICATO che lo stanziamento di Euro 4.500.000 di cui sopra ha dunque lo scopo di compensare l’avvenuta perdita di Euro 6.750.000 rivenienti dalle risorse Cipe stanziate per finanziare l’Apq ‘Ricerca scientifica’, considerato che Euro 2.800.000 erano già stati stanziati dalla Regione, con risorse proprie, a titolo di anticipazione sugli stanziamenti previsti a copertura dell’Apq con la citata Del. n. 28/25 del 26 luglio 2007;


CHIEDE DI INTERROGARE
il Presidente della Regione
affinché riferisca

  • Quale soggetto istituzionale ha disposto la rimodulazione dell’Apq ‘Ricerca scientifica’ e con quali motivazioni è stato deciso di ridurre di Euro 6.750.000 gli stanziamenti a favore di Fase Uno s.r.l.;

  • Se il Centro Regionale di Programmazione dispone del potere di rimodulare di propria iniziativa le risorse Cipe stanziate a finanziamento degli Apq;

  • A quanto ammontano le risorse complessivamente stanziate finora per il finanziamento di Fase Uno s.r.l., quale è la loro provenienza, quali risultati sono stati finora ottenuti dalla società e in quale percentuale è stato portato a compimento il Piano delle Attività per il 2007, approvato dalla Giunta regionale con Del. n. 21/23 del 29 maggio 2007;


CHIEDE INOLTRE
al Presidente della Regione

  • Di trasmettere copia dell’Apq ‘Ricerca Scientifica’, nonché della relativa convenzione attuativa e di tutti gli atti aventi per oggetto la rimodulazione delle risorse stanziate a copertura dell’Apq.