“Appaiono a dir poco incomprensibili e fuori luogo i toni polemici che il governatore Ugo Cappellacci sta adoperando nei confronti del Governo in reazione all’adozione del decreto attuativo della cosiddetta ‘spending review’ sul bilancio statale: Cappellacci dovrebbe ricordarsi che il suo ruolo non è quello del parlamentare di opposizione ma quello di governare la Sardegna, perciò da lui ci aspetteremmo meno contrapposizioni strumentali e più proposte, più decisioni, più azioni concrete per fare tutto il possibile per rilanciare i comparti produttivi isolani anche in un periodo di difficoltà finanziarie come quello che stiamo attraversando”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Dal Presidente della Regione”, prosegue Diana, “ci saremmo aspettati un atteggiamento più simile a quello dell’Assessore al Bilancio, Giorgio La Spisa, che, numeri alla mano e con un atteggiamento ben più costruttivo del suo, ha dimostrato come non sia ancora possibile stimare l’impatto della ‘spending review’ sul bilancio regionale, dal momento che le cifre della manovra che circolano attualmente sono frutto di indiscrezioni, mentre quelle ufficiali non sono ancora note; sarà forse per questo che La Spisa sta per perdere la carica di vicepresidente della Regione. Sarebbe molto più opportuno che Cappellacci da un lato cercasse di aprire un confronto politico con il Governo al fine di concertare i tagli che comunque andranno inevitabilmente a colpire la Sardegna e dall’altro si impegnasse in una seria operazione di revisione della spesa regionale, sulla falsariga di quella operata dal Governo. La Giunta dovrebbe portare quanto prima in Consiglio un provvedimento che riduca sensibilmente le uscite, agendo sulle spese fuori controllo che si registrano nell’Amministrazione regionale e negli enti locali, aggredendo il disavanzo con la dismissione, laddove possibile, del patrimonio immobiliare della Regione ed infine eliminando le diseconomie che si verificano negli enti, nelle agenzie e nelle società a partecipazione regionale. Si pensi, ad esempio, ad Abbanoa, che genera un deficit di sei milioni e mezzo di euro al mese”.
“Si potrebbero liberare così, attraverso un percorso virtuoso, risorse ingenti da destinare alle politiche per il rilancio dell’occupazione e dell’economia, che da troppo tempo non vedono nuovi investimenti”, conclude il capogruppo. “E’ questo, in fondo, il compito che gli elettori hanno affidato a Cappellacci al momento della sua elezione: quello di portare la Sardegna fuori dalla crisi economica e non certo quello di combattere armi in pugno contro l’esecutivo nazionale, minacciando improbabili azioni giudiziarie e lanciandosi in battaglie mediatiche che non portano mai a nessun risultato”.
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