“Si fanno ogni giorno più sconcertanti le notizie riguardanti la situazione del trasporto merci su rotaia”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Dopo che Trenitalia ha sospeso il servizio da e per la Sardegna lamentando una presunta carenza di fondi dovuta ai tagli imposti dal governo nazionale, Rfi si appresta ad investire per potenziare il polo merci di Messina”.
“Secondo il piano di produzione che i vertici delle due società hanno illustrato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali siciliane, quello di Messina dovrebbe restare l’unico polo marittimo in forza alle ferrovie, dopo la chiusura di Civitavecchia e il ridimensionamento di Golfo Aranci”, spiega Diana. “Per questo, Rfi prevede di potenziare la propria presenza sullo Stretto con investimenti sulle infrastrutture e assunzione di nuovo personale: le ferrovie, infatti, si sono impegnate con il precedente governo ad assumere 55 lavoratori nello scalo messinese. E pazienza se la soppressione del servizio in Sardegna rischia di creare un numero ben maggiore di disoccupati”.
“E’ evidente che la fine del trasporto merci su rotaia nell’Isola non è avvenuta per una causa di forza maggiore ma per una precisa scelta strategica di Trenitalia e Rfi”, conclude il consigliere. “Perciò è ora che la Regione rompa gli indugi e si schieri in una posizione di netto contrasto nei confronti delle due aziende che gestiscono la rete e il trasporto ferroviario, perché quanto fatto fino ad oggi dalla giunta Soru non può in alcun modo essere considerato sufficiente a fronte dei gravissimi rischi che corrono l’economia sarda e il livello di occupazione nell’Isola”.
1 commento:
Ottimo Onorevole! Avanti così, e non dimentichiamoci che alla luce delle ultime notizie, il porto di ingresso delle merci fs dovrebbe essere Porto Torres ma non è ancora chiaro se lo scalo di arrivo dovrà essere ancora Cagiari (come è ovvio che sia) oppure Elmas con i ben noti problemi di viabilità in entrata e in uscita dal terminal.
Grazie
Antonio
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