“Non c’era certo bisogno che l’on. Bersani si scomodasse a venire fino in Sardegna per farci sapere che i sardi hanno la schiena dritta: noi sardi lo abbiamo sempre saputo e non perdiamo occasione per dimostrarlo con i fatti, come stiamo facendo, ad esempio, nel gestire la partita delle autorizzazioni agli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle dichiarazioni rilasciate dal segretario nazionale del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, durante la sua visita elettorale a Porto Torres.
“La schiena dritta è una particolarità di cui noi sardi andiamo orgogliosi, per questo appoggiamo senza remore le decisioni del presidente Cappellacci in materia di energie rinnovabili”, sottolinea Diana. “D’altronde, è molto meglio avere la schiena dritta che la testa dura, come chi si ostina a puntare il dito nel vuoto, additando alla pubblica opinione atti che non esistono e pretendendo di far credere che dietro possano celarsi chissà quali nefandezze. L’on. Bersani dimostra, per l’ennesima volta, che la sinistra, quando attacca le politiche energetiche della giunta Cappellacci, non sa di cosa parla. Vuole dirci una buona volta, l’on. Bersani, quali sarebbero le tanto esecrabili azioni in materia di energie rinnovabili messe in atto dall’esecutivo regionale sardo?”
“Se poi”, conclude il capogruppo, “quando parla di ‘procedure’ e ‘legislazioni speciali’, il segretario del Pd si riferisce alla decisione di non concedere alcuna autorizzazione per l’installazione di nuovi impianti e di mettere la produzione energetica da fonti rinnovabili sotto il controllo pubblico, perché questi sono gli unici atti in materia riconducibili alla giunta Cappellacci, allora sappia che non solo l’esecutivo gode di tutto il nostro appoggio ma che di simili decisioni siamo orgogliosi, perché è così che i sardi stanno mostrando di avere la schiena dritta, diversamente da come si è fatto nel recente passato quando in Regione i grandi gruppi affaristici interessati al business delle rinnovabili erano di casa”.
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