giovedì, novembre 26, 2009

Gruppo Pdl, soddisfazione per accordo su vertenza Alcoa

L’accordo concluso oggi a Roma in merito alla vertenza Alcoa dimostra come le mobilitazioni unitarie della classe politica sarda siano ben più utili per raggiungere risultati concreti di quanto possano esserlo le sterili contrapposizioni strumentali che spesso caratterizzano il confronto tra gli schieramenti”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà, Mario Diana, a nome dell’intero gruppo consiliare.

“La decisione di Alcoa di sospendere l’avvio delle procedure di cassa integrazione”, sottolinea Diana, “non può certo essere accolta come la soluzione definitiva ai problemi dello stabilimento di Portovesme, ma rappresenta il raggiungimento di un obiettivo parziale necessario per avere il tempo di mettere in campo gli strumenti con i quali si punta a risolvere l’annoso problema delle tariffe energetiche”.

“Per questo, il gruppo del Pdl si dichiara soddisfatto per l’accordo di oggi”, conclude il capogruppo, “che dimostra ancora una volta quanto il Governo nazionale e quello regionale si stiano adoperando nel tentativo di dare risposte alle crisi industriali che investono la Sardegna”.

martedì, novembre 17, 2009

Soddisfazione per approvazione manovra in Commissione Bilancio

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, si è detto “soddisfatto” per l’approvazione della manovra finanziaria da parte della Commissione Bilancio, avvenuta questa sera. “Con il voto sul provvedimento, la maggioranza, che ha votato compatta a favore della manovra presentata dalla Giunta, ha mantenuto fede all’impegno di rispettare i tempi di legge previsti per l’approvazione del bilancio”, sottolinea Diana. “Sono certo che, anche nel passaggio in Aula, la coalizione si impegnerà a lavorare unita per l’obiettivo comune, che è quello di dare alla Sardegna, per la prima volta nella storia dell’Autonomia, una finanziaria regionale approvata entro il 31 dicembre”.

Ringraziamento ad Assessore Industria dimissionario

Il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale della Sardegna Mario Diana, anche a nome del gruppo, esprime “il più vivo ringraziamento e apprezzamento per il lavoro intenso e difficile svolto in questi otto mesi dall’assessore Andreina Farris”.

“Le numerose vicende e vertenze affrontate dalla Farris in un momento di crisi come quello che sta vivendo la Sardegna – afferma Diana - sono avviate a conclusione positiva grazie alla professionalità, alle capacità politiche e di mediazione della Farris. Siamo certi – conclude il capogruppo – che l’impostazione di lavoro avviata dalla Farris troverà sicuramente riscontri nell’immediato futuro”.

Tasse sul lusso, da Corte europea parola fine a operazione irresponsabile

Con la sentenza odierna della Corte di giustizia europea del Lussemburgo si è posta una volta per tutte la parola fine sulle cosiddette ‘tasse sul lusso’ introdotte nella scorsa legislatura dal governatore Renato Soru. Quello della Corte europea è un pronunciamento atteso che conferma ancora una volta quanto fosse giusta e necessaria la strenua opposizione fatta dal centrodestra contro le imposte regionali sul turismo”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“I rilievi mossi dai magistrati del Lussemburgo dimostrano quanto quella voluta da Soru sia stata un’operazione irresponsabile, mossa unicamente da motivazioni ideologiche e di marketing elettorale e messa in pratica in spregio dei diritti costituzionali dei cittadini e di tutte le norme vigenti, a livello sia nazionale che comunitario”, sottolinea Diana. “Bene ha fatto il centrodestra, perciò, ad abrogare le tasse non appena si è trovato a governare la Regione, ricostituendo così lo stato di diritto ed evitando ulteriori danni di immagine all’industria turistica isolana”.

