Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione all’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, Angelo Carta, per chiedere che la Regione realizzi un nuovo impianto di climatizzazione nel Palazzo di Giustizia di Oristano, che da anni deve fare i conti con il malfunzionamento del vecchio impianto, risalente agli anni Novanta.
L’impianto attuale, realizzato con tecnologie ormai obsolete, non è esteso all’intero edificio: il vano scala, i corridoi e le aule per le udienze sono privi di climatizzazione e ciò ha determinato, nel corso degli anni, un sovraccarico dell’impianto ed il suo conseguente deterioramento. Oggi, l’impianto è funzionante solo per il 40 per cento, il che comporta gravi disagi per i magistrati, il personale e l’utenza. Nei mesi estivi, in particolare nelle aule per le udienze, si raggiungono temperature superiori ai 30° e spesso si verificano malori causati dal caldo. I ripetuti interventi di riparazione effettuati non hanno portato a nulla. “Lo stato di obsolescenza e la capacità di funzionamento ridotta”, si legge nell’interrogazione, “rendono inutili interventi parziali e appare pertanto improcrastinabile la realizzazione di un nuovo impianto di climatizzazione, in linea con l’attuale livello tecnologico, prevedendo il ricorso alle energie rinnovabili quali pannelli solari da installare sul tetto dell’edificio”.
Diana chiede perciò all’assessore Carta, come ha già fatto con una lettera il sindaco di Oristano, Angela Nonnis, nel luglio scorso, che la Giunta regionale “disponga la somma necessaria, stimata in circa 700 mila euro, e provveda alla realizzazione di un nuovo impianto di climatizzazione nel Palazzo di Giustizia di Oristano, eventualmente considerando la possibilità di affidare in concessione la progettazione esecutiva, la realizzazione dei lavori e la successiva gestione funzionale dell’impianto”, così come previsto dalla normativa regionale sugli appalti pubblici.
INTERROGAZIONE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di funzionamento dell’impianto di climatizzazione del Palazzo di Giustizia di Oristano
Il sottoscritto,
PREMESSO che l’impianto di climatizzazione del Palazzo di Giustizia di Oristano è stato realizzato intorno alla metà degli anni Novanta con tecnologie oggi obsolete e che detto impianto non è esteso all’intero edificio: il vano scala, i corridoi e le aule per le udienze sono privi di climatizzazione, situazione che ha determinato, nel corso degli anni, un sovraccarico dell’impianto ed il suo conseguente deterioramento;
CONSIDERATO che, allo stato attuale, solo il 40 per cento dell’impianto di climatizzazione è funzionante e che ciò comporta gravi disagi per i magistrati, per il personale e per l’utenza, limitando di fatto l’efficienza del servizio offerto dagli uffici giudiziari;
SOTTOLINEATO che, nei mesi estivi, in modo particolare nelle aule per le udienze, si raggiungono temperature superiori ai 30° e che sovente si verificano casi di malori causati dal caldo;
VALUTATO che, nel corso degli anni, l’impianto è stato sottoposto a ripetuti interventi di riparazione senza che ne sortisse alcun risultato;
VERIFICATO che, come è stato puntualmente segnalato dal sindaco di Oristano all’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici nello scorso mese di luglio, lo stato di obsolescenza e la capacità di funzionamento ridotta ad appena il 40 per cento rendono inutili interventi parziali per il ripristino dell’impianto e che appare pertanto improcrastinabile la realizzazione di un nuovo impianto di climatizzazione, in linea con l’attuale livello tecnologico, prevedendo il ricorso alle energie rinnovabili quali pannelli solari da installarsi sul tetto dell’edificio;
CHIEDE DI INTERROGARE
l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici
affinché riferisca
Se non ritenga opportuno valutare che la Giunta regionale disponga la somma necessaria, stimata in circa Euro 700.000, e provveda alla realizzazione di un nuovo impianto di climatizzazione nel Palazzo di Giustizia di Oristano, eventualmente considerando la possibilità di affidare in concessione, ai sensi dell’art. 34 della L.R. 7 agosto 2007, n. 5, la progettazione esecutiva, la realizzazione dei lavori e la successiva gestione funzionale dell’impianto.
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