“Chi già gridava al miracolo davanti alla finta conversione al dialogo del governatore Renato Soru, non ha che da guardare agli atti che sono stati adottati oggi dalla Giunta regionale sul caso Tuvixeddu: quello che abbiamo davanti è sempre il solito Soru, con la sua solita, totale mancanza non soltanto del senso delle istituzioni, ma anche del più puro e semplice buon senso”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in seguito alla delibera adottata oggi pomeriggio dall’esecutivo per bloccare nuovamente i lavori in corso nella necropoli.
“Così come avevamo paventato, l’apertura al dialogo sbandierata dal governatore si è rivelata nient’altro che un tranello”, prosegue Diana. “Il nuovo blocco per tre mesi dei lavori sul colle cagliaritano, ampiamente anticipato dallo stesso Soru, si abbatte come una pietra tombale sulla disponibilità al confronto mostrata dalle imprese e dal Comune di Cagliari. Neppure la convocazione, da parte del sindaco Emilio Floris, del comitato di vigilanza sull’accordo di programma è bastata a fermare la mano del governatore, la cui decisione era stata presa ben prima delle sue convocazioni-beffa in viale Trento. In un colpo solo, Soru riesce a insultare non soltanto le altre parti che, insieme alla Regione, hanno sottoscritto l’accordo del 2000, ma anche il Tar, la cui sentenza che ha bocciato i vincoli imposti arbitrariamente dalla Giunta sulla necropoli viene trattata alla stregua della carta straccia”.
“Se il presente appare grigio, il futuro si profila persino più oscuro”, conclude il consigliere. “L’avvio delle procedure per la dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area non è che il preludio all’esproprio, un folle esborso di denaro dei cittadini che avrà un solo scopo: la devastazione del colle di Tuvixeddu attraverso la realizzazione del progetto dell’architetto francese Gilles Clement, unico vero interesse che muove le azioni della Regione in questa vicenda”.
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