venerdì, novembre 13, 2009

Regione, bene il nuovo modello di continuità territoriale aerea

Il nuovo modello di continuità territoriale aerea anticipato oggi dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, è esattamente ciò di cui i sardi avevano bisogno per superare il fallimentare modello Soru con cui hanno dovuto fare i conti negli ultimi anni”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Nella scorsa legislatura si è cercato di spacciare per continuità territoriale un sistema fatto di tariffe elevate, ridotta disponibilità di voli, orari impossibili e disfunzioni a non finire”, sottolinea Diana. “Il nuovo modello in via di elaborazione sembra invece in grado di rispondere alle esigenze dei sardi, garantendo prezzi da vera continuità territoriale, consentendo di muoversi da e per la Sardegna con un costo paragonabile a quello che si sostiene per percorrere le stesse distanze sul territorio della Penisola, e assicurando un’ampia disponibilità di voli e destinazioni. L’estensione della continuità territoriale a tutti i cittadini dell’Unione Europea, inoltre, sarà un formidabile volano per lo sviluppo dell’industria turistica sarda, oggi frenata anche dai costi proibitivi dei biglietti aerei”.

“La rimodulazione del trasporto ferroviario, che sarà decisa la prossima settimana dall’esecutivo, va a completare il quadro di un generale ridisegno del sistema dei trasporti in Sardegna, cui si aggiungerà entro breve tempo anche il nuovo regime di continuità territoriale marittima che farà seguito alla privatizzazione della Tirrenia”, conclude il capogruppo. “In pochi mesi, la giunta Cappellacci sta realizzando, di concerto con il Governo, quanto il precedente esecutivo di centrosinistra non è riuscito a fare in quasi cinque anni alla guida della Regione”.

giovedì, novembre 12, 2009

Eolico off-shore, opposizione Regione spazza via polemiche strumentali

Con l’atto di opposizione formale presentato oggi alla Capitaneria di Porto di Oristano, la Giunta regionale ha dimostrato di non essersi affatto disinteressata al problema delle centrali eoliche off-shore che minacciano di deturpare la costa oristanese, al contrario di quanto hanno strumentalmente affermato a più riprese vari esponenti del centrosinistra”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“L’esecutivo ha agito di conseguenza rispetto al pronunciamento del Consiglio regionale e alla linea della coalizione di centrodestra che governa la Regione”, sottolinea Diana. “Ci siamo sempre battuti per la tutela dell’ambiente e del paesaggio, e pertanto non possiamo accettare scempi come quelli di Sassu e di Is Arenas, per giunta in nome di interessi economici che appaiono tutt’altro che trasparenti. Il tempo trascorso prima che la Giunta regionale formalizzasse il suo parere negativo non è andato sprecato ma è servito per approfondire tutti gli aspetti di una materia assai delicata, non soltanto dal punto di vista ambientale ma anche da quello giuridico. Come avrebbe reagito l’opposizione se l’esecutivo avesse presentato i suoi rilievi in tutta fretta per poi vederseli respinti a causa di un esame troppo superficiale delle normative in materia?”

“Quanto fatto oggi dalla Giunta dimostra come fossero strumentali le polemiche dell’opposizione”, conclude il capogruppo. “La vicenda, però, non si esaurisce oggi: bisogna mantenere alta l’attenzione per tutto l’iter autorizzativo degli impianti che speriamo, anche a seguito delle rassicurazioni avute dal Ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, sia destinato a concludersi con un pronunciamento negativo. Fino ad allora, sarebbe opportuno che le forze politiche garantissero un impegno unitario anziché sprecare tempo ed energie in polemiche sterili come quelle sul presunto disimpegno della Regione”.

giovedì, novembre 05, 2009

Crisi Alcoa, Regione e Governo intervengano per salvare l’industria nel Sulcis

Un intervento da parte della Regione e del Governo, nella persona del Ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, per assicurare all’Alcoa di Portovesme tariffe energetiche agevolate, per scongiurare un pronunciamento negativo della Commissione Europea contro l’attuale regime di agevolazioni tariffarie e, più in generale, per salvare l’industria nel Sulcis-Iglesiente: è quello che chiede il consigliere regionale del Popolo Della Libertà, Giorgio Locci, insieme al capogruppo Mario Diana, in un’interrogazione rivolta al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale all’Industria, Andreina Farris.

