mercoledì, aprile 27, 2011

Caro traghetti, dalla Giunta regionale misura risolutiva

Il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, esprime “grande apprezzamento” per la decisione della Giunta regionale di intervenire, per mezzo della Saremar, per calmierare il prezzo del trasporto marittimo tra la Sardegna e il Continente, attivando almeno due nuove rotte gestite direttamente dalla società regionale.

“Le misure illustrate oggi dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e dall’Assessore regionale ai Trasporti, Christian Solinas, vanno nella direzione di un intervento deciso per affrontare una situazione che rischia di strangolare l’economia dell’Isola, ed in particolare il comparto turistico, precludendole ogni possibilità di ripresa dalla lunga e grave crisi che ha attraversato negli ultimi anni”, sottolinea Diana. “Senza mostrare inutili velleità di sostituirsi agli armatori, la Regione sceglie di utilizzare gli strumenti già in suo possesso – vale a dire la Saremar, società a capitale totalmente regionale – per offrire, in regime di libera concorrenza e nel pieno rispetto delle regole del mercato, un’alternativa a prezzo ridotto che garantisca il diritto dei sardi alla libera circolazione e che ponga le condizioni per attrarre maggiori flussi turistici, consentendo così alla Sardegna di competere ad armi pari con le altre località del Mediterraneo in cui si rischia di vedere dirottati i vacanzieri, scoraggiati dai prezzi esorbitanti dei biglietti per l’Isola”.

“L’iniziativa della Giunta si presenta inoltre come un’opportunità preziosa per i comparti produttivi sardi, non solo perché prevede che il servizio di trasporto non sia riservato soltanto ai passeggeri ma anche alle merci, ma poiché sui traghetti Saremar potranno essere promosse e magari commercializzate le produzioni locali, dall’agroalimentare all’artigianato”, conclude il capogruppo. “Pertanto, si tratta di una decisione da appoggiare totalmente, perché può rappresentare un’importantissima occasione di rilancio per l’economia isolana”.

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