“La ricostruzione di quanto accaduto stamani in Consiglio regionale fatta dalle segreterie sindacali è totalmente destituita di qualsiasi fondamento: i fatti si sono svolti in maniera ben diversa da come è stato riportato nell’ultimo comunicato stampa di Cgil, Cisl e Uil, come tutti i capigruppo presenti stamani in via Roma possono testimoniare”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’incontro con le organizzazioni sindacali era previsto per le 12 nella sala riunioni del gruppo del Popolo Della Libertà”, riferisce Diana. “Cinque minuti più tardi, su delega dei capigruppo che, già riuniti, attendevano una rappresentanza dei manifestanti, sono sceso nell’atrio insieme ai colleghi Giampaolo Diana, Luciano Uras e Giulio Steri al fine di favorire l’ingresso della delegazione nel palazzo. Appreso che i tre leader sindacali non intendevano partecipare a un incontro nella sala riunioni di un gruppo politico, dove era stata organizzata stante il carattere non istituzionale della loro richiesta di convocazione, ho provveduto personalmente a chiedere alla Presidente dell’Assemblea, Claudia Lombardo, la disponibilità dell’aula della Terza Commissione. La Presidente ha dato immediatamente risposta favorevole, nonostante le organizzazioni dei lavoratori non avessero manifestato l’intenzione di coinvolgerla nel confronto. Alle 12 e 20, i capigruppo attendevano la delegazione sindacale nell’aula della Terza Commissione, ma i tre segretari (cui non è stato chiesto neppure di esibire i documenti all’ingresso, a dimostrazione che non sono stati affatto fermati dalle ‘rigorose maglie’ della vigilanza) hanno inspiegabilmente deciso di sottrarsi al confronto, convocando una conferenza stampa improvvisata sotto i portici di via Roma per lanciare accuse assolutamente inventate mentre i manifestanti si producevano in cori e slogan irridenti e ingiuriosi nei confronti degli organi istituzionali. E’ bene precisare ancora una volta che nessuno ha lasciato i rappresentanti dei lavoratori ad aspettare per un’ora: l’attesa mentre ci prodigavamo per risolvere il malinteso causato dai ripetuti cambi di orientamento dei leader sindacali si è protratta in tutto per poco più di un quarto d’ora”.
“Appare dunque frutto di fantasia anche l’accusa secondo cui dai quattro capigruppo che si sono impegnati per rimuovere ogni possibile ostacolo all’incontro tra i rappresentanti politici e quelli sindacali sarebbero venute ‘pesantissime provocazioni’”, conclude Diana. “Infine, non si capisce come mai i sindacati dichiarino di non essersi voluti intromettere in uno ‘scontro tra istituzioni’ quando il medesimo scontro, appena la scorsa settimana, non ha creato loro alcun imbarazzo nel richiedere alla Presidente e ai capigruppo un incontro per sollecitare l’approvazione della legge sugli ammortizzatori sociali, che è stata approvata a tempo di record nel giro di ventiquattro ore. Davanti a tanta disponibilità e a tanto prodigarsi da parte dell’istituzione consiliare e dei suoi rappresentanti, le critiche che vengono mosse dai leader sindacali appaiono ingiuste e immeritate, oltre che totalmente inventate”.