“Registriamo per l’ennesima volta, con preoccupazione sempre crescente, l’atteggiamento altalenante del governatore Ugo Cappellacci nella gestione della vertenza con lo Stato per il saldo delle entrate erariali dovute alla Sardegna e per il ripristino della capacità di spesa della Regione”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando l’incontro istituzionale di stamani tra il Presidente della Regione e il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“Ancora una volta, Cappellacci non è riuscito a produrre alcun risultato concreto che consenta di immettere immediatamente nel tessuto economico sardo i 1.450 milioni di euro che lo Stato ci deve”, rimarca Diana. “Anzi, il premier Mario Monti ha preferito non presentarsi neppure a La Maddalena, evitando così di riaprire un confronto politico tra il Governo e la Regione. Cappellacci, dal canto suo, dopo aver rifiutato un tavolo politico con il Governo, ora ha cambiato nuovamente idea, probabilmente dopo aver preso atto che il tavolo tecnico su cui aveva accettato di trasferire la vertenza non sta portando a nulla. Così, il governatore, che prima aveva aperto il tavolo politico con l’allora premier Silvio Berlusconi, poi era passato al tavolo tecnico autosospendendosi dal Popolo Della Libertà, quindi aveva rifiutato la risoluzione della vertenza per uno scarto di appena 80 milioni, aveva riaperto il tavolo politico con il nuovo Governo salvo decidere ancora una volta di tornare al tavolo tecnico, ora ha cambiato nuovamente idea e vuole riportare il confronto in sede politica. Con un atteggiamento così ondivago, diventa facile capire perché non si sta ottenendo alcun risultato salvo dimostrare la mancanza di serietà di chi sta portando avanti la trattativa con l’esecutivo nazionale”.
“Il prossimo passo di Cappellacci sarà rimangiarsi la minaccia di azioni legali, cosa che si è già detto pronto a fare al cospetto di Napolitano, probabilmente dopo essersi reso conto, ancora una volta, che neppure questa via può portare a dei risultati”, conclude il capogruppo. “Non si può pensare di ripristinare un rapporto politico ed istituzionale a colpi di ricatti, né da una parte, né dall’altra. Il governatore sta solo continuando a fare demagogia, facendo credere ai sardi di aver esaurito tutti i tentativi possibili per risolvere la vertenza e di dover ricorrere alle azioni legali come soluzione estrema. La verità è che non ha la più pallida idea di come condurre il confronto con lo Stato e il fatto che non richieda, contestualmente al versamento dei debiti erariali, la revisione del patto di stabilità ne è la prova più lampante. Da un simile dilettantismo politico non potrà mai venire nulla di utile per la Sardegna”.
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