“La
proroga di 700 ore del funzionamento dei gruppi 1 e 2 ad olio
combustibile della centrale E.On. di Fiume Santo, concessa oggi dal
Prefetto di Sassari, è uno schiaffo al territorio e alle centinaia
di lavoratori della centrale che rischiano di restare disoccupati a
causa degli esuberi decisi dalla multinazionale tedesca, e deve
essere immediatamente revocata”, dichiara il capogruppo di Sardegna
E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“I
gruppi 1 e 2 sono obsoleti, inquinanti, estremamente pericolosi per
la popolazione e per l’ambiente, e dovevano essere chiusi anni fa”,
sottolinea Diana. “Peraltro, in presenza di tutte le necessarie
autorizzazioni per la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone, non
sussiste alcuna ragione per cui i vecchi gruppi ad olio combustibile
debbano continuare a funzionare: si dia il via immediatamente alla
realizzazione del nuovo gruppo e si chiudano quelli già più volte
autorizzati in regime di proroga, in barba a tutte le norme possibili
e immaginabili, comprese quelle del buon senso. Se poi E.On., come
ormai è chiaro, non ha più intenzione di investire in Sardegna,
tolga il disturbo e lasci spazio ai soggetti che si sono fatti avanti
per rilevare la centrale e realizzare il piano industriale che
prevede la realizzazione del nuovo gruppo: nessuno, nell’Isola,
sentirà la sua mancanza, tranne forse il gestore della rete
elettrica, che con la multinazionale tedesca sembra essere in
rapporti di affari tanto buoni da fare spesso dubitare della sua
terzietà”.
“La
Regione, infine, farebbe bene a valutare con attenzione una decisione
che svela inequivocabilmente l’orientamento del Governo nella
vertenza Fiume Santo”, conclude il capogruppo. “Come se non
bastasse la politica aziendale di Terna, la decisione del Prefetto è
un segnale lampante: l’esecutivo nazionale è totalmente appiattito
sulle posizioni di E.On. e non assumerà alcuna decisione che vada in
direzione contraria ai suoi interessi. Mai come oggi, è
indispensabile che sia Viale Trento a prendere in mano la vertenza,
dimostrando di essere capace di assumere decisioni coraggiose che
permettano di salvare centinaia di posti di lavoro e di liberare
l’Isola da un duopolio elettrico che sta contribuendo ad affossare
la nostra economia”.
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