venerdì, febbraio 01, 2008

Logo Sardegna, è ora di fare chiarezza

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, presenteranno un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, sulla delibera con cui la Giunta regionale, lo scorso 30 gennaio, ha adottato un “segno istituzionale per la promozione e la valorizzazione dell’immagine unitaria della Regione Sardegna”.

Benché nel testo della delibera non sia contenuta, si legge nell’interrogazione, “alcuna indicazione relativamente alla modalità con cui la Giunta è pervenuta alla scelta” del segno, quest’ultimo coincide perfettamente con quello realizzato dalla società Pentagram, “utilizzato dalla Regione Sardegna con analoghe funzioni a partire dal mese di giugno dell’anno 2006”, che già “ha contraddistinto la presenza della Regione Sardegna a tutti i recenti appuntamenti fieristici e promozionali del settore turistico cui essa ha preso parte, a partire dalle ultime due edizioni della Borsa internazionale del turismo di Milano fino all’iniziativa promozionale posta in essere presso i grandi magazzini Harrods di Londra tra il maggio e il giugno del 2007”.

L’interrogazione ricorda inoltre che un diverso logo istituzionale, realizzato dal pubblicitario Gavino Sanna, “era stato presentato dalla Regione Sardegna nel corso dell’edizione 2005 della Borsa internazionale del turismo di Milano”. Valutato che “si rende necessario stabilire se la deliberazione era da ritenersi indispensabile al fine di poter legittimamente utilizzare il segno prescelto”, i due consiglieri chiedono al presidente Soru se i due “segni istituzionali”, quello usato dalla Regione prima del 30 gennaio e quello adottato con la delibera, sono diversi o se si tratta di un unico segno e se sono stati entrambi adottati con procedure pienamente legittime. In caso di risposta affermativa all’ultimo quesito, Diana e Liori chiedono perché è stata adottata la delibera, dato che la Regione aveva già un “segno istituzionale”. In caso di risposta negativa, chiedono invece perché l’Amministrazione ha utilizzato dei “segni istituzionali” adottati con procedure non legittime.

Infine, i due consiglieri chiedono “per mezzo di quali procedure ad evidenza pubblica la Giunta regionale è pervenuta alla scelta del segno istituzionale”, se è vero che sulle modalità di individuazione del “segno istituzionale” realizzato dalla Pentagram sarebbero in corso “indagini da parte della Procura della Repubblica di Cagliari, dovute principalmente al fatto che il proponente il segno adottato dall’Amministrazione regionale risultava escluso dalla relativa procedura di individuazione per aver violato, nella presentazione della proposta, le norme sull’anonimato previste dal bando di gara” e, in caso affermativo, se il Presidente “ritiene opportuno aver adottato e utilizzato tale segno senza attendere la conclusione delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica e quali danni, anche di natura erariale, potrebbero derivare per la Regione dall’adozione formale del segno”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008, avente per oggetto: “Introduzione e disciplina d’uso di un segno istituzionale per la promozione e la valorizzazione dell’immagine unitaria della Regione Sardegna”


I sottoscritti,

PREMESSO che con Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008, la Giunta regionale ha adottato un segno istituzionale per la promozione e la valorizzazione dell’immagine unitaria della Regione Sardegna;

CONSIDERATO che nel testo della delibera di cui sopra non è contenuta alcuna indicazione relativamente alla modalità con cui la Giunta è pervenuta alla scelta di tale segno;

VERIFICATO che il segno di cui sopra risulta perfettamente identico a quello, denominato ‘Sardegna tra sogni e colori’, utilizzato dalla Regione Sardegna con analoghe funzioni a partire dal mese di giugno dell’anno 2006;

SOTTOLINEATO che tale segno ha contraddistinto la presenza della Regione Sardegna a tutti i recenti appuntamenti fieristici e promozionali del settore turistico cui essa ha preso parte, a partire dalle ultime due edizioni della Borsa internazionale del turismo di Milano fino all’iniziativa promozionale posta in essere presso i grandi magazzini Harrods di Londra tra il maggio e il giugno del 2007;

RAMMENTATO che un diverso segno istituzionale con finalità promozionali, denominato ‘Sardegna terra madre’, era stato presentato dalla Regione Sardegna nel corso dell’edizione 2005 della Borsa internazionale del turismo di Milano;

VALUTATO che si rende necessario stabilire se la deliberazione del 30 gennaio u.s. era da ritenersi indispensabile al fine di poter legittimamente utilizzare il segno prescelto in rappresentanza della Regione Sardegna;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se i segni istituzionali utilizzati dalla Regione con finalità promozionali a partire dall’anno 2005 fino al 29 gennaio u.s. sono stati adottati dalla Giunta regionale con procedure pienamente legittime;

  • In caso affermativo, per quali ragioni si è ritenuto di dover adottare la Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008 nonostante l’Amministrazione fosse già dotata di un segno identificativo legittimamente adottato;

  • In caso negativo, per quali ragioni, a partire dall’anno 2005 fino al 29 gennaio u.s., sono stati utilizzati dei segni identificativi non legittimamente adottati;

  • Se il segno identificativo adottato con la Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008 deve essere ritenuto diverso da quello in uso da parte dell’Amministrazione fino al giorno precedente l’adozione della delibera o se si tratta del medesimo segno;

  • Per mezzo di quali procedure ad evidenza pubblica la Giunta regionale è pervenuta alla scelta del segno istituzionale adottato con la delibera di cui sopra;

  • Se risponde al vero che le modalità di individuazione del segno in uso alla data di adozione della delibera di cui sopra sarebbero oggetto di indagini da parte della Procura della Repubblica di Cagliari, dovute principalmente al fatto che il proponente il segno adottato dall’Amministrazione regionale risultava escluso dalla relativa procedura di individuazione per aver violato, nella presentazione della proposta, le norme sull’anonimato previste dal bando di gara;

  • In caso affermativo, se ritiene opportuno aver adottato e utilizzato tale segno senza attendere la conclusione delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica e quali danni, anche di natura erariale, potrebbero derivare per la Regione dall’adozione formale del segno per mezzo della Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008.

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