mercoledì, settembre 10, 2008

Blocco trasporto merci su rotaia, situazione sempre più paradossale

Si fa di giorno in giorno più assurda la situazione del trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna, quando mancano meno di due mesi alla cessazione definitiva del servizio da parte di Trenitalia”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Ormai è venuto meno anche l’ultimo pretesto accampato dall’azienda per giustificare la chiusura del servizio e i conseguenti, irreparabili danni per l’economia sarda: il blocco del trasporto merci su rotaia non comporta affatto un risparmio per Trenitalia; anzi, come si può toccare con mano in questi giorni, i costi stanno persino aumentando”.

“Attualmente, gli scali merci isolani sono aperti e presidiati dal personale di Trenitalia, che continua a recarsi quotidianamente al lavoro e a percepire lo stipendio senza avere alcunché da fare”, prosegue Diana. “Soltanto a Cagliari, sono circa 25 i lavoratori pagati per non fare assolutamente nulla. In altri contesti, comportamenti del genere da parte di un datore di lavoro sono stati sanzionati come mobbing. Allo stesso modo, anche il traghetto Garibaldi continua le sue corse a cadenza settimanale o quasi, a disposizione esclusiva della Keller di Villacidro. I costi di esercizio sono esattamente gli stessi di quando la nave svolgeva il regolare servizio tra l’Isola e il continente. Il venir meno del trasporto dei vagoni merci, però, ha determinato per Trenitalia una perdita di introiti pari a 9 milioni di euro, che fino a qualche mese fa venivano utilizzati per ridurre i costi di mantenimento del servizio. Quindi, oggi che di fatto non esiste più, il trasporto merci su rotaia costa persino più di quanto costava prima di essere soppresso”.

“Davanti a cifre del genere, Trenitalia non può più nascondersi”, conclude il consigliere. “E’ ora che l’azienda dica chiaro e tondo ai sardi quali sono le vere ragioni che l’hanno spinta a una decisione che affosserà l’economia isolana. Appare evidente come proprio questo sia l’unico obiettivo che muove Trenitalia e i sardi hanno il diritto di sapere sulla base di quali interessi occulti si vogliono condannare le nostre imprese all’isolamento e la nostra terra a un perpetuo sottosviluppo”.

1 commento:

antonio costa ha detto...

Carissimo Onorevole, nel ringraziarLa ancora per i suoi incisivi interventi, mi permetta di insistere sul fatto che è più che mai necessario, data l'appartenenza allo stesso schieramento,richiedere un intervento forte e deciso nei confronti del Ministro Matteoli perchè vengano date risposte ma sopratutto direttive su quello che dovrà essere il futuro del traffico merci, se mai ci sarà di nuovo, su rotaia in Sardegna.
Altro assurdo paradosso oltre a quelli già descritti è l'intervento, lunedì scorso, di una squadra di elettricisti che ha provveduto a mettere a norma (non lo erano) gli impianti elettrici degli uffici, installando anche nel mio il salvavita. Ho fatto presente agli operai che il loro intervento era alquanto tardivo ed inutile e mi hanno giustamente risposto che loro eseguivano un lavoro come avevevano gia fatto anche nello scalo di Elmas e in quello di Macomer dove erano stati mandati di recente per preparare gli uffici alla Cemat (?!?)
Ancora grazie
Antonio Costa