“I dati sull’andamento della spesa della Regione trasmessi dalla Ragioneria alla Commissione Bilancio del Consiglio regionale”, dichiara il capogruppo di Sardegna Domani, Mario Diana, “dimostrano quali drammatici effetti si possono generare sull’economia sarda quando sono chiamate ad amministrare persone cui importa assai poco di tentare di far uscire l’Isola dalla crisi ma che preferiscono usare gli incarichi di governo per risolvere questioni interne ai partiti di appartenenza, lanciare improbabili carriere di giovani rampolli senza arte, ma con una parte di riferimento ben conosciuta, rafforzare posizioni di potere senza rendersi conto che il terreno su cui posano i piedi delle poltrone si sta inesorabilmente sgretolando”.
“E’ a dir poco tragico constatare”, sottolinea Diana, “come siano proprio i settori strategici su cui la Sardegna ha bisogno di puntare per rilanciare il proprio sistema produttivo quelli in cui la spesa regionale risulta maggiormente bloccata. Formazione professionale, istruzione, politiche attive del lavoro, infrastrutture, trasporti e – sembrerebbe incredibile se non ci fossero i dati ad evidenziarlo – turismo sostenibile. Davanti a una situazione del genere, viene da chiedersi: in quale direzione la giunta Cappellacci sta conducendo l’Isola? L’unica che viene in mente, leggendo i dati della Ragioneria, è quella che porta dritti verso il baratro: ci sono settori in cui, a maggio, la Regione non aveva speso ancora un solo euro. Continuando di questo passo, si riuscirà a peggiorare la pessima performance fatta registrare lo scorso anno, il che non stupisce, visto il progressivo allontanamento del governatore dai problemi della Sardegna per occuparsi prioritariamente della propria personalissima carriera politica”.
“In tutto questo, c’è ancora chi, anche sulla stampa, pur riconoscendo gli effetti deleteri della trasformazione della Regione in un ‘poltronificio’ per la sistemazione di trombati più o meno illustri e di giovani di altrimenti scarse speranze, magari alla guida di aziende da cui territori oppressi da pluridecennali ritardi di sviluppo si aspettano – ahiloro – iniziative concrete per il rilancio produttivo, si ostina a dipingere Cappellacci come la gallina dalle uova d’oro nel ‘pollaio’ del Consiglio regionale”, conclude il capogruppo. “E il tentativo di trasformare veramente l’Assemblea in un recinto di polli da spennare a piacimento appare chiaro se a nulla serve che i consiglieri si impegnino, lavorino, scrivano e approvino le leggi per intervenire sui vari settori dell’economia sarda perché queste rimangono inattuate da un esecutivo cui il patto di stabilità sembra precludere qualsiasi spesa tranne quelle relative alla pubblicità istituzionale, con cui si sta finanziando una campagna elettorale permanente a vantaggio di una sola persona. Il tutto per far credere ai sardi che le uova d’oro esistano davvero. Ma, dal ‘pollaio’ del Consiglio regionale, ci sentiamo di assicurare: qui, queste leggendarie uova d’oro, nessuno le ha mai viste”.
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