Il coordinatore regionale del Popolo della Libertà, sen. Mariano Delogu, e il capogruppo in Consiglio regionale, on. Mario Diana, hanno letto con molto interesse le dichiarazioni rese ieri alla stampa dal segretario nazionale del Partito Sardo d’Azione, Efisio Trincas, in particolare nella parte in cui, dopo il riferimento al patto intervenuto con gli altri partiti che hanno sostenuto il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, si legge: “Saremo alleati fedeli finché si rispetterà quel patto, ma se questo non dovesse accadere nessuno ci vieterebbe di decidere se restare dentro la maggioranza o uscire fuori”.
Efisio Trincas è persona troppo avveduta per non sapere che un accordo deve essere rispettato da entrambe le parti e che entrambe le parti e non una sola possono recedere se l’altra non lo rispetta. Fino ad oggi il Psd’az non ha certo avuto conseguenze negative dall’accordo. Per contro, senza nessuna preventiva consultazione con gli alleati e, in particolare, con il Pdl, i consiglieri regionali del Psd’az hanno depositato una mozione. In essa chiedono che la Giunta regionale si impegni a guidare la Sardegna verso una piena e compiuta indipendenza, anche e soprattutto pretendendo dallo Stato italiano il risarcimento dei danni che la Sardegna stessa ha subito prima dal Regno e poi dalla Repubblica italiana. Ma, a prescindere dalle valutazioni che si possono fare circa tale richiesta, quelle che davvero stupiscono sono le motivazioni che la precedono: in esse sono contenute, in modo neppure tanto larvato, severe critiche anche all’attuale governo italiano. E questo non è davvero accettabile.
Il coordinatore regionale del Pdl, Mariano Delogu, ed il capogruppo, Mario Diana, intendono riaffermare con assoluta fermezza che nel centrodestra sardo non è in atto alcuna svolta indipendentista. Il centrodestra rimarca il suo orientamento autonomista incentrato sulla ricerca di una collaborazione forte e paritaria con lo Stato, basata su diritti e doveri precisi e riconosciuti da ambo le parti. Il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, è impegnato a confrontarsi con il Governo nazionale per cercare di risolvere le più gravi vertenze che minano lo sviluppo economico dell’Isola e non è certo agitando la minaccia indipendentista che si potrà rafforzare quel dialogo costruttivo indispensabile affinché la Sardegna possa vedere accolte le sue legittime rivendicazioni.
Non è così che saranno garantite le fondamentali opere pubbliche programmate in occasione del G8 di luglio, non è così che si potenzierà la continuità territoriale, non è così che si salverà il comparto industriale sardo, non è così che si rilancerà l’agricoltura. La ricerca di visibilità di qualcuno rischia di essere pagata a caro prezzo da tutti i sardi, se questa dovesse compromettere la definizione delle partite in corso con lo Stato italiano. Di certo non lo permetteremo, perché il nostro obiettivo è lo sviluppo dell’Isola, non la ricerca di qualche centimetro quadrato in più sulle pagine dei quotidiani locali. Per questo, la mozione sull’indipendenza della Sardegna presentata dal Psd’az non gode di alcun appoggio, né troverà alcuna condivisione in Aula da parte nostra. Non è questa la linea politica della coalizione di centrodestra concordata con gli alleati.
1 commento:
non ci resta che piangere..
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