“Con il blitz odierno, il governatore Renato Soru ha ipotecato, senza troppi clamori, una parte della futura riforma della Giunta regionale. Con due commi della legge finanziaria, uno proposto nel testo originario del disegno di legge e uno introdotto con un emendamento, sono state riscritte le funzioni di ben quattro assessorati: quello all’Agricoltura, che ha acquisito le competenze sulla pesca, quello all’Ambiente, che le ha perse, quello all’Urbanistica, che ha assunto la delega relativa alla tutela del paesaggio, e quello alla Pubblica istruzione, che l’ha persa. Il tutto, senza che né il governatore, né alcuno degli assessori interessati dalla pseudo-riforma, né alcun consigliere di maggioranza, si sentisse in dovere di fornire al Consiglio regionale delle motivazioni o, quantomeno, di dichiarare pubblicamente il suo entusiastico assenso”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, ai due commi della finanziaria regionale approvati stamani, che di fatto anticipano la riforma della L.R. 1/1977 ridefinendo le deleghe in capo agli assessorati.
“Quali siano le ragioni di tanta fretta da parte del governatore e di tanto silenzio da parte della maggioranza, è un mistero. I sardi, però, hanno il diritto di saperlo”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Perché l’assessore Massimo Dadea che, oltre ad essere titolare ad interim delle deleghe relative a Programmazione e Bilancio, è anche Assessore alle Riforme, non ha sentito il dovere di spiegare all’Aula perché tali modifiche non possono aspettare la riforma della Giunta, araba fenice evocata sin dall’inizio della legislatura ma di cui ancora non esiste alcuna traccia concreta? Forse Soru vuole evitare di dover discutere con i suoi alleati, sempre meno inclini a piegarsi ai suoi voleri, i contenuti della proposta complessiva? Intanto, si va avanti con una riforma fatta a pezzi, con tutta la confusione che ne deriverà per i cittadini e con le umiliazioni che si continuano ad accumulare sulle spalle degli assessori, trattati come pedine che il governatore-demiurgo muove sulla scacchiera a suo totale piacimento”.
Cagliari, 16 maggio 2007
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