domenica, dicembre 02, 2012

Fiume Santo, incidente causato dal totale disimpegno di E.On.

“La perdita di olio combustibile che si è verificata sabato nella centrale elettrica di Fiume Santo va necessariamente ricondotta al totale disimpegno di E.On., che da due anni ormai ha cessato qualsiasi investimento nel sito, compresi i più elementari e indispensabili interventi di manutenzione”, dichiarano il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, e il consigliere Massimo Mulas.
“Ciò che è accaduto ieri è la dimostrazione di quali rischi la negligenza della multinazionale tedesca può comportare per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza della popolazione”, sottolineano Diana e Mulas. “Senza contare che, se E.On. avesse provveduto nei tempi prestabiliti dagli accordi sottoscritti da tempo con le Istituzioni alla sostituzione dei due vecchi gruppi a olio combustibile con il nuovo gruppo a carbone, che invece non intende più realizzare, l’incidente non si sarebbe mai potuto verificare. In tutto questo continua a stupire l’assenza della Giunta regionale, oltre che del Governo nazionale: nessuno dei due sta facendo nulla né per cercare di ricondurre E.On. al rispetto degli impegni sottoscritti, né per favorire la cessione della centrale ai soggetti che hanno manifestato interesse a realizzare il piano industriale presentato a suo tempo dalla multinazionale e rimasto lettera morta”.
“A questo punto, diventa quanto mai necessario e non più procrastinabile”, concludono i due, “che venga messa subito in discussione l’interpellanza presentata dal gruppo Sardegna E’ Già Domani sulla mancata attuazione dell’Ordine del Giorno su Fiume Santo approvato dal Consiglio regionale lo scorso 17 maggio, affinché la Giunta sia chiamata ad assumersi la responsabilità delle proprie omissioni su una vicenda che pesa come un macigno sull’economia del Nord Sardegna e che minaccia di aggravare la desertificazione produttiva di uno dei territori più penalizzati dell’Isola, lasciandosi dietro centinaia di disoccupati, una devastazione ambientale senza precedenti e conseguenti, gravissimi pericoli per la salute dei cittadini”.

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