L’interrogazione è incentrata soprattutto su una data, quella del 17 novembre. Tra dodici giorni, infatti, scadrà l’attuale regime tariffario agevolato per l’acquisto dell’energia elettrica da parte dell’Alcoa e l’azienda ha comunicato che, da quella data, il sito di Portovesme sarà messo in ‘fermata tecnica’. Nei prossimi giorni è inoltre previsto il pronunciamento della Commissione Europea sulla procedura di infrazione aperta nel 2006 contro la legge nazionale che concede i benefici tariffari all’Alcoa, che potrebbe prefigurare un aiuto di Stato non ammesso dalle norme comunitarie. La cessazione delle agevolazioni, si legge nell’interrogazione, “comporterebbe per lo stabilimento una perdita mensile stimata in circa 8 milioni di euro”, mentre l’eventuale pronunciamento negativo in sede europea, “ritenuto allo stato attuale molto probabile”, “comporterebbe l’obbligo di restituzione di una somma fino ad un massimo di 600 milioni”. Perciò la fermata tecnica dello stabilimento “è destinata a tramutarsi in una chiusura definitiva”, “con conseguente perdita del posto di lavoro da parte dei quasi 2 mila dipendenti”.

I due consiglieri ricordano il tentativo fatto con l’istituzione del Virtual power plant che, “secondo gli impegni assunti dal Ministero, avrebbe dovuto consentire l’acquisto di energia elettrica a prezzo agevolato”, ma che ha rivelato “la sua inadeguatezza”. Scajola “ha successivamente dichiarato di avere elaborato una nuova strategia di intervento” e che la avrebbe illustrata nella sua visita in Sardegna programmata per il 3 novembre. Rinviata la visita per problemi di salute del Ministro, senza che “nessun sottosegretario, dirigente o funzionario” sia stato inviato nell’Isola per illustrare la nuova strategia, il personale dell’Alcoa, “esasperato dal concreto pericolo di perdere il posto di lavoro, ha dichiarato lo stato di mobilitazione, inscenando diverse iniziative di protesta tra Portovesme e Cagliari con modalità che destano preoccupazione anche per l’incolumità degli stessi lavoratori”. In un contesto simile, la Regione, sottolineano Locci e Diana, deve “intervenire con la massima urgenza per garantire la preservazione del tessuto produttivo del Sulcis-Iglesiente, interessato da una crisi industriale senza precedenti che riguarda non soltanto la Alcoa ma altre importanti realtà e che mette a rischio svariate migliaia di posti di lavoro”.

I due interroganti chiedono dunque al presidente Cappellacci e all’assessore Farris cosa la Giunta regionale intende fare, di concerto con il Ministero, per “scongiurare la chiusura dello stabilimento Alcoa e, più in generale, per garantire la preservazione del tessuto produttivo del Sulcis-Iglesiente”. I due chiedono inoltre all’esecutivo di attivarsi presso il Dicastero dello Sviluppo economico “affinché siano immediatamente varate misure straordinarie e di rapida efficacia finalizzate a consentire, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato alle imprese, l’approvvigionamento di energia elettrica con tariffe agevolate da parte della Alcoa” e perché “siano assunti tutti gli atti necessari ad evitare il pronunciamento negativo della Commissione Europea sulla procedura di infrazione”.



INTERROGAZIONE URGENTE LOCCI – DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sulla crisi dello stabilimento Alcoa di Portovesme



Il sottoscritto,


PREMESSO che la dirigenza della Alcoa, società multinazionale che opera nel settore della produzione di alluminio primario, ha annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di sottoporre a fermata tecnica il proprio stabilimento di Portovesme a partire dal 17 novembre p.v., a causa dei costi eccessivi di produzione determinati dal prezzo dell’energia elettrica;


CONSIDERATO che il 17 novembre p.v. scadrà il regime tariffario agevolato per l’acquisto di energia elettrica concesso alla Alcoa sin dall’acquisizione dello stabilimento di Portovesme in applicazione della L. 14 maggio 2005, n. 80, e che è previsto a giorni il pronunciamento della Commissione Europea sulla procedura di infrazione aperta nel 2006 relativamente all’applicazione della legge citata, che potrebbe rientrare tra gli aiuti di Stato alle imprese non ammessi dalla normativa comunitaria;


VALUTATO che la cessazione delle agevolazioni tariffarie comporterebbe per lo stabilimento una perdita mensile stimata in circa Euro 8.000.000, mentre un eventuale pronunciamento negativo da parte della Commissione Europea, ritenuto allo stato attuale molto probabile, comporterebbe l’obbligo di restituzione di una somma fino ad un massimo di Euro 600.000.000;


