“Il pronunciamento della Corte
Costituzionale, confermando quanto già affermato dalla Corte dei
Conti, ha messo la parola fine alla vertenza con lo Stato sulle
entrate erariali, riconoscendo una volta per tutte il diritto della
Regione Sardegna ad iscrivere nel proprio bilancio le quote di
compartecipazione che le spettano in base al dettato dell’art. 8
dello Statuto di Autonomia, senza dover attendere l’approvazione di
alcuna norma di attuazione”, dichiara il capogruppo del Popolo
della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando la
sentenza con cui la Consulta ha respinto l’impugnativa proposta dal
Governo nazionale contro il bilancio regionale.
“Ora che non può più
sussistere alcun dubbio sulla legittimità delle richieste della
Sardegna”, prosegue Diana, “la Regione deve adoperarsi per
mettere in mora lo Stato affinché provveda immediatamente a versare
nelle nostre casse quanto ci spetta, senza tergiversare ulteriormente
come ha fatto finora, nella speranza che il governo Monti, che già
più di una volta ha dimostrato uno scarso livello di attenzione e
disponibilità nei nostri confronti, non intenda cercare altri
cavilli giuridici o scuse da cattivo pagatore per non saldare i
propri debiti”.
“Nel contempo, però”,
conclude il capogruppo, “è necessario ottenere la rimodulazione
del patto di stabilità che impedisce alla Regione di aumentare le
proprie spese anche in presenza di un incremento delle entrate. Le
due cose devono andare di pari passo, perché altrimenti le maggiori
risorse che arriverebbero non potrebbero essere spese e la ‘vertenza
entrate’ si risolverebbe in un buco nell’acqua”.
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