“Non solo nella vita politica italiana non c’è troppa Sardegna, ma c’è un intero popolo che ogni giorno si batte perché, nella vita politica italiana, di Sardegna non ce n’è abbastanza. Non ce n’è abbastanza per poter affrontare seriamente i problemi dell’Isola alla pari di quanto avviene per le altre Regioni italiane e non ce n’è abbastanza per poter considerare rispettato il nostro Statuto di Autonomia, la legge costituzionale che regola i rapporti istituzionali tra lo Stato italiano e la Regione sarda e che nessun Governo nazionale, compreso quello presieduto dall’on. Amato, ha mai rispettato alla lettera”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica a quanto affermato oggi, al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, dall’ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuliano Amato, secondo cui nella vita politica italiana ci sarebbe “troppa Sardegna”.
“Le dichiarazioni dell’on. Amato dimostrano quanto può essere deleteria, per la difesa dell’Unità nazionale e per una corretta considerazione di tutti i cittadini da parte delle forze politiche, l’ideologia radical-chic, snobistica e sottilmente razzista, che sta alla base dell’infelice uscita di oggi”, conclude Diana. “L’on. Amato farebbe bene, oltre che a chiedere scusa ai Sardi, a documentarsi in maniera meno superficiale sulla Sardegna per scoprire quali sono i nostri problemi, in particolare quelli causati dalle ‘dimenticanze’ – che è assai difficile considerare in buona fede – della politica nazionale. Magari, così facendo e riflettendo sulle proprie omissioni, potrà rendersi conto del perché la sua non certo brillante carriera politica può dirsi conclusa ormai da molti anni”.
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