“Non abbiamo mai avuto dubbi sull’attendibilità dei dati Crenos, per quanto questi possano tracciare un quadro poco confortante per il futuro della Sardegna”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “Il rapporto sull’economia isolana presentato stamane conferma ciò che il centrodestra va sostenendo ormai da anni, cioè che le scelte politiche del precedente governo regionale guidato da Renato Soru si sarebbero rivelate un disastro di cui tutti i sardi avrebbero pagato le conseguenze”.
“Stando a quanto elaborato dal Crenos, se oggi la Sardegna si trova a soffrire così duramente la crisi economica generale, lo si deve al fatto che l’economia regionale è cresciuta troppo poco tra il 2004 e il 2007”, prosegue Diana. “Inutile ricordare chi governava l’Isola in quel periodo. Così come è inutile ricordare quante volte l’allora opposizione ha denunciato pubblicamente gli effetti negativi che certe scelte politiche avrebbero determinato. L’andamento altalenante mostrato dal comparto turistico conferma ulteriormente quanto siano state dannose, a livello di immagine e non solo, decisioni come le imposte sul turismo ed il blocco dello sviluppo imposto con il Piano paesaggistico regionale. Quest’ultimo ha inoltre influito negativamente sulla crescita di diversi altri comparti, dall’edilizia all’agricoltura, finendo così per danneggiare l’intera economia isolana”.
“Ora è necessario ripartire il prima possibile, con la consapevolezza che quella che ci aspetta è una corsa in cui dobbiamo colmare uno svantaggio iniziale non indifferente”, conclude il capogruppo. “In questo, i dati del Crenos possono fornire una base di fondamentale importanza, soprattutto nella stesura del disegno di legge che dovrà accompagnare la finanziaria e del Programma regionale di sviluppo, che dovranno essere approvati in tempi rapidi e che dovranno contenere le prime misure per la ripresa dello sviluppo economico in Sardegna”.
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