Si parla soprattutto del ruolo del Consiglio regionale nelle procedure di pianificazione e della tutela delle attività agricole e delle campagne a rischio di spopolamento negli emendamenti alla legge urbanistica regionale presentati dal consigliere regionale Mario Diana con i colleghi del gruppo di Alleanza Nazionale.
Tre delle proposte di modifica prevedono l’inserimento della votazione dell’Assemblea, al posto del parere della Quarta Commissione, sull’adozione e l’adeguamento del Piano paesaggistico regionale e sugli atti di indirizzo e coordinamento. I due emendamenti sulle zone agricole hanno invece la finalità di consentire l’edificazione nelle campagne, seppure con forti limitazioni dovute alle esigenze di tutela ambientale e paesaggistica. “Al fine di valorizzare le vocazioni produttive delle zone agricole, incoraggiare la permanenza della popolazione rurale in condizioni civili ed adeguate alle esigenze sociali attuali” e di “incentivare il presidio del territorio”, Diana propone che l’edificazione da parte delle aziende agricole sia consentita soltanto in base al reale fabbisogno edificatorio individuato nel piano di sviluppo aziendale, redatto da un tecnico abilitato: non più la possibilità di costruire riconosciuta soltanto alle aziende che superano una determinata superficie, come avviene oggi ai sensi del Ppr, ma il diritto ad edificare ciò che realmente serve allo sviluppo dell’azienda.
Un altro emendamento prevede che la Giunta regionale modifichi le Norme tecniche di attuazione del Piano paesaggistico vigente consentendo l’edificazione nell’agro, sebbene con indici di fabbricazione limitati: 0,01 metri cubi al metro quadro per le residenze e 0,1 metri cubi al metro quadro per gli annessi agricoli nella fascia costiera fino ad un chilometro dal mare. Nel resto del territorio isolano, per quanto riguarda le campagne si tornerà ad applicare le disposizioni del cosiddetto ‘decreto Floris’, contenente le direttive di attuazione della legge urbanistica attualmente in vigore, risalente al 1989.
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