“Anche
quest’anno, i Riformatori, ed in particolare l’on. Cossa,
arrivati alle soglie del mese di agosto, si mettono in luce per la
loro abilità nei classici giochi da spiaggia. Quello che a loro
riesce meglio è sempre lo stesso: sparare ad alzo zero su tutto e
tutti per coprire le responsabilità loro e dei loro alleati, cioè
quelli che finora non sono riusciti a mettersi d’accordo per
portare in Aula la legge per la riforma delle autonomie locali”,
dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio
regionale, Mario Diana, replicando al comunicato stampa del
vicepresidente dell’Assemblea, il riformatore Michele Cossa.
“Le
parole dell’on. Cossa sono un insulto per le istituzioni e devono
essere immediatamente ritirate”, attacca Diana. “Se quella che
lui chiama ‘rottamazione delle Province’ non è ancora andata in
porto, la colpa è solo ed esclusivamente della maggioranza di cui il
suo partito fa parte. In via Roma non è in corso alcun complotto per
andare in ferie, stiamo semplicemente aspettando che la coalizione
che sostiene la giunta Cappellacci abbia finito di fare i suoi comodi
e si decida a portare in discussione la proposta di riforma. E’
evidente che i problemi sono di natura politica e l’uscita ad
effetto del vicepresidente ne è la prova: la maggioranza la sta
tirando per le lunghe perché non riesce a trovare un accordo al suo
interno”.
“Invece
di lanciare messaggi criptici, di sparare nel mucchio per non fare
troppo danno a qualcuno in particolare, l’on. Cossa sia coerente:
abbandoni la vicepresidenza di questo vituperato Consiglio e facciano
altrettanto i Riformatori con i loro posti di potere e sottopotere”,
conclude il capogruppo. “Facciano, una volta tanto, qualcosa di
serio: si sfilino da una maggioranza che fa di tutto per inventarsi
il modo per ignorare le loro istanze, rinuncino alle comode poltrone
e si battano veramente per le proposte che vogliono portare avanti.
E’ troppo facile protestare a gran voce la propria innocenza agli
occhi degli elettori quando si sceglie quotidianamente di essere
corresponsabili di chi vuole lasciare le cose come stanno, con dei
commissari-feudatari che si vuole tenere in carica fino alle
regionali del prossimo anno affinché curino, con poteri assoluti e
sperperando i soldi rimasti nelle casse delle Province, gli interessi
di chi li ha nominati”.
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