VERIFICATO che ciascuna delle eventualità di cui sopra comporterebbe l’immediata cessazione dell’attività dello stabilimento e che la fermata tecnica annunciata dalla dirigenza aziendale è destinata a tramutarsi in una chiusura definitiva del sito produttivo, con conseguente perdita del posto di lavoro da parte dei quasi 2.000 dipendenti;


SOTTOLINEATO che, con l’entrata in vigore della L. 23 luglio 2009, n. 99, è stato istituito il meccanismo del Virtual power plant che, secondo gli impegni assunti dal Ministero per lo Sviluppo economico, avrebbe dovuto consentire l’acquisto di energia elettrica a prezzo agevolato da parte delle industrie cosiddette ‘energivore’ come la Alcoa;


ATTESTATO che, subito dopo l’entrata in vigore della norma di cui sopra, è stata verificata la sua inadeguatezza rispetto alla finalità prevista: non soltanto l’applicazione del Virtual power plant non dovrebbe comportare una riduzione delle tariffe energetiche ma potrebbe tradursi addirittura in un loro incremento;


PRESO ATTO che il Ministro per lo Sviluppo economico ha successivamente dichiarato di avere elaborato una nuova strategia di intervento per consentire alla Alcoa l’approvvigionamento di energia elettrica a condizioni agevolate e che avrebbe illustrato tale strategia nella sua visita in Sardegna programmata per il 3 novembre u.s.;


PRESO ATTO ALTRESI’ che il Ministro ha rinviato a data da destinarsi, adducendo ragioni di salute, la sua visita in Sardegna, che nessun sottosegretario, dirigente o funzionario è stato inviato nell’Isola per illustrare la nuova strategia del Ministero in materia di tariffe agevolate per le industrie ‘energivore’ e che, in conseguenza di ciò, il personale dello stabilimento Alcoa, esasperato dal concreto pericolo di perdere il posto di lavoro, ha dichiarato lo stato di mobilitazione, inscenando diverse iniziative di protesta tra Portovesme e Cagliari con modalità che destano preoccupazione anche per l’incolumità degli stessi lavoratori;


RITENUTO che la Regione debba intervenire con la massima urgenza al fine di garantire la preservazione del tessuto produttivo del Sulcis-Iglesiente, interessato da una crisi industriale senza precedenti che riguarda non soltanto la Alcoa ma altre importanti realtà quali Portovesme Srl, Otefalsail e Rockwool, e che mette a rischio svariate migliaia di posti di lavoro;



CHIEDE DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’Industria

affinché riferiscano


  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, di concerto con il Ministero per lo Sviluppo economico, al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento Alcoa di Portovesme e, più in generale, di garantire la preservazione del tessuto produttivo del Sulcis-Iglesiente;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso il Ministero per lo Sviluppo economico affinché siano immediatamente varate misure straordinarie e di rapida efficacia finalizzate a consentire, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato alle imprese, l’approvvigionamento di energia elettrica con tariffe agevolate da parte della Alcoa;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso il Ministero per lo Sviluppo economico affinché siano assunti tutti gli atti necessari ad evitare il pronunciamento negativo della Commissione Europea sulla procedura di infrazione relativa alla L. n. 80/2005.

martedì, novembre 03, 2009

Sentenza europea su crocifisso esagerata, non si espella la religione dalla vita pubblica

Sebbene le sentenze della magistratura, sia essa italiana o comunitaria, debbano sempre essere rispettate, sono del parere che il pronunciamento della Corte europea per i diritti dell’uomo, secondo cui sarebbe illegittima la pratica di esporre il crocifisso nelle aule delle scuole italiane, possa essere considerata quantomeno esagerata rispetto alla materia del contendere”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Sono dell’idea che lo Stato debba essere laico, il che però non significa impedire ai cittadini l’espressione del loro credo religioso o negare le radici cristiane del popolo italiano”, puntualizza Diana. “Spero che la sentenza della Corte europea non sia viziata da una corrente di pensiero laicista che mira ad espellere la religione dalla vita pubblica, perché una simile impostazione difficilmente potrà trovarmi d’accordo”.