venerdì, giugno 22, 2012

Carbosulcis, Lorefice ancora in sella. Cappellacci revochi immediatamente la nomina


“Il governatore Cappellacci revochi immediatamente l’incarico di presidente della Carbosulcis ad Alessandro Lorefice e smetta di prendere in giro il Consiglio regionale e tutta la Sardegna”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana. “Non è possibile tollerare oltre un simile atteggiamento di denigrazione dell’Istituzione che rappresenta il popolo sardo”.
“Questa mattina”, riferisce Diana, “Lorefice si sarebbe presentato nella sede della società controllata dalla Regione e, dopo aver ritirato le dimissioni, avrebbe ripreso come se niente fosse a svolgere le funzioni di presidente, il tutto in barba alla sollevazione con cui l’opinione pubblica ha reagito alla sua scandalosa nomina e soprattutto al pronunciamento del Consiglio regionale, che ha riconosciuto tale nomina come inopportuna e ne ha chiesto la revoca al governatore. Se ciò è davvero accaduto, dobbiamo dedurne che quest’ultimo non solo non ha ancora ottemperato alla revoca decisa dall’Assemblea, ma che addirittura non avrebbe alcuna intenzione di farlo”.
“Non avrei mai immaginato che Cappellacci potesse portare a un tale livello, che mai si è visto nella storia dell’Autonomia, lo scontro in atto con l’organo legislativo”, conclude il capogruppo, “ma sappia che non gli permetteremo di continuare ad insultarci in questo modo. Il Consiglio si è pronunciato in modo chiaro e inequivocabile: l’incarico di Lorefice deve essere revocato senza tergiversare oltre. Il 4 luglio, nella sede dell’Assessorato all’Industria, ci sarà un vertice tra Regione e sindacati per discutere del futuro della miniera di Nuraxi Figus. Entro quella data, la Carbosulcis dovrà avere un presidente vero, in possesso delle capacità professionali necessarie per svolgere un ruolo così delicato. Il tempo di Lorefice alla guida della società, che non sarebbe dovuto durare neanche un giorno, è abbondantemente concluso. Ora sta a Cappellacci decidere se tornare sui suoi passi o legare indissolubilmente il destino della sua avventura alla guida della Regione a quello del suo illustre pupillo”.

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