“L’esito dei ballottaggi a Oristano e ad Alghero, unito a quello del primo turno della tornata comunale, è un evidente pronunciamento negativo degli elettori nei confronti dell’azione amministrativa della Giunta regionale guidata da Ugo Cappellacci e delle posizioni politiche assunte negli ultimi tempi dallo stesso governatore, guarda caso in due Comuni che sono arrivati al voto commissariati a causa delle divisioni nello schieramento che li amministrava entrambi”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando i risultati elettorali odierni.
“Gli elettori hanno reagito così, punendo la coalizione di centrodestra, alle mancate risposte alle istanze provenienti dai territori”, sottolinea Diana. “E’ emblematico il caso di Alghero (ma Oristano non è da meno), il cui sindaco uscente si è visto respingere da Cappellacci ogni richiesta di incontro istituzionale. Il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Settimo Nizzi, ha rilevato puntualmente il nocciolo della questione: il centrodestra ha perso senza diritto ad alcuna giustificazione e, se non vuole andare incontro ad altre e ben più cocenti umiliazioni, deve rifondarsi, ripartendo dal dialogo e dalla collegialità nelle decisioni. Il governatore, invece, non sembra avere ben chiare le ragioni della sconfitta, visto che, nella sua analisi, non compare alcun riferimento alla sua autosospensione dal Pdl (poi rientrata), ai cambi nell’esecutivo decisi senza consultarsi con i partiti, alle nomine disposte d’imperio, quasi per dispetto, solo per affermare una pretesa supremazia sulla coalizione che lo sostiene”.
“Il risultato dei ballottaggi, inoltre, dimostra che, passata la sbornia referendaria, gli elettori tornano a chiedere soluzioni concrete ai loro problemi più immediati: la disoccupazione, la povertà, la crisi di tutti i comparti produttivi”, conclude il capogruppo. “Pur con tutto il rispetto per l’esito dei referendum e per la stagione riformatrice che ne sta scaturendo, che non può certo essere accantonata, ora è necessario non commettere l’errore opposto, cioè mettere da parte le priorità per il rilancio della Sardegna. Il Consiglio e la Giunta devono tornare subito ad occuparsi del sostegno alle imprese di tutti i settori economici, dall’agricoltura al turismo passando per l’industria, della continuità territoriale, della questione energetica, delle vertenze aperte con lo Stato per il versamento dei crediti erariali e per la rimodulazione del patto di stabilità: solo producendo in tempi rapidi dei risultati concreti su tutti questi punti, anziché sbandierare slogan autopromozionali che gli elettori hanno dimostrato di non apprezzare affatto, sarà possibile salvare il centrodestra dalla scomparsa dalla scena politica sarda cui sembra condannato”.
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