“Non capisco come si possa accusare la maggioranza di non portare avanti atti concreti per affrontare la vertenza con lo Stato sulle entrate fiscali dovute alla Sardegna, quando è l’atteggiamento ondivago della minoranza a tenere in stallo ogni iniziativa di rivendicazione unitaria del Consiglio regionale, a partire da quelle già concordate tra gli schieramenti in Commissione Bilancio”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, replicando ai consiglieri di opposizione Franco Sabatini (Pd) e Roberto Capelli (Api) in merito alla ‘vertenza entrate’ e alla possibilità di una convocazione della Terza Commissione in sede politica su iniziativa autonoma del suo presidente.
“Dovrebbe essere l’on. Sabatini”, sottolinea Diana, “a rendere conto del perché il partito da lui rappresentato in Commissione ha dapprima assunto un impegno a portare avanti unitariamente la vertenza sulle entrate erariali una volta approvata la finanziaria regionale, per poi rimangiarsi tale impegno in maniera del tutto irresponsabile, ostacolando tanto l’esame della manovra di bilancio quanto la ripresa della vertenza con lo Stato, quasi che il vero scopo dell’opposizione fosse impedire che la Sardegna ottenga quanto le è dovuto e magari far sì che finisca per ritrovarsi ad attraversare un lunghissimo periodo di esercizio provvisorio di bilancio, con tutte le conseguenze che ciò comporterebbe”.
“Quanto alla possibilità che il presidente della Commissione Bilancio convochi l’organismo in sede politica”, prosegue il capogruppo, “è bene ribadire all’on. Capelli che tale possibilità non è affatto contemplata: il presidente ha il potere di convocare la Commissione in sede tecnica, sentito l’ufficio di presidenza, così come è avvenuto per la riunione già convocata per il 3 gennaio prossimo. Solo i commissari e i capigruppo possono decidere di riunirsi in sede politica, come già è accaduto varie volte: è così, ad esempio, che è stato raggiunto l’accordo con l’opposizione per il rilancio della ‘vertenza entrate’ con una mobilitazione unitaria del Consiglio, di cui già si è detto. Viceversa, non risulta alcuna convocazione della Commissione in sede politica per la settimana in corso”.
“Se poi l’on. Capelli”, conclude Diana, “ritiene che chi rappresenta il primo gruppo consiliare non goda di sufficiente autorevolezza per rappresentare lo schieramento politico di appartenenza presso un presidente di Commissione facente riferimento allo stesso schieramento, non si capisce chi altri possa goderne. Non certo, voglio sperare, un lupo solitario a capo di una rappresentanza consiliare di una sola persona, se stesso, che non può neppure vantare un qualsivoglia credito presso l’elettorato, essendo stato eletto con i voti di un partito di cui non fa più parte”